Alimentazione e terapie alcalinizzanti
di Stefano Fais
L’approccio antiacido è un valido aiuto per la
prevenzione e la cura delle malattie degenerative: ce ne parla il dottor
Stefano Fais
Esiste una particolare condizione corporea in grado di
assicurarci la salute e la longevità?
Secondo alcune recenti ricerche scientifiche
all'avanguardia e nelle parole di Stefano Fais e Rocco Palmisano, autori del
volume L'approccio antiacido per la prevenzione e la cura delle malattie il
controllo del pH corporeo e il mantenimento di una condizione di alcalinità
nella gran parte degli organi ed apparati del nostro organismo sono i pilastri
fondamentali per una salute duratura e anche per la cura di importanti
patologie, dal cancro al diabete.
Ne abbiamo parlato con Stefano Fais, autore del libro,
medico e ricercatore attualmente Direttore del Reparto Farmaci Anti-Tumorali
dell'Istituto Superiore di Sanità.
Il suo ultimo libro, scritto a quattro mani con Rocco
Palmisano, si intitola L'approccio antiacido per la prevenzione e la cura delle
malattie ed è dedicato alle regolazione del pH corporeo per la nostra salute.
Partiamo dai concetti fondamentali: cosa si intende con pH acido e ambiente
basico?
Sarebbe facile rispondere che è acido tutto ciò che ha un
pH inferiore a 7 e basico ciò che ha un pH superiore a 7. Spesso devo ricordare
però che pH è l'acronimo di potere degli ioni H+, ed è un valore logaritmico in
base 10 della quantità di H+ in un mezzo. Va da sé che la misura più corretta e
precisa del pH sarebbe quella di misurare la concentrazione degli ioni H+.
Per semplicità e comodità ci accontentiamo di veder
cambiare colore della cartina al tornasole per sapere grossomodo se ci troviamo
di fronte ad una acidificazione o basificazione. Le urine sono il liquido
corporeo dove il pH viene misurato più frequentemente ed agevolmente, e
indubbiamente qualche idea se ne può avere su quello che sta succedendo nel
nostro corpo. Ma il punto di riferimento più importante è il nostro sangue
arterioso; dalla misurazione del cui pH possiamo capire lo stato di acidosi
dell'intero organismo.
Quali sono le più recenti evidenze scientifiche che
individuano nell'acidità un fattore scatenante di malattia? Di quali patologie
stiamo parlando?
L'acidità come causa di malattia è stata sempre snobbata
dalla scienza ufficiale, e questa tendenza continua in un'epoca nella quale se
non si parla di molecole, geni, proteine, metaboliti si parla di ricerca di
retroguardia. Ne sanno molto più i medici di acidità e malattie che non i
ricercatori di base, che purtroppo spesso non conoscono neanche l'anatomia del
nostro corpo.
Le malattie legate a condizioni di acidità corporea sono
innanzitutto tutti i tumori maligni, ma anche il diabete e la sindrome
metabolica, tutte le infiammazioni croniche e le malattie legate ad aspetti
degenerativi.
In pratica si potrebbe usare un assioma simbolico
“acidità=malattia”. Ma sarebbe più corretto dire “permanenza di una condizione
di acidità=malattia”. In realtà è tutto molto più complesso e poco conosciuto,
e ogni singolo essere umano fa storia a sé.
Che strumenti abbiamo a disposizione a livello di
prevenzione per mantenere nel nostro corpo un ambiente alcalino?
Gli strumenti ci sarebbero e come. Gli approcci antiacidi
vanno da un corredo ampio di farmaci anti-acidi molto potenti (gli inibitori di
pompa protonica sono quelli che ho studiato di più nella terapia del cancro),
ma anche una serie di tamponi che vanno dal bicarbonato di sodio, al citrato,
al basen-pulver, ma anche miscele alcalinizzanti, come l'Alkawater®.
Quali sono le principali caratteristiche
dell'alimentazione alcalina?
Il concetto di cibo alcalino non è facilissimo da capire.
Bisogna partire dal concetto che più che alimentazione alcalina bisognerebbe
parlare di cibi alcalinizzanti. Questo perché ciò che acidifica il nostro corpo
sono i costituenti elementari degli alimenti che quotidianamente usiamo, cioè
il contenuto in zuccheri, proteine e lipidi degli alimenti, che alla fine dei
processi metabolici liberano variabilmente H+ e quindi acidificano.
Per parlare di un argomento che riguarda da vicino la mia
attività di ricerca, Otto H. Warburg dimostrò, e per questo ricevette il premio
Nobel nel 1931, che una differenza clamorosa fra una cellula normale e una
cellula di cancro, è che quest'ultima vive metabolizzando gli zuccheri e
producendo acido lattico, senza avere bisogno alcuno di ossigeno. Mentre noi
sappiamo che una cellula normale in assenza di ossigeno muore in pochi attimi.
Quindi, gli alimenti alcalinizzanti sono quelli che non
contengono o contengono molto poco, zuccheri, proteine e lipidi. Limone,
pomodori e tutte le verdure.
La medicina convenzionale ancora fatica a riconoscere
all'alimentazione un ruolo preventivo e terapeutico, cosa che alcune medicine
tradizionali e non convenzionali riconoscono da millenni: secondo lei quali
solo le ragioni di questa lacuna?
Dietro ad ogni avvenimento dell'era moderna c'è il potere
economico. Nulla succede per caso e se ci pensate bene, producono ricchezza sia
i farmaci che i prodotti che non si possono definire farmaci (omeopatici,
integratori, cosmetici). Ognuno si tiene caro il proprio mercato cercando di
evitare di pestare i piedi all'altro. E questo avviene anche tra medicina
ufficiale e non ufficiale.
Il medico dovrebbe poter usufruire di tutto quello che
esiste al mondo per prevenire e curare le malattie.
E a livello di cura, ci sono farmaci che agiscono
sull'acidità? Per quali tipi di malattie stanno dando risultati?
Fornire dati in assoluto è difficile e posso farlo solo
per quello che riguarda i farmaci testati nei miei studi, cioè gli inibitori di
pompa protonica. Gli studi clinici pubblicati sinora hanno dimostrato che
questa classe di antiacidi può essere già presa in considerazione come minimo
nell'implementare le terapie anti-tumorali esistenti. I dati preclinici hanno
chiaramente dimostrato che da soli questi farmaci hanno un chiaro effetto
anti-tumorale, ma, come sappiamo, il meccanismo con cui funzionano è talmente
in contrasto con le tendenze della ricerca, direi al livello mondiale, che in
tempi brevi sarà difficile che un trattamento anti-acido entri nella pratica
clinica in oncologia.
I dati preclinici hanno inoltre dimostrato che, sia l'uso
di tamponi, sia l'assunzione di acqua alcalinizzata possono rientrare nella
terapia e nella prevenzione non solo dei tumori, ma di gran parte delle
malattie che affliggono l'umanità.
Tratto dalla rivista Scienza e Conoscenza n.60
Scienza e Conoscenza - n. 60 >> https://goo.gl/QZeXCT
Nuove scienze, Medicina non Convenzionale, Consapevolezza
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