Magnesio: come e quando usarlo
Medicina Non Convenzionale
Allergie, osteoporosi, digestione, invecchiamento
cardiovascolare, stanchezza cronica, colesterolo, problemi della prostata,
stress e ansia: sono tantissimi i disturbi che migliorano con l'assunzione di
magnesio
Lorenzo Acerra - 07/09/2019
Tratto da Magnesio. Come reintegrare un minerale utile
per la nostra salute (Macro Edizioni, 2012).
Provalo come rimedio per le allergie
Fra le tante guarigioni che l’uso di cloruro di magnesio
portava all’osservazione di Pierre Delbet ne figuravano alcune legate allo
stato allergico: raffreddore da fieno, rinite spasmodica, orticaria, pruriti,
asma. L’azione anti-allergica e anti-istaminica della supplementazione di
magnesio è stata documentata da numerosi studi sperimentali anche recenti.
Pruriti e dermatiti rispondono particolarmente bene alla supplementazione di
magnesio. Sulle allergie Raul Vergini [1994; N.d.A.] presenta tutta una
casistica frutto di parecchi anni di osservazioni e utilizzo del cloruro di magnesio.
- Asma: «la terapia con cloruro di magnesio mi ha dato
ottimi risultati contro questa malattia», scrive Vergini [1994; N.d.A.],
«utilizzando due volte al giorno la dose di 3 g in cicli di venta-trenta giorni
o più; nei periodi critici è consigliato somministrare tre dosi da 3 g nella
prima settimana passando poi alle classiche due dosi.
- Pollinosi: anche in questi casi (raffreddore da fieno,
congiuntiviti ecc.) ho avuto ottimi risultati con la stessa posologia
dell’asma.
- Orticaria: spesso originata da un’allergia di tipo
alimentare o da farmaci, ha risposto bene alla somministrazione di cloruro di
magnesio per via orale (ogni sei ore) o, nei casi più gravi, per via
parenterale.
- Eczema: per l’eczema si sono avuti buoni risultati con
terapie prolungate per almeno quaranta-sessanta giorni. Ovviamente andranno
eliminati i fattori irritanti dalla dieta».
Prevenzione dell'osteoporosi post-menopausa
L’osteoporosi è una condizione caratterizzata dalla
riduzione della massa ossea, da dolori ossei e da una maggiore facilità alle
fratture. Il magnesio, dato come unico trattamento per l’osteoporosi di donne
in menopausa, produce un notevole aumento di densità ossea.
Già cinquant’anni fa Neveu aveva dimostrato che pazienti
con infiammazione degli elementi cellulari dell’osso se trattati con cloruro di
magnesio, guarivano ed evitavano l’operazione chirurgica. Il gruppo di
controllo era costituito da pazienti nelle stesse condizioni che rifiutavano il
cloruro di magnesio (il gusto amaro dell’acqua di mare è proverbiale, è il
cloruro di magnesio a darglielo!),
questi pazienti inesorabilmente dovevano subire
l’intervento chirurgico. Driessens [1993; N.d.A.] segnala la possibilità di
ridurre o prevenire gravi e progressive demineralizzazioni mandibolari con l’uso
di supplementi di magnesio. In laboratorio una dieta povera di magnesio produce
in un anno cavie con carenza di magnesio che sviluppano osteoporosi.
Per migliorare la digestione
Il nostro motore digestivo, a seconda di come
invecchiamo, può non permettersi più con l’età gli alimenti che smantellava in
maniera impeccabile una volta. Un esempio di capacità digestive migliorate con
la somministrazione di magnesio fu pubblicato sul «Medical
Tribune» già il 3 giugno 1964 da Maurice E. Shils
dell’istituto di ricerca “Sloan-Kettering”: un settantaquattrenne aveva
reazioni a un gran numero di cibi e nel suo caso fu documentata una carenza di
magnesio; nei giorni in cui gli si somministrava magnesio non aveva le
manifestazioni di pluri-intolleranze ai cibi. Pensate per esempio che il
magnesio attiva la tripsina [Northrop 1939; N.d.A.], e cioè equivale alla
somministrazione di enzimi digestivi. Dunque il magnesio ci consentirebbe forse
di carburare (digerire) a un livello superiore. A proposito delle intolleranze
alimentari parliamo di astenia mattutina. Che si tratti di intolleranze
alimentari, ovvero di ridotte capacità digestive, lo sappiamo, perché se una
sera ci asteniamo dal cibo, la mattina ci svegliamo finalmente ben ristorati
dal sonno notturno; oppure invece di spingerci fino al digiuno, possiamo
provare solo a ridurre farinacei e formaggi quella sera e avremo con buona
probabilità gli stessi incoraggianti risultati.
