Chakra Ruote di Vita
Per vivere con serenità l'amore, il sesso, i rapporti con
gli altri e ritrovare il benessere di corpo e mente
di Anodea Judith
Chakra Ruote di Vita - Libro
Libera il tuo spirito,
manifesta i tuoi sogni
Elemento fondamentale della natura, la ruota è il cerchio
della vita che fluisce in tutti gli aspetti della nostra esistenza.
In ciascuno di noi ruotano sette centri di energia, detti
chakra. Vorticante intreccio di forza vitale, ciascun chakra riflette un
aspetto della coscienza essenziale per la nostra vita. Insieme, i sette chakra
formano una profonda formula di completezza che integra mente, corpo e spirito.
I chakra costituiscono uno strumento potente per la
crescita personale e planetaria.
Il nostro corpo è un veicolo di coscienza e i chakra sono
le ruote della vita che permettono a questo veicolo di muoversi – attraverso
sfide, sofferenze e trasformazioni. Quest’opera, la più importante mai scritta
sui chakra, rappresenta la mappa per poter realizzare il viaggio verso la
coscienza. Potete considerarla come un manuale d’istruzioni del sistema dei
chakra.
Questa cartina, come qualsiasi altra mappa, non vi dirà
dove andare, ma vi aiuterà ad affrontare il viaggio che volete intraprendere
attraverso movimenti fisici, esercizi di yoga, meditazioni poetiche e
visualizzazioni.
Gli esercizi fisici, le meditazioni poetiche e le
visualizzazioni ti aiuteranno a:
stabilire e concentrare l'energia
aprire, chiudere ed equilibrare la sessualità
aumentare il potere personale e l'energia
aprire il cuore all'amore e alla compassione
usare i suoni per aprire la coscienza
sviluppare l'intuito
aumentare la consapevolezza.
Con quest’opera puoi conoscere e imparare le pratiche per
risvegliare tale energia, affinché essa possa migliorare la tua salute fisica e
mentale, aumentare il tuo potere personale e per accrescere la tua
consapevolezza spirituale.
Tutti insieme i sette chakra costituiscono una profonda
formula di completezza che integra la mente, il corpo e lo spirito. Da loro
dipende la liberazione dello spirito come pure la manifestazione dei sogni.
I Chakra sono le vere e proprie ruote che ti guidano
attraverso la vita
Aumenta la tua energia, sviluppa l’intuito, apri il cuore
all’amore,
accresci la tua creatività e realizza i tuoi sogni con i
chakra.
Leggete queste pagine con calma. C’è molto su cui
riflettere. Lasciate che i chakra diventino una lente attraverso cui guardare
la vostra vita e il mondo intero. È un viaggio ricco e pieno di colori.
Lasciate che il ponte arcobaleno dell’anima si svolga davanti a voi lungo il
vostro cammino.
Anodea Judith
Chakra e relazioni - Estratto da "Chakra Ruote di
Vita" libro di Anodea Judith
I chakra, mentre interagiscono con il mondo esterno, interagiscono
anche costantemente con gli altri chakra. Che incrociate qualcuno per la strada
o che viviate un rapporto intimo duraturo, ciascun chakra reagisce ai modelli
di energia dell’altra persona. Per meglio comprendere i rapporti e le
interazioni con gli altri, può essere d’aiuto comprendere ciò che accade a
questo livello.
Esistono due princìpi di base che governano le
interazioni personali.
Il primo è che l’energia tende a equilibrarsi; in altre
parole, gli opposti si attraggono. Chi è fortemente dominato dai regni mentali
tende a essere attratto dall’energia fisica a un livello subconscio, anche se
consciamente cerca un tipo simile al suo. Spesso sono le differenze piuttosto
che le somiglianze a far durare il rapporto, perché le differenze rappresentano
il terreno di crescita.
Quante volte vedete due persone diversissime fra loro e
vi chiedete come abbiano fatto non solo a mettersi insieme, ma anche a
continuare a frequentarsi?
Il secondo principio è che gli schemi d’energia tendono a
perpetuarsi – due persone mentalmente orientate tendono a stare nel regno
mentale, e quelle fisicamente orientate si sostengono l’una con l’altra a
livello fisico.
