venerdì 8 luglio 2016

Gli Ufo nella Mente




Gli Ufo nella Mente

di Corrado Malanga



Gli Ufo nella mente è il fedele resoconto delle sedute di ipnosi regressiva dell’addotto Valerio Lonzi. In questo libro, dallo strepitoso successo all’epoca della sua prima pubblicazione quasi vent’anni fa, Malanga condivide con il lettore ciascun passaggio della sua ricerca, raccontando le difficoltà incontrate e i successi conseguiti, nonché le incredibili scoperte e le sconcertanti rivelazioni con cui ebbe a cimentarsi nel corso del lavoro di emersione dei ricordi sepolti nella memoria del Lonzi.

In un crescendo emotivo sempre più coinvolgente, quest’opera costituisce una delle testimonianze italiane più accurate e toccanti del fenomeno delle abduction aliene e del vissuto profondo dei repeaters, persone ripetutamente soggette a rapimenti alieni.

Il testo è preceduto da una lunga e inedita prefazione in cui Corrado Malanga rivela se stesso e la profonda evoluzione del suo pensiero a seguito dei lunghi anni di ricerche e di studi nel campo dell’ufologia e dei fenomeni delle abduction.

«Gli alieni ci servivano per comprendere qualcosa che noi non volevamo o non eravamo in grado di vedere. L’esperienza dell’adduzione era stata scelta dalla nostra stessa Coscienza perché, attraverso di essa, potessimo comprendere quella parte di noi che non avevamo avuto la possibilità di vedere. Noi eravamo la Creazione, noi eravamo i creatori di tutto, anche della parte aliena di noi stessi»


Leggi un estratto dal libro di Corrado Malanga "Gli Ufo nella Mente"

Prefazione alla seconda edizione di "Gli Ufo nella Mente" libro di Corrado Malanga

Quando si comincia un’impresa, si crede sempre di sapere dove si andrà a finire ma quasi mai la meta iniziale corrisponde a quella finale.

Scrissi il libro che state per leggere molti anni fa: un libro che all'epoca vendette trentacinquemila copie e che rappresentò, per l’editoria di quel tempo, una novità assoluta, in Italia e nell'Europa intera. A fronte della cieca politica commerciale delle grandi case editrici, che sovente considerano i libri solo come opportunità di guadagno e non quali strumenti di acquisizione di consapevolezza, il testo fu però rapidamente tolto dal mercato, e ciò nonostante molti chiedessero di poterlo acquisire. Forse questo libro non costituiva un best seller – cosa che, peraltro, di solito non viene decisa dal pubblico bensì dagli editori – ma fu piuttosto evidente come tale lavoro provocò, nel nostro paese, una rivoluzione nella storia dei fenomeni di abduction.

“Abduction”: una strana parola che deriva dall'ormai onnipresente lingua inglese, che continua a usurpare la cultura mediterranea con termini che vorrebbero presentarsi come scientificamente migliori di altri ma che invece sovente sono solo privi di significato.

In ogni caso abduction avrebbe dovuto indicare il fenomeno di “adduzione” cioè il rapimento inteso nell'accezione esogena al pianeta.

Gli addotti erano quegli esseri umani che affermavano di essere stati rapiti, contro la loro reale volontà, da forze esterne al pianeta. Il fenomeno era noto nel mondo anglosassone sin dagli anni Cinquanta e i primi autori che trattarono, a modo loro, questa tematica, erano sostanzialmente americani e inglesi. Tra questi ci furono Bud Hopkins, un pittore newyorkese che usava tecniche di ipnosi regressiva per far ricordare ai soggetti presunti addotti le loro esperienze, dimenticate tra le pieghe dell’inconscio. Successivamente, ebbe a occuparsene anche John Mack, psichiatra della Harvard University, pubblicando altri testi che mostravano non solo che il fenomeno adduttivo era reale ma che esso costituiva un grande trauma psicologico per chi lo subiva. Karla Turner scrisse un libro sulle adduzioni al femminile, cioè il resoconto delle esperienze, recuperate con tecniche ipnotiche, di donne addotte. David Jacobs, un professore di storia della Temple University, si era interessato a questi accadimenti e aveva pubblicato alcuni libri pieni di racconti e testimonianze.

