giovedì 15 marzo 2018

Da cosa nasce l'ansia e come possiamo risolverla





Da cosa nasce l'ansia e come possiamo risolverla

Scritto da: Carmen Di Muro

Psicologia Quantistica

13/03/2018


Da cosa nasce l'ansia e come possiamo risolverla

Quando siamo centrati su obiettivi, stati d’animo e pensieri che non rispecchiano la nostra missione vitale più elevata, il nostro campo energetico diventa maggiormente sensibile all’azione di basse vibrazioni, che trovando terreno fecondo sul quale attecchire, non permettendogli di manifestarsi armoniosamente.

Questi nuclei di energia discordante agiscono al di fuori della consapevolezza e originano da traumi ed esperienze dolorose avvenute all’interno di relazioni intime, soprattutto nelle prime tappe dello sviluppo infantile, che plasmano il nostro mondo interiore, che non sempre raggiunge una maturazione sana, ma al contrario diventa contenitore di energie emozionali disturbanti, che possono rimanere latenti anche per tutta la vita divenendo fonte di malessere e disturbi somatici.

Ma l’attimo presente ci dà sempre la possibilità di evolvere, cambiare e aprirci in modo diverso al ventaglio delle possibilità, di risolvere e chiudere i conti con un passato doloroso e di trasformare la vecchia energia in luce di guarigione. Infatti, la maggior parte delle situazioni intercorrenti fanno da stimolo per l’emersione di emozioni non digerite, bloccate per delle ragioni che attingono a come la vita emotiva della persona è stata modellata. Ma attraverso cosa possiamo capire che si sono creati dei sedimenti energetici che inibiscono il sano funzionamento del nostro mondo interiore? Tramite quell’energia di fondo che funge da bussola per direzionarsi nelle onde dell’universo emotivo: l’ansia. Nella maggior parte delle situazioni quotidiane, l’ansia viene colta da ognuno come emozione in sé, ma al contrario è solo il segnale di un groviglio di energie emozionali che si agita dentro di noi e che non sappiamo decifrare.

Da cosa nasce l'ansia?

È questa l’energia che ci dirotta in quella tensione perenne tra passato e futuro: anticipando ciò che deve venire e allo stesso tempo, bloccandoci in un passato che non vogliamo rivivere. L’ansia è frutto di diverse dinamiche interiori e delle relazioni che intessiamo con gli altri. Al di sotto di essa, c’è sempre uno stato emotivo celato, che molto spesso viene inibito nel suo manifestarsi, soprattutto quando trova origine nei confronti di quell’“alterità” significativa da cui ci lasciamo sottilmente direzionare e che, senza saperlo, diventa fonte di emozioni sia positive che negative. Positive perché è ciò che dà alla nostra vita stabilità, e negative perché, al contempo, non rispecchia profondamente il nostro modo di essere. Ed è proprio quando lo scarto tra un sentire positivo e negativo nei confronti di una situazione o una persona che abbiamo a cuore aumenta, che sorgono i problemi. Si entra in uno stato di conflitto interiore, e per camuffare la rabbia, la paura, mista all’amore, sentimenti questi apparentemente inconciliabili, il nostro essere reagisce producendo una struttura di “energia ansiosa” che ci tutela, per non mettersi di fronte allo specchio, per evitare il confronto con se stessi e con ciò che proviamo.

Partendo da questo sentire che toglie il fiato, però, ci è data la possibilità di addentrarci in punta di piedi nella nostra intimità, per capire meglio di noi, ciò che non sappiamo e che ci fa paura vedere, lasciandoci traghettare dolcemente lungo il viaggio che essa compie all’interno del nostro organismo. E la scienza oggi ci aiuta sempre più a decifrarne i segnali, direzionando il nostro sguardo verso la presa d’atto delle vie di scarico corporee che l’ansia utilizza per manifestarsi, offrendo una mappa delle emozioni inconsce e sepolte che la generano e delle relative difese utilizzate per evitare di sentire qualcosa che emerge e che fa male. Ed è proprio allora che per evitarne il contatto noi la schiacciamo giù, la reprimiamo attivando difese che danno luogo alla maggior parte di quei sintomi somatici, che diventano voce narrante di una storia di dolore che solca le tracce dell’anima. E il corpo non mente, con i suoi malesseri, i suoi affanni, i suoi dolori.

Ma la nostra vecchia storia può divenire nuova storia nel momento in cui si contattano le emozioni inespresse, lasciandole scorrere liberamente, riportandole alla coscienza e riconoscendole come flusso energetico che muove la nostra carne. Ed è qui che un cammino di psicoterapia centrato sull’integrazione diviene la strada capace di illuminare l’intimità interiore, fino alla ricomprensione del sé più profondo che conduce all’anima.

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Nuovi orizzonti della psiche e della guarigione
Carmen Di Muro