La Telepatia: fenomeno reale o suggestione?
Ce lo spiega la fisica
Scienza e Fisica Quantistica
La Telepatia è la possibilità di stabilire una
comunicazione diretta, al di là della dimensione spaziale e temporale, tra due
(o più) menti.
Si tratta di fenomeno reale o di suggestione? Ce lo
spiega la fisica con la teoria di frontiera dell'universo superluminale
Luigi Maxmilian Caligiuri - 29/04/2018
Vi è qualcosa di particolarmente seducente nell’idea di
possedere poteri straordinari, capaci di spingerci oltre le capacità che
riteniamo proprie del genere umano. Nel mondo della fantascienza, tali
prerogative sono proprie dei supereroi i cui poteri, per definizione,
trascendono le leggi della Fisica: Superman è in grado di volare “più veloce
della luce”, Spiderman possiede la forza e l’agilità del ragno. Alcuni di tali
“superpoteri” ci affascinano particolarmente in quanto attengono a una sfera
particolare della nostra umanità, quella che ci caratterizza nel profondo della
nostra essenza di essere pensanti e coscienti, ovvero quella della mente e
della coscienza. Ad esempio, nella saga degli X-men, uno dei personaggi più
intriganti è, senza dubbio, il Professor X, alias Charles Francis Xavier,
fondatore del gruppo e avente potenti capacità telepatiche tramite le quali è
in grado di leggere, influenzare e controllare le menti e creare illusioni
negli umani.
I fenomeni PSI o extra-sensoriali: di cosa si tratta?
La mente umana rappresenta senza dubbio uno dei più
profondi misteri nell’Universo e sorge spontaneo quindi chiedere se sia
possibile, anche soltanto in linea di principio, trascendere le normali
capacità umane utilizzando i poteri ancora inesplorati della mente stessa. Tra
tali capacità, comunemente indicate come fenomeni PSI (dall’omonima lettera
dell’alfabeto greco, iniziale della parola Psiche), vengono generalmente
incluse la telepatia, la psicocinesi, la visione a distanza (remote viewing),
la “sensazione di essere osservati”, la chiaroveggenza. Tali capacità sono
anche denominate “extra-sensoriali” al fine di sottolineare la loro
caratteristica di manifestarsi oltre i limiti delle comuni capacità sensoriali
umane attraverso un’interazione diretta, non meglio specificata, tra la mente
umana e l’ambiente circostante (intendendo, con tale termine, anche l’influenza
diretta su altre menti).
Tra i fenomeni PSI di maggiore fascino e interesse, non
solo da un punto di vista squisitamente teorico ma anche in relazione alle
possibili implicazioni di carattere sociale, etico e applicativo, un posto di
assoluto rilievo occupa la telepatia ovvero la possibilità di stabilire una
comunicazione diretta, al di là della dimensione spaziale e temporale, tra due
(o più) menti.
Leggere la mente e controllare il pensiero: la telepatia
L’esperienza di comunicazione tra menti distanti dal
punto di vista spazio-temporali è stata riportata così frequentemente nella
storia dell’Uomo da indurre lo studioso inglese F.W.H. Myers a coniare, già nel
1882, il termine telepatia che letteralmente significa “sentire a distanza”. Vi
è mai capitato, ad esempio, di rispondere al telefono indovinando, prima di
rispondere, l’identità dell’interlocutore dall’altra parte dell’apparecchio
oppure di ricevere una lettera o una email da un amico nel preciso istante in
cui stavate pensando a lui?
A tutti noi è capitato di vivere, diverse volte nel corso
della propria vita, esperienze di questo tipo; ma è possibile che si tratti
sempre e soltanto di esperienze “pilotate” o di coincidenze male interpretate?
In molti casi è proprio ciò che accade essendo tali esperienze possibilmente
dovute a normali fattori di natura psicologica quali ad esempio la cosiddetta
“memoria selettiva”, il ricordo alterato degli eventi, suggerimenti
subliminali, etc. Fenomeni di percezione extra-sensoriale vengono riportati da
millenni ma studiati soltanto alcuni secoli a questa parte: indipendentemente
da quanto ci sembrino realiste tali esperienze, è ovvio che una valutazione
basata esclusivamente sui racconti e le testimonianze non può essere ritenuta
esaustiva di fini della realizzazione di una valutazione scientifica e rigorosa
del fenomeno. In riferimento a tale tipologia di fenomeni, infatti, un elemento
essenziale riguarda la ripetibilità dei risultati oggetto dei resoconti ovvero,
in particolare, il loro numero e i risultati degli esperimenti di verifica dei
resoconti stessi.
D’altra parte esiste una moltitudine di esperienze
documentate in diverse culture ed epoche (anche e soprattutto, come vedremo a
breve, attraverso tutta una serie di complessi esperimenti di laboratorio) che,
in nessun modo, possono essere ricondotte all’ignoranza o all’assenza spirito
critico o di rigore metodologico e che impone una seria e onesta analisi di
tipo scientifico. In riferimento al concetto di telepatia è inoltre opportuno
considerare quelli ad esso strettamente correlati di “controllo del pensiero” e
“lettura della mente” che sottintendono, rispetto al primo, un ruolo attivo
associato a una qualche forma di “intrusione” mentale peraltro teoricamente e
concretamente realizzabili come vedremo nel seguito.
Scienza e Conoscenza n. 64 - Rivista Cartacea
Nuove Scienze, Medicina non Convenzionale, Coscienza
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