I disturbi alimentari della sfera emozionale: cibo,
emozioni e fisica quantistica
Scritto da: Carmen Di Muro
Psicologia Quantistica
I disturbi alimentari della sfera emozionale: cibo,
emozioni e fisica quantistica
Cara dott.ssa Di Muro,
ho letto con interesse il suo articolo sull’alimentazione
bio-psico-energetica. A questo proposito, mi piacerebbe chiederle, se esista
una connessione tra dieta, disturbi alimentari e veleni energetici che
intaccano la nostra componente interiore. La ringrazio. G.M.
Gent.mo G.,
la sua singolare domanda apre il campo ad una più ampia
riflessione su quello che è un quesito altrettanto fondamentale: Nella
quotidianità quanto peso diamo alla nostra alimentazione interiore? A quel
nutrimento energetico che ci dona carica e vitalità per agire?
Mentre ci preoccupiamo della dieta da seguire per
dimagrire, essere in forma o semplicemente stare meglio, ignoriamo l’esistenza
di una dieta che lavora a un livello infinitamente più profondo e che arriva
molto più lontano nei suoi effetti. Tutto ciò che si palesa dinanzi ai nostri
occhi, che sia lo stato di salute, le relazioni che intratteniamo con gli
altri, come pure la realtà stessa, è interamente condizionato dal tono abituale
delle nostre emozioni e dei nostri pensieri, le cui vibrazioni sono energie
potentissime. Ogni attimo della nostra vita è scandito da un’emozione
dominante, che ci orienta sul prossimo passo da compiere, facendoci muovere da
un certo contesto attraverso la generazione di un rinnovato ventaglio di
pensieri e azioni possibili, che rappresentano cibo ed energia per la nostra
mente, che a sua volta nutre il corpo, i nostri organi e le nostre cellule.
Nel momento in cui sperimentiamo in modo continuativo
emozioni negative, ciò comporterà che la totalità del nostro essere ne venga
pervasa, in quanto se saremo centrati su queste tonalità disturbanti, i nostri
pensieri non potranno che esserne lo specchio, influenzando in modo concreto la
realtà fisica intorno a noi. Ciò avviene in quanto a livello quantistico ogni
pensiero legato all’emozione genera vibrazioni che oscillano all’unisono con
ogni particella dell’universo. Dalla qualità dei nostri pensieri dipende
infatti la qualità dell’esistenza che conduciamo e di noi stessi in primis.
Ognuno di noi è fusione di psiche, anima e corpo, dalla cui armonica mescolanza
dipende in ogni istante il nostro stato di malessere o di benessere. Nel
momento in cui noi ci occupiamo di nutrire esclusivamente la componente
corporale, sottovalutando l’importanza della sfera mentale ed emotiva, stiamo
scegliendo volontariamente di banchettare con cibi poco sani e pietanze
ipercaloriche, puro veleno per la totalità della nostra persona. La scienza
stessa ci mostra che ad ogni forma emotiva e di pensiero corrisponde un
rimaneggiamento della conformazione corporea nel bene e nel male.
Cosa sono i disturbi alimentari della sfera spirituale?
Ciò significa che vivere in funzione di tonalità emotive
disturbanti, come la paura, la rabbia, la gelosia, il dolore, la frustrazione,
può a lungo andare risucchiarci nella malattia e nell’infelicità per sempre se
non smettiamo di alimentarle. Esse diventano cibo per il nostro essere,
scatenando veri e propri “disturbi alimentari” della sfera spirituale.
Per esempio ci abbuffiamo di pensieri negativi, che
originano in virtù dello stato emotivo che in quel momento ci sta orientando,
divenendo “bulimici” che ricorrono a strategie di espulsione quando il carico
si fa pesante. C’è chi invece rimane accordato a queste frequenze non potendo
fare a meno di nutrisi voracemente ed incontrollatamente come nel caso del bing
eating disorder. O chi si disincastra dal reale e da se stesso, generando uno
stato di vuoto mentale, in cui i pensieri si fissano su un tema dominante, per
evitare di affrontare situazioni più impegnative dal punto di vista emozionale.
In questo caso è invitabile il sopraggiungere di una vera e propria “anoressia
di pensiero” che stringe come una morsa, esulandoci gradualmente dalla realtà e
rendendoci incapaci di sfamarci di ciò che invece è positivo e salutare. Questi
meccanismi sottili sono alla base di quasi tutti i disturbi alimentari che
siamo soliti categorizzare come patologia.
Nel viaggio vorticoso fissando il paesaggio cerchiamo la
bellezza all’esterno, negli altri, non sapendo che la vera sorgente nutrizionale
è solo dentro di noi.
Disintossicare la propria interiorità è un cammino che
costa sacrificio, in quanto ci chiama a distaccarci dalla nostra classica
alimentazione fatta di emozioni e pensieri di negativismo nei confronti di se
stessi, delle persone che ci circondano e delle varie circostanze che ci
accadono. Significa centrarsi nella natura profonda della propria anima che
chiede un unico cibo, ovvero la gioia. Nel momento in cui noi comprendiamo che
questo è il vero elemento indispensabile, riusciamo pian piano ad affrontare il
lungo percorso di depurazione da tutte quelle sensazioni e pensieri
disturbanti. In quanto la gioia è cibo che ingeriamo, ma allo stesso tempo è
energia insita e costitutiva del nostro stesso esistere. Centrarsi nella gioia ed
essere grati per il sol fatto di essere nel qui ed ora dell’esistenza,
costituisce il primo passo per depurare e riequilibrare la nostra anima
affamata, smascherando e respingendo le tante offerte di “cibi a basso prezzo”
che troviamo intorno a noi.
Quando assaporiamo il successo, il piacere, l’avere in
modo egoistico e ne facciamo degli idoli, possiamo provare anche dei momenti di
ebbrezza, un falso senso di appagamento e sazietà, ma alla fine non siamo
soddisfatti, spinti a cercare sempre di più. Diventiamo sazi, ma deboli.
Al contrario, imparando a spogliarsi e a lasciare dietro
di noi ciò che ci ha fatto male, smettiamo di alimentarci di energie
distruttive come il risentimento, la delusione e la rabbia per il passato,
riscoprendo la bellezza del presente. Ci indirizziamo verso un cambio di stile
di vita più salubre e salutare, alleniamo lo spirito alla presa di coscienza
che la gioia è qualcosa che non viene dall’esterno, ma che ognuno di noi
possiede all’interno e si rinnova nell’impegno e nella pratica quotidiana.
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Nuovi orizzonti della psiche e della guarigione
Carmen Di Muro