Cakra, Chakra o Chakras: i vortici di energia vitale
Introduzione
a cura di Marco Stefanelli, Ph.D. Indovedic Psychology
I chakra sono centri di energia sottile dentro di noi.
Sono una realtà che possiamo percepire e sperimentare, pur tuttavia,
attualmente non possono essere dimostrati e analizzati scientificamente con gli
strumenti di laboratorio convenzionali. Per questo motivo, quando leggiamo
testi sull'argomento, troviamo una base di comprensione comune ma anche delle
differenze nel modo in cui vengono spiegati e interpretati dalle varie scuole
di pensiero, per esempio per quanto riguarda le loro funzioni, le qualità, i loro
effetti e le tecniche e le modalità di risveglio e armonizzazione.
I sette centri energetici principali sono chiamati chakra
che significa "ruota" o "vortice" perché l'energia vitale
(Prana) si irradia da essi verso l'esterno in senso centrifugo come dal mozzo
di una ruota.
Secondo il mistico e maestro Yogananda l'energia
irradiata non proviene dal nostro corpo ma da una Fonte Cosmica ed entra nel
nostro corpo tramite il nostro polo ricettivo negativo del sesto chakra (Agya)
situato nel midollo allungato nel punto in cui la spina dorsale si congiunge
con la base del cervello. Il midollo allungato in pratica agisce come
un'antenna per l'energia cosmica dell'AUM. In seguito viene immagazzinata nel
settimo chakra (Sahasrara) che è la principale "dinamo" del nostro
corpo astrale (corpo energetico). Da qui il prana fluisce verso il basso per
essere distribuito dai cinque chakra inferiori (sottodinamo) alle diverse parti
del corpo.
Ogni chakra è quindi essenziale e necessario per la vita
così come le sette note musicali di un'ottava sono necessarie per creare una
bella sinfonia. Per creare armonia tutte le note devono essere accordate tra
loro. Ogni nota svolge un ruolo importante e può essere suonata con talento
nella sua piena purezza e bellezza oppure con scarso talento senza consentire a
noi esseri umani di sperimentare ed esprimere gli aspetti più sublimi della
divinità che è in noi.
Per meglio comprendere i chakra dobbiamo comprendere il
Cosmo e l'Uomo Cosmico.
Secondo l'antica scienza dello Yoga il nostro microcosmo
è un riflesso perfetto del macrocosmo: "Come sopra, così sotto". I
chakra sono una parte centrale di questa struttura.
La scienza moderna sta sempre più confermando quello che
i saggi vedici hanno proclamato già migliaia di anni fa. Ad esempio gli
scienziati hanno dimostrato che l'Universo materiale è in realtà costituito da
energia. La materia non è altro che energia "congelata" che può
essere riconvertita in energia.
Attualmente i fisici quantistici hanno dimostrato che
l'energia è governata dal pensiero e dalla coscienza.
La scienza del ventesimo secolo assomiglia sempre più a
una pagina dei Veda, le antiche e sacre Scritture indiane.
I chakra sono situati nel corpo astrale. Anche il corpo
causale ha i suoi chakra fatti di pensieri, mentre il corpo fisico ha i
corrispondenti plessi. Questi corpi comunicano tra loro attraverso i chakra
grazie ad un intreccio di prana e coscienza. Il legame finale è un
"nodo" alla base della spina dorsale chiamato "Kundalini"
che tiene legata la coscienza alla materia e solo sciogliendolo la nostra
coscienza potrà ascendere alle sfere superiori.
Secondo gli antichi insegnamenti yogici il nostro corpo
fisico non è altro che una condensazione delle energie emanate dai chakra. Se
spegnessimo le correnti dei chakra il corpo si dissolverebbe.
Ad animare il corpo fisico sono le sottili forze astrali
(prana)che si sono evolute dall'ancor più eterica creazione causale fatta di
pensieri. Dietro a tutto questo c'e' l'anima, il nostro vero Sé. Quanto più è
profonda la nostra percezione interiore, tanto più ci avviciniamo alla
divinità. Il nostro sentiero è fondamentalmente quello di immergerci sempre più
profondamente nel nostro essere per realizzare chi siamo veramente.
I sette chakra fanno parte del nostro sitema nervoso
astrale che nelle Scritture vediche è chiamato "albero Ashvattha" o
albero della vita che ha le sue radici in alto perché la sua linfa (Prana)
discenda del Cosmo e viene immagazzinata nel Sahasrara chakra, da qui scende
nella spina dorsale che è il "tronco" dell'albero con i relativi
chakra e dai quali la linfa del prana viene distribuita in tutto il corpo
tramite i "rami" (nervi periferici) dando vitalità all'organismo e
rendendo possibile l'attività sensoriale. Il corpo fisico emana in realtà dal
più sottile corpo astrale e i suoi 72.000 nervi astrali si chiamano
"Nadi".
