Per una medicina di relazione
Medicina Non Convenzionale
Una riflessione sul senso più profondo della medicina
che, secondo il dottor Fais, nella sua essenza è un rapporto unico e
personalizzato tra medico e paziente
Stefano Fais
Il seguente articolo è tratto da Scienza e Conoscenza 70.
Nell’epoca dei Big Data è rimasto veramente poco spazio
per la medicina osservazionale, sulla quale si sono basati i progressi della
medicina degli ultimi 100 anni.
In medicina oggi è veramente sconcertante come si parli
di “medicina di precisione” o meglio ancora di “medicina personalizzata”, ma
basandole esclusivamente sull’identificazione di modificazioni geniche
responsabili di una risposta individuale a una determinata terapia.
Sta diventando sempre più solida la convinzione che sia
l’ambiente in senso lato a modificare il genoma durante l’intera vita di ognuno
di noi, piuttosto che il contrario. Il messaggio da portare a casa è:
l’ambiente è in grado di modificare l’attività dei geni e quindi ognuno di noi
– pur avendo un genoma che sembra immoto – ha tutte le possibilità di usarlo in
modo totalmente diverso, anche da un fratello o una sorella, un padre o una
madre, perché durante la nostra vita esso può cambiare e renderci totalmente
diversi dai nostri consanguinei. Il nostro genoma è un “work in progress”.
Questo si ripercuote moltissimo sull’individualità della
risposta alle cure, sulla valenza del rapporto tra medico e paziente e sulla
salute di ognuno. La cultura medica dei nostri giorni ha spostato invece
l’interesse sulla malattia: quello che il medico si trova di fronte non è un
essere umano con problemi di salute, ma una malattia. Questo ha portato all’uso
ingordo e indiscriminato delle linee guida per il trattamento dei pazienti, che
definitivamente sgrava i singoli medici dal decidere una terapia, perché qualcuno
ha già scritto quello che si deve fare. E guai a fare diversamente, perché si
rischia di essere denunciati sia dall’ambiente medico, sia dai singoli
pazienti, sia dalle autorità pubbliche e private (vedi assicurazioni).
Ma la medicina non è questo, la medicina è solo un
rapporto diretto fra medico e paziente, perché la medicina è, e sarà sempre,
personalizzata, ma non sulla base di differenti espressioni geniche, o comunque
non solo su questo. Il mestiere del medico deve considerare l’intero organismo come
un insieme totalmente integrato e mai i singoli organi e compartimenti come
separati dal resto.
Stefano Fais si è laureato in Medicina e Chirurgia nel
1981. Per circa 15 anni ha condiviso l’attività di medico con l’attività di
ricerca e nel 1994 ha deciso di dedicarsi completamente ad essa. È attualmente
Direttore di Ricerca presso l’Istituto Superiore di Sanità. È autore di più di
200 fra lavori scientifici, monografie e libri ed è inventore di 10 brevetti.
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Scienza e Conoscenza n.70 - Ottobre/Dicembre 2019 —
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Nuove scienze, Medicina Integrata
AA. VV.