Intestino secondo cervello
Sai perché l'intestino è il nostro secondo cervello? Ce
lo spiega la PNEI
di Valerio Pignatta - 11/03/2016
Intestino secondo cervello
Ogni organo e ogni cellula del nostro corpo comunica con
tutte le restanti parti del corpo e cellule. Per rimanere in salute occorre che
questa comunicazione rimanga entro linee determinate.
Tra cervello, sistema immunitario, ghiandole e ormoni si
svolge una conversazione molto intensa. Le tre diverse categorie di messaggeri
chimici, ovvero neurotrasmettitori, ormoni, citochine, sono armonizzate insieme
in una sorta di vibrazione unica che è il “suono” delle varie migliaia di
attività cellulari, di ogni cellula ogni secondo. La PNEI è tutto questo
sistema integrato.
In questa visione, anche le caratteristiche normalmente
riconosciute ad alcuni organi cambiano improvvisamente. Ad esempio l’intestino
viene definito il nostro secondo cervello perché ha un elevato numero di
neurotrasmettitori, che permettono a esso e al sistema immunitario di
comunicare col cervello stesso (si pensi che la rete nervosa attorno
all’intestino pesa quanto la massa cerebrale). È da questa comunicazione, ad
esempio, che scaturiscono le reazioni a cascata determinate dal cibo che
possono interessare parti del corpo completamente differenti e lontane (ad
esempio nel caso di certi tipi di reazioni allergiche). Questo “secondo
cervello” reagisce quindi a ciò che mangiamo con conseguenze dirette sulle
funzioni cerebrali e le emozioni.
Ma anche nel cuore si è scoperto un sistema nervoso
intrinseco, tutto suo, formato da circa quarantamila neuroni in grado di
influenzare il cervello. Quest'ultimo è sempre più visto non come una realtà a
sé, separata e dominante, ma come un'entità facente parte di una rete di
comunicazione dinamica, estesa a tutte le cellule e ai tessuti del corpo, che
rappresenta le basi biochimiche delle emozioni. Se il cervello può influire sul
sistema immunitario, lo stesso avviene in senso opposto. Idem per gli altri
sistemi coinvolti.
Secondo questa decodificazione, lo stress cronico
recepito da qualunque tipo di causa (ambientale, emozionale, psicologica,
alimentare ecc.) non è più solo un disturbo di tipo psicologico o fisico, ma un
insieme complesso di anomalie immunologiche, neurologiche e ormonali. È chiaro
che allora anche malattie gravi come il cancro, alcune malattie
cardiovascolari, malattie infiammatorie, depressione, invecchiamento possono e
devono essere affrontate in maniera del tutto diversa.
Questo articolo è tratto dalla rivista
Scienza e Conoscenza - n. 55 - Rivista Cartacea >> http://goo.gl/1ao2L2
Nuove scienze, Medicina non Convenzionale, Consapevolezza
Editore: Scienza e Conoscenza
Data pubblicazione: Febbraio 2016
Formato: Rivista - Pag 80 - 19,5 x 26,5 cm