Così abbiamo due tipi di interazione – quelli opposti che
tendono a equilibrarsi e quelli uguali che tendono a perpetuarsi. Un diagramma
relativo al rapporto di due persone potrebbe assomigliare a quello mostrato
nella figura 11-1. Più ampio è il cerchio, più aperto è il chakra, e viceversa.
La persona B (figura 11-1) è ampiamente orientata verso i
chakra superiori, aperti a livello del cuore, anche se non è consapevole delle
sue facoltà intuitive, probabilmente a causa della mancanza di basi o di
informazioni emotive provenienti dal chakra numero due. La persona A (figura
11-1) ha buone basi, è aperta sessualmente ed emotivamente ed è altamente
intuitiva, ma chiusa agli altri livelli – scarsa fiducia, scarsa auto-stima.
In realtà, queste due persone sono ben equilibrate.
La prossimità dei tre chakra aperti in alto indica un
alto grado di comunicazione intellettuale e di apprendimento: la persona a
riceve informazioni e stimoli alla comunicazione per esprimere le proprie
facoltà psichiche, e magari risveglia nel suo compagno la stessa qualità.
Inoltre viene sollevata dalle sue basi così pesanti dall’enfasi sui chakra
superiori del suo compagno. Questi a sua volta viene portato nel regno più
fisico dal predominio di lei delle energie terrene e attraverso il contatto
sessuale. Ne risulta un equilibrio a livello del chakra del cuore, di modo che
le due persone si aprono a quel livello.
Se questa coppia dovesse avere dei problemi, sarebbe nel
campo del terzo chakra, nessuno dei due aperto, tuttavia l’incrociarsi delle
energie indica un alto livello di attività in questo centro. A causa delle
differenze di polarità, le lotte di potere potrebbero divenire alienanti se si
mettessero a fuoco su questo invece che sul riequilibrio delle energie nel
chakra del cuore.
Un altro esempio compare nella figura 11-2.
Qua le due persone sono quasi simili. Entrambe hanno i
chakra superiori e quello del cuore aperti, ma sono chiuse nel regno fisico.
Queste persone hanno probabilmente un alto grado di comunicazione psichica,
molte conoscenze in comune e una forte connessione di cuore.
Sfortunatamente hanno delle difficoltà nel manifestare
questo rapporto, perché nessuna delle due ha basi sufficienti nel mondo reale.
Mentre lei desidera il contatto sessuale, il senso del potere di lui non lo
permette, e nessuno dei due ha sufficiente attrazione magnetica da parte dei
chakra inferiori per superare l’inerzia degli schemi prefissati. Questa coppia
avrà probabilmente un forte rapporto platonico.
I chakra fanno principalmente riferimento ai livelli
delle loro vibrazioni.
Perciò, se una persona ha il quarto chakra aperto mentre
quello del suo partner è chiuso, la sua apertura può servire ad aprire il
chakra chiuso dell’altra. Può accadere anche il contrario, ma è un caso meno
frequente.
Un chakra aperto che non ha una controparte nelle
immediate vicinanze, di solito trova sfogo altrove. Un forte accento verso il
basso nel sistema di una persona, però, può attirare energia dai chakra
superiori di un altro, e provocare quella che può apparire come una chiusura di
questi centri.
È anche possibile che un chakra aperto domini il chakra
chiuso di un’altra persona, se si trovano sullo stesso livello.
John, che ha il quinto chakra aperto, è amico di Paul,
che lo ha chiuso. Perciò John parla continuamente, mentre Paul si ritira in un
silenzio sempre maggiore.
Oppure prendiamo il caso di Bill e Mary. L’apertura del
terzo chakra di Bill tiene Mary, che è debole in quella zona, in uno stato di
costante svantaggio, accentuando il senso di impotenza di lei. Se lui è
abbastanza sensibile al riguardo, lei può imparare da lui, e a poco a poco i
due troveranno un equilibrio.
Se siamo consapevoli delle dinamiche coinvolte, possiamo
riuscire a evitare i trabocchetti.
Il numero delle combinazioni esistenti tra i rapporti
delle persone è infinito. Se volete esaminare un rapporto, può esservi di aiuto
tracciare un diagramma che indichi quale persona è più aperta o più chiusa. La
maggior parte delle informazioni diventa evidente con l’osservazione. I chakra
divengono semplicemente una metafora per spiegare queste osservazioni.
