Le Ricette della Dieta Italiana dei Gruppi Sanguigni
Con Menu e schemi settimanali su misura
di Roberto Mazzoli, Emma Muracchioli
La dieta italiana dei gruppi sanguigni ha reso più
accessibile e familiare il programma alimentare ideato da Peter D'Adamo.
Arriva il ricettario, per ogni gruppo sanguigno sarà
facile e immediato trovare cibi sì e cibi no, liste della spesa, schemi
alimentari settimanali, ricette con varianti per chi è vegetariano, allergico,
intollerante, per chi vuole dimagrire, disintossicarsi, oppure semplicemente
acquistare salute ed evitare piccoli e grandi disturbi.
Un vademecum indispensabile.
Ricette, menu e suggerimenti semplici e di immediata
applicazione per tutti.
I cibi ideali per ciascun gruppo sanguigno cucinati in
piatti semplici e gustosi
per restare per sempre sani e in forma
Dalla Quarta di Copertina
Con La dieta italiana dei gruppi sanguigni moltissimi
lettori hanno sperimentato una strategia alimentare che non solo ha fatto
perdere loro i chili in eccesso, ma li ha resi anche più attivi, tonici e
lucidi. Consultando le tabelle dei cibi ideali, tollerati e sfavorevoli per il
proprio gruppo sanguigno e imparando ad ascoltare il proprio corpo è facile
individuare cosa mangiare per guadagnare forma e salute.
Arriva ora, a grande richiesta, il ricettano: oltre 120
piatti semplici e appetitosi (preparazioni base come il pane, primi, secondi e
piatti unici, dessert, spuntini, colazioni e tisane) con le indicazioni per i
vari gruppi ma anche per i vegetariani, i ve-gani e i celiaci in modo da
rendere pratica l'organizzazione famigliare.
Capirete a colpo d'occhio se una ricetta è adatta al
vostro gruppo oppure con quale piccola variante potrete accordarla alle vostre
esigenze e ai vostri gusti. Scoprirete inoltre le proprietà degli ingredienti
per potenziare il vostro sistema immunitario, ricaricare le energie ed
eliminare disturbi digestivi, ritenzione idrica, pesantezza.
Troverete anche comodi e accattivanti menu settimanali
con cui cominciare da subito ad associare i piatti giusti e a godere di tutta
la multisensorialità del cibo, ovvero di colori, sapori, consistenze e
presentazioni che aumentano il piacere di stare a tavola.
120 Ricette facili e appetitose, dalle colazioni ai
dessert,
per tutti i gusti e tutte le esigenze dei 4 gruppi
sanguigni
per cominciare da subito a perdere peso senza rinunciare
al piacere del cibo
• La dieta italiana dei gruppi sanguigni in breve
• I cibi sì e i cibi no di ogni gruppo
• Proprietà antiaging, antinfiammatorie e antidepressive
degli alimenti
• Consigli per gli acguisti e le preparazioni
• Menu settimanali per ogni gruppo
• Tisane depurative, disintossicanti, energizzanti,
anticellulite, ansiolitiche e rilassanti
• Il meglio di ogni stagione per ottenere il massimo del
gusto e della salute
Introduzione. In cucina e a tavola con gusto
Moltissimi lettori del nostro primo libro, La Dieta
Italiana dei Gruppi Sanguigni, hanno sperimentato con soddisfazione questa
filosofia alimentare che ha fatto perdere loro i chili in eccesso, li ha resi
più attivi e lucidi e ha migliorato piccoli e grandi disturbi. Hanno scoperto
che consultando le liste dei cibi ideali e sfavorevoli per il proprio gruppo
sanguigno e imparando ad ascoltare il proprio corpo è facile individuare cosa
mangiare per restare sani e in forma. In tanti ci hanno chiesto ricette, menu e
suggerimenti per applicare ancora più comodamente nella vita di tutti i giorni
le indicazioni della dieta. Riepiloghiamo i princìpi ispiratori per scegliere e
combinare gli alimenti:
Ingredienti naturali, come li potevano reperire i nostri
progenitori, e trattamenti semplici e rispettosi per ottimizzarne i princìpi
nutritivi.
Materie prime e ricette italiane o comunque mediterranee,
con aperture ad alimenti ormai familiari per la nostra cucina e facilmente
reperibili.
Proprietà antiaging, antinfiammatorie, antidepressive, e
in generale preventive e terapeutiche dei vari alimenti.
Multisensorialità per enfatizzare il piacere del mangiare
(sapori, colori, consistenze, presentazione), i benefici sull’umore e il
benessere in generale.
Convivialità, ovvero il bello di gustare il cibