La musica riduce lo stress: ce ne parla Emiliano Toso
Medicina Integrata
L’ascolto della musica combatte stress e infiammazione:
ce lo dicono numerosi studi scientifici
Emiliano Toso - 23/12/2019
La musica è una prerogativa essenziale per ogni forma di
vita.
Fin dalle origini dell’uomo, e oltre ai confini dello
spazio e del tempo, il nostro corpo fisico, emozionale e spirituale è attratto
da alcune situazioni: sensazioni di benessere, di calma, di salute, di
conforto; sono tutti modelli che ricerchiamo da sempre, un po’ come la luce, il
buon cibo, l’esercizio fisico, il riposo, la cura verso il nostro corpo,
Sebbene l’utilizzo della musica sia riconosciuto come un
grande strumento di aiuto in ogni epoca storica e in ogni cultura esistita
sulla Terra, non è mai stato semplice quantificare in modo completo gli effetti
terapeutici dell’ascolto a livello biologico e medico.
Ciò potrebbe essere determinato dalla mancanza di
strumenti adatti alla misurazione in quanto, soprattutto quando si fa
esperienza della musica, entrano in gioco innumerevoli fattori tra cui la
soggettività dell’ascolto e gli strumenti di misura.
Tuttavia negli ultimi anni, grazie ai progressi della
scienza, della strumentazione utilizzata nell’analisi e soprattutto
all’integrazione della medicina tradizionale con quella chiamata “di confine”,
l’uomo ha portato a termine preziosi studi che testimoniano in modo profondo i
benefici dell’ascolto della musica a tutti i livelli del nostro corpo,
dimostrando le dinamiche celebrali che portano al piacere dell’ascolto, i
corrispondenti effetti a livello biochimico e biofisico e i relativi benefici a
livello terapeutico.
Emozioni, cervello e ormoni
Esistono molti studi in letteratura che descrivono la
relazione tra l’ascolto della musica, le emozioni, le diverse parti del
cervello e gli ormoni coinvolti in questi meccanismi.
A livello fisico ci sono studi che hanno dimostrato gli
effetti della musica sul battito cardiaco, la frequenza respiratoria, la
sudorazione, la temperatura corporea, la conduttanza della pelle, la tensione
muscolare e altre risposte del sistema nervoso autonomo (Blood et al. 1999) e
ciò dimostra, già a livello terapeutico, il motivo per cui la musica venga
utilizzata per un bilanciamento fisico e fisiologico, per il radicamento a terra
o per una maggior centratura.
L’ascolto della musica ha anche dimostrato di intervenire
nelle dinamiche che riducono il dolore, l’ansia e lo stress (DiLeo 2007,
Nilsson 2008 e Koelsch 2012). Ogni organismo vivente ricerca il mantenimento
dell’omeostasi e lo stress può essere definito come una risposta neurochimica
alla perdita di equilibrio omeostatico, spingendo l’organismo a impegnarsi in
attività che lo possano ripristinare; la musica è dunque in queste attività che
riducono lo stress e sono altamente protettive nei confronti della malattia
(Dimsdale 2008).
L’ascolto di musica rilassante (tempo lento, bassa
intonazione e assenza di parole) ha dimostrato di ridurre i livelli di stress e
ansia in soggetti sani (DiLeo 2007, Knight 2001), in pazienti che ricevono
trattamenti invasivi come operazioni chirurgiche, colonscopia, interventi
dentistici (Nilsson 2008), operazioni pediatriche (Dileo 2007) e pazienti con
problemi cardiaci (Bradt 2009).
Gli effetti della musica sono stati dimostrati anche al
termine degli interventi chirurgici per ridurre le dosi di anestesia (Cepeda
2006) e nella cura del dolore.
Un interessante studio pubblicato da Khalfa et al. 2003
ha rilevato gli effetti della musica sulla riduzione dello stress associato
alla performance a scuola e al lavoro e riporta un abbassamento più rapido del
cortisolo (noto marcatore dello stress) nei soggetti che hanno ascoltato musica
rilassante ogni 15 minuti fino a 2 ore dal termine del lavoro.
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Scienza e Conoscenza n. 65 - Luglio-Settembre 2018
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Nuove Scienze, Medicina non Convenzionale, Coscienza