Cultura - Le relazioni di molti
Se due persone in un rapporto hanno così tante e diverse
combinazioni di schemi, che cosa accade se si considera la cultura nel suo
insieme? Non siamo tutti quanti influenzati nei nostri chakra dalla cultura
generale?
La risposta a queste domande è un sì ben deciso. Se una
persona può stimolare o deprimere l’energia di un’altra persona a particolari
livelli, parecchie persone esercitano un’azione ancora maggiore. Per questa
ragione la cultura ha un ruolo importante nello stato dei nostri chakra, tanto
in senso positivo quanto in senso negativo.
Normalmente la nostra cultura è fortemente orientata
verso i tre chakra inferiori – denaro, sesso e potere. C’è il rischio di
interpretare questo fatto come una necessità di togliere importanza a questi
chakra per diventare più “spirituali”. In realtà, invece, la sacralità dei
primi tre chakra è già negata, e ciò porta a fissarsi sui loro lati più oscuri.
Quando si pone indebitamente l’accento su un livello
particolare, c’è qualche bisogno fondamentale che non è stato soddisfatto.
Quando la sacralità del nostro legame con la Terra viene
negata, è sostituita dal materialismo. Gli imperi finanziari diventano il mezzo
per raggiungere la sicurezza: una casa più grande, una macchina più veloce, uno
stipendio più alto. Questo attaccamento si alimenta all’infinito, perché
contamina il pianeta e ci allontana ancora di più dalla nostra sorgente.
Così come i cibi poco salutari, il materialismo non
soddisfa il primo chakra, ma crea una fame ancora maggiore. Allo stesso modo, se
non ci prendiamo cura del nostro corpo, finiamo per ammalarci e ci preoccupiamo
per la nostra salute. Un accento eccessivo sul primo chakra nasce dalla
mancanza di basi energetiche e di rispetto per la natura. Il materialismo del
mondo occidentale può essere visto come una compensazione culturale per la
mancanza della dea come Madre Natura.
Al chakra due, la sacralità della sessualità è negata
pubblicamente, mentre la sessualità è usata in moltissime pubblicità e i
bilanci delle ditte che vendono prodotti che devono farci sentire “più sexy”
sono più che floridi. Ci viene promesso che troveremo soddisfazione nella
semplice attrattiva sessuale, non nell’atto sessuale, né in un rapporto
stabile. Il lato oscuro della sessualità negata consiste nello stupro, nelle
violenze sui bambini, nelle molestie sessuali, nella pornografia, nella
sfrenatezza sessuale e nel fascino che gli scandali sessuali in cui sono
coinvolti i politici esercitano sulla pubblica opinione. Il nostro attaccamento
a questo livello riflette una mancanza di soddisfazione.
Nel terzo chakra, i temi del potere e dell’energia
influiscono sulla vita di chiunque. Il potere sta nelle mani di pochi, mentre
molti si dichiarano vittime impotenti. Il potere è visto come qualcosa che
esiste al di fuori di noi, che può essere accresciuto accumulando denaro,
essendo sessualmente attraenti o rispettando le regole fino a che qualcuno in
alto non ci metta nella posizione di essere noi a farne di nuove. Come abbiamo
detto al Capitolo 4, il potere tende a modellarsi in termini di “potere sugli
altri”, anziché di “potere interiore”. Nella maggior parte delle situazioni, la
conformità viene ricompensata mentre l’individualismo è scoraggiato. Il nostro
maggiore investimento pubblico è quello militare, un sistema disegnato per un
solo scopo: esercitare il potere e il controllo, se necessario con la violenza
e l’intimidazione.
Vi è minore conflitto culturale attorno al tema
dell’amore, perché di solito quasi tutti convengono che l’amore sia uno degli
aspetti più importanti della vita. Tuttavia, quando si passa alla pratica,
spesso l’amore non mantiene le aspettative della teoria. Si gettano soldi
nell’acquisto di nuove armi mentre i senzatetto dormono per la strada. Il
razzismo, le discriminazioni sessuali, la mancanza di rispetto per la
vecchiaia, l’intolleranza religiosa e i pregiudizi di ogni tipo erodono la
pratica dell’amore e della compassione che sono il vero regno del cuore.
