Informazione e Coscienza
È possibile intendere la Coscienza come un’Entità
Informazionale Complessa, dotata di caratteristiche proprie dei modelli
quantistici capace di integrarsi dinamicamente con le strutture biologiche...
di Carlo Donadio - 12/05/2014
Informazione e Coscienza
La Coscienza Umana, intesa come fenomeno cognitivo
strutturato, è stata ed è ancora oggetto di profondo interesse per la ricerca
scientifica relativa a svariate discipline. Dalla biologia alla cibernetica,
passando per le neuroscienze e la psicologia, in molti si sono cimentati nello
studio e nell’approfondimento di questa tematica, tanto affascinante quanto
articolata, su cui pare sia ancora prematuro porre l’ultima parola.
E possibile, tuttavia, alla luce delle recenti evidenze
teoriche e sperimentali, avanzare intriganti ipotesi di lavoro con possibili
esiti tutt’altro che scontati.
Modelli di riferimento
Nel decorso storico delle ricerche in merito sono stati
sviluppati diversi modelli teorici, sia per quanto riguarda gli aspetti tecnici
che quelli psicologici.
Dal punto di vista tecnico, cioè sulle dinamiche che
regolano il rapporto tra la mente, sostanzialmente immateriale, e il cervello,
decisamente materiale, spiccano quelli di ispirazione quantistica.
Notevoli lavori sono stati sviluppati a proposito, già accennati
in un precedente articolo, come quelli di Bohm, Cramer, King, Vitiello e altri
ancora di cui la Dott.ssa Antonella Vannini, sia in una tesi di dottorato che
in alcuni articoli, fa una sintesi estremamente efficace per esporre e
sviluppare a sua volta le teorie basate sulle intuizioni del matematico
italiano Fantappiè, da cui emergono sostanzialmente, secondo vari approcci,
interessanti proprietà quantistiche di supercausalità e di non linearità
tutt’altro che strettamente meccanicistiche e deterministiche ma, anzi,
sostenute da una libera arbitrarietà di livello fisico.
Un approfondimento esaustivo non è oggetto di questo
articolo e si rimanda il lettore ai riferimenti bibliografici in calce.
Dal punto di vista strettamente psicologico, sono da
prendere in attenta considerazione i contributi di Charles Tart e Roberto
Assagioli.
Il primo, nella sua attività di ricerca, si è occupato
dello studio relativo agli stati di Coscienza, sia ordinari che alterati,
adottando un’impostazione sistemica, ovvero considerando il fenomeno come
risultato emergente dall’interazione simultanea di più sottosistemi psichici,
talvolta predominanti ma in alcune circostanze latenti, secondo dinamiche
osservabili.
Il secondo è invece padre e pioniere della Psicosintesi,
un approccio clinico basato su un solido e strutturato nucleo teorico in cui
vengono descritte le varie funzioni principali della coscienza, la
stratificazione dell’inconscio, il ruolo decisionale di un “Io” personale e
quello di un “Sé superiore” transpersonale posto ai limiti della Coscienza
stessa.
Entrambi, in buona sostanza, propongono una visione
olistica della questione, lasciandola ampiamente aperta a qualsiasi ulteriore
sviluppo.
Sotto l’aspetto squisitamente speculativo merita di
essere citato il filosofo Ken Wilber, che ha dedicato buona parte del suo
operato all’argomento, fornendo spunti estremamente stimolanti rielaborando
concetti sia della tradizione orientale che occidentale.
L’ipotesi informazionale
Sulla base di quanto illustrato, è possibile spingersi
leggermente oltre considerando la Coscienza come un’Entità Informazionale
Complessa, dotata di caratteristiche proprie dei modelli quantistici capace di
integrarsi dinamicamente con le strutture biologiche.
Il termine “Informazionale” intende inquadrare il
fenomeno nell’ottica della Teoria dell’Informazione allo stesso modo in cui
sono state già trattate le leggi della fisica nei precedenti articoli, ossia
come un sistema dinamico altamente organizzato (con proprietà quantistiche
prevalentemente non lineari, e di conseguenza olografiche, di coerenza,
risonanza e interferenza).
Queste considerazioni aprono la strada a possibili
conseguenze di enorme rilievo.
