Che cosa e' veramente la febbre?
Medicina Non Convenzionale
Abbiamo sempre considerato la febbre come una malattia da
combattere, scopriamo finalmente che cos'è veramente la febbre e da cosa è
scatenata
Redazione Scienza e Conoscenza - 08/03/2019
Estratto dal libro Tachipirina, Paracetamolo e altri
Farmaci per Abbassare la Febbre: Sì o No? Di Stefano Montanari, Antonietta
Gatti
Probabilmente non esiste nessuno che nel corso della vita
non abbia avuto esperienza di alterazioni in rialzo della temperatura: la
febbre o, per chi vuole parlare difficile, la piressia.
Il fenomeno, di natura molto complessa e su cui non ci
addentreremo se non al volo, è dovuto all’azione dei cosiddetti pirogeni (bella
parola derivata dal greco “generatori di fuoco”).Questi possono essere divisi
in due grandi categorie: i pirogeni endogeni e i pirogeni esogeni. I primi sono
sostanze contenute in un tipo di globuli bianchi chiamati granulociti che
vengono prodotte quando ci sia la presenza d’infezioni o di certi fenomeni
legati al cancro; i secondi sono proteine estranee all’organismo e particelle
solide particolarmente piccole (nanoparticelle) e, comunque, minuscole entità
che non appartengono all’organismo tra cui batteri vivi o morti. Le febbri più
comuni, certo non le sole, sono proprio quelle che vengono da un attacco da
parte di batteri vivi o di virus tra quelli con cui noi non riusciamo a
convivere pacificamente.
Sì, perché con la maggior parte di essi noi, come, del
resto, tutti gli esseri viventi, abbiamo stabilito una sorta di patto di non
belligeranza e di mutua convivenza e, insomma, non ci diamo fastidio l’un
l’altro. A scanso d’incomprensioni, esistono batteri e virus che convivono
tranquillamente con certi animali e che, invece, provocano malattie gravissime
in altri.
Un esempio è il virus chiamato SV40 che convive senza problemi
con certe scimmie e che, invece, è cancerogeno nell’uomo che pure delle scimmie
è parente stretto. Se nel grandissimo numero di queste entità la maggior parte
di loro è innocua - e, anzi, ci sono non pochi batteri che noi ospitiamo nei
nostri organi, l’intestino in particolare, che sono indispensabili alla nostra
vita - con alcuni non andiamo proprio d’accordo, e questo con grande dispiacere
prima di tutto per loro perché, una volta che sono penetrati nel nostro corpo,
vengono combattuti. Idem per i virus, particelle piccolissime, di norma
invisibili al microscopio ottico e visibili solo a quello elettronico, fatte di
proteine e acidi nucleici.
Se i batteri sono sconfitti, muoiono (i virus non sono
propriamente esseri viventi), mentre se stravincono uccidono chi, pur del tutto
controvoglia, li ospita. L’ovvia conseguenza è che, morto l’ospite, muoiono
pure loro. Insomma, come capita anche in altri campi della vita comune, una
convivenza serena è interesse di tutti. Però a volte c’è la guerra. Così arrivano
gl’invasori, l’ipotalamo sposta in alto la sua soglia di “normalità” termica da
mantenere e il sangue mobilita un esercito fatto di globuli bianchi. Si tratta
dei monociti, i globuli bianchi più grossi che abbiamo, con un diametro che può
arrivare a 18 micron (come abbiamo già detto, un micron è un millesimo di
millimetro), che si “militarizzano” diventando macrofagi, cioè cellule
specializzate di cui abbiamo accennato in precedenza la cui funzione principale
è la cosiddetta fagocitosi, vale a dire la capacità d’inglobare gl’invasori,
siano essi virus, batteri o piccole particelle estranee. Fatto questo, se ne
vanno a morire con il loro contenuto di “prigioniero catturato”. La sorte è
quella di subire una specie di dissoluzione che finisce con l’eliminazione
naturale dei suoi prodotti da parte dell’organismo.
