Una Vita Autentica - A Pukka Life
Trova il tuo sentiero verso la perfetta salute
di Sebastian Pole
>> http://goo.gl/OVy54P
“Il mio vero sogno è che questo libro vi aiuti a
comprendere la vostra vita a un livello più profondo permettendovi di goderne
appieno, perché l’Ayurveda consiste proprio in questo — scoprire il sentiero
che conduce alla felicità”
Sebastian Pole
Finalmente un libro che affronta la salute dal punto di
vista della filosofia ayurvedica!
Tanti gli aspetti trattati:
Costituzione
Nutrizione (dieta),
Purificazione
Disintossicazione (eliminazione delle tossine),
Ringiovanimento (rafforzamento del sistema immunitario),
Forza e pace (rilassamento e determinazione),
Ecologia (ambiente e inquinanti ecc.),
Relazioni (rapporti umani e col mondo).
Una Vita Autentica è dedicato a tutti coloro che vogliono
saperne di più sulla propria salute e sui princìpi dell'Ayurveda.
L'antichissimo sistema di guarigione ayurvedico, che si è
sviluppato in India, si focalizza sull'unicità di ciascun individuo. Si tratta
pertanto di un metodo universale che ognuno può adattare alle sue esigenze: è
una medicina personale portata al massimo livello.
In questa straordinaria opera questi concetti sono
suddivisi in sette percorsi, focalizzando l'attenzione su costituzione,
nutrimento, purificazione, ringiovanimento, forza e quiete, ecologia e
relazioni.
Arricchito da un glossario di termini ayurvedici, questo
manuale intende portare nella nostra quotidianità la saggezza dell'antica
disciplina dell'ayurveda, adattandola alla nostra società occidentale grazie
all'integrazione con fitoterapia, alimentazione, esercizi e yoga... per fare
della nostra vita un sentiero che, dallo stress e dalle malattie, conduce verso
la salute e il benessere psico-fisico!
Costituzione - Estratto da "Una Vita Autentica"
di Sebastian Pole
«Le tre costituzioni sono aria (vata), fuoco (pitta) e
acqua (kapha). A seconda del fatto che siano malate o sane, esse distruggono o
mantengono in salute il corpo ».
ASHTANGA HRIDAYA SAMHITA
Tutti vogliono essere sani, in modo da avere le migliori
probabilità di realizzare e godere appieno del proprio potenziale nella vita.
Ma quello della “salute ottimale” sembra un tema talmente complesso che non
sempre è facile sapere come raggiungere questo “sacro graal”.
Sebbene sulle prime possa apparire come un concetto
estraneo al nostro modo di pensare, comprendere la propria costituzione
fornisce un considerevole aiuto per ottenere la perfetta salute.
Nell’Ayurveda, la costituzione individuale è nota come
prakriti, che significa “natura” ed è legata alla propria tipologia genetica.
L’Ayurveda ci insegna come scoprire qual è la nostra costituzione osservando
noi stessi e le nostre sensazioni; una lezione, questa, molto semplice e
preziosa in termini di arricchimento individuale.
Scoprendo qual è la nostra vera natura possiamo vivere
un’esistenza davvero autentica – una vita che ci soddisfi e ci permetta di
godere di buona salute.
COS’È LA SALUTE?
Una persona sana è un individuo in cui corpo, mente e
spirito sono integrati tra loro come un tutt’uno unificato.
Sebbene a livello linguistico siamo soliti fare una
distinzione tra “corpo” e “mente”, in realtà tra i due non c’è alcuna
differenza: ad esempio, il nostro corpo è colmo di neuroni che “pensano” e
inviano messaggi, così come la nostra mente lavora in modo funzionale e
“corporeo” digerendo, assorbendo ed eliminando le esperienze della vita. Questo
concetto di “unicità” verrà espresso nel corso del libro utilizzando il termine
“corpo-mente”.
Per essere sani è necessario che il sistema ormonale, il
sistema immunitario e il sistema nervoso siano integrati tra loro; essi devono
funzionare in una sinergia equilibrata che non va né sovraccaricata né
sottoalimentata.
Una persona sana ha atteggiamenti costruttivi e un
approccio positivo dinanzi a opportunità e difficoltà; inoltre non cessa mai di
sperimentare il mistero e le meraviglie dell’esistenza. Una persona sana vive
in modo amorevole all’interno del proprio ambiente e nell’ambito della propria
cultura, così da ottimizzare la vitalità e il potenziale del “tutto” di cui è
parte integrante. Una persona sana si sente sufficientemente gioiosa da
accendere la radio al mattino e mettersi a ballare!
Ecco alcuni dei segnali che ci indicano una salute
ottimale:
avere un sano appetito e desiderare il cibo in modo
equilibrato, senza voglie smodate;
apprezzare il gusto degli alimenti e sentirsi appagati
dopo aver mangiato;
digerire bene senza sintomi di disagio, eruttazioni,
flatulenza o “borborigmi” (una parola meravigliosamente onomatopeica che
significa “gorgoglii addominali”);
avere una voce chiara e limpida;
non avvertire dolori o disagio;
essere dotati di un corretto funzionamento dei sensi:
udito, tatto, vista, gusto e olfatto attivi ed efficienti;
avere un incarnato chiaro;
eliminare regolarmente feci, urina e sudore;
dormire bene e a sufficienza; sentirsi positivi al
risveglio;
godere di una energia costante con buona resistenza e
capacità di fare esercizio fisico;
provare entusiasmo e gioia di vivere;
essere giovanili e invecchiare lentamente;
mantenere l’equilibrio nelle emozioni: essere né troppo
felici in caso di successo né troppo tristi in caso di difficoltà;
essere di norma compassionevoli, pacifici, amorevoli,
generosi e tranquilli.
SCOPRITE LA VOSTRA COSTITUZIONE
Capire la propria costituzione significa diventare più
forti e capaci. Ci permette di intuire chi siamo, come dovremmo vivere, cosa
dovremmo mangiare e in che modo possiamo ottenere il massimo dalla nostra vita.
Ci porta a conoscere noi stessi e ciò che è meglio per noi. Ci consente di
comprendere le nostre scelte e le nostre decisioni.
La nostra costituzione può essere compresa considerando
il corpo umano come un microcosmo all’interno del macrocosmo, in modo molto
simile a quanto enunciato nell’Ipotesi Gaia, secondo cui il nostro mondo
interiore rispecchierebbe quello esteriore (vedi “Ecologia”, p. 192).
Osservando le differenti caratteristiche naturali del mondo intorno e dentro di
noi potremo scoprire la nostra natura individuale.
Il linguaggio della natura
Un buon punto di partenza consiste nel definire in che
modo parliamo della nostra costituzione.
Essendosi sviluppata in un periodo in cui le culture
dipendevano profondamente dal loro ambiente, l’Ayurveda utilizza un linguaggio
metaforico derivante dalla natura per descrivere la nostra salute e le relative
cure. Secondo i suoi insegnamenti, gli elementi fondamentali di Etere (o
Spazio), Aria (o, nel suo aspetto più dinamico, Vento), Fuoco, Acqua e Terra
sono i “mattoni” che costituiscono il nostro mondo fisico (per ulteriori
approfondimenti vedi “Ecologia”, p. 178). Per descrivere questi elementi nelle
diverse forme in cui essi appaiono, che l’Ayurveda raffigura come dieci coppie
di qualità opposte (note come guna), utilizziamo i seguenti aggettivi: caldo,
freddo; pesante, leggero; secco, oleoso; penetrante, stagnante; ruvido, liscio;
statico, mobile; morbido, duro; liquido, denso; sottile, grossolano; vischioso,
non-vischioso.
Di solito diciamo frasi del tipo “Che giornata calda!” o
“Il terreno è umido” ma ci serviamo di questo tipo di linguaggio anche per
descrivere noi stessi e il nostro stato di salute o malattia, ad esempio “Mi
sento le gambe pesanti” e “Ho la pelle secca e ruvida”.
Ogni volta che osservate qualcosa, interrogatevi sulle
sue caratteristiche specifiche: è caldo o freddo, secco o umido, leggero o
pesante?
Pensate a luoghi ed ecosistemi: il deserto dell’Arizona,
con le sue distese aride e sabbiose, è “caldo” e “secco”, mentre la campagna
inglese, ricca di prati verdi e lussureggianti, è “fredda” e “umida”. Anche
ogni malattia segue un modello specifico: la febbre è “calda” e “secca”,
infatti abbiamo un rialzo della temperatura e ci viene sete, mentre il
raffreddore è “freddo” e “umido” perché ci sentiamo infreddoliti e abbiamo il
naso congestionato.
Anche il cibo possiede qualità differenti.
I prodotti derivati dal frumento sono pesanti, umidi e
rinfrescanti – pensate all’impasto per il pane o per una torta; entrambi sono
umidi e appiccicosi. Generalmente, le spezie sono leggere, secche e
riscaldanti. Provate a masticare del peperoncino rosso piccante, sentirete come
brucia!
Torneremo continuamente su questi aggettivi metaforici in
tutto il corso del libro man mano che intrecceremo tra loro le diverse parti
della natura che costituiscono il nostro mondo e il nostro equilibrio
costituzionale.
LE TRE TIPOLOGIE COSTITUZIONALI (DOSHA)
«Vata, pitta e kapha si spostano in tutto il corpo
producendo effetti benefici o dannosi sull’intero sistema, secondo il loro
stato normale o aggravato. Il loro stato normale è l’equilibrio e il loro stato
aggravato è la malattia».
CHARAKA SAMHITA
Sebbene ciascuno di noi sia meravigliosamente unico nel
suo genere ed esistano tante tipologie costituzionali quanti sono gli
individui, l’Ayurveda ci divide in tre tipi principali: vata, pitta e kapha,
collettivamente noti come dosha.
I dosha sono qualità che influiscono su tutte le funzioni
del corpo, dai processi biologici a pensieri ed emozioni. Noi tutti conteniamo
vata, pitta e kapha, ma è la loro particolare combinazione e renderci ciò che
siamo.
La divisione tra i dosha è la chiave di volta per
comprendere l’Ayurveda e aiutarci a determinare e gestire la nostra
costituzione genetica, o prakriti. La comprensione di questa profonda
conoscenza, tramandata da almeno 75 generazioni di maestri ayurvedici, ha in sé
il potenziale per cambiare la nostra vita.
Sebbene siano presenti fin dal momento della nostra
nascita, i dosha non sono inerti; possono modificarsi secondo una varietà di
circostanze, ad esempio il cibo di cui ci nutriamo, se fa caldo o freddo, in
quale misura siamo felici e a che ora ci corichiamo per dormire.
Il significato letterale del termine sanscrito dosha è
“difetto” o “imperfezione”, perché quando le circostanze fanno sì che un
particolare dosha si accumuli in eccesso o si aggravi, ciò può sfociare in un
disagio – i dosha “traboccano” nel vero senso della parola. Ciascuno di noi ha
una propria “soglia”, e quando questa viene raggiunta si verifica uno
squilibrio temporaneo nei dosha, noto come vikriti (che letteralmente significa
“squilibrato”). Se non viene tenuto sotto controllo, questo squilibrio diventa
cronico e iniziano i problemi di salute.
L’Ayurveda ci insegna a rimanere entro la nostra soglia
individuale, comprendendo che i tre dosha ci aiutano in questo compito.
Frequentemente si ha una combinazione delle tipologie
costituzionali: alcune persone sono puro vata, puropitta o puro kapha, ma molte
sono vatapitta, vata-kapha o pitta-kapha (la qualità dominante viene citata per
prima) o, più raramente, un totale equilibrio di tutti e tre i dosha,
vata-pittakapha. Leggete “Pratica pukka” a p. 32 per scoprire qual è la vostra
costituzione genetica (prakriti) e qualunque eventuale squilibrio a livello
della salute (vikriti).
VATA
secco, freddo, leggero, mobile, sottile, ruvido,
irregolare
Vata è il principio della comunicazione e del movimento.
È il messaggero che regola il sistema nervoso e quello immunitario e
sovrintende alle funzioni input e output del nostro corpo. Come tale è
responsabile di ogni movimento all’interno dell’organismo: il flusso del
respiro, l’espressione della parola, la circolazione del sangue, l’eliminazione
dei prodotti di scarto, le mestruazioni, il parto. Vata muove il diaframma, i
muscoli e gli arti; inoltre stimola l’intelletto.
Tutte queste funzioni mostrano come la costituzione (o
dosha)vata comprenda principalmente le qualità di Spazio e Vento. Il vento si
muove nello spazio; spazio e vento non si possono vedere, eppure riusciamo a
sentire sulla pelle la fresca brezza. Vata è l’elemento Vento presente nella vasta
distesa dello Spazio, come la nostra atmosfera, una cavità o il nostro
intestino. Vata è una espressione dell’insita natura di questi elementi
fondamentali; come un vento gelido, vata è freddo, leggero, ruvido, mobile,
irregolare, sottile, chiaro, secco e astringente. Quando vata si manifesta, noi
sperimentiamo queste qualità a livello sia fisico sia emotivo, talvolta con
pelle secca, circolazione insufficiente o scarso peso corporeo.
Come la corrente elettrica, vata è attivo e animato;
regola tutti gli impulsi elettrici del corpo-mente, trasportando dentro e fuori
le informazioni. Senza vata, gli altri dosha sono inerti. Come citato nella
letteratura ayurvedica, «Pitta è debole e imperfetto, e così anche kapha. Essi
vanno ovunque li porti il vento (vata), proprio come le nuvole».
Quando è in equilibrio, vata porta facilità di movimento,
respiro regolare, appetito consistente, normale escrezione dei prodotti di
scarto, entusiasmo positivo, sano desiderio, buona energia, mente calma,
ispirazione e creatività.
Tuttavia, a causa della sua natura dinamica, un vata
aggravato è spesso implicato nel movimento di malattie all’interno del corpo.
Porta artrite alle giunture, acne della pelle e depositi di grasso nelle
arterie. Nel corpo, la “casa” di vata si trova al di sotto dell’ombelico,
specialmente nel colon. Vata può anche occupare: vescica, cosce, orecchie, ossa
e senso del tatto. I problemi che riguardano queste parti del corpo hanno
spesso (ma non sempre) a che vedere con uno squilibrio di vata.
Vata è anche creativo. Gli individui vata sono ispirati e
sempre ricchi di idee. Spesso si tratta di geni, artisti o inventori. Ma
insieme a questa “fiamma creativa” e alla natura “aerea” si manifestano anche
alcune irregolarità. I vata hanno arti lunghi e di forma irregolare, capelli
ricci e lineamenti spigolosi. Si muovono come il vento, sono impulsivi e amano
i cambiamenti.
Quando vata è in squilibrio
Se vata è squilibrato può verificarsi una varietà di
sintomi, a seconda del fatto che ci sia un eccesso o una carenza di questo
dosha.
Con un eccesso di vata si può perdere peso, soffrire di
dolori penetranti o spasmi, rigidità, intorpidimento, “scricchiolio” delle
articolazioni, pelle secca, disidratazione, gusto astringente in bocca,
colorazione scura della pelle e dei prodotti di scarto escreti dal corpo,
vertigini, insonnia, e attraversare periodi caratterizzati da sofferenze o
limitazioni.
Una carenza di vata può far sentire pigri e indolenti e,
in modo più estremo, soffrire di confusione, delirio e perdita di coscienza. Le
malattie tipiche di vata, come l’osteoporosi, le artriti o il morbo di
Alzheimer, tendono ad aumentare più in là con gli anni.
Mentre i tipi vata possono avere un naturale impeto
creativo, un eccesso di vata può rendere sempre più impauriti, ansiosi,
nervosi, solitari e depressi. Quanti grandi artisti erano troppo sensibili per
vivere in questo nostro mondo? Una carenza di vata può invece creare mancanza
di entusiasmo o desiderio di esprimersi. La natura leggera, eccentrica e
stravagante di questo dosha sta a significare che i tipi vata devono guardarsi
da situazioni, luoghi e persone che li facciano sentire insicuri e spaventati.
La tendenza fredda e “aerea” di vata può essere
riequilibrata incrementando le qualità opposte: maggior calore, idratazione e
un legame con gli aspetti più terreni e materiali, riducendo le esperienze con
caratteristiche di tipo leggero, freddo e secco. Vedi “Purificazione”, p. 90,
per ulteriori dettagli sul bilanciamento di vata.
PITTA
caldo, acuto, penetrante, lievemente oleoso, scivoloso,
veloce, irritabile
Pitta è il principio della passione e del metabolismo. È
il manager che, attraverso una gestione efficiente del potenziale energetico,
regola le informazioni portate nel corpo da vata. Controlla quindi la digestione
e il metabolismo e sovrintende alla produzione di energia a livello cellulare.
Le funzioni di pitta rivelano che questo dosha è
costituito dalle qualità di Fuoco e Acqua, gli elementi regolatori presenti in
natura. Questa combinazione apparentemente contraddittoria in realtà agisce in
modo complementare: pitta esiste nel corpo sotto forma di acqua o di olio,
preservando i tessuti dall’aspetto distruttivo del fuoco. Provate a pensare al
rivestimento umido che protegge lo stomaco dall’aggressione dei succhi
gastrici, potenzialmente corrosivi. Come un vulcano impetuoso, pitta è pungente,
caldo, penetrante, oleoso, acuto, liquido, acido e in espansione. Se pitta è
presente in misura elevata possiamo avvertire queste qualità nel corpo quando
ci sentiamo “bollenti”, con la pelle unta o smaniamo dalla fame.
A causa della sua natura calda, la funzione primaria di
pitta è la trasformazione.
È la forza dell’attività metabolica che avviene
nell’organismo e che controlla il battito cardiaco, i livelli ormonali, la
temperatura corporea, la percezione visiva, la fame, la sete e la qualità della
pelle. Nello specifico, pitta è anche responsabile della funzionalità del
fegato, della secrezione biliare, della digestione e dell’intestino tenue. A
livello della mente questo dosha riveste un ruolo importante nel comprendere e
nell’assimilare le impressioni sensoriali. Nel corpo, la sede principale di
pitta si trova nell’intestino tenue: tuttavia esso risiede anche negli occhi,
nel sangue, nelle ghiandole sudoripare, nello stomaco, nella linfa e
nell’aspetto emozionale del cuore (vedi “Ringiovanimento”, p. 112). Quando
pitta è in equilibrio, appetito e sete sono sani, abbiamo una produzione
equilibrata di ormoni ed enzimi, intelligenza, coraggio e flessibilità, un
incarnato sano e una vista sviluppata.
Pitta è colmo di vitalità. Le persone pitta sono leaders
affascinanti e carismatici che amano trovarsi al centro dell’attenzione. In
effetti, averli intorno è molto divertente poiché sono assai dinamici e vivaci.
Inoltre sono ottimi pianificatori e sanno come portare a termine le cose.
Quando pitta è in squilibrio
Tra i segnali che indicano un incremento di pitta
troviamo un’avversione al calore, un sapore amaro o acido in bocca, diarrea,
colorazioni giallastre, verdi o rosse a livello di occhi, pelle e prodotti di
scarto escreti dal corpo. Si può soffrire di acidità di stomaco, pressione
alta, febbre, eruzioni cutanee, vampate e svenimenti.
Una carenza di pitta vede un aumento dei segnali
riconducibili a vata (vedi p. 15) e kapha (vedi qui di seguito), cattiva
digestione, pallore e senso di freddo. Gli squilibri di pitta tendono ad
aumentare all’inizio della pubertà e a proseguire negli anni seguenti,
sfociando in acne, irregolarità mestruali e ormonali, iperacidità, problemi
cardiaci e infiammazioni.
A livello emozionale, uno squilibrio di pitta si manifesta
sotto forma di collera, frustrazione e irritazione, spesso il risultato di
emozioni represse. I soggetti pitta rappresentano l’archetipo della “persona
critica”; sono pronti a giudicare gli altri ma sommessamente sono molto severi
nei confronti di se stessi. Essendo estremamente competitivi sono spesso
tormentati dalla gelosia.
Per equilibrare la natura “intensa” di pitta ricercate le
qualità opposte, come calma, pacatezza, compassione e moderazione. Vedi
“Purificazione”, p. 90, per ulteriori dettagli sul bilanciamento di pitta.