Conclusioni: se almeno di sera dimezziamo la dose del
cibo cui siamo intolleranti e iniziamo a prendere cloruro di magnesio, questa è
la chiave per far scomparire i risvegli accompagnati da stanchezza.
Invecchiamento e prevenzione cardiovascolare
Il cuore invecchia via via che si riducono i livelli di
magnesio. È a partire dal 1935 che la scienza può affermare l’efficacia della
magnesioterapia nei più diversi tipi di condizioni cardiovascolari.
Una buona funzione del tessuto muscolare dipende
dall’equilibro tra possibilità di contrazione e di rilassamento.
Diminuendo il magnesio (che è addetto al rilassamento del
muscolo liscio cardiaco) e aumentando il calcio depositato (che è addetto alla
contrazione del muscolo liscio), si crea una tendenza alla contrattilità
muscolare.
Maggiore competitività sportiva e prevenzione dei
problemi fisici a livello muscolare
La riduzione dei livelli di magnesio influenza
negativamente il metabolismo proteico a seguito dell’esercizio fisico [Golf
1993; N.d.A.]. Inoltre il magnesio riduce l’iper-eccitabilità muscolare e
vasodilata per cui, anche se un individuo non è un atleta olimpionico, ha
bisogno di magnesio per situazioni muscolari piccole e grandi: dolori, mialgie,
rachialgie, stati di contrattura, mioclonie palpebrali, stanchezza muscolare,
oltre che ovviamente crampi muscolari.
Più sono allenati i muscoli, più contengono gruppi
fosfato nell’ATP cellulare, e che cosa lega i gruppi fosfato nell’ATP
cellulare?
Per la salute della prostata
Man mano che i tessuti molli perdono magnesio progrediscono
fenomeni di invecchiamento quali infiammazioni e calcificazioni. I medici
Delbet, Neveu, Martin du Theil hanno ottenuto dei risultati positivi usando il
cloruro di magnesio per prevenire l’ingrossamento della prostata con
l’invecchiamento: «Aumentando l’approvvigionamento di magnesio», scrive Delbet,
«si può fermare l’evoluzione dell’ipertrofia prostatica, addirittura spesso
recede con l’uso continuato del cloruro di magnesio». Padre Beno J. Schorr
riporta anch’egli numerosi casi di benefici effetti del cloruro di magnesio
sulla prostata: «Un anziano non riusciva a urinare, il giorno precedente quello
in cui avrebbe dovuto essere operato alla prostata gli furono somministrate due
dosi da 3 g di cloruro di magnesio; iniziò subito a migliorare […] e dopo una
settimana era guarito, senza operazione. Ci sono casi in cui le alterazioni
alla prostata regrediscono talvolta fino alla completa normalità. Riscontrato
il miglioramento, si prosegue la somministrazione del cloruro di magnesio con
dosi minori, quelle per la prevenzione».