Se esistevano le adduzioni dovevano esistere anche gli addotti: e se esistevano gli addotti, che evidentemente non erano mitomani o pazzi scatenati, dovevano esistere anche gli adduttori.

Si dice il peccato ma non il peccatore

In quegli anni si poteva discutere del problema adduttivo ma nessuno aveva voglia di parlare delle cause che v’erano dietro. Così, se da un lato le autorità preposte alla comprensione di questi fenomeni – e cioè lo Stato, i Militari, la Chiesa, i Servizi Sociali, la Protezione Civile, la Medicina Ufficiale, l’Accademia e il Mondo Scientifico – non volevano farsi coinvolgere, dall'altro le risposte che venivano date erano spesso prive di contenuti.

Così, ecco che gli adduttori per i Servizi Segreti erano militari di fazioni segrete, mentre per la Chiesa si trattava di demoni, per gli psichiatri era solo il cervello umano che faceva brutti scherzi e per i Militari si trattava di armi segrete in grado di sviluppare allucinazioni nella mente degli avversari. La cosa interessante era evidenziata dal fatto che nessuno voleva pronunciare la parola proibita: alieni.

Gli alieni non possono esistere per la Chiesa poiché, per essa, oltre all'uomo esistono solo demoni e angeli. Gli alieni non esistono nemmeno per i militari, perché affermarne l’esistenza vorrebbe dire gettare nel panico l’intera popolazione dotata di divisa, all'evidenza incapace di opporsi a tecnologiche forze oscure provenienti da altri pianeti. Per i fisici, poi, non si può superare la velocità della luce e dunque tutto quello che riguarda la venuta di un alieno su questo pianeta non può esistere perché tra un pianeta abitato e l’altro esistono miliardi di chilometri: anche se si superasse la velocità della luce le distanze da coprire sarebbero sempre proibitive. Per i politici, infine, gli alieni non costituiscono un problema da risolvere perché essi non votano e dunque non sono degni di alcun interesse.

Gli ufologi

Gli unici che desideravano occuparsi di questa strana fenomenologia – che allora appariva una fenomenologia di nicchia, decisamente confinata alle poche esperienze di altrettanto pochi sprovveduti – erano gli ufologi: coloro che studiavano il fenomeno degli ufo, e cioè degli oggetti volanti non identificati.

Ma chi erano gli ufologi? Si trattava di un’umanità decisamente variegata: dai fanatici pseudo religiosi convinti che gli alieni fossero i nostri angeli salvatori, che in passato avevano aiutato l’uomo a risolvere alcuni problemi di sopravvivenza su questo pianeta e che oggi controllavano, dall'alto, l’evoluzione di questa specie inferiore, agli scientisti, secondo cui gli alieni erano esseri tecnologicamente superiori, da ammirare....


Indice

Prefazione alla seconda edizione di Corrado Malanga

Capitolo 1 - Antefatto
Capitolo 2 - Gli UFO e l’evoluzione del pensiero scientifico in relazione al potere politico
Capitolo 3 - Uova di Pasqua e sorprese
Capitolo 4 - E finalmente comincia la storia: un caso perfetto?
Capitolo 5 - Il mondo onirico di Valerio
Capitolo 6 - La prima seduta di ipnosi regressiva
Capitolo 7 - Una svolta inattesa nelle indagini
Capitolo 8 - Dietro l’angolo della seconda ipnosi
Capitolo 9 - Abduction e scienza, ovvero: mentre Galileo se la ride e Valerio sogna
Capitolo 10 - Fino in fondo!
Capitolo 11 - La verità, nient’altro che la verità
Capitolo 12 - L’altro incontro
Capitolo 13 - Dentro di noi c’è la verità
Capitolo 14 - Esseri alieni, falsi ricordi e dita delle mani: il bestiario si complica
Capitolo 15 - Sfondiamo il muro dei ricordi!
Capitolo 16 - Usi e abusi: ma gli alieni sono buoni o cattivi?
Capitolo 17 - Uomini o cavie?
Capitolo 18 - Una storia fantastica? No grazie!

Conclusione

Il parere dell’ipnologo di Mauro Moretti
Il parere dello psicologo di R. Bonomo, G.M. Sferrazza, P. Concerto e S. Santoro


Gli Ufo nella Mente - Libro >> http://goo.gl/jbAms8
Corrado Malanga