L’amore si riduce a fuggevoli legami romantici fra adulti eterosessuali, e
anche in questo caso è logorato da dolore e frustrazione, con cuori spezzati,
frequenti divorzi e famiglie distrutte.
Il quinto chakra si sta aprendo ampiamente a livello
culturale. La comunicazione di massa di ogni tipo collega ognuno di noi alla
matrice culturale e ci fornisce istantaneamente e continuamente informazioni.
Eppure, i mass-media, come abbiamo detto prima, inquinano il nostro modo di
pensare con la violenza e il sensazionalismo. Nella nostra vita quotidiana
siamo inquinati dal rumore, dal telefono e dal traffico fino agli aerei e alle
fabbriche. Non riusciamo a dare a questo chakra l’attenzione necessaria e a
preoccuparci di quello che trasmettiamo agli altri e al sistema nervoso
culturale.
Il regno spirituale dei chakra sei e sette sta appena
iniziando ad aprirsi. I libri su temi spirituali hanno una diffusione che non
avevano mai conosciuto prima. La gente sta imparando a usare l’intuito e a
rivolgersi per consulenza a persone dotate di poteri psichici. Un numero sempre
crescente di persone impara a esplorare le diversità religiose nella propria
pratica personale, integrando elementi orientali e occidentali, tecniche
antiche e moderne. Le informazioni sono più accessibili e abbondanti rispetto
al passato.
Eppure c’è ancora molta strada da fare prima che
l’accesso ai chakra superiori sia sancito ufficialmente. Vi sono ancora più
persone dedite al commercio che alla meditazione. Chi è dotato di poteri
psichici è sospettato di essere un ciarlatano. Spesso la spiritualità viene
accolta con cinismo e critiche da chi considera le pratiche non-cristiane come
uno “strumento del diavolo”.
Si pone talmente l’accento sui chakra inferiori che lo
stesso ritmo della cultura rende difficile meditare o trovare tempo per dare
sfogo alla propria creatività. La nostra lingua ha poche parole per descrivere
i fenomeni psichici, e il “tipo spirituale” facilmente viene frainteso. La
nostra cultura sembra soffrire di povertà spirituale.
Culture diverse mettono l’accento su chakra diversi. In
India, ad esempio, si dà più importanza alla ricerca spirituale e si scoraggia
lo sviluppo del potere personale e del materialismo. L’India è nota per essere
orientata verso i “chakra superiori”, e molti vi si recano per assorbirne gli
insegnamenti spirituali. Eppure, in India vi è una terribile povertà materiale
che per gli occidentali è scioccante.
Dato che la cultura ha un ruolo così importante, chi
desidera aprirsi in aree nuove deve trovare persone con un carattere simile.
Solo così potrà trovare la forza e il sostegno necessari per combattere le
proprie battaglie mentre imparerà e crescerà in nuovi settori.
Se siamo necessariamente influenzati dalla cultura in cui
viviamo, è utile però che ci rendiamo conto che, con il nostro atteggiamento
mentale, possiamo a nostra volta condizionare l’ambiente che ci circonda. Ogni
volta che eleviamo o espandiamo la nostra coscienza, diamo un contributo
importante alla nostra cultura. Ogni volta che incontriamo una persona con una
mentalità simile alla nostra, rafforziamo tale contributo. Ogni conversazione
migliora la cultura generale.
Nel comprendere i rapporti dei nostri chakra con il
flusso della cultura circostante, può essere di aiuto esplorare l’orientamento
evolutivo della coscienza attraverso la storia. Comprendendo ciò che è avvenuto
prima, possiamo capire meglio quali probabilità ci riserva il futuro e quale
sarà la nostra parte.
Il viaggio di ritorno - Anteprima di "Chakra Ruote
di Vita"
La Forza universale è una Coscienza universale.
Questo scopre chi cerca.
Quando riuscirà a entrare in contatto con questa corrente
di coscienza dentro di sé, egli potrà passare a qualsiasi livello della realtà
universale, a qualsiasi punto, e lì percepire, comprendere la coscienza, o
addirittura agire di conseguenza, perché ovunque è la stessa corrente di
coscienza con diverse modalità di vibrazione.
Satprem su Sri Aurobindo
Abbiamo risalito la colonna dei chakra dal basso verso
l’alto. Abbiamo completato la corrente ascendente ma non il nostro viaggio.
Siamo saliti sulla vetta della montagna spirituale e ci
godiamo la vista che è possibile vedere solo da quella prospettiva. Ora però la
sfida consiste nel ritornare giù e nell’applicare queste nuove conoscenze al
mondo che ci circonda.
Dato che abbiamo portato le energie dei chakra inferiori
fino alla coscienza, ora dobbiamo riportare quella coscienza ampliata fino ai
chakra inferiori.
La coscienza pura, che entra nell’individuo dal vasto
campo del piano sopramentale come purusha, si condensa lungo i chakra mentre
scende verso il piano della manifestazione. Essendo risalita fino alla vetta
per abbracciare Shiva, Shakti ora ridiscende lungo i chakra entrando
innanzitutto nella mente e nei sensi, e poi nei cinque elementi della materia
finita. Quando raggiunge il livello finale della Terra, non le rimane più nulla
da fare e quindi si riposa, assumendo la forma avvolta e dormiente di
Kundalini-Shakti.
Nel viaggio verso l’alto, avevamo usato i chakra come
appigli per raggiungere la liberazione; ogni passo ci dava maggiore libertà
dalle forme limitate, dalle abitudini ripetitive e dagli attaccamenti terreni.
Ogni passo aveva ampliato la nostra coscienza e i nostri orizzonti. Nella
corrente discendente i chakra diventano “condensatori” della forza della
coscienza, organizzandone l’energia per scambiarla ai vari piani associati a
ciascun livello.
Nella discesa della coscienza, i chakra sono simili a
pozze che raccolgono la pioggia mentre questa scende dal cielo e scorre lungo i
fiumi per raggiungere il mare. Dove vi è una cavità, l’acqua si raccoglie in
pozzanghere e la si può utilizzare. Come laghetti, i chakra sono contenitori
all’interno del corpo sottile che permettono alla coscienza divina di
raccogliersi e condensarsi in piani sempre più densi di manifestazione. Se un
chakra è bloccato, la quantità di energia che può raccogliere è limitata.
Questa analogia descrive anche i diversi concetti di
unità che possono essere compresi alle due estremità dello spettro. Quando la
pioggia scende dal cielo in una nuvola di goccioline, è come un campo unificato
di umidità. Quando tocca terra, si rompe in milioni di rivoletti, che si fanno
via via più grandi ma meno numerosi, trasformandosi in migliaia di ruscelli e
in centinaia di fiumiciattoli più grandi, e in decine di fiumi più ampi, fino a
un immenso e unico mare. Le gocce di pioggia allora riposano in un corpo
unificato di acqua fino a che salgono nuovamente in cielo sotto forma di
goccioline di vapore acqueo. Ogni passo verso il basso crea qualcosa di più
grande e grezzo, e al tempo stesso porta a una maggiore semplicità e
singolarità.
Così iniziamo il nostro viaggio verso il basso dalla coscienza
pura, un campo privo di dimensioni che, nel suo stato supremo, è completo e
incrollabile. La Coscienza Trascendente si è innalzata al di sopra della
differenziazione fino a essere completamente liscia, senza onde né
fluttuazioni. Ma non appena questa coscienza comincia a discendere, compare
un’onda, una piccola punta di consapevolezza che si staglia contro il vuoto.
Quest’onda rappresenta il primo risveglio della coscienza – l’alba di tutta
l’esistenza.
Dal campo della coscienza emanano onde di consapevolezza
che formano piccole fluttuazioni nel tessuto dello spazio-tempo. Queste
fluttuazioni non sono eventi isolati ma stimolano la creazione di altre onde,
che a loro volta stimolano altre onde all’infinito. Le onde, incrociandosi,
formano schemi di interferenza e le emanazioni eteree della coscienza si fanno
più dense. Il principio olografico discusso nel chakra numero sei è un esempio
di questo schema di interferenze. Nel punto dove le onde si incrociano, vi è un
nodo più fermo di consapevolezza.
Questo è il livello del chakra numero sei. L’informazione
casuale comincia a prendere forma come immagine – qualcosa che la coscienza può
“ri-conoscere”, “ri-sapere”. La coscienza si nutre di se stessa. Prende questa
immagine, reagisce ad essa, forse la muta. L’informazione comincia a
manifestarsi ma è ancora poco più che un pensiero ben formato.
Quando la mente si focalizza su queste immagini
costruite, invia altre onde, costruendo altri schemi di interferenza perché la
coscienza possa riconoscerli e reagire ad essi. Il campo diventa più denso. Le
onde, ora molto numerose, si uniscono l’una all’altra, generando campi di
consapevolezza, campi di onde a varie vibrazioni o frequenze. Le vibrazioni
simili tendono ad armonizzare e cadono in risonanza, aumentando di ampiezza.
A livello del chakra numero cinque, la coscienza si
avvolge su se stessa ancora una volta. Le immagini frequentemente ripetute
ricevono un nome perché assumono una particolare qualità vibrazionale. Un nome
può trasportare la funzione di un’onda da una mente all’altra. Può distinguere
e delineare differenze nel nostro campo di interferenza, tracciando un confine
attorno a loro e rendendole distinte e specifiche.
Dando un nome a una cosa, la definiamo all’interno del
mondo dei rapporti. A livello del chakra numero quattro, scopriamo di essere di
nuovo in cerca di ordine tra le cose che hanno un nome. Vi sono le onde e vi
sono le interferenze. Vi sono le cose e i loro rapporti. Nei rapporti deve esservi
equilibrio perché qualcosa possa continuare nella manifestazione.
Ora arriviamo al chakra numero tre e cominciamo a entrare
nella dimensione fisica dei nostri corpi. Le onde diventano più dense, più
ordinate. Usiamo la volontà a piacere per ordinare l’energia casuale secondo le
nostre intenzioni. In questo modo si crea un campo carico di energia vitale, un
campo che può indirizzare e trattenere la forma delle materie prime sulla base
di una nostra visione o intenzione. L’energia vitale della nostra forza vitale
tiene insieme il nostro corpo; l’energia vitale dell’amore mantiene in vita un
rapporto; l’energia vitale di un’idea suscita entusiasmo, che trova sostegno
negli altri.
Adesso abbiamo raggiunto un livello di complessità e
organizzazione che si avvicina alla forza gravitazionale. Dato che l’energia e
la volontà mettono insieme sostanze varie, le energie più disparate si
addensano. E via via che si fanno più dense, creano un proprio campo
gravitazionale. Il resto avviene da sé, dato che l’energia casuale viene
attirata lungo le linee di scissione costituite da tempo dai nostri schemi di
pensiero. La gravità attira il campo organizzato, curvando il tessuto di spazio
e di tempo, unendo le masse, producendo il movimento che fornisce un costante
cambiamento. Questo movimento cerca di equilibrare la differenza, cerca di
riportare le parti composite del campo alla sua unità iniziale.
E infine, attraverso questa forza gravitazionale, le onde
di interferenze costruttive si sono unite, creando le masse. Siamo arrivati al
mondo degli oggetti materiali, che hanno peso e volume. Siamo tornati alla
Terra, una delle innumerevoli masse che fluttuano in un mare di stelle.
Rapportando la corrente diretta verso il basso con quella
diretta verso l’alto, scopriamo qualcosa di molto interessante. Scopriamo che
lo schema è quasi lo stesso. Le due estremità dello spettro sono notevolmente
simili.
Dal chakra numero uno, abbiamo cominciato con un’unità
iniziale e siamo arrivati, da quell’unità, alla differenza. Dalla differenza
siamo passati alla scelta e alla volizione, e quindi a un mondo
tri-dimensionale di spazio e di tempo, pieno di rapporti precisamente disposti.
Dal chakra numero sette, abbiamo cominciato con un’unità
iniziale – la coscienza indifferenziata. Non appena tale coscienza accennò a
muoversi, l’unità andò distrutta e ben presto si creò la differenza. Dando un
nome agli schemi di pensiero è stata esercitata la volontà, e la creatività ha
organizzato i suoi elementi compositi in precisi schemi di rapporti.
