La biologia e' suono e musica
Nuova Biologia
Una delle più grandi scoperte della scienza: il DNA.
Ciascuno di noi ne ha ricevuto uno, come un libretto di spartiti, uno che non è
mai comparso sulla terra e mai più esisterà dopo la sua morte. Questo
"libretto di spartiti" si può modificare? Scopriamo insieme come
Emiliano Toso - 05/11/2018
La biologia – scienza della vita – si è dedicata per
molti anni a sezionare, fotografare, sequenziare, decodificare le informazioni
che provengono dalle più piccole molecole del nostro corpo. In pochi anni siamo
riusciti a raggiungere risultati incredibili grazie alla tecnologia e ai
progressi della matematica, della fisica, dell’ottica, dell’elettronica.
I miei studi di biologia sono cominciati 25 anni fa
quando nei laboratori molecolari dominavano i termociclatori. Da quando Kary
Mullis inventò la Reazione di Polimerasi a Catena (PCR), ci fu una vera
rivoluzione nella vita di ogni scienziato intento a studiare il codice della
vita (il DNA). Poche ore di attesa e si potevano avere miliardi di copie di
un’informazione presente nel nostro libretto di istruzioni (o come piace dire a
me, di spartiti).
È stata una delle più grandi scoperte della scienza della
vita poter interpretare quel codice e scoprire che ciascuno di noi ne ha
ricevuto – al momento del concepimento – uno che non è mai comparso sulla terra
e mai più esisterà dopo la sua morte. Questo libretto di spartiti viene copiato
in ognuna delle nostre 50 mila miliardi di cellule per dar loro la possibilità
mettere a punto il proprio funzionamento, costruire i propri mattoncini
(proteine), riprodursi, ingrandirsi, quando morire.
Ma se questo libretto contiene uno spartito che crea
mattoncini difettosi, saremo costretti a manifestare una patologia?
L’epigenetica, oggi, ci dice di no e ha scoperto che le
nostre cellule hanno la capacità di posizionare dei segnalibri e decidere quale
spartito leggere. Possiamo cambiare i nostri segnalibri in base a come
percepiamo i segnali dell’ambiente intorno a noi e addirittura regolare il
volume con cui leggiamo ciascuna pagina.
Tutto ciò è stato scoperto soltanto recentemente e ha
creato a sua volta un grande cambiamento nell’approccio dell’uomo verso la
biologia e la medicina: da vittima di ciò che ha ereditato dai genitori ad
artefice del proprio destino, come un direttore d’orchestra che può decidere
quale melodia suonare in questo momento in ogni organo del suo corpo.
Frequenze e vibrazioni alla base della comunicazione
cellulare
Fin da piccolo mi piaceva smontare gli orologi, le radio
che mio papà portava a casa dal suo negozio e cercare di capire come funzionava
ogni più piccolo elemento. Questo approccio così analitico mi ha portato a
studiare il funzionamento e la salute del corpo umano ricercandone i segreti
nel microscopico mondo delle nostre cellule.
Non dimenticherò mai il momento in cui ho visto al
microscopio una cellula staminale (indifferenziata, totipotente, in grado di
diventare qualsiasi cellula del nostro corpo) cominciare a pulsare e diventare
cellula del cuore. A quella cellula erano stati dati i nutrienti e i segnali
chimici che le hanno fatto credere di essere “cuore”. Quella cellula ha lo
stesso libretto di spartiti di ogni altra del nostro corpo, eppure grazie ai
segnali che riceve decide di mettere proprio lì i suoi segnalibri e di
sintetizzare le proteine del cuore.
Ora, vent’anni dopo, qualcosa di ancora più straordinario
è alla luce dei nostri occhi. Il Professor Carlo Ventura dell’Università di
Bologna ci dimostra come le cellule comunicano tra loro grazie alle vibrazioni
di luce e di suono, ci fa ascoltare il suono di una cellula sana, malata e
morta. Ma ciò che per me ancora più rivoluzionario è che possiamo mandare a
quella cellula staminale gli stessi segnali di differenziamento non più
soltanto attraverso nutrienti biochimici, ma attraverso frequenze di suono.
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Scienza e Conoscenza n. 66 >> http://bit.ly/2PLGBoi
Rivista - Settembre 2018
Nuove scienze, Medicina Integrata, Coscienza