La forza di volontà muove il prana attraverso le nadi. Il
flusso del prana nei nervi sensoriali è causato sia dalla forza di volontà
divina che dalla volontà umana metre il flusso del prana nei nervi motori è
causato esclusivamente dalla nostra volontà. Se ritiriamo il prana dai nervi
motori il risultato è un completo rilassamento. Se invece ritiriamo il prana
dai nervi sensoriali sperimentiamo la completa interiorizzazione e se durante
questa interiorizzazione eleviamo il prana
portandolo in alto nella sushumma la nostra coscienza si dirige verso lo
Spirito.
Quando il prana fluisce dai chakra verso l'esterno,
tramite il sistema nervoso, la nostra coscienza è centrata nei sensi e nella percezione
del mondo esterno mentre quando la forza vitale si muove all'interno verso le
terminazioni interiori del sistema nervoso (chakra) la nostra coscienza
percepisce l'anima, il Sé. Se la forza vitale si dirige dai chakra verso
l'alto, la coscienza si dirige verso l'unione con lo Spirito (Yoga).
La spina dorsale astrale e i chakra sono costituiti di
energia pertanto non possono essere rigorosamente definiti, collocati e
limitati. L'energia è fluida per cui può diventare più larga o più sottile e
può fluire in molti modi. Alcuni la percepiscono al centro del corpo mentre
altri verso la parte posteriore.
I chakra sono anche chiamati "Loti" perché
ognuno di essi ha un certo numero di "petali" (correnti o raggi) e
ogni petalo ha una specifica funzione che porta luce e vita a una determinata
parte del corpo. Ogni petalo, essendo una vibrazione, produce anche un suono
unico e questi suoni furono uditi interiormente dagli antichi yogi che crearono
con essi l'alfabeto sanscrito di cui il suono di ogni petalo divenne una delle
cinquanta lettere di questo alfabeto ancestrale. Il sanscrito quindi è la
potente lingua dei chakra, completamente diversa da qualsiasi altra lingua del
nostro pianeta, infatti il sanscrito è definito come "devanagari",
lingua degli angeli o divina. I suoi cinquanta suoni seme sono infatti dei
bija-mantra e vengono pronunciati nei sacri mantra e nelle meditazioni.
Recitare i mantra è una splendida pratica spirituale ma
spesso commettiamo l'errore di credere che il progresso spirituale dipenda
esclusivamente dai nostri sforzi personali come se con le solo tecniche
potessimo imbrigliare l'Infinito o il Divino. La corretta comprensione di tali
pratiche include Kripa, la Grazia divina e per ottenerla è necessaria la
devozione. Il nostro "cuore" deve essere sinceramente coinvolto
perché senza devozione e amore nessun mistico ha mai raggiunto la meta suprema
dello Yoga.
La musica è capace di penetrare direttamente nei chakra
donando loro nuova luce e potere risvegliando la loro vita interiore. La musica
trasmette molto più dei semplici suoni, infatti i suoi ritmi, melodie e armonie
toccano i chakra risvegliando in essi specifici stati di coscienza. La musica
può risvegliare l'intero spettro degli stati d'animo e dei sentimenti dei
nostri chakra, buoni e cattivi, luminosi e oscuri, divini e mondani. La musica
è più potente di quello che si pensa, è bene sceglierla consapevolmente e con
discernimento.
I nostri chakra vibrano in risonanza con la musica e i
suoni che hanno la loro stessa vibrazione.
La musica può portare l'energia dei chakra in due
direzioni, verso l'alto, esprimendo le loro qualità elevanti e verso il basso,
esprimendo le qualità egoiche e mondane.
La musica può esercitare tre tipi di effetti sui nostri
chakra:
- Sattvico: quando l'energia fluisce verso l'alto
stimolando il potenziale divino con influenze di calma, purezza, felicità, gioia,
elevazione;
- Rajasico: quando l'energia dei chakra fluisce verso
l'esterno affermando l'ego con tutte le sue emozioni umane e ambizioni
personali. E' energizzante ma irrequieta;
- Tamasico: quando l'energia dei chakra fluisce verso il
basso stimolando le sue caratteristiche più grossolane. Questo tipo di musica
ha influenze deprimenti, violente e sessualmente stimolanti.
Il suono è il più grande potere dell'Universo e può
stimolare profonde esperienze mistiche. In India questa scienza sacra è chiamata
Nada Yoga, unione divina attraverso il suono. La sua influenza è più incisiva
di quella di qualsiasi altra forma d'arte poiché è una diretta espressione
dell'AUM, il suono sacro primordiale.
approfondimento: