L'applicazione dell'energia orgonica in medicina
Il dottor Gabriele Muratori ci parla del possibile
utilizzo dell'energia orgonica in medicina
di Emanuele Cangini - 02/05/2016
L'applicazione dell'energia orgonica in medicina
Un medico, un uomo, un caro amico. In questo modo mi
sento di aprire il presente articolo, avendo l’onore di trattare il lavoro, le
passioni, l’impegno e le fatiche di Gabriele Muratori, medico di base
specializzato nella Medicina dello sport, dell’igiene e Medicina preventiva.
Sfogliando con cupidigia intellettuale le pagine del libro di Gabriele,
Eliosinergia (editore Sì, 2013), scorgo subito una frase che mi colpisce e che
riporto testualmente: «Ho sempre cercato le migliori vie di guarigione, per i
miei assistiti e pazienti, anche al di fuori dei consueti canoni». Riflessione
così immediata, diretta ed efficace che in maniera esemplare riassume, suggella
e glorifica il principio ippocratico, mattone fondante, ispiratore e regolatore
della scientifica arte medica. Cos’è l’eliosinergia? Cosa l’accomuna al
concetto di orgone? Esistono applicazioni pratiche che ne evidenzino i
precetti? In che modo funzionerebbero?
Reich e l’eliosinergia orgonica
Per definizione, con “eliosinergia” si intendono tutte
quelle pratiche di benessere che utilizzano forme di energia provenienti dal
sole (luce, calore, onde elettromagnetiche), applicabili alle persone dal punto
di vista terapeutico. Concetto questo, propedeutico e introduttivo a quello di
“orgonomia”, termine dai chiari rimandi alla produzione di Wilhelm Reich, come
avremo modo di verificare nel prosieguo. Orgonomia, di per sé, rimanda a
orgone, scoperto per mezzo di un esperimento nel quale, in conseguenza del
riscaldamento intenso di sabbie rigorosamente sterili, si ottenevano come
sottoprodotti dell’incenerimento, grazie all’osservazione con un microscopio
ottico di 5000 ingrandimenti messo a punto da W. Reich stesso, singolari
“vescichette” contenenti un tipo di energia sconosciuta: quella orgonica
appunto, contraddistinta, da una luminescenza azzurra.
Ebbene, a quanto appurato dallo stesso Reich, l’orgone,
l’energia orgonica perciò, ha la caratteristica di organizzarsi in forme
viventi neoformate e formatesi nel “qui e ora”. Questo esperimento sovverte il
dato acquisito che la materia vivente si genera solo da altra materia vivente e
dimostra invece le straordinarie virtù organizzatrici di organismi cellulari
“apparentemente” dal nulla o meglio dalla sola energia. «Il bione è l’unità
fondamentale elementare di tutta la materia vivente», riassunse Reich,
aforisticamente, aggiungendo che «sono strutture [i bioni; N.d.R.] di
transizione dal non vivente al vivente».
Che cos'è un accumulatore orgonico
Viste queste premesse di sicuro interesse medico e certe
ripercussioni positive dal punto di vista della prassi terapeutica, il passo
successivo avrebbe imposto la rigorosa valutazione circa la possibilità di
“accumulare” questa Energia universale vitale immanente (EUVI): ecco affiorare,
quindi, il concetto di accumulatore orgonico. Per mezzo di una disposizione
alternata di vari strati di materia organica (legno) e di metallo, era
possibile ovviare alla necessaria presenza di colture di bioni al fine di
ricaricare la “cella” orgonica; l’orgone presente in atmosfera si accumulava
perciò liberamente e spontaneamente nella cavità interna, creando le basi per
la formulazione di un dispositivo semplice, economico e pressoché inesauribile.
Questi accumulatori possono avere dimensioni variabili, a
partire dalla camera orgonica (una vera e propria stanza) passando per la
cabina orgonica (una sorta di “cella frigorifera”), fino ad arrivare alla
scatola orgonica (dimensioni di una scatola da scarpe), oppure ancora di una
coperta, per giungere all’ultimo modello, ideato da Gabriele, della dimensione
poco maggiore a quella di una noce, che conferisce al dispositivo il non
trascurabile pregio della portabilità. Interessantissimo questo parallelismo
che Gabriele, con l’abile maestria del pittore che sa quali colori scegliere
dalla propria tavolozza, sottopone all’attenzione del lettore: «Presentandosi
sotto forma di bioni, l’Energia orgonica si manifesta secondo “quanti”; ogni
bione è un quanto di energia, così come lo è il fotone per la luce, anche se è
doveroso operare distinzione tra l’orgone e la luce, immediato effetto appunto
della presenza dei fotoni».
Simmetria nitida, richiamo certo pertinente ai concetti
della fisica quantistica che vedono, nel modello del “quanto”, una forma
organizzativo-strutturale fondamentale della materia (dal latino quantum,
quantità discreta e indivisibile di una determinata grandezza). Tornando alla
questione degli accumulatori portatili, ecco emergerne l’aspetto vantaggioso:
grazie alle dimensioni ridotte è possibile applicarli direttamente laddove necessario,
posizionandoli perciò in corrispondenza della zona di dolore (esempio: mal di
testa, posizionamento sulla fronte; male agli occhi, posizionamento sulle
palpebre chiuse ecc.). Importante ricordare che l’azione orgonica, espletata
mediante l’applicazione del piccolo accumulatore, agisce sul sistema
parasimpatico (il sistema attivo durante il sonno, incaricato del recupero
psico-fisiologico), ed è in conseguenza di ciò che l’utilizzo del suddetto
accumulatore esplica al meglio i propri effetti se utilizzato proprio durante
le ore di sonno (vincolandolo alla pelle con una garza, per esempio).
Esami di laboratorio attestano l’azione diretta del
dispositivo, per mezzo del sistema parasimpatico, sul sistema immunitario,
andandolo a stimolare e potenziare; evidenza di ciò si attesta su una
comprovata maggiore azione linfocitaria con conseguente efficacia su varie
patologie algiche e infettive, ansiose e depressive (ricordo in questa sede,
come riferitomi proprio da Gabriele, l’esperienza, sulla quale è valutabile
diverso materiale, del dottor Vecchietti: constatò in vivo la incrementata
attività dei globuli bianchi su agenti patogeni microbici). Ebbene, c’è di più:
a quanto pare, anche le biopatie di origine neoplastica parrebbero trarre
beneficio dalla procedura terapeutica a base orgonica.
Grazie Gabriele, grazie di averci aperto una finestra su
un panorama che, fino a poco fa, ci era certo meno noto. Grazie di averci
regalato un sorriso e una speranza sulla possibilità dell’esistenza di una
nuova frontiera che integri e migliori l’attuale sistema terapico-diagnostico
della medicina. Vogliamo davvero pensare che i tempi siano maturi per una presa
di coscienza, ampia e radicata.
A presto, per la tua intervista.
Eliosinergia - Libro >>> http://goo.gl/PvNbkr
L'uso di piccoli e versatili accumulatori orgonici per
cominciare a vivere con una nuova coscienza di salute
Gabriele Muratori