All’estremità fisica dello spettro, abbiamo sostanze
composte di molecole e di atomi. Quando li esaminiamo attentamente, scopriamo
che gli atomi sono campi di energia che contengono nodi di energia concentrata
con grandi spazi vuoti che li circondano. Esaminando le particelle subatomiche,
scopriamo che appaiono più simili a onde, probabilità tra le variazioni
concettuali degli schemi di pensiero.
All’estremità eterea dello spettro, abbiamo la coscienza.
Nel suo stato finale è indifferenziata, ma in realtà è un campo al di fuori
dello spazio e del tempo con minuscole fluttuazioni – simili a onde,
possibilità tra le variazioni concettuali degli schemi di pensiero.
Abbiamo scambiato Kundalini con Ouroboros, il mitico
serpente che si morde la coda?
Allora il serpente tiene la coda tra i denti?
Per gli indù l’unica vera realtà è quella dell’ordine. Le
cose non sono reali, le azioni non sono reali, esiste soltanto l’ordine divino,
le linee che danno forma a tutto il Maya che si sperimenta nel mondo
fenomenico. Questo ordine è la forza organizzatrice che agisce su tutta la
materia. I tantra descrivono le linee di forza che permeano spazio e tempo come
i “capelli di Shiva”. Questi capelli sono il principio organizzativo
nell’Akasha, il mondo dello spirito non materiale. Poiché Shiva è il principio maschile
della coscienza, i fini capelli della sua testa possono soltanto rappresentare
le prime emanazioni del pensiero che nascono dalla coscienza e da cui tutto il
resto è creato. La differenza iniziale è Shakti, l’altra, la femmina. Con lei
il mondo è creato. La danza è cominciata, ma mai conclusa.
E così scopriamo che la fine è l’inizio.
Non viaggiamo in direzione lineare, ma interpenetrante.
Non vi è destinazione, solo il viaggio.
Ora che abbiamo sperimentato l’aspetto teorico della
corrente discendente, possiamo applicarlo alla manifestazione del pensiero
nella vita di tutti i giorni.
Cominciamo con l’informazione casuale, con i pensieri che
ci vagano nel cervello. I pensieri ci vagano nella testa – ne raccogliamo degli
altri per solidificarli. Forse meditiamo perché i nostri pensieri divengano più
coerenti. Nella meditazione, vi sono alcuni pensieri che attirano la nostra
attenzione, e possono addirittura diventare idee. E mentre ci concentriamo
sulla nostra idea, le immagini si formano negli occhi della mente. Possiamo
fantasticare, sognare a occhi aperti o immaginare aspetti diversi della nostra
idea. E mentre lo facciamo, questa diventa un’immagine mentale con una sua
forma e un suo colore. I nostri pensieri casuali hanno iniziato a condensarsi,
ma il cammino per arrivare a manifestarsi è ancora lungo.
Immaginiamo che la nostra idea sia quella di costruire
una casa. Mentre ci pensiamo, incominciamo a visualizzarne le dimensioni, la
forma o il colore. Forse immaginiamo di entrare dalla porta d’ingresso o di
trafficare in cucina. I nostri pensieri iniziano a depositarsi nel chakra
numero sei via via che abbelliamo la nostra idea con l’immaginazione. Mentre le
immagini si cristallizzano, possiamo parlare a qualcun altro della nostra idea.
La comunichiamo (chakra cinque). Ora possiamo descrivere le dimensioni e la
forma della casa e possiamo iniziare a fare progetti, concretizzando
ulteriormente le nostre immagini. Quindi dobbiamo mettere le nostre idee in un
rapporto (chakra quattro). Non possiamo costruire una casa dove ci pare,
dobbiamo prima acquistare un terreno, che si troverà all’interno di una
comunità che ha determinate regole. Dobbiamo essere in grado di entrare in
relazione con architetti e costruttori, progettisti e banche che ci concedano i
finanziamenti necessari. Perché qualcosa possa manifestarsi, occorre che sia in
rapporto con qualcosa che già esiste.