Il magnesio e i bambini
La carenza di magnesio può manifestarsi con un’elevata
frequenza durante l’età della crescita. Le sue conseguenze vanno da problemi di
formazione dentale e corretta densità ossea a ritardi nel prendere peso e
soprattutto altezza. Ducroux [1984; N.d.A.] ha osservato, in 842 bambini
ritenuti spasmofili, i sintomi seguenti: problemi di sonno (85%), problemi
digestivi (63%), tic (56%), facile affaticabilità (43%), crampi muscolari e
convulsioni (12%), mal di testa recidivanti (10%), problemi respiratori (8%) e
problemi cardiaci funzionali. Tutti questi sintomi sono conosciuti in caso di
ipomagnesiemia. In effetti il 75% dei bambini trattati con magnesio (0,010 g di
ione magnesio per chilo di peso corporeo, eq. a 3,3 g di cloruro di magnesio
per un bambino di 40 kg) ha reagito positivamente al trattamento, sebbene il
test del magnesio sierico desse valori ridotti solo in 40 su 842.
La stanchezza cronica
«La carenza di magnesio è praticamente universale nella
sindrome di stanchezza cronica», spiega la dottoressa Myhill (www.drmyhill.co.uk), «e di certo
rappresenta un importante contributo ai sintomi, per cui non mi scuso affatto
con i pazienti con fatica cronica per aver trattato questo tema del
rifornimento di magnesio così tanto a lungo e in dettaglio».
Il colesterolo alto
Il magnesio aiuta a ridurre il tasso di colesterolo nel
sangue. In pazienti con colesterolo elevato vengono utilizzati i farmaci
anti-colesterolo che inibiscono la “reduttasi”, lo step chiave nella biosintesi
del colesterolo modulata dall’ATP-Mg. Negli stessi pazienti, se invece del
farmaco specifico si supplementa il magnesio, la riduzione del colesterolo è in
media del 20% (a fronte di un 30% che si otterrebbe con i farmaci classici
inibitori di reduttasi). Ma ci sono altre situazioni di alterazione della
sintesi dei grassi che sono al di fuori della portata del farmaco
anti-colesterolo che dipendono da una carenza di magnesio e che infatti
beneficiano dalla supplementazione dello stesso: ad esempio la sua
somministrazione riduce fino al 30% i trigliceridi [Rasmussen 1988, Nassir
1995; N.d.A.] e aumenta il colesterolo buono del 10% [Rosanoff 2003; N.d.A.].
Già nel 1956 Bersohn notava una normalizzazione in tutti i pazienti con
colesterolo elevato che si sottoponevano a un regime di magnesioterapia.
Rimedio anti-depressione ed emotività
Alcuni autori ritengono che una percentuale non
irrilevante di pazienti con quadri psichiatrici minori, che si rivolgono agli
ambulatori di medici specialisti e generici, sia affetto dalla sindrome di
deficit di magnesio. La carenza di magnesio determina difetti della produzione
di serotonina (l’ormone che migliora l’umore), di melatonina (l’ormone che
regola il ciclo sonno-veglia) e della permeabilità della barriera
ematoencefalica; una supplementazione magnesiaca attenua tutti questi difetti.
La carenza di magnesio a livello del sistema nervoso produce istantaneamente un
ridotto apporto di AMPcellulare, cioè ottiene proprio il risultato che gli
specialisti vorrebbero ottenere con i farmaci “psichiatrici”. Per cui non stupisce
che la somministrazione di magnesio abbia risolto alcuni sintomi
neuro-psichiatrici.
Serve per la mineralizzazione ossea
I ricercatori che allevano cavie con carenze di magnesio
o i ricercatori universitari che seguono persone con livelli di magnesio gravemente
ridotti osservano che i loro denti non calcificano normalmente. Inoltre c’è
elevata suscettibilità alla carie fino a quando non si reintroducono di nuovo i
normali livelli di magnesio. Una prolungata somministrazione giornaliera di
magnesio portò in 200 persone a una percentuale straordinariamente bassa di
carie, e si osservò un altro vantaggio rispetto al gruppo di controllo non
trattato con magnesio: il contenuto di magnesio nel dente si era raddoppiato,
dando luogo a una stabilizzazione della struttura calcica. Lo stesso discorso
vale per le ossa: la supplementazione con magnesio aumenta notevolmente il
livello di mineralizzazione ossea [Ditmar 1989, Driessens 1993, Sojka 1995;
N.d.A.].
Magnesio — Libro
Come reintegrare un minerale utile per la nostra salute
Lorenzo Acerra