Coscienza, anima e fisica quantistica
Scienza e Fisica Quantistica
L’anima di ognuno di noi è molto più che il prodotto
della semplice interazione dei neuroni nel cervello, ma è della stessa
composizione vibrazionale dell’universo, ce ne parla Carmen Di Muro con il suo
libro Spiritual Mind
Carmen Di Muro - 29/10/2018
Ma noi siamo fatti solo di materia? O siamo molto di più
di ciò che cogliamo attraverso il nostro sguardo? Esiste l’anima, quell’anelito
vitale che ci muove dall’interno, indipendente dal cervello o dal resto del
corpo che può sopravvivere alla morte fisica? Fino a qualche decennio fa,
questi interrogativi erano leciti solo nell’ambito di una riflessione
teologica. Oggi, invece, entrano a pieno diritto nelle domande fondamentali
della fisica quantistica che ha iniziato a interessarsi e ad approfondire
pionieristicamente questioni come la coscienza umana, l’immortalità dell’anima
e la vita dopo la morte.
Coscienza, anima e fisica quantistica
Da qui si dischiude uno scenario nuovo e insolito che
mette in luce grandi verità sulla nostra natura multidimensionale. Nell’essenza
del nostro corpo fisico siamo costituiti da quanti. Il quanto è pura energia e
quindi l’uomo è pura energia. Il suo corpo fisico rappresenta la vibrazione più
densa dell’energia. È un involucro che protegge l’essenza dell’energia, ciò che
Platone definì Anima, la nostra componente immortale, ma che la scienza è
solita indagare con il termine di Coscienza (…)
Stando a ciò, i fisici teorici che da sempre hanno
cercato di comprendere e di afferrare la sostanza della realtà fisica, hanno
notato che quanto più si spingevano nello studio profondo dell’universo tanto
più questo appariva astratto, pura potenzialità, pura coscienza consapevole di
sé che s’innalza in onde di vibrazione per dar vita alle particelle, alle persone,
alle cose osservabili e a tutto ciò che ci circonda.
Ciò significa che tutto ciò che esiste in natura fa parte
della stessa fonte dell’esistenza, di quel campo di informazione integrale che
intesse le trame della vita.
La riduzione obbiettiva orchestrata
La coscienza esiste al di fuori degli usuali vincoli
dello spazio/tempo e sfugge alla tradizionale comprensione delle leggi della
fisica classica. Essa è energia non locale e il suo campo d’azione non va
concepito entro i confini del corpo fisico ma al contrario, in modo esteso
all’infinito, non esaurendosi a livello dell’interno, ma trovandosi ovunque.
Tale principio è ciò che anima le avveniristiche concettualizzazioni di
“neurodinamica quantistica” di due scienziati di fama mondiale, lo studioso
americano Stuart Hameroff e il fisico inglese Roger Penrose, i quali partendo
dalla visone del nostro cervello come di un computer biologico, sostengono che
la nostra esperienza di coscienza sia il risultato di vibrazioni quantiche che
avvengono nei microtubuli, ovvero strutture intracellulari che collegano i
processi neuronali ai processi di auto-organizzazione nella struttura quantica
proto-cosciente della realtà. Tale processo è stato definito con il nome di
“riduzione obiettiva orchestrata” (o teoria Orch OR, da orchestred objective
reduction) e spiega come si genererebbe un atto di coscienza sulla base di
informazioni quantistiche (…)
L’anima di ognuno di noi è perciò molto più che il
prodotto della semplice interazione dei neuroni nel cervello, ma è della stessa
composizione vibrazionale dell’universo, una formazione naturale presente fin
dall’inizio nella materia che arriva alla sua piena e completa essenza
nell’uomo acquistando sempre più ordine e informazione, nell’interazione
continua e costante con la sorgente della creazione a cui appartiene. (…)
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eBook - Spiritual Mind
Nuove prospettive di guarigione tra fisica quantistica e
coscienza
Carmen Di Muro