Suono e Coscienza
Il musicista e compositore Capitanata ci spiega come il
suono evoca la vibrazione della coscienza
di Sergio D'Alesio - 26/05/2014
Suono e Coscienza
Sergio d’Alesio: Qual’è la funzione della sua musica?
Capitanata: Serve a raggiungere la pace e lo stato di
relax e di meditazione, a rendere fresca e luminosa la mente e a connettersi
con il trascendente.
Sergio d'Alesio: In realtà, lei sa bene che non sempre
tutto ciò è possibile. Spesso la gente comune è in balìa di emozioni
disarmoniche, di agitazione mentale e tutto questo impedisce il raggiungimento
dell’armonia…
Capitanata: È precisamente attraverso la musica che si
possono sciogliere queste disarmonie, prima di raggiungere la pace. La musica
nasce proprio come strumento per agire sulle emozioni, per “guarire” le
disarmonie della mente, come primo passo verso l’espansione degli stati di
coscienza. Personalmente prima di suonare, non sono mai certo di essere in
perfetta armonia con me stesso, ma mi aspetto di esserlo durante e dopo
l’esecuzione. I riflessi di quest’armonia si estendono alla mia vita. La musica
è piacere: si avverte la sottile felicità data dalla sua azione di scioglimento
delle inibizioni che trattengono il fluire delle emozioni, liberando anche il
muoversi del corpo. La musica è la magia sinestesica che permette di scoprire
in sè altre dimensioni, grazie all’alchimia prodotta dai suoni sulle energie
interne all’uomo. Essa richiama l’armonia dell’universo, permette di ricordarsi
che questa armonia esiste, anzi è lo stato naturale dell’essere umano.
La musica è guarigione per la sua azione armonizzante
sulla psiche. Non è e non si tratterà mai di una “pillola” che ci permette di
conservare la nostra beata inconsapevolezza, ma di un’energia in grado di
condurci attraverso processi di scioglimento psicofisico, comprensione
intuitiva, liberazione. Da qualche tempo la musica di guarigione sta riguadagnando
il suo spazio, attraverso la riscoperta dei suoni musicali come rimedio al
disagio, là dove la parola non può arrivare, dove non bastano il linguaggio
razionale o l’approccio psicologico per raggiungere la profondità delle
emozioni e dell’essere nel suo insieme. Ma la musica non è soltanto un rimedio
al disagio, e la sua forza è data dal collegamento ancestrale con la nostra
essenza, con quell’energia creativa ed evolutiva che, magari addormentata, è
presente in ogni essere umano e lo spinge alla realizzazione. Utilizzando
un’antica immagine orientale, i disagi della mente sono soltanto un filtro di
nubi che copre e rabbuia il nostro cielo, e la musica è il raggio luminoso in
grado di squarciarle, per riscoprire il sole al di sopra, che non smette mai di
diffondere la sua luce e il suo calore, anche quando non lo riusciamo a
percepire. È questo il vero potere dell’energia musicale: la capacità di
evocare l’armonia originale dell’essere, percepibile attraverso l’udito e gli
altri sensi, fino a trascenderli e a creare il contatto con il “sesto senso”.
Quest’armonia sinestesica che il linguaggio di un tipo di musica ispirata
spiega con il potere del suono di evocare la vibrazione della Coscienza, di
creare la connessione con l’essenza, ci induce a ritenere che la musica può
essere “anche” terapia, ma che non si tratta “soltanto” di un rimedio, poichè,
al di là della guarigione, essa può fornire anche ali per espandere i propri
stati di Coscienza fino al contatto con lo spirito. Usufruendo della musica a
fini di armonizzare e uscire dal buio, l’obiettivo ultimo non è tanto la
guarigione da un sintomo di disagio emotivo, bensì elevare la frequenza
vibratoria dell’essere umano per avvicinarla alla vibrazione essenziale della
Coscienza.
Sergio D'Alesio, Capitanata
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Allegato il CD di Capitanata "Therapeutic Health
Music" - 432 Hz Natural Notes
CapitanArt