giovedì 11 maggio 2017

Il risveglio di Kundalini



Il risveglio di Kundalini


di Kriyacharya Jayadev Jaerschky

Tratto dal libro "Risveglia i Chakra" - Ananda Edizioni

Basato sugli insegnamenti e le tecniche di Paramhansa Yogananda


Kundalini: il potere dell'illuminazione

I chakra si aprono pienamente e sviluppano la loro completa divinità quando risvegliamo il potere di Kundalini. Kundalini è una parola sanscrita, che significa "serpente". È la poderosa forza, anche chiamata shaktí, che giace addormentata appena sotto muladhara chakra. Tradizionalmente, si dice che questo "serpente" sia attorcigliato tre volte e mezzo.


Kundalini simboleggiata nello Shiva lingam

Swami Kriyananda ha spiegato che lo Shiva lingam è un antico simbolo della spina dorsale interiore. È sempre posto su una yoni, che simboleggia muladhara chakra. Sullo Shiva lingam viene spesso dipinto un cobra, oppure la riproduzione di un cobra viene posta attorno a esso, rivolta verso l'alto: questo rappresenta la corrente di Kundalini. Il cobra ha il cappuccio aperto, sulla sommità del lingam, per simboleggiare l'apertura dei chakra più alti. Il risultato è una potente luce interiore, molto più luminosa del sole, che tuttavia non brucia.
Questa brillante luce interiore, creata dall'ascesa della corrente Kundalini, è stata vista dai mistici di ogni fede. Il santo cristiano Basilio il Grande scrisse, ad esempio, nella sua Philokalia: "Del tutto inesprimibile e indescrivibile è la Divina bellezza, abbagliante come il fulmine... Se nominiamo lo splendore dell'aurora o il chiarore della luna o la brillantezza del sole, nessuno di essi è degno di essere paragonato alla gloria della Vera Luce, ed è più lontano da essa di quanto la notte più profonda e le più terribili tenebre lo siano dalla chiara luce del mezzogiorno".


Kundalini addormentata: il potere dell'illusione

Finché Kundalini è "addormentata" (cioè il "serpente" non si alza), rappresenta la nostra illusione mortale, poiché attira magneticamente la nostra energia verso il basso e verso l'esterno, nella coscienza materiale che è completamente oscura. È il serpente che tentò Adamo nel giardino dell'Eden e rappresenta la nostra separazione dallo Spirito, la nostra schiavitù materiale, la nostra sofferenza. È un terribile serpente dalle fauci velenose e può essere addomesticato solo da coloro che sanno come incantarlo.
In effetti, solo "incantando questo serpente", cioè risvegliando o facendo salire Kundalini, potremo vincere la nostra eterna battaglia, o braccio di ferro, interiore. Il risveglio di Kundalini è la chiave suprema dell'illuminazione. Solo ridestando questa forza l'anima può fare ritorno alla sua terra natia: lo Spirito.
Kundalini è misticamente descritta nella Bibbia in questo modo: "Mosè allora fece un serpente di rame e lo mise sopra l'asta; quando un serpente aveva morso qualcuno, se questi guardava il serpente di rame, restava in vita" (Numeri 21,9). "Restava in vita" nello stesso modo in cui il figliol prodigo ritornò alla vita quando si recò dal padre, il quale disse: "Perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita" (Luca 15,24). La potente Kundalini è il vero fiume del battesimo, che ci conduce a un'esperienza nella quale ci sentiamo veramente rinascere nello Spirito: "In verità, in verità ti dico, se uno non rinasce dall'alto, non può vedere il regno di Dio" (Giovanni 3,3).
Nelle Scritture indù, troviamo l'insegnamento di Kundalini, ad esempio, nella famosa Hatha Yoga Pradipika, un testo sull' Hatha Yoga che risale al quindicesimo secolo: "Quando la Kundalini addormentata si risveglia grazie a un guru, allora tutti i loti (chakra) e i nodi vengono trafitti".


Il risveglio di Kundalini

Il risveglio di Kundalini è un argomento sacro e non è destinato a tutti. In verità, riguarda solo quei ricercatori spirituali che dedicano tutta la loro vita alla crescita spirituale. Le tecniche e le benedizioni necessarie sono trasmesse da un vero guru a coloro che lo seguono con tutto il cuore.
Il risveglio di Kundalini richiede saggezza e anche uno spirito eroico, perché ci conduce a una rivoluzionaria esperienza interiore: "Non sono una persona, non ho forma, non ho nome, non ho età, non ho sesso". Kundalini, in altre parole, trasforma radicalmente la percezione di ciò che siamo e del mondo in cui viviamo, che improvvisamente ci appare come null'altro che un sogno. Poche persone sono pronte a perdere la coscienza della materia in un modo così drastico.

Il risveglio di Kundalini ha anche molti altri effetti.

·    Solitamente i chakra, o loti, hanno i petali, o raggi elettrici, rivolti verso il basso, mentre svolgono le varie funzioni del corpo. Con il risveglio di Kundalini, tutti i petali si girano simultaneamente verso l'alto. I chakra, allora, sono completamente aperti ed esprimono la nostra di­vinità. Un chakra, infatti, non è veramente risvegliato o aperto finché Kundalini non lo ha attraversato con tutta la sua forza.
·    Kundalini "brucia" tutte le vritti (i vortici di energia karmici) nei chakra e tutti i samskara (le tendenze che dimorano nella spina dorsale e nel cervello). È la più grande purificatrice.
·    Kundalini scollega completamente la nostra coscienza dai cinque sensi e dal corpo, portandoci direttamente nel regno dello Spirito.
·    Kundalini trasforma il cervello in una radio divina, capace di sintoniz­zarsi con i sermoni degli angeli e delle forze divine e di captare la cosmi­ca voce vibratoria di Dio.
·    Kundalini accumula l'energia nel cervello, consentendo all'ego di stabi­lire connessioni celestiali.
·    Kundalini fa sviluppare poteri yogici interiori. Tradizionalmente, questi poteri sono otto (li esploreremo nelle prossime pagine).
·    Soprattutto, il risveglio di Kundalini è un'esperienza di travolgente bea­titudine.

Nell'Autobiografia di uno yogi si racconta la storia di un umile postino, Brinda Bhagat, che sperimentava questo beato risveglio durante la pratica del Kriya Yoga. «Gurudeva» egli disse allarmato quando gli fu chiesto se desiderava le iniziazioni superiori «basta iniziazioni, vi prego! Come posso assimilare degli insegnamenti su­periori? Sono venuto oggi a chiedere le vostre benedizioni in quanto il primo divino Kriya mi ha colmato di una tale ebbrezza che non riesco a consegnare le lettere!». Lahiri Mahasaya, il suo guru, commentò: «Brinda già nuota nel mare dello Spirito».


I poteri che si sviluppano nei chakra

Le antiche Scritture spiegano che Io yogi, ridestando i chakra grazie al risveglio di Kundalini, sviluppa otto poteri specifici. Questi poteri yogici sono chiamati ai­sharyya o siddhi. Sri Yukteswar (il guru di Yogananda) li ha spiegati in questo modo nel suo libro La scienza sacra (edizione originale del 1920):

1.   ANIMA: il potere di rimpicciolire a piacimento il proprio corpo o qualsia­si altra cosa, addirittura fino alle dimensioni dell'atomo (anu).
2.   MAHIMA: il potere di rendere il proprio corpo o qualunque altra cosa mahat, cioè tanto grande quanto lo si desideri.
3.   LAGHIMA: il potere di rendere il proprio corpo o qualsiasi altra cosa laghu, cioè tanto leggera quanto lo si desideri.
4.   GARIMA: il potere di rendere il proprio corpo o qualsiasi altra cosa guru, cioè tanto pesante quanto lo si desideri.
5.   PRAPTI: il potere di ottenere qualunque cosa si desideri (apti).
6.   BASITWA: il potere di portare ogni cosa sotto il proprio controllo (basha).
7.   PRAKAMYA: il potere di soddisfare ogni desiderio, kama, con un'irresi­stibile forza di volontà.
8.   ISHITWA: il potere di divenire isha, Signore di ogni cosa.

