Rudolf Steiner e l'antroposofia
Chi era Rudolf Steiner e quali sono le basi
dell'antroposofia e della pedagogia da lui ideate
di Emanuele Cangini - 24/06/2015
Rudolf Steiner e l'antroposofia
Rudolf Joseph Lorenz Steiner (1861-1925), teosofo
austriaco oltre che pedagogista e architetto, è indubbiamente una personalità
di spicco e rilievo alla quale il XX secolo non può certo non ispirarsi come
termine di paragone in merito a tematiche quali pedagogia, filosofia ed
esoterismo.
Aderì alla società teosofica e nel 1902 divenne
segretario generale del ramo tedesco; elaborò le basi del suo pensiero nella
parentesi 1890-1897, anni dedicati all’edizione delle opere scientifiche di
Goethe presso il Goethe-Archiv di Weimar. Tale pensiero risulta da una fusione
originale della scienza evoluzionistica ottocentesca con la filosofia classica
tedesca espressa dal “duo” Goethe-Nietzche e con elementi occultistici e
mistici che lo aprirono all’influenza dell’Oriente. La sua formazione cattolica
lo portò ad accentuare più che gli altri aderenti alla Società teosofica il
filone cristiano del misticismo e a riconoscere in Cristo un valore, inteso
come intrinseco significato, decisivo per lo sviluppo dell’umanità, con la
conseguente affermazione del primato del cristianesimo sulle “dirimpettaie”
religioni monoteistiche.
Nel 1909 si staccò dalla Società teosofica e diede
l’avvio a una sua interpretazione della teosofia che, per lo sviluppo dato alla
dottrina della natura e al destino dell’uomo, coniò come “Antroposofica”
(termine già introdotto da J.P.V. Troxler nel 1828 per indicare la dottrina
naturale della conoscenza umana). La natura, per Steiner, è da intendersi come
la manifestazione di una realtà spirituale che si esprime più direttamente
nell’arte e nel pensiero. L’universo ha avuto origine dallo spirito puro per un
fenomeno di “condensazione” in centri diversi, che attraverso un'evoluzione
millenaria, che si svolge per successive incarnazioni, ritorneranno all’unificazione
primigenia. Tale evoluzione è considerata, in conformità al suo assunto
particolare, in riferimento all’uomo. Esso è composto di sette princìpi che
sono: il corpo fisico, il corpo etereo, il corpo astrale, l’io, l’io
spirituale, lo spirito vitale, l’uomo spirito. Lo sviluppo storico dell’umanità
è volto alla libertà della sfera spirituale, che consiste nella realizzazione
dell’universalità e trascendenza dello spirito sulla materia, attraverso la
conoscenza delle sue relazioni cosmiche. Ciò implica lo sviluppo di certi
organi capaci di apprendere le “modalità” più alte dello spirito e le tracce da
loro lasciate nella “memoria cosmica”, alla quale Steiner pretende di aver
attinto il nucleo della propria dottrina.
Essa include in maniera non parossistica gli impulsi
antiluciferini promulgati da Buddha, Cristo, Platone, Zarathustra, per
consacrarsi attraverso una spinta rigenerativa solare in quel “sangue cristico”
che ha sconfitto, vinto e domato il male e, con esso, la materia, seppur in una
prospettiva indubbiamente meno corruttiva delle carni e delle passioni umane.
In questa precisa ottica, la sua antroposofia è ritenuta il chiaro parto di un
voluto carattere scientifico, acquisito per via sperimentale tramite tecniche
particolari: tecniche praticate a diversi livelli di iniziazione che hanno per
fine l’equilibrio individuale e sociale sino allo sviluppo dei più alti poteri
spirituali. In questa precisa concezione interpretativa, si possono, seppur in
ampio respiro, collegare talune discipline sufiche e armene, espresse
meravigliosamente nelle dottrine del maestro Gurdjeff, il quale asseriva la
necessaria prassi di studio e auto-osservazione intesa come conditio sine qua
non, per una più precisa e focalizzata comprensione dell’essere umano, inteso
non solo come organismo biologico ma come triangolazione
fisico-psichico-emozionale.
La pedagogia steineriana
La ricerca steineriana, di così ampia portata e caratura
intellettuale, ha avuto ripercussioni anche in ambito pedagogico. Steiner ha
elaborato un tipo di educazione mirante allo sviluppo delle forme superiori
della vita spirituale e ha fondato una scuola basata su questi principi: la
scuola Waldorf di Stoccarda.
Chiusa per ordine di Hitler, dopo la seconda guerra
mondiale la scuola riprese l’attività e si fece promotrice e promulgatrice di
numerose sezioni non solo in Germania, ma in tutto il mondo. In conformità con
la teoria antroposofica, la metodologia educativa steineriana ha come scopo lo
sviluppo del pensiero, del sentimento e della volontà del bambino: chiaro
indizio, necessario e logico collegamento, con il metodo Montessori, dal
cognome della celebre pedagogista e medico anconetana, che in questa prassi
certamente trova perfetto riscontro. Una scienza, un’arte, una procedura di
educazione dell’uomo che, partendo dall’infanzia, mira non a formulare una
sterile procedura applicativa, ma presuppone una volontà di trascendere gli
schemi educativi vigenti, per volgere l’attenzione verso un campo più vasto, e
certo più ignoto, quale quello della grandezza dell’anima. Ad essa il metodo
Montessori si rivolge, come ad essa il metodo steineriano indirizza la propria
attenzione.
In perfetta sincronia, o quasi, dall’Austria e
dall’Italia.
Scienziati dell’uomo, scienziati dell’anima, fermi nel
voler creare una pedagogia dello spirito che, senza presuntuose aspettative di
ricetta miracolosa, si proponeva il nobile ideale, in pieno clima post
ottocentesco, di risanare quell’atavica lacerazione tra coscienza, logos e
spiritualità.
Rudolf Steiner
Rudolf Steiner: il Genio della Scienza dello Spirito
>> http://goo.gl/oGJCnb
Scritti Scelti a cura di Alex Burkart
Editore: BIS Edizioni
Data pubblicazione: Giugno 2010
Formato: Libro - Pag 470 - 14x21 - cartonato