lunedì 14 marzo 2016

Intestino secondo cervello



Intestino secondo cervello

Sai perché l'intestino è il nostro secondo cervello? Ce lo spiega la PNEI

di Valerio Pignatta - 11/03/2016



Intestino secondo cervello

Ogni organo e ogni cellula del nostro corpo comunica con tutte le restanti parti del corpo e cellule. Per rimanere in salute occorre che questa comunicazione rimanga entro linee determinate.
Tra cervello, sistema immunitario, ghiandole e ormoni si svolge una conversazione molto intensa. Le tre diverse categorie di messaggeri chimici, ovvero neurotrasmettitori, ormoni, citochine, sono armonizzate insieme in una sorta di vibrazione unica che è il “suono” delle varie migliaia di attività cellulari, di ogni cellula ogni secondo. La PNEI è tutto questo sistema integrato.

In questa visione, anche le caratteristiche normalmente riconosciute ad alcuni organi cambiano improvvisamente. Ad esempio l’intestino viene definito il nostro secondo cervello perché ha un elevato numero di neurotrasmettitori, che permettono a esso e al sistema immunitario di comunicare col cervello stesso (si pensi che la rete nervosa attorno all’intestino pesa quanto la massa cerebrale). È da questa comunicazione, ad esempio, che scaturiscono le reazioni a cascata determinate dal cibo che possono interessare parti del corpo completamente differenti e lontane (ad esempio nel caso di certi tipi di reazioni allergiche). Questo “secondo cervello” reagisce quindi a ciò che mangiamo con conseguenze dirette sulle funzioni cerebrali e le emozioni.

Ma anche nel cuore si è scoperto un sistema nervoso intrinseco, tutto suo, formato da circa quarantamila neuroni in grado di influenzare il cervello. Quest'ultimo è sempre più visto non come una realtà a sé, separata e dominante, ma come un'entità facente parte di una rete di comunicazione dinamica, estesa a tutte le cellule e ai tessuti del corpo, che rappresenta le basi biochimiche delle emozioni. Se il cervello può influire sul sistema immunitario, lo stesso avviene in senso opposto. Idem per gli altri sistemi coinvolti.

Secondo questa decodificazione, lo stress cronico recepito da qualunque tipo di causa (ambientale, emozionale, psicologica, alimentare ecc.) non è più solo un disturbo di tipo psicologico o fisico, ma un insieme complesso di anomalie immunologiche, neurologiche e ormonali. È chiaro che allora anche malattie gravi come il cancro, alcune malattie cardiovascolari, malattie infiammatorie, depressione, invecchiamento possono e devono essere affrontate in maniera del tutto diversa.

Questo articolo è tratto dalla rivista

Scienza e Conoscenza - n. 55 - Rivista Cartacea >> http://goo.gl/1ao2L2
Nuove scienze, Medicina non Convenzionale, Consapevolezza
Editore: Scienza e Conoscenza
Data pubblicazione: Febbraio 2016
Formato: Rivista - Pag 80 - 19,5 x 26,5 cm