Gli yogi, tuttavia, vengono messi in guardia dal desiderare questi poteri o dal ritenerli importanti, poiché spesso diventano una trappola. Se dovessero manife­starsi spontaneamente, non dovrebbero essere usati, a meno che lo yogi non senta una precisa guida divina a farlo. Innumerevoli yogi si sono innamorati di queste siddhi, che rappresentano soltanto un altro inganno di maya, l'illusione.


Domande e risposte su Kundalini

DOMANDA: Ho sentito dire che la forza di Kundalini può essere facilmente risvegliata, anche accidentalmente.
RISPOSTA: No. Risvegliare Kundalini è un compito molto arduo. Richiede profonda sincerità, sforzi costanti e l'aiuto di un guru. Chi è capace di risvegliare Kundalini è quasi vicino allo stato della Coscienza Cristica.

DOMANDA: Mi è stato detto che è pericoloso risvegliare Kundalini.
RISPOSTA: Non è pericoloso, se non si compiono esercizi violenti. Un risve­glio forzato di questo potere, specialmente con esercizi di respirazione violenti e particolari posizioni fisiche, ma senza un corrispondente sforzo per sviluppare dei puri atteggiamenti spirituali, può essere pericoloso. L'enorme potere di Kundalini può distruggere il sistema nervoso, se la forza dominante nel suo risveglio non è l'aspirazione devozionale ma un'egocentrica presunzione, che fa credere di poter scalare le vette spirituali con il solo potere personale.
Se senti che Kundalini comincia a risvegliarsi in te, farai bene a lavorare sul radicamento, facendo quotidianamente attività fisica fino a sudare. Anche i nervi devono essere preparati alla corrente cosmica. Gli Esercizi di ricarica di Yogananda, come pure l' Hatha Yoga, preparano il corpo ad assorbire il voltaggio dell'energia cosmica di Dio, che è molto più elevato del normale. Se senti una sensazione di bruciore, smetti immediatamente le tecniche che stai praticando. Se senti uno squilibrio psicologico, interrompi le pratiche. Kundalini è intelligente e porta solo beatitudine ed espansione, se non viene forzata in modo inappropriato.

DOMANDA: Mi è stato detto che Kundalini equivale al risveglio della coscienza sessuale.
RISPOSTA: È vero il contrario. Kundalini addormentata fa muovere l'ener­gia verso l'esterno, stimolando i nervi sessuali. Le persone comuni, che ignorano l'impellente potere di Kundalini addormentata, si lasciano sopraffare dagli impulsi sessuali. Il risveglio di Kundalini, invece, ritira l'energia. È difficile risvegliare Kun­dalini mentre si è sessualmente attivi. Per lo meno, bisognerebbe avere un'attività sessuale molto moderata.
Yogananda ha scritto: «Vi sono energie sacre (ojas) che giacciono addormentate nei chakra». Si dice che la maggiore concentrazione di ojas si trovi nel liquido se­minale, ed è per questo che la maggior parte delle tradizioni insegna l'astinenza o la moderazione sessuale. Quella potente energia deve essere elevata, anziché espulsa all'esterno.
Ci sono pratiche tantriche che usano l'atto sessuale per elevare l'energia all'in­terno e in alto, verso il samadhi. Alcuni seguaci del tantra cercano di sviluppare la padronanza non solo tramite l'attività sessuale, ma anche mangiando carne e bevendo vino, al tempo stesso rimanendo mentalmente distaccati da tali azioni. Yogananda non consigliava questo sentiero, perché è spiritualmente pericoloso. La maggior parte dei ricercatori spirituali trova in esso, semplicemente, una scusa per indulgere nei propri istinti inferiori e nelle proprie bramosie, anziché sviluppare l'autocontrollo.

