Yoga per Tutti
Lo Yoga per ogni età - Guida pratica illustrata
di Meta Chaia Hirschl
Un libro che propone posizioni e meditazioni yoga utili
per tutti i campi della vita
Dalla famosa ed esperta insegnante di Yoga Meta Chaya
Hirschl, un manuale pratico con tante illustrazioni indispensabile per studenti
e insegnanti. Yoga per tutti fornisce un metodo per insegnare lo yoga prima a
se stessi e poi agli altri, attingendo ai propri, unici, doni interiori.
Come tale, il libro è una guida verso la liberazione, nel
suo senso più pieno: libertà dalla paura di vivere e di morire, libertà dalla
sofferenza e dai turbamenti emozionali e libertà dall’attaccamento alle
difficoltà e tensioni della vita.
L’aspetto principale del libro è la presentazione,
attraverso splendide fotografie, di ogni posizione adattandola per fasce di età
o di abilità nello yoga.
Per rafforzare questo scopo l’autrice propone:
diagrammi, fotografie, illustrazioni che accompagnano il
testo
inviti a svolgere pratiche di lettura, di scrittura e di
vita
suggerimenti e progetti creativi per aiutare i lettori a
utilizzare il materiale nel modo più consono a loro stessi, con il loro ritmo.
Meravigliosa ed efficace, la suddivisione in tre parti:
prima del tappetino (un’introduzione e i testi
fondamentali dello yoga, il ruolo delle vibrazioni, i mantra, ecc)
sul tappetino (respiro, meditazione e posizioni, ecc.)
nel mondo (yoga per la fiducia, per migliorare la
sessualità, nello stare in piedi, al computer, ecc.)
“Uno dei miei scopi insegnando yoga è di portalo fuori
dalle palestre,
cercando di farlo arrivare nella vita di tutti giorni”.
Meta Chaya Hirschl
Introduzione - Estratto dal libro "Yoga per
Tutti"
Lo yoga è uno strumento universale per esplorare gli
aspetti più profondi del corpo, della mente e dello spirito.
Un’antica espressione in sanscrito, neti neti, che
significa “non questo non quello”, era usata per aiutarci a capire chi siamo,
osservando ciò che non siamo.
Tenendo questo principio in mente, forse possiamo
comprendere meglio cosa è lo yoga definendo cosa non è.
Ad esempio:
LO YOGA NON È UN’INVENZIONE NEW AGE
Non è una moda inventata da seguaci entusiasti della New
Age o dai geni del marketing dell’America del mondo degli affari.
La parola yoga viene menzionata per la prima volta nei
testi sanscriti classici Rig Veda intorno al 4000 a.C. almeno alcuni millenni
lo yoga ha avuto molti seguaci che l’hanno trovato utile come via verso la
liberazione e la felicità.
Dato che lo yoga porta anche benefìci per la vita nel
mondo moderno, la sua popolarità si è accresciuta insieme all’interesse per
molte altre discipline spirituali.
LO YOGA NON È UNA RELIGIONE
Mentre lo yoga ci guida a esaminare i nostri aspetti
spirituali e forma una profonda con- nessione con il sé, non ci impone un
sistema di valori.
E anche se molte persone che praticano yoga in India sono
Indù, lo yoga non è una religione: in effetti, è stato respinto dall’induismo
perché lo yoga non impone l’esistenza di Dio.
Uno dei grandi saggi yogi, Swami Saraswati, che aiutò a
portare lo yoga in America aprendo centri di formazione in tutto il mondo a
partire dalla fine degli anni Cinquanta, diceva: «Lo yoga non è una religione
ma un aiuto alla pratica delle verità spirituali fondamento di tutte le
religioni. Lo yoga è per tutti ed è universale».
Lo yoga potenzia la nostra religione, qualunque essa sia,
aiutandoci ad aprirci all’amore che dimora profondo dentro di noi e poi
all’amore per la comunità e per tutta l’umanità.