KAPHA
freddo, umido, pesante, stabile, solido, untuoso, lento
Kapha è il principio dell’amore e della struttura ed è
responsabile della stabilità e dell’idratazione del corpo (letteralmente kapha
significa “che prospera nell’acqua”). Kapha si fa carico di immagazzinare nelle
cellule l’energia (portata da vata e controllata da pitta), sotto forma di
grassi all’interno della membrana e di carboidrati nella parete cellulare. Ciò
aiuta ad apportare lubrificazione e a dare forma e struttura all’intero corpo.
Il dosha kapha è una combinazione degli elementi Terra e
Acqua. Proprio come la terra viene idratata ripristinando l’acqua (che
legandosi alla polvere asciutta crea il fango), kapha letteralmente “tiene
insieme” il corpo idratando le strutture dei tessuti e della pelle. Come un
fiume che scorre sinuoso, kapha è lento, pesante, denso, morbido, oleoso,
appiccicoso, torbido, liquido e dolce.
È coesivo, conferisce forma e struttura e agevola la
crescita e lo sviluppo.
Le sue caratteristiche di fluidità regolano l’esperienza
del gusto e dell’olfatto, il liquido cerebrospinale, o liquor, e la materia
bianca del cervello, il liquido sinoviale che nutre le giunture, la
lubrificazione dei polmoni e del cuore e il rivestimento protettivo dello
stomaco. È correlato alla flemma2, e la tipologia kapha spesso soffre di
congestione da muco. La sua “casa” principale è lo stomaco ma risiede anche nel
torace, nel cuore, nella gola, nella testa, nel pancreas, nella linfa,
nell’adipe, nel naso e nella lingua. Quando è in equilibrio dona forza,
solidità, protezione e resistenza.
Le persone kapha sono colme di amore e compassione. Nel
momento del bisogno potete sempre contare su di loro poiché sono assai fedeli e
devote. Si dimostreranno le vostre migliori amiche, rivelando solidità e
fermezza. Inoltre elargiscono grandi abbracci.
Quando kapha è in squilibrio
I segnali che indicano un eccesso di kapha sono muco e
salivazione troppo abbondanti con spurgo di muco appiccicoso (flemma), tosse
grassa, prurito, infreddolimento, pesantezza, ristagno, congestione, tumori,
cisti, dolori lievi ma persistenti, edema, digestione lenta, eccessivo
desiderio di dormire, sapore dolce e salato in bocca, feci bianche e solide. Se
kapha è fuori equilibrio possono manifestarsi problemi cardiaci, diabete,
colesterolo alto o sovrappeso.
Una carenza di kapha darà luogo a un incremento di
segnali vata, ad esempio giunture scricchiolanti, secchezza, vertigini e
perdita di peso. Le problematiche kapha, come tossi e otiti, spesso si
manifestano durante l’infanzia, un periodo di crescita. Il ruolo insito in kapha
nell’immagazzinamento dell’energia può significare che, a livello emozionale,
gli individui appartenenti a questo dosha abbiano la tendenza ad aggrapparsi e
ad accumulare sia oggetti sia persone – possono essere infatti un poco avide e
possessive.
Per equilibrare almeno in parte questa tendenza, la
tipologia kapha può provare a “lasciar andare” di più nella propria vita,
incrementare la quantità di movimento, intraprendere un maggior numero di
attività stimolanti, imparare a condividere e… ripulire armadietti e dispense
con maggiore regolarità! Vedi “Purificazione”, p. 91, per ulteriori dettagli
sul bilanciamento di kapha.
Indice
Introduzione
1 Costituzione
2 Nutrimento
3 Purificazione
4 Ringiovanimento
5 Forza e quiete
6 Ecologia
7 Relazioni
La dispensa Pukka
Glossario
Bibliografia scelta
Risorse
Indice analitico
Ringraziamenti dell'Autore
Sebastian Pole
Una Vita Autentica - A Pukka Life - Libro >>
http://goo.gl/OVy54P
Trova il tuo sentiero verso la perfetta salute
Editore: Macro Edizioni
Data pubblicazione: Settembre 2014
Formato: Libro - Pag 256 - 16,4x22,9 cm
http://www.macrolibrarsi.it/libri/__una-vita-autentica-libro.php?pn=1567