DOMANDA: E i guru che affermano di risvegliare Kundalini nei loro discepoli?
RISPOSTA: Senza dubbio i grandi Maestri possono farlo. Ma dipende dal di­scepolo. Una persona che non è interiormente preparata non può ricevere la piena corrente di Kundalini da un Maestro. Come una piccola lampadina non può sop­portare un eccessivo voltaggio elettrico, così i suoi nervi non sono pronti a ricevere la corrente cosmica. Una volta, un discepolo di Yogananda gli chiese insistentemen­te il samadhi. Il Maestro rispose: «Sei pronto?». «Sì» disse il discepolo. Ma quando Yogananda cominciò a trasmettergli la corrente cosmica, lui urlò: «Aspettate, non ancora, non ancora!».
La sintonia interiore con un guru è essenziale per il risveglio di Kundalini. Per comprendere questo, pensa a una barra d'acciaio: per magnetizzarla, è necessario introdurre al suo interno una corrente da sud a nord, mettendola in prossimità di una barra già magnetizzata. In modo simile, per essere spiritualmente magnetizzati è necessaria la "prossimità" spirituale con il proprio guru, cioè la sintonia interio­re con lui. Poiché l'energia di un Maestro risvegliato fluisce naturalmente in alto, verso l'occhio spirituale, la sintonia con lui genera un simile flusso nel discepolo. Ti sarebbe d'aiuto, nella meditazione, sentire che il tuo guru è seduto dentro il tuo corpo e sta facendo le pratiche attraverso di te.

DOMANDA: Come si sperimenta Kundalini?
RISPOSTA: Quando mediti concentrandoti nell'occhio spirituale e fai prati­che come il Kriya Yoga, dapprincipio avverti una corrente oscillante, poi un movi­mento circolare. Questa è la scintilla che accende la corrente nella sushumna. Non è possibile sperimentarlo soltanto con un po' di pratica: ci vogliono anni di sforzi e l'aiuto del guru. Si avverte un grande movimento circolare e un forte rimescolio alla base della spina dorsale; si percepisce una potente scarica di energia; si vede il corpo astrale implodere e rimpicciolirsi sempre più, entrando nel passaggio ser­peggiante. La corrente fluisce verso l'alto e lo yogi si libra all'esterno, nel cosmo, trasportato dalle brezze della beatitudine.
Inizialmente, tuttavia, Kundalini si manifesta in piccole dosi. Il suo effetto na­turale è un'enorme beatitudine interiore.

DOMANDA: Sento un movimento oscillante nella spina dorsale mentre medi­to. Il mio corpo comincia anche a muoversi in cerchio. È Kundalini?
RISPOSTA: Sono i primi segni, e sono buoni. Tuttavia, cerca di tenere il corpo fermo, per non sprecare l'energia nel movimento fisico. Non è comunque sufficien­te che piccole scariche di energia si alzino dalla base della spina dorsale: questi sono solo gli "esploratori" di Kundalini, inviati, per così dire, a perlustrare il terreno in vista di una successiva "invasione". C'è una grande differenza tra questi lampi di elevazione minori e il potente flusso ascendente della Kundalini vera e propria.

DOMANDA: Gli yogi sviluppano dei poteri (siddhi) grazie al risveglio di Kun­dalini. Che cosa si deve fare se ciò accade?
RISPOSTA: È vero. Ad esempio, quando l'energia fluisce verso l'alto insieme a Kundalini da svadhisthana chakra, che controlla l'acqua, lo yogi che ha aperto questo centro può camminare sulle acque. Quando l'energia fluisce verso l'alto da anahata chakra, il centro dell'aria, lo yogi può levitare. Ci sono anche altri poteri, ma farai meglio a non usarli, a meno che tu non ti senta guidato da Dio a farlo. Inoltre, è meglio non fare mai le pratiche per ottenere tali poteri, poiché l'attaccamento a essi ha causato la rovina di molti yogi. Come diceva Yogananda, il sentiero verso Dio non è un circo: concentrati sull'amore.
In ogni caso, anche se allo yogi viene raccomandato di non fare mostra dei propri poteri spirituali per non rischiare di soccombere alla tentazione dell'orgoglio, per lo meno questi poteri possono fornirgli una prova oggettiva per determinare se le sue esperienze interiori sono veramente supercoscienti o se sono soltanto il prodotto subconscio di un'attiva immaginazione.