Il nostro progetto non si realizzerà da solo,
semplicemente con la visualizzazione e la comunicazione. Dobbiamo applicare la
volontà, dal terzo chakra. La volontà indirizza l’energia casuale, ad esempio
il denaro, i materiali e le persone, verso una determinata meta. Per farlo
occorre energia, sotto forma di azioni ripetute e deliberate, guidate dalla
coscienza, e alimentate dai processi fisici metabolici. Mentre investiamo tale
energia, il nostro progetto inizia a prendere forma sul piano fisico. Spostiamo
oggetti, come strumenti e materiale da costruzione, e li mettiamo insieme
(chakra due), finché abbiamo manifestato un edificio completo che poggia sulle
sue fondamenta sulla Terra (chakra numero uno). A questo punto siamo completi,
e, come Shakti che riposa nel suo primo chakra, possiamo riposarci e goderci la
nostra manifestazione.
Con questa discesa, un vasto numero di pensieri riguardo
il disegno della casa a poco a poco si è trasformato in un solo edificio, fatto
di diverse immagini, conversazioni, rapporti, attività, movimenti e materiali.
La manifestazione richiede che il molto venga distillato in una cosa sola. E
tuttavia, la casa è solo una delle molte altre case che vengono create grazie
al medesimo processo.
Manifestare significa permettere ai nostri pensieri di
addensarsi, di solidificarsi. Più pensiamo a qualcosa, più è probabile che lo
manifestiamo, ma come abbiamo detto per il primo chakra, per manifestare
occorre saper accettare i limiti, e per farlo ci vuole un certo numero di
ripetizioni. Io so suonare il piano perché mi sono esercitata a lungo. Posso
parlare una lingua straniera se ne ho ripetuto i termini tante volte da mandarli
a mente. Ho i rapporti più profondi con le persone che vedo più spesso.
La corrente discendente è fatta di schemi ripetuti, che
diventano densi. Se non sappiamo accettare i limiti o le ripetizioni, non
possiamo manifestarci. La corrente ascendente ci libera dalla noia della
ripetizione e ci permette di sperimentare qualcosa di nuovo.
Il viaggio verso l’alto amplia i nostri orizzonti,
portandoci nuove conoscenze e nuova comprensione. Shakti ci porta l’energia
vitale mentre cerca di raggiungere Shiva, il suo amante. Essa è feroce e
selvaggia. Il viaggio verso il basso è contraddistinto dalla presenza della
grazia, l’ordine intelligente che rientra sotto il dominio di Shiva. La
corrente ascendente ci porta la trascendenza, quella discendente l’immanenza.
Sono queste due correnti a creare il nostro ponte-arcobaleno, il legame che
unisce cielo e terra, mortale e divino. Solo le due correnti che si rincorrono
creano i vortici che formano i chakra.
Ora abbiamo la danza della liberazione e della manifestazione,
della libertà e della gioia, che formano le polarità di base dell’esperienza
umana.
Anodea Judith si è specializzata in psicologia clinica ed
è un'esperta di digitopressione e bioenergia: la sua passione è la
realizzazione del potenziale umano.
Da tempo svolge un'attività di terapeuta molto apprezzata
negli Stati Uniti: è la fondatrice e direttrice di Sacred Centers.
Ha pubblicato numerosi libri in tutto il mondo
riscuotendo un grosso successo per la loro chiarezza e originalità.
Indice
Prefazione (all’edizione aggiornata e ampliata)
Prefazione
Parte I: Il Sistema dei chakra
Capitolo 1. E la ruota gira
Parte II: Viaggio attraverso i chakra
Capitolo 2. Chakra uno: Terra
Capitolo 3. Chakra due: Acqua
Capitolo 4. Chakra tre: Fuoco
Capitolo 5. Chakra quattro: Amore
Capitolo 6. Chakra cinque: Suono
Capitolo 7. Chakra sei: Luce
Capitolo 8. Chakra sette: Pensiero
Parte III: Dalla Teoria alla Pratica
Capitolo 9. Il viaggio di ritorno
Capitolo 10. Come interagiscono i chakra
Capitolo 11. Chakra e relazioni
Capitolo 12. Una prospettiva evolutiva
Capitolo 13. Chakra e bambini
Glossario di terminologia indiana
Bibliografia
Ringraziamenti
Indice analitico
Anodea Judith
Chakra Ruote di Vita - Libro >> http://goo.gl/5ZfbwS
Per vivere con serenità l'amore, il sesso, i rapporti con
gli altri e ritrovare il benessere di corpo e mente
Editore: BIS Edizioni
Data pubblicazione: Febbraio 2015
Formato: Libro - Pag 407 - 15x21