Virus, perche' siamo continuamente a rischio di pandemie
Critica al sistema sanitario
In questo estratto dal libro "Antivirali
Naturali" di Stephen Harrod Buhner scopriamo perché, al giorno d'oggi,
abbiamo un così alto rischio di pandemie e perché molti virus non sono ancora
stati debellati
Redazione Scienza e Conoscenza - 19/03/2018
Estratto dal libro Antivirali Naturali di Stephen Harrod
Buhner
In modo simile ai batteri che hanno sviluppato una
resistenza agli antibiotici, periodicamente stanno ricomparendo molti dei virus
che per molto tempo abbiamo pensato fossero stati debellati. Questo avviene
grazie ai riassortimenti genetici, all’acquisizione di resistenza nei confronti
dei farmaci antivirali e, soprattutto, in conseguenza dei profondi cambiamenti
che si verificano nel mondo in cui tutti noi viviamo.
Possibili cause che fanno emergere tanti nuovi (e vecchi)
virus patogeni
Tra i cambiamenti più importanti che si verificano sul
nostro pianeta, quelli che seguono sono stati identificati da alcuni
ricercatori tra le possibili cause dell’emergere di così tanti nuovi (e vecchi)
virus patogeni. E sono condizioni alle quali non sfugge nessuna zona del mondo.
Movimenti demografici. Aumento della popolazione e del
numero di rifugiati, accelerazione della mobilità, urbanizzazione diffusa in
tutto il mondo, forte densità abitativa in spazi delimitati come i centri
cittadini e le prigioni.
Assistenza medica e tecnologie biomedicali. Infezioni iatrogene da ospedalizzazione,
interscambio concentrato di microbi in ospedali e case di riposo, trasfusioni
di sangue, trapianto di organi, riutilizzo di
apparecchiature medicali, presenza di contaminanti nei prodotti farmaceutici, resistenza agli
antibiotici e resistenza virale.
Orientamenti economici e commerciali. Applicazione esasperata dei metodi di
agricoltura industriale estensiva e relativi danni all’equilibrio dinamico
dell’ecosistema; spesa mondiale destinata all’allevamento di bestiame e alla
coltivazione di piante per fini alimentari e ai prodotti farmaceutici per uso
agricolo.
Turbamento dell’ecosistema. Deforestazione, deviazione
dei corsi d’acqua, riduzione della popolazione di animali predatori,
distruzione della flora selvatica.
Trasformazioni climatiche. Sconvolgimento dell’equilibrio
omeodinamico del clima a causa di fattori antropogenici quali riscaldamento
globale, aumento delle concentrazioni aeree di CO2 e di altri gas inquinanti.
Virus: il salto di specie
Da milioni di anni i virus esistono in equilibrio con le
specie ospiti (come le popolazioni di api selvatiche o di bisonti). Ogni volta
che un’incursione umana sconvolge qualche ecosistema sano, la perdita di specie
ospiti e del loro habitat induce i virus a fare un “salto di specie”, puntando
direttamente a noi (o agli animali che meglio di altri sopravvivono vicino a
noi: piccioni, topi, maiali e polli, dai quali è poi relativamente facile
arrivare a noi). Dopo tutto, noi (e gli animali di cui ci nutriamo)
rappresentiamo ora la forma di vita numericamente più grande, e per questo non
è troppo difficile trovarci. In più, molti di noi vivono proprio dove un tempo
stavano i precedenti ospiti dei nostri virus, e una casa è una casa. Il nostro
organismo non è poi molto diverso da quello degli altri animali del pianeta.
L’adattamento richiesto ai virus per venire a stare da noi è davvero minimo.
I nuovi virus
Alcuni dei più comuni tra i virus, resistenti o dotati di
una rinnovata virulenza, sono la dengue (che ogni anno contagia milioni di
persone nel mondo), l’epatite C, l’enterovirus 71, l’HIV e gli otto ceppi della
famiglia degli herpes che colpiscono gli esseri umani, tra i quali il
citomegalovirus e l’Epstein Barr. Ma quelli che in tutto il mondo generano più
allarme (HIV a parte) sono quelli dell’influenza e dell’encefalite.
L’influenza, che per molti non è altro che una lieve malattia, niente di più
che «un altro che l’ha presa...», in realtà è un agente patogeno virale
estremamente potente.
Gli epidemiologi ci hanno avvisato, con insistenza sempre
maggiore, che dovevamo aspettarci a breve una pandemia planetaria simile a
quella che nel 1918 ha contagiato oltre cinquecento milioni di persone in tutto
il mondo, uccidendone circa cento milioni.
Gli allevamenti industriali (le cui condizioni non fanno
che incrementare la virulenza dei virus che attaccano i polli e i maiali), i
problemi di sovrappopolazione, l’arroganza e la natura antiquata del nostro
sistema sanitario e l’intelligenza intrinseca dei virus davano la certezza che
un ceppo pandemico prima o poi sarebbe arrivato.
Come ha detto una volta Robert Heinlein:
«I problemi di sovrappopolazione hanno un modo orribile
di risolversi a soli».
I virus stanno imparando. Non sarebbe male se lo
facessimo anche noi.
CONSIGLI DI LETTURA:
Antivirali Naturali — Libro >> https://bit.ly/32tefmF
Guida completa - Come curare influenza, herpes e molte
altre infezioni virali con la floriterapia
Stephen Harrod Buhner