Nel corso della loro attività i macrofagi producono delle
sostanze proteiche chiamate citochine.
Le citochine sono piccole proteine che si legano alla
membrana cellulare comunicando alla cellula un’istruzione che può essere lo
stimolo a crescere o a differenziarsi o a morire. Queste inducono diversi
effetti e, tra loro, l’innalzamento della temperatura di cui sono responsabili
alcune prostaglandine, sostanze di natura acida prodotte dalla maggior parte
delle membrane cellulari, che vanno a modificare la termoregolazione.
L’organismo mette in atto anche meccanismi apparentemente semplici come i
brividi che altro non sono se non rapide contrazioni muscolari che, come
fossero un’azione sportiva, innalzano la temperatura. Un altro espediente che
l’organismo usa è quello della vasocostrizione periferica: i vasi sanguigni di
mani e piedi vengono ridotti di calibro in modo da convogliare il sangue in
zone centrali dove è indispensabile per i fenomeni di contrasto agli invasori.
È così che, pur avendo una temperatura corporea alta, si sente freddo alle mani
e ai piedi.
L’innalzamento della temperatura è un fenomeno
indispensabile che, in maniera quanto mai complessa e raffinata, l’organismo
mette in atto per potersi opporre all’invasione di ospiti non certo graditi. Di
fatto tutti i farmaci febbrifughi, e il paracetamolo fra loro, inibiscono la
formazione di una quantità di sostanze di difesa, opponendosi così
all’innalzamento della temperatura. Il che significa inevitabilmente rendere
più difficile l’azione che l’organismo saggiamente organizza e, in definitiva,
ostacolare la guarigione.
Ma l’organismo, per quanto opera mirabile, non è perfetto
o, almeno, non lo è se noi lo consideriamo dal nostro punto di vista personale
e decisamente egoistico. Mentre la Natura ha un piano infallibile per
ucciderci, lasciando così spazio alla nuova vita, noi, pur coscienti
dell’inevitabilità della sorte che ci toccherà, non abbiamo nessuna intenzione
di morire e nemmeno di ammalarci. Ma, se proprio ci ammaleremo, non vogliamo
subire l’incomodo dei sintomi della malattia.
I sintomi sono alterazioni della percezione che il
soggetto ha dello stato che per lui è quello di benessere. Dunque, qualcosa di
soggettivo diverso da quelli che sono i segni clinici che, a loro volta, sono
aspetti oggettivamente anormali riscontrabili nel paziente (facendo attenzione
a che cosa consideriamo “normale”). E, allora, magari non proprio in modo
saggio, cerchiamo qualche mezzo capace di restituirci la percezione che ci
piace e forse il mezzo più frequentato è proprio quello di sopprimere la febbre.
Vero è che a volte l’organismo esagera con le sue azioni
di contrasto agli invasori e la guerra rischia di comportare effetti che
possono rivelarsi deleteri per l’organismo che ospita quella guerra. Uno di
quelli è il raggiungimento di una temperatura corporea eccessiva che può essere
certamente utile ai fini della guerra in corso ma che può avere effetti
deleteri addirittura irreparabili come provocare condizioni quali, ad esempio,
l’epilessia o l’autismo. È in questi casi che si ricorre razionalmente ad un
farmaco come il paracetamolo, principio attivo che ritarda sì la guarigione
dalla malattia che ha provocato la temperatura eccessiva ma che previene
effetti collaterali potenzialmente catastrofici.
5. Gli acidi nucleici sono composti chimici la cui
acidità è piuttosto debole formati da grosse molecole presenti nel nucleo
cellulare di tutti gli organismi viventi. Si tratta di sostanze importantissime
per quanto riguarda l’informazione genetica e la sua trasmissione di
generazione in generazione. Rivestono pure grande importanza nella sintesi
delle proteine...
Tachipirina, Paracetamolo e altri Farmaci per Abbassare
la Febbre: Sì o No? - Libro >> http://bit.ly/2Ty3uOf
Stefano Montanari, Antonietta Gatti