lunedì 4 novembre 2019

Per una medicina di relazione



Per una medicina di relazione

Medicina Non Convenzionale


Una riflessione sul senso più profondo della medicina che, secondo il dottor Fais, nella sua essenza è un rapporto unico e personalizzato tra medico e paziente

Stefano Fais

Il seguente articolo è tratto da Scienza e Conoscenza 70.

Nell’epoca dei Big Data è rimasto veramente poco spazio per la medicina osservazionale, sulla quale si sono basati i progressi della medicina degli ultimi 100 anni.

In medicina oggi è veramente sconcertante come si parli di “medicina di precisione” o meglio ancora di “medicina personalizzata”, ma basandole esclusivamente sull’identificazione di modificazioni geniche responsabili di una risposta individuale a una determinata terapia.

Sta diventando sempre più solida la convinzione che sia l’ambiente in senso lato a modificare il genoma durante l’intera vita di ognuno di noi, piuttosto che il contrario. Il messaggio da portare a casa è: l’ambiente è in grado di modificare l’attività dei geni e quindi ognuno di noi – pur avendo un genoma che sembra immoto – ha tutte le possibilità di usarlo in modo totalmente diverso, anche da un fratello o una sorella, un padre o una madre, perché durante la nostra vita esso può cambiare e renderci totalmente diversi dai nostri consanguinei. Il nostro genoma è un “work in progress”.

Questo si ripercuote moltissimo sull’individualità della risposta alle cure, sulla valenza del rapporto tra medico e paziente e sulla salute di ognuno. La cultura medica dei nostri giorni ha spostato invece l’interesse sulla malattia: quello che il medico si trova di fronte non è un essere umano con problemi di salute, ma una malattia. Questo ha portato all’uso ingordo e indiscriminato delle linee guida per il trattamento dei pazienti, che definitivamente sgrava i singoli medici dal decidere una terapia, perché qualcuno ha già scritto quello che si deve fare. E guai a fare diversamente, perché si rischia di essere denunciati sia dall’ambiente medico, sia dai singoli pazienti, sia dalle autorità pubbliche e private (vedi assicurazioni).

Ma la medicina non è questo, la medicina è solo un rapporto diretto fra medico e paziente, perché la medicina è, e sarà sempre, personalizzata, ma non sulla base di differenti espressioni geniche, o comunque non solo su questo. Il mestiere del medico deve considerare l’intero organismo come un insieme totalmente integrato e mai i singoli organi e compartimenti come separati dal resto.

Stefano Fais si è laureato in Medicina e Chirurgia nel 1981. Per circa 15 anni ha condiviso l’attività di medico con l’attività di ricerca e nel 1994 ha deciso di dedicarsi completamente ad essa. È attualmente Direttore di Ricerca presso l’Istituto Superiore di Sanità. È autore di più di 200 fra lavori scientifici, monografie e libri ed è inventore di 10 brevetti.

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Scienza e Conoscenza n.70 - Ottobre/Dicembre 2019 — Rivista >> http://bit.ly/2BASRPZ
Nuove scienze, Medicina Integrata
AA. VV.