Nel testo fondamentale degli Yoga Sutra, dopo le
indicazioni su come superare gli ostacoli alla conoscenza di se stessi, viene
detto:
O un’altra via,
è la costante meditazione
in armonia con la tua
tradizione religiosa
LO YOGA NON È UN PROGRAMMA DI GINNASTICA NÉ UN PERCORSO
DI AUTOMIGLIORAMENTO
Anche se le lezioni di yoga a volte hanno luogo in
palestre o centri benessere, la base dello yoga non riguarda tanto l’aspetto
esteriore, e nemmeno l’essere in forma, quanto la trasformazione interiore.
La pratica dello yoga può effettivamente rendere il punto
vita più sottile, accrescere la saldezza dei muscoli addominali, aumentare la
forza, la flessibilità e l’equilibrio; può migliorare la postura e persino
ridurre l’ipertensione.
Ma questi vantaggi fisici non sono lo scopo dello yoga,
che è essenzialmente l’illuminazione e la felicità.
Lo yoga non è nemmeno un piano di automiglioramento, che
implicherebbe l’esistenza di qualche deficit personale e l’idea di ostilità
verso se stessi, per parafrasare la monaca buddista americana Pema Chödrön.
E allora cosa è lo yoga, se non è questo e non è quello,
neti neti?
Lo yoga è un’antica via per scoprire la nostra vera
natura così da potere coltivare i nostri doni interiori e offrirli al mondo. Lo
yoga riguarda l’essere felici, proprio ora, proprio con quello che abbiamo.
Lo yoga insegna, attraverso i movimenti e la
respirazione, come focalizzare l’attenzione sul nostro sé interiore per
raggiungere l’illuminazione al di là del nostro mondo materiale.
Lo yoga ci offre di praticare delle tecniche impegnative
sul materassino, e portare poi con noi disciplina, flessibilità ed equilibrio
ottenuti dovunque andiamo e applicarli alle situazioni quotidiane. Ad esempio,
se riusciamo a rimanere immobili nella Posizione del Cane che guarda a terra
[Adho Mukha Svanasana; N.d.T.], forse riusciremo a restare tranquilli e
imperturbabili la prossima volta che ci troveremo bloccati in autostrada,
essendo sfuggiti per un pelo a un incidente, dopo una lunga giornata di lavoro.
Se riusciamo a stare in equilibrio nella Posizione sulla
Testa, forse riusciremo a bilanciare i nostri bisogni con quelli dei nostri
cari, non compiacendo gli altri, se sentiamo che non va bene per noi.
E se riusciamo a essere presenti, osservando il nostro
respiro, nella Posizione della Mezza Luna, magari nei momenti difficili al
lavoro o a casa potremo dire a noi stessi: “Beh, posso continuare a respirare e
osservare, e lasciare che tutto questo accada senza giudicare troppo”.
Ci sono anche tanti fraintendimenti riguardo a cosa viene
richiesto per insegnare – o praticare – lo yoga:
NON È NECESSARIO ESSERE VEGETARIANI PER INSEGNARE O
PRATICARE YOGA
È vero che negli Yoga Sutra viene trattato un precetto
fondamentale di nonviolenza interiore che produce poi un’atmosfera in grado di
cambiare il mondo:
Quando si persevera fermamente
nella non-violenza
l’ostilità intorno a noi
scompare
Ma sebbene vi sia ampio accordo che tale nonviolenza
significa non uccidere altri esseri umani, non è invece chiaro se essa precluda
l’uccidere per cibarsi.
In effetti, secondo alcuni sondaggi risulta che oggi
circa due terzi degli yogi non siano vegetariani molti tipi di vegetariani, da
quelli che non mangiano alcun prodotto di origine animale (vegani), a quelli
che mangiano solo prodotti animali che non richiedano uccisioni, come latte e
uova (latte-ovo-vegetariani) e altri che seguono modalità variabili
(vegetariani flessibili).
È anche vero che molti praticanti yoga modificano le loro
abitudini alimentari dopo aver compreso ciò che sentono giusto e nonviolento
sia per il loro corpo sia verso il pianeta. A mano a mano che sviluppiamo
forza, flessibilità ed equilibrio, con l’attenzione al nostro respiro, aprendo
canali energetici che fanno funzionare il nostro corpo in modo più efficiente,
si accresce anche il nostro desiderio per cibi che supportino lo sviluppo della
nostra salute.