DOMANDA: Quali tecniche risvegliano Kundalini?
RISPOSTA: Gli yogi insegnano diversi metodi. Yogananda ne ha insegnati tre:

·     Il Kriya Yoga e le tecniche dei Kriya superiori. Egli scrive: «La pratica di questa tecnica [del Kriya] risveglia l'energia dormiente arrotolata [Kun­dalini] nel centro coccigeo [muladhara chakra] e la invia verso l'anima, invece che verso i sensi, accelerando la rigenerazione e il ringiovanimen­to spirituale e mentale del devoto».
·     Il Kechari Mudra, una tecnica in cui si gira la lingua all'indietro, facen­dola entrare nella cavità nasale.
·    Cantare AUM nei chakra.

Swami Kriyananda ha insegnato anche i tradizionali bandha dell' Hatha Yoga, che hanno lo scopo specifico di risvegliare Kundalini (troverai la spiegazione di queste tecniche alla fine del capitolo). Affinché abbiano questo effetto, tuttavia, devono essere praticati nella loro forma completa e non come in alcune tradizioni di Hatha Yoga, in cui, ad esempio, si definisce Uddiyana bandha il semplice atto di tirare un po' in dentro l'addome durante gli asana. Questo non è il vero bandha. Lo stesso vale per Mula bandha e Jalandhara bandha.

DOMANDA: Kundalini si risveglia solo con le tecniche dello yoga?
RISPOSTA: No. Anzi, si è data troppa importanza negli insegnamenti dello yoga alla necessità di risvegliare Kundalini solo con tecniche e metodi meccanici. Molti studenti, di conseguenza, hanno trasformato un importante insegnamento spirituale in un esercizio puramente fisico. Questo è sbagliato. Anche senza tale metodo, ma con una grande devozione, è possibile sperimentare durante la medi­tazione un risveglio del potere di Kundalini. D'altro canto, quando Kundalini vie­ne risvegliata solo con metodi meccanici, senza aspirazione devozionale, l'energia può alzarsi temporaneamente, ma presto ricadrà di nuovo. Finché il cuore non è stato completamente purificato da ogni attaccamento e desiderio mondano, l'accresciuta energia nei chakra può stimolare uno qualunque di quei centri a fluire verso l'esterno, risvegliando nuovamente le latenti tendenze illusorie.
Ricorda che i corretti atteggiamenti nella vita quotidiana sono fondamentali: ogni volta che hai dei buoni pensieri, Kundalini comincia a muoversi verso l'alto. Ogni volta che provi odio o hai pensieri negativi nei confronti di qualcuno, Kun­dalini si muove automaticamente verso il basso. Quando ami gli altri in modo di­sinteressato o hai pensieri gentili verso di loro, Kundalini sale nella spina dorsale. Non sono solo le tecniche a risvegliarla.
Kundalini è un'energia femminile e per risvegliarla dobbiamo sviluppare atteg­giamenti sostanzialmente femminili: devozione, abbandono, spirito di servizio, ricettività e umiltà nel nostro rapporto con Dio; gentilezza, compassione, perdono e cooperazione nei nostri rapporti con gli altri. Anche la sintonia interiore con il guru è fondamentale.
Lavora sul tuo ego. Kundalini può essere risvegliata solo quando si è superato l'egoismo. L'egocentrismo la mantiene "addormentata", mentre il servizio altruisti­co e il dimenticare se stessi sono necessari per ridestarla.

DOMANDA: C'è una pratica che potrei fare durante la giornata per aiutarmi a risvegliare Kundalini?
RISPOSTA: Sì. Tieni il più possibile la mente concentrata nel punto tra le so­pracciglia. Un'altra pratica è quella di visualizzare, ovunque tu sia, un fiume di luce che sale verso l'alto nella spina dorsale. È una pratica molto gioiosa.

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