Valutando l’informazione come una concreta realtà fisica,
potenzialmente misurabile in un non lontano futuro, nonostante le difficoltà di
rilevazione siano notevoli per ordini di grandezza energetici su scala
quantistica, sarebbe possibile approfondire le ricerche nelle discipline
mediche e terapeutiche nell’ambito della psicosomatica su di una base
strettamente tecnica e non vagamente aleatoria. Se esiste un livello più
profondo di realtà governato da queste leggi, ciò potrà essere empiricamente
dimostrato a condizione di adottare un approccio sostanzialmente nuovo e
spregiudicato, ma rigorosamente scientifico.
Potranno, inoltre, essere indagate le peculiari capacità
evolutive della Coscienza, con particolare riguardo ai suoi stati non ordinari
e, volendo osare ancora oltre, a quelle condizioni limite di esperienze di
pre-morte o di out-of-body che lascerebbero intravedere una possibile capacità
di resilienza rispetto a una compromissione del supporto biologico, ovvero ad
una sua ulteriore consistenza puramente informazionale.
Psico-Olo-Dinamica
Considerare la Coscienza come un ologramma al pari
dell’Universo consentirebbe una visione più armoniosa ed elegante di una Natura
basata su principi omogenei a diverse scale di grandezza, comprensibile sia
dalla fisica che dalla filosofia in una convergenza sia tecnica che
concettuale.
Nel tentativo di delineare, seppur in maniera ancora
rudimentale, questa teorizzazione, sulla base di quanto messo in gioco, si
potrebbe immaginare la Coscienza strutturata come un sistema con al centro un
piccolo nucleo dotato di libero arbitrio (“Io” personale) attorno a cui, lungo
tutto l’arco della sua evoluzione, vanno ad articolarsi i vari sottosistemi
funzionali. Un processo del tutto simile a quello di una formazione di una
galassia o di una stella, con fasi di espansione e contrazione, in cui
l’informazione va a organizzarsi secondo schemi frattali nel rispetto del
principio olografico in senso fisico-matematico.
Potrebbe inoltre essere estremamente utile inserire in
questa formulazione il concetto, rielaborato, di biologica di Matte Blanco, in
cui i contenuti del conscio si differenziano da quelli dell’inconscio per la
loro conformità o meno al principio matematico di non contraddizione con lo
scopo di produrre una selezione informativa, non necessariamente distruttiva, a
favore degli elementi più utili alla sopravvivenza della persona favorendo il
consolidamento dell’Ego che si configura come una membrana a protezione
dell’Io.
Una formulazione, questa, non strettamente ortodossa, ma
proiettata verso nuovi e interessanti sviluppi.
Conclusioni
Applicando agli studi sulla Coscienza un paradigma
olistico di ispirazione informazionale, è possibile dar vita a nuove
metodologie di ricerca sempre nei limiti del rigore scientifico, ma con una
visione sensibilmente rinnovata e più aperta.
Rinunciare al riduzionismo meccanicistico, che ha sì dato
i suoi frutti ma anche mostrato i suoi limiti, pare ormai una tappa obbligata
per lo sviluppo umano. Sviluppo quanto mai necessario in quest’epoca così
critica.
Riferimenti Bibliografici
- Chris King,
“Chaos, Quantum-transactions and Consciousness”, NeuroQuantology 2003;
1:129-162
- Antonella
Vannini, “Modelli Quantistici della Coscienza”, Syntropy 2007, 1, pag. 29-48
- Charles T.
Tart, “Stati di Coscienza”, Astrolabio Ubaldini 1977
- Pirmaria
Bonacina, “Manuale di Psicosintesi”, Xenia Edizioni 2010
- Ken Wilber,
“Lo Spettro della Coscienza”, Crisalide Edizioni 1993
- Ken Wilber,
“Il Progetto Atman”, Crisalide Edizioni 2003
- Ignacio Matte
Blanco, “L’Inconscio Come Insieme Infiniti”, Einaudi 2000
Daniele Bui, Silvio Leoni
Mente, Cervello e Coscienza >> http://goo.gl/46QD7P
Il vicolo cieco del materialismo nel pensiero di Sir John
Eccles
Editore: Mattioli 1885
Data pubblicazione: Luglio 2006
Formato: Libro - Pag 194 - 13,5x21