Meditazione: un valido aiuto per i pazienti oncologici
Il metodo di meditazione olistica ArmoniosaMente si
dimostra un aiuto concreto al paziente malato di cancro
di Gioacchino Pagliaro - 11/04/2016
Meditazione: un valido aiuto per i pazienti oncologici
In ambito oncologico sono stati gli studi di C. Simonton
a dimostrare l’efficacia della meditazione unita a una corretta informazione,
alle ristrutturazioni cognitive e all’associazione con le più tradizionali cure
mediche (C. Simonton, S. Simonton, J. Creighton; Getting well again, 1980).
Alla fine degli anni ’70, C. Simonton iniziò una fervida
attività di ricerca, utilizzando l’applicazione del suo metodo su 159 pazienti
considerati incurabili dal punto di vista medico.
Fu con questa sperimentazione che riuscì a dimostrare che
era aumentata la sopravvivenza da 3 a 4 volte in ben 63 di quei pazienti,
favorendo in loro anche un netto miglioramento della qualità della vita (C.
Simonton, 1980).
Ad oggi il metodo Simonton è uno dei metodi più noti di
trattamento del tumore con l’utilizzo di pratiche di visualizzazione, di
meditazione e di terapia cognitiva ed è attualmente praticato non solo in
America ma anche in Europa e in Italia. Negli USA, dopo i trattamenti
chirurgici, le cure farmacologiche e la radioterapia, è riconosciuta dal
National Institute of Health come la quarta forma di cura del tumore.
I risultati delle ricerche compiute da Simonton sono
stati confermati anche da altri studi realizzati in ambito oncologico.
Focalizzando l’attenzione su situazioni di malattia
cronica, diverse ricerche hanno cercato di evidenziare gli effetti della
meditazione sui sintomi fisici e psicologici ad esse connesse, dimostrando una
diminuzione dei livelli di dolore, ansia, depressione, stress e un
miglioramento dell’umore e dell’autostima. Altre recenti ricerche hanno
analizzato gli effetti delle pratiche meditative nel trattamento del dolore
connesso a patologie mediche.
Il metodo ArmoniosaMente in Oncologia
In Italia, il metodo più diffuso di applicazione della
meditazione, basato sullo sviluppo di questi principi, è rappresentato
ArmoniosaMente.
Il nome ha volutamente una “M” maiuscola per definire la
centralità della mente in questo metodo che, rifacendosi ai principi teorici
della fisica quantistica, intende creare una condizione di armonia nel sistema
energetico della persona malata.
Nel Dipartimento Oncologico dell’AUSL di Bologna, la
meditazione è stata introdotta dal 2003: l’esperienza era rivolta per la prima
volta alle pazienti con tumore alla mammella e integrava la meditazione con
un’azione di educazione sanitaria, con trattamenti di tipo cognitivo e con
attività di supporto psicologico.
Questo progetto si basa su tre pilastri:
informazione sanitaria;
informazione sui corretti stili di vita;
apprendimento della meditazione e ristrutturazione in
chiave cognitiva dell’esperienza di malattia.
Il metodo si articola in due fasi.
La prima, condotta da diversi medici specialisti, prevede
nove incontri a cadenza settimanale e ha l’obiettivo di:
offrire una corretta informazione sul tumore alla
mammella;
sviluppare nelle pazienti un atteggiamento mentale
fiducioso nei confronti delle terapie, per mobilitare le risorse interne del
paziente;
consentire ai medici di potenziare la dimensione
relazionale della cura.
All’interno di questa prima fase, le pazienti hanno la
possibilità di incontrare tutti i medici specialisti che si prenderanno cura di
loro durante l’iter terapeutico e quindi più nello specifico: il senologo,
l’anatomopatologo, il chirurgo, il chirurgo plastico, l’angiologo, l’oncologo,
il radioterapista, il dietologo e il medico dello sport.
I risultati di questi primi incontri, solitamente,
consistono in un'aumentata fiducia nei confronti delle terapie, in un aumentato
senso di controllo verso l’esperienza di malattia e in un accrescimento del
sentimento di speranza rispetto alle possibilità di guarigione.
