Cervello, processi quantistici e coscienza non locale
Neuroscienze e Cervello
La coscienza è un epifenomeno del cervello o una trama
intrinseca all'universo, governata da principi quantistici? Ecco cosa ne pensa
il professor Stuart Hameroff
Carmen Di Muro - 19/06/2019
Etimologicamente il termine coscienza deriva dal latino
consciens, participio presente di conscíre ovvero essere consapevole. La determinazione storica di
questa facoltà è genericamente correlata con quella di una sfera dell’interiorità come campo specifico nel
quale è possibile effettuare indagini che concernono l’ultima realtà dell’uomo
e, assai spesso, ciò che in quest’ultima realtà si rivela: quell’intimo
conoscimento che ciascuno ha dei suoi sentimenti ed azioni per il quale egli
può fare esperienza di sé.
L'interpretazione standard della coscienza
Oggigiorno, il lavoro di ricerca sullo spettro della
coscienza viene attuato partendo da ciò che è dimostrabile empiricamente e
procede dal presupposto che la mente cosciente sia il risultato dell’attività
biologica dei neuroni celebrali. La ragione di questo sta nel fatto che molti
scienziati considerano la coscienza come un epifenomeno, ovvero come il
prodotto manifesto macroscopico di numerosi processi elettrochimici che
avvengono nel nostro cervello. Stando, quindi, al modello standard la coscienza
emergerebbe dal complesso calcolo neuronale (la cui attitudine è vista in
termini di impulsi neuronali e trasmissioni sinaptiche, equiparati a
"bit" binari di calcolo digitale) che nasce durante l'evoluzione biologica
come adattamento dei sistemi viventi, estrinseco alla composizione dell'universo.
Eppure la coscienza non è semplicemente il risultato di
reazioni molecolari e di processi chimici, ma è il nucleo essenziale della natura, è sua
essenza. La coscienza esiste al di fuori degli usuali vincoli dello
spazio/tempo e sfugge alla tradizionale comprensione delle leggi della fisica
classica. Essa è energia non locale e il suo campo d’azione non va concepito
entro i confini del corpo fisico, ma al contrario, in modo esteso all’infinito.
La coscienza come trama intrinseca dell'universo
Ma in che modo il cervello produce la ricchezza
dell'esperienza consapevole e di qualsiasi atto soggettivo? Le tradizioni
spirituali e contemplative, e alcuni eminenti ricercatori moderni, considerano
la coscienza intrinseca, "tessuta nella trama dell'universo".
Tale principio è ciò che anima le avveniristiche
concettualizzazioni di “neurodinamica quantistica” di uno scienziato di fama
mondiale, lo studioso americano Stuart Hameroff, il quale ha sviluppato negli
ultimi 20 anni in sinergia con fisico britannico Sir Roger Penrose, una teoria
rivoluzionaria chiamata “orchestrated objective reduction” (Orch OR).
Essa suggerisce che la coscienza nasca, in realtà, dalle
vibrazioni quantistiche che avvengono nei polimeri proteici chiamati
microtubuli all'interno dei neuroni del cervello, vibrazioni che controllano,
"collassando" e risuonando su scala, i processi cerebrali, generando
atti di coscienza, attraverso la connessione alle increspature di "ordine
più profondo" nella geometria dello spazio-tempo.
La coscienza è più simile alla musica che al calcolo. E
il cervello sembra più un'orchestra, un sistema di risonanza vibrazionale
multi-scalare, che un computer. I modelli di informazione del cervello si
ripetono su scale spazio-temporali in gerarchie simili ai frattali di reti
neuronali, con risonanze e battiti di interferenza.
ll prof. Stuart Hameroff, oltre ad aver condotto per anni
ricerche con il Premio Nobel per la Fisica Prof R. Penrose, è professore e
direttore di anestesia e psicologia, nel Centro di studi sulla Coscienza
dell'Università di Banner in Arizona, impegnato nello studio su come gli
anestetici agiscono nei microtubuli per cancellare la coscienza, nonché di come
l'ecografia transcranica potrebbe essere utilizzata in modo non invasivo per
risuonare con i microtubuli cerebrali e trattare disturbi mentali, cognitivi e
neurologici.
La Mente e la Medicina Quantistica
È possibile che la preghiera e l’intenzione di guarigione
di un gruppo di persone che medita su dei pazienti possa avere degli effetti
benefici sullo stato di salute di questi ultimi?
La mente può realmente influenzare la materia e quindi
anche il corpo e la salute?
In che modo la meditazione può incidere sui parametri
biologici e favorire i processi di guarigione? Quanto è importante per la
riuscita di una terapia che il paziente si senta accolto empaticamente dal
personale sanitario e partecipi con consapevolezza al percorso di cura?
Gioacchino Pagliaro, psicologo e psicoterapeuta, è tra i
pionieri della medicina mente-corpo e della medicina quantistica in Italia e da
anni si pone queste domande con spirito critico e privo di pregiudizi. Pagliaro
ha il merito di aver portato la meditazione negli ospedali, per il personale e
per i pazienti oncologici, e lavora da ormai trent’anni per l’umanizzazione
delle cure, la promozione della salute e una medicina più attenta alla persona
e non solo alla patologia. Autore per Scienza e Conoscenza da oltre quattro
anni, fa parte del Comitato Scientifico della rivista, che arricchisce di
numero in numero con la sua esperienza e i suoi preziosi consigli. Con piacere
vi presentiamo questo libro che raccoglie i suoi interventi più significatici
apparsi sino ad ora sulle pagine della rivista.
Indice
CAPITOLO 1 - La fisica quantistica nella vita quotidiana
CAPITOLO 2 - Medicina vibrazionale e campo energetico
CAPITOLO 3 - Guarigione a distanza e Fisica Quantistica
CAPITOLO 4 - Mente non-locale e guarigione a distanza
CAPITOLO 5 - La Cura Quantica della Consapevolezza
CAPITOLO 6 - La meditazione aiuta a guarire
CAPITOLO 7 - Cancro e Medicina Quantistica
eBook - La Mente e la Medicina Quantistica >> http://bit.ly/2XnZRMD
L’incontro tra le Teorie Quantistiche, la Mente e la
Spiritualità
Gioacchino Pagliaro