Universo Iperconnesso: dalla non-localita' a una visione
unificante di spazio, materia, mente e vita
Scienza e Fisica Quantistica
Leggi l'estratto dal libro Universo iperconnesso di
Davide Fiscaletti che intende mostrare come, pur partendo dalla convinzione che
nel corso della storia la scienza ci ha portato teorie d’immane bellezza ed
eleganza su molti piani, sia possibile investigare nuovi scenari
Davide Fiscaletti - 21/11/2018
Tratto dal libro Universo iperconnesso di Davide
Fiscaletti
Il percorso della conoscenza – sosteneva Anassimandro nel
VI sec. a.C. – deve essere basato sulla ribellione contro certezze che appaiono
ovvie, sul fatto che la nostra immagine del mondo può essere sempre
perfezionata, che il mondo può essere diverso da come ci appare, che il nostro
punto di vista sul mondo è limitato dalla piccolezza della nostra esperienza.
La scienza – sosteneva Anassimandro – nasce da ciò che non sappiamo («che cosa
c’è dietro la collina?») e dalla messa in discussione di qualcosa che credevamo
di sapere, in altre parole la scienza consiste nel guardare più lontano,
nell’esplorazione continua di nuove forme di pensiero per concettualizzare il
mondo.
Compatibilmente con la visione della scienza come entità
dinamica, che è in costante evoluzione e riorganizzazione, in grado di generare
percorsi evolutivi i quali si possono intrecciare l’uno con l’altro, i saggi
pubblicati in questo libro intendono mostrare come, pur partendo dalla
convinzione che nel corso della storia la scienza ci ha portato teorie d’immane
bellezza ed eleganza con enormi benefici sul piano tecnologico, sia possibile
investigare nuovi scenari, in particolare si possano aprire nuove prospettive
riguardo all’immagine del mondo, alla visione della realtà che ci circonda, le
quali mettono in discussione idee che, nell’ambito del nostro approccio
limitato all’esperienza, appaiono ovvie.
Da un punto di vista generale, possiamo dire che, almeno
fino agli anni ’20 del Novecento, la visione del mondo predominante è stata la
visione meccanicistica e riduzionista, secondo cui l’universo sarebbe una
macchina inerte, governata da esatte leggi matematiche, nella quale i vari
fenomeni diventano via via più chiari allorché vengono frazionati in parti e
componenti sempre più piccole e in cui mente e materia sono viste come entità
indipendenti e separate. Oggi, tuttavia, alla luce delle scoperte scientifiche
soprattutto nell’ambito della fisica e delle scienze della vita, possiamo dire
di trovarci in una fase di transizione verso una nuova era nel senso che sta
emergendo nella scienza una visione olistica, sistemica ed emergentista.
Abbiamo infatti compreso che tutte le cose esistenti nell’universo – dalla
materia inanimata fino ad arrivare agli organismi viventi – sono intimamente
correlate l’una con l’altra dando luogo ad una fitta rete interconnessa di
relazioni, in cui l’intero è qualcosa di più della somma delle singole parti e
tra i vari livelli della natura esiste di fatto una struttura gerarchica a
generazione interdipendente in cui il principio fondamentale che si può
riscontrare è rappresentato dall’universalità dei comportamenti collettivi dei
vari sistemi. Allora, quale chiave di lettura unificante possiamo fornire dei
vari fenomeni della natura alla luce dei risultati della scienza contemporanea
in modo da dipingere un’immagine soddisfacente e comprensibile dell’universo?
Quale percorso possiamo costruire, nell’ambito di questa scienza sistemica, che
ci possa permettere di guardare più lontano, di scoprire cioè cosa c’è al di là
della nostra collina e di comprendere anche qual è il nostro posto, aprendo
così nuove prospettive nell’immagine dell’universo e nella nostra relazione con
esso?
A mio parere, all’interno di questa nuova maniera
sistemica, olistica di studiare la natura, un ottimo punto di partenza per
poter costruire un itinerario in grado di aprire nuovi scenari nell’immagine
del mondo è rappresentato dai contributi scientifici, nell’ambito della fisica
quantistica, portati dal fisico americano David Bohm, uno dei più grandi
pensatori dell’epoca moderna.
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