Da cosa nasce l'ansia e come possiamo risolverla
Scritto da: Carmen Di Muro
Psicologia Quantistica
13/03/2018
Da cosa nasce l'ansia e come possiamo risolverla
Quando siamo centrati su obiettivi, stati d’animo e
pensieri che non rispecchiano la nostra missione vitale più elevata, il nostro
campo energetico diventa maggiormente sensibile all’azione di basse vibrazioni,
che trovando terreno fecondo sul quale attecchire, non permettendogli di
manifestarsi armoniosamente.
Questi nuclei di energia discordante agiscono al di fuori
della consapevolezza e originano da traumi ed esperienze dolorose avvenute
all’interno di relazioni intime, soprattutto nelle prime tappe dello sviluppo
infantile, che plasmano il nostro mondo interiore, che non sempre raggiunge una
maturazione sana, ma al contrario diventa contenitore di energie emozionali
disturbanti, che possono rimanere latenti anche per tutta la vita divenendo
fonte di malessere e disturbi somatici.
Ma l’attimo presente ci dà sempre la possibilità di
evolvere, cambiare e aprirci in modo diverso al ventaglio delle possibilità, di
risolvere e chiudere i conti con un passato doloroso e di trasformare la
vecchia energia in luce di guarigione. Infatti, la maggior parte delle
situazioni intercorrenti fanno da stimolo per l’emersione di emozioni non
digerite, bloccate per delle ragioni che attingono a come la vita emotiva della
persona è stata modellata. Ma attraverso cosa possiamo capire che si sono
creati dei sedimenti energetici che inibiscono il sano funzionamento del nostro
mondo interiore? Tramite quell’energia di fondo che funge da bussola per
direzionarsi nelle onde dell’universo emotivo: l’ansia. Nella maggior parte
delle situazioni quotidiane, l’ansia viene colta da ognuno come emozione in sé,
ma al contrario è solo il segnale di un groviglio di energie emozionali che si
agita dentro di noi e che non sappiamo decifrare.
Da cosa nasce l'ansia?
È questa l’energia che ci dirotta in quella tensione
perenne tra passato e futuro: anticipando ciò che deve venire e allo stesso
tempo, bloccandoci in un passato che non vogliamo rivivere. L’ansia è frutto di
diverse dinamiche interiori e delle relazioni che intessiamo con gli altri. Al
di sotto di essa, c’è sempre uno stato emotivo celato, che molto spesso viene
inibito nel suo manifestarsi, soprattutto quando trova origine nei confronti di
quell’“alterità” significativa da cui ci lasciamo sottilmente direzionare e
che, senza saperlo, diventa fonte di emozioni sia positive che negative.
Positive perché è ciò che dà alla nostra vita stabilità, e negative perché, al
contempo, non rispecchia profondamente il nostro modo di essere. Ed è proprio
quando lo scarto tra un sentire positivo e negativo nei confronti di una
situazione o una persona che abbiamo a cuore aumenta, che sorgono i problemi.
Si entra in uno stato di conflitto interiore, e per camuffare la rabbia, la
paura, mista all’amore, sentimenti questi apparentemente inconciliabili, il
nostro essere reagisce producendo una struttura di “energia ansiosa” che ci
tutela, per non mettersi di fronte allo specchio, per evitare il confronto con
se stessi e con ciò che proviamo.
Partendo da questo sentire che toglie il fiato, però, ci
è data la possibilità di addentrarci in punta di piedi nella nostra intimità,
per capire meglio di noi, ciò che non sappiamo e che ci fa paura vedere,
lasciandoci traghettare dolcemente lungo il viaggio che essa compie all’interno
del nostro organismo. E la scienza oggi ci aiuta sempre più a decifrarne i
segnali, direzionando il nostro sguardo verso la presa d’atto delle vie di
scarico corporee che l’ansia utilizza per manifestarsi, offrendo una mappa
delle emozioni inconsce e sepolte che la generano e delle relative difese
utilizzate per evitare di sentire qualcosa che emerge e che fa male. Ed è
proprio allora che per evitarne il contatto noi la schiacciamo giù, la
reprimiamo attivando difese che danno luogo alla maggior parte di quei sintomi
somatici, che diventano voce narrante di una storia di dolore che solca le
tracce dell’anima. E il corpo non mente, con i suoi malesseri, i suoi affanni,
i suoi dolori.
Ma la nostra vecchia storia può divenire nuova storia nel
momento in cui si contattano le emozioni inespresse, lasciandole scorrere
liberamente, riportandole alla coscienza e riconoscendole come flusso
energetico che muove la nostra carne. Ed è qui che un cammino di psicoterapia
centrato sull’integrazione diviene la strada capace di illuminare l’intimità
interiore, fino alla ricomprensione del sé più profondo che conduce all’anima.
Anima Quantica - Libro
Nuovi orizzonti della psiche e della guarigione
Carmen Di Muro