Potrete notare, per esempio, che anche se la vostra prima
inclinazione sentendovi depressi dopo una difficile conversazione con un
genitore o un amico, sarebbe quella di mangiarvi mezzo chilo di gelato,
ascoltando davvero i bisogni del vostro corpo, potete scegliere un altro tipo
di cura per voi stessi, come una posizione yoga tonificante, una passeggiata al
parco, o sedervi tranquilli a meditare.
Una studentessa del corso di formazione insegnanti, di
circa 60 anni, ci ha raccontato recentemente che per tutta la sua vita adulta,
durante il pranzo familiare nel Giorno dei Caduti, aveva mangiato sempre due
hamburger. Quest’anno ne ha voluto solo uno, e immagina che l’anno prossimo
mangerà qualcosa di completamente diverso. La cosa importante è scegliere una
dieta basata sulla nostra esperienza, e non su obblighi imposti esternamente.
NON È NECESSARIO ESSERE FORTI, FLESSIBILI E AVERE UN BUON
EQUILIBRIO PER INSEGNARE O PRATICARE YOGA
La preoccupazione comune che per insegnare o praticare
yoga si dev’essere forti, flessibili e avere un buon equilibrio, è un po’
ironica dato che uno degli obiettivi delle posture dello yoga è proprio quello
di creare forza, flessibilità e buon equilibrio.
In effetti, insegnanti dotati di una estrema
flessibilità, spesso devono faticare di più per comprendere le difficoltà
incontrate dalla maggior parte degli studenti, che lottano con la rigidità e la
mancanza di flessibilità.
Acquisire forza, flessibilità e buon equilibrio
attraverso la pratica dello yoga, porta a un accrescimento del benessere fisico
e diminuisce anche il rischio di incidenti. Migliora pure la chiarezza mentale
ed emozionale, l’elasticità e l’equanimità, aiutandoci a sentirci meno
disturbati quando siamo costretti a cambiare i nostri piani o gli amici ci
deludono.
NON È NECESSARIO ESSERE IN BUONA FORMA FISICA O GIOVANI
PER INSEGNARE O PRATICARE YOGA
Persone di ogni età e condizione fisica, incluse persone
con disabilità, diventano allievi e a volte seguono poi la formazione per
insegnanti traendone grandi benefìci. Dato che il lavoro dello yoga è
sostanzialmente un lavoro interiore, tutti possono focalizzarsi su questo
aspetto.
Inoltre ci sono così tante posture, e così tante
modificazioni possibili, che tutti possono ugualmente praticare lo yoga fisico.
NON È NECESSARIO FARE UN VIAGGIO IN INDIA PER INSEGNARE O
PRATICARE YOGA
Molte persone hanno l’idea che il vero yoga venga
praticato solo in India. Lo yoga era effettivamente praticato soprattutto da
indiani, e ai tempi di Patanjali era solo per gli uomini non ammogliati o senza
famiglia.
Oggi invece lo yoga viene praticato in tutto il mondo e
da ogni tipo di persona. Secondo una indagine di «Yoga Journal», nel febbraio
2008 praticavano lo yoga 15,8 milioni di americani. Bill Harper, editore della
rivista, disse: «Lo yoga non è più una singola attività, ma una scelta di stile
di vita e una parte ormai stabile della nostra salute e del nostro paesaggio
culturale. La gente si avvicina allo yoga e vi aderisce perché vuole vivere una
vita più sana».
Gli americani vogliono una vita più sana, con meno
stress, una connessione più profonda con il sé interiore, e migliori relazioni
reciproche, tutti obiettivi dello yoga. Negli Stati Uniti è possibile praticare
un’ampia gamma di diversi stili di yoga, tra cui Flow Yoga, Hot Yoga, Yoga
terapeutico per particolari sport o malattie, e yoga “di marca” come Iyengar,
Ashtanga, Bikram, Anusara, Kundalini e Svaroopa.
Vi sono insegnanti famosi, tanto indiani quanto
americani, che viaggiano in tutto il Paese, e offrono ritiri spirituali in giro
per il mondo. In quasi tutte le città si trovano corsi di formazione per
insegnanti, e corsi di yoga si tengono nei centri yoga e in quasi tutte le
palestre e le università.