La seconda fase prevede cinque incontri, sempre a cadenza
settimanale tenuti dallo psicologo, esperto in pratiche meditative, con
l’obiettivo principale di insegnare alle pazienti una pratica curativa di
meditazione derivante dalla medicina tibetana. L’apprendimento di tale pratica
è finalizzata ad:
aiutare le pazienti a gestire meglio stati emotivi
negativi, quali ansia, tensione, stress, depressione;
migliorare il rapporto delle pazienti con il proprio
corpo malato;
generare un atteggiamento più funzionale nei confronti
della malattia;
rafforzare il sistema immunitario;
operare ristrutturazioni cognitive rispetto ad alcune
convinzioni disfunzionali.
All’interno di questa seconda fase è prevista anche la
somministrazione di un Test (Profile Of Mood States; POMS) al fine di rilevare
i miglioramenti sul piano psicologico.
Dopo un mese dall’ultimo incontro ogni gruppo viene
riconvocato per una valutazione delle condizioni psicologiche e dello stato di
apprendimento della pratica per poi continuare a incontrarsi, a cadenza
mensile, per i tre mesi successivi, così da consentire un senso di continuità
richiesto dalle stesse pazienti.
Grazie a questo metodo le pazienti vengono aiutate a dare
un nuovo senso alla loro esistenza, a riprendere pieno controllo
sull’esperienza di malattia, conferendole un nuovo significato e soprattutto a
risvegliare il loro potenziale interno di guarigione, facendole sentire
partecipanti attive all’interno del loro processo di cura.
H. Benson ha definito ArmoniosaMente una pratica
educazionale-terapeutica completa, innovativa e pluralista, basata
sull’approccio PNEI e sul Modello Mente-Corpo, finalizzata ad occuparsi della
persona malata nella sua multidimensionalità: mentale, corporea, energetica e
spirituale.
Attualmente ArmoniosaMente viene utilizzato in diverse
realtà italiane, da medici e psicologi, opportunamente formati all’interno di
un apposito percorso.
Le 5 Meditazioni Tibetane dell'Autentica Felicità
Se riesci a incorporare queste cinque meditazioni nella
vita quotidiana, scoprirai che la felicità che hai sempre cercato è a pochi
minuti di meditazione da te...
Calma meditativa, le quattro applicazioni
dell’attenzione, i quattro incommensurabili, lo yoga del sogno, lo Dzogchen:
sono queste le forme meditative essenziali per conseguire la felicità
autentica.
La nostra civiltà, sovraccarica di stimoli, ci induce a
cercare la felicità all’esterno, in vani tentativi di piegare la natura al
nostro volere, di acquisire ricchezze e fama, o di conquistare qualcosa o
qualcuno, con l’unico risultato di diventare dipendenti da questo qualcosa o
qualcuno. Malgrado tutto sia in continuo mutamento, infatti, ci ostiniamo a
fondare la nostra felicità su qualcosa o qualcuno di inaffidabile...il che
sfocia regolarmente nella frustrazione.
Il cuore dell’insegnamento buddhista, qui proposto in
chiave tibetana, consiste invece nel trovare una felicità autentica, duratura,
fondata sull’accesso progressivo alle nostre abbondanti risorse interiori, e a
uno stato interiore immutabile, gioioso, lucido, compassionevole, equanime,
amorevole...
Basandosi su più di trent’anni di studio sotto la
direzione del Dalai Lama e su una tradizione antica di 2500 anni, l’Autore
indica la via per attingere a queste nostre risorse, essenzializzandola in
cinque meditazioni assolutamente universali, presentate in modo che chiunque
possa fruirne direttamente, indipendentemente dalle sue convinzioni religiose o
filosofiche.
B. Alan Wallace
Le 5 Meditazioni Tibetane dell'Autentica Felicità
>>> http://goo.gl/byr1fJ
La quiete meditativa, le quattro applicazioni
dell'attenzione, i quattro incommensurabili, lo yoga del sogno, lo Dzogchen