NON È NECESSARIO IMPARARE IL SANSCRITO PER INSEGNARE O
PRATICARE YOGA
Il sanscrito è l’antica lingua usata negli scritti
riguardanti lo yoga e anche la lingua usata in tutto il mondo per indicare i
nomi delle posture yoga. Ad ogni modo studiare il sanscrito mentre si pratica
lo yoga è opzionale: alcuni insegnanti usano solo la propria lingua per i nomi
delle posture, mentre altri non solo utilizzano in sanscrito i nomi delle
posizioni, ma addirittura parole o intere frasi durante la lezione.
Dato che il sanscrito è una lingua mantrica, i cui suoni
vibrano con il nostro essere a tutti i livelli, incluso il livello cellulare,
pronunciare il nome delle posture o altre parole in tale idioma, può permettere
agli studenti di fare esperienza delle posture a un livello più profondo. Per i
lettori che desiderino imparare i nomi delle posture di base e altri termini in
sanscrito, alla fine del libro si trova un apposito glossario.
Lo yoga ci aiuta a raggiungere molti obbiettivi. Forse
state cercando un maggiore senso, più gioia, più pace per la vostra vita. O
forse state cercando un aiuto per gestire lo stress quotidiano e cercate un
maggior equilibrio. O ancora, credete nel potere di corpo, mente e spirito e
volete rendere manifesti questi vostri valori.
Qualunque cosa vi attragga verso lo yoga, quando
cominciate a praticarlo o vi preparate a diventare un insegnante yoga, sarà
utile ricordarsi quanto segue. Avvicinatevi allo yoga con lo stomaco vuoto e la
mente aperta; altre qualità utili sono l’entusiasmo, la sincerità, la
perseveranza, il desiderio di esplorare il proprio sé interiore, e il senso
dell’umorismo.
È importante concedersi tempo e spazio per esplorare il
proprio sé interiore con un’attitudine di curiosità e gioia, come se foste un
bambino che esplora l’attrezzatura del suo campo giochi per la prima volta, le
altalene, la giostra , il dondolo.
Un approccio di questo tipo faciliterà i progressi sia
sul materassino che fuori da esso, nella vita quotidiana. Pensate, ad esempio,
a una coppia di pensionati, di 60 e 70 anni, che cominciarono a praticare lo
yoga, cogliendo con entusiasmo la connessione al loro corpo e al loro sé
interiore.
Dopo un viaggio in Ecuador, raccontarono che mentre nel
corso di avventure da giovani avevano avuto problemi di ansia, di equilibrio,
soprattutto salendo sulle piccole imbarcazioni intorno alle Galapagos, ora si
erano mossi con vivacità e sicurezza sia sull’acqua che salendo le lunghe
scalinate che portavano ai monumenti. Gli yogi erano felici che la forza, la
flessibilità e l’equilibrio acquisiti con lo yoga avessero permesso loro di
viaggiare con facilità attraverso le culture di questo e dell’altro mondo. Il
modo in cui lo yoga può trasformare le persone mentalmente, emozionalmente e
spiritualmente è altrettanto notevole.
Ad esempio, un’allieva mi disse che aveva sofferto di
depressione per la maggior parte della sua vita, e che da quando praticava lo
yoga non solo si sentiva meglio, ma era stata in grado di sospendere
l’assunzione di antidepressivi. Un’altra allieva mi ha riferito di come lo yoga
inizialmente aveva alleviato i suoi dolori fisici e in seguito le aveva aperto
relazioni con altre persone del centro yoga e infine con le persone di
qualunque ambiente.
In breve, lo yoga non può risolvere tutti i problemi
personali, o sradicare tutti i mali della società, ma è un importante
catalizzatore per la crescita di tutti gli aspetti: fisico, mentale,
emozionale, spirituale. Questo libro offre una via per avvicinarsi allo yoga
attraverso la lettura di testi sacri sia antichi che contemporanei, lo
svolgimento di esercizi di scrittura, e di esercizi pratici nel quotidiano, lo
sperimentare posizioni yoga e metodi diversi di imparare la disciplina.
Si differenzia da altri testi sullo yoga soprattutto per
l’invito ai lettori a esplorare altre opere che ne aiutino lo studio, come
anche a provare diversi metodi e tecniche di praticare yoga al fine di trovare
ciò che funziona meglio per trasformare il Chödrön: «Vivi la tua vita come un
esperimento».
Yoga per tutti è diviso in tre pada (piede, in
sanscrito), imitando la terminologia degli Yoga Sutra.
Il primo pada, Prima del materassino, descrive la ricca
storia e la filosofia che diedero vita allo yoga e come noi possiamo arricchire
la nostra esperienza dello yoga prima di metterci sul materassino.
Il secondo pada, Sul materassino, descrive le molte
opzioni per la pratica dello yoga includendo il lavoro con il respiro basato
sul pranayama, i bandha e i mudra, e la meditazione. Questo pada include anche
termini anatomici di base, pratiche per rafforzarci strutturalmente, e ampie
categorie di posture sia per insegnanti che per praticanti di yoga.
Infine, il terzo pada, Nel mondo, riguarda come usare lo
yoga per cambiare il modo in cui sperimentiamo la nostra vita quotidiana e come
influire in modo positivo sul mondo esterno sia attraverso le azioni – Karma
Yoga – che con gli atteggiamenti e le parole, usando una modalità di relazione
chiamata Comunicazione Nonviolenta (CNV). In questo pada si descrivono anche
elementi di base di yogaterapia, e si danno indicazioni su come rendere lo yoga
una professione. Dopo i pada si trovano un Glossario di termini e frasi
sanscriti, e tre Appendici: una tavola delle posture, un modello di
dichiarazione di esenzione di responsabilità per gli studenti, un elenco di
lezioni-tipo per vari livelli.
Nonostante Yoga per tutti segua una progressione logica
dalla pratica personale all’uso dello yoga nella vita, sarà possibile leggere
alcune sezioni del libro indipendentemente, per ottenere informazioni volte a
risolvere problemi immediati.
Ad esempio, volendo imparare cosa fare per una schiena
dolente, potete leggere la sezione “Princìpi generali di yogaterapia” (p. 237);
per sapere come fare a parlare con il vostro capo senza urlare, sarà utile dare
un’occhiata a “Il modello di Comunicazione Nonviolenta” (p. 192); se vi siete
sempre chiesti quali sono le riflessioni etiche dello yoga, potete leggere “I
testi fondanti dello yoga” (p. 45).
Informazioni ulteriori, evidenziate lungo tutto il testo,
vi permetteranno di apprendere qualcosa di più sul sanscrito (Gioiello
Sanscrito) e sulle esperienze dei maestri (“Dicono i Saggi”) mentre scorrete i
vari capitoli, o più tardi quando il vostro interesse vi guiderà verso un tema
particolare.
La grafia in sanscrito dei nomi delle posture varia
moltissimo nei diversi testi, perché alcu- ni suoni non esistono in inglese e
alcune convenzioni fonetiche non sono facili da applicare. In questo testo
viene usata la grafia comune, eccetto che nelle traslitterazioni del Devanagari
(alfabeto sanscrito) riportate a margine del Capitolo 6.
I soggetti che fanno da modelli nella dimostrazione delle
posture in questi capitoli riflettono la diversità delle persone che si
avvicinano allo yoga. I tre yogi che mostrano variazioni delle stesse posture
nel Capitolo 6 sono Wyatt Heard, di 83 anni, ex giudice di Corte Distrettuale a
Houston, prima di restare folgorato dallo yoga; Cypresse Emery, di 35 anni,
innamorata dello yoga fin dalla sua prima lezione, nel 1994; e Meta Chaya
Hirschl, di 52 anni, l’autrice, che ha praticato e insegnato yoga per quindici
anni.
Nel Capitolo 6, come pure nei Capitoli 4, 5 e 8, appare
anche Lisa Keck che, appassionata del suo lavoro con gruppi di persone in stato
di bisogno, insegna yoga ai carcerati e a gruppi di genitori e bambini.
I modelli per le posture nel Capitolo 8 sono Dharmashakti,
Felice e Leah. Dharmashakti è un insegnante diplomato di yoga e yogaterapia, un
insegnante di meditazione, un ministro di culto, e meravigliosa guida nel canto
di kirtan. Felice ha iniziato a praticare yoga nel 2001 per trovare sollievo
allo stress e a dolori cronici alla schiena e alle spalle.
Lo yoga le ha portato non solo forza ma anche la capacità
di individuare quando è per lei il caso di impegnarsi a fondo, quando
rallentare e ascoltare il suo corpo e il suo istinto, e quando invece lasciare
situazioni su cui ha poco o nessun controllo. Per Leah, lo yoga ha a che fare
con il trovare l’equilibrio. «Attraverso le asana e la meditazione» dice,
«acquisto un senso di libertà e benessere che mi aiutano ad alleviare i
conflitti che io creo a me stessa».
I modelli nel Capitolo 9 includono Irene, Jenny e Ross,
che hanno tutte trovato giovamento dalla terapia yoga. Lo yoga ha aiutato Irene
con la flessibilità e i problemi alle ginocchia; ha aiutato Jenny, che aveva
iniziato come danzatrice, per tante lesioni e il mantenimento della sua salute
generale; ha alleviato i dolori alla schiena e al nervo sciatico di Ross.
Durante tutta la vostra pratica di yoga, mentre lavorate
con le tante varianti che esistono in questa disciplina, tenete a mente questi versi
di un antico testo, i quali ci dicono che tutto è già perfetto per quello che
è:
Tutto è perfetto,
così perfettamente perfetto!
Qualunque essere vive, si muove
e respira sulla Terra,
ad ogni livello
dall’atomo alla galassia
è assolutamente
perfetto nel suo posto[...]
Sia che abbiate insegnato per anni, o stiate progettando
di diventare un insegnante, o desideriate immergervi più in profondità nel
mondo dello yoga, io mi inchino a voi dal profondo della mia anima mentre ci
prendiamo per mano in questo potente spazio di gioco che è la vita.
Indice
Prefazione
Introduzione
PARTE I - PRIMA DEL MATERASSINO
Una panoramica della storia e delle idee
Inquadramento storico dello yoga
Testi yogici che segnano i diversi periodi storici
Tipi e stili di yoga
I testi fondanti dello yoga
Gli Yoga Sutra: tracciare la strada
La Bhagavad Gita: una chiamata all’azione
La vibrazione come strumento
Sanscrito: la lingua della vibrazione
Yoga ed energia
Mantra per la trasformazione
Livelli di esperienza
PARTE II - SUL MATERASSINO
Respiro, bandha e mudra: il regno sottile
Il quarto ramo: pranayama, il controllo del respiro
Bandha e potere
Mudra
Meditazione per la bellezza e la felicità
Il quinto ramo: pratyahara, il ritiro dei sensi
I tre rami finali: la coscienza samyama
Metodi di meditazione
Praticare le asana come meditazione
Posture per la libertà
Trovare la lezione di yoga adatta per voi
La benedizione della pratica
Stabilire un sankalpa, una intenzione
Anatomia: quello che serve
Forza a partire dal nostro centro
Il terzo ramo: asana, posture
PARTE III - NEL MONDO
Lo yoga nel quotidiano
Yoga per costruire fiducia e sicurezza
Yoga come comunità
Yoga per migliorare la vita sessuale
Yoga in auto
Yoga al computer
Yoga mentre si sta in piedi
Yoga mentre si fa shopping
Il lato positivo dello stare accovacciati
Yoga nascosto
Il modello di Comunicazione Nonviolenta
Cibo yogico
Karma Yoga
Insegnare yoga
La regola d’oro dell’insegnamento
Principi generali dell’insegnamento
Insegnare specifiche posizioni
Pianificare una lezione
Tipi di lezione: dolce, livello 1, misto e fluido
Formazione in yogaterapia e yoga come professione
Yogaterapia
Princìpi generali di yogaterapia
Yoga come professione
Glossario di parole e frasi sanscrite
Appendice 1: tavola delle posizioni yoga
Appendice 2: dichiarazione liberatoria da parte degli
studenti
Appendice 3: esempi di lezione
Note
Bibliografia
Riferimenti per le immagini
In gratitudine...
Indice analitico
L’Autore
Yoga per Tutti - Libro >> http://goo.gl/SMEgCz
Lo Yoga per ogni età - Guida pratica illustrata
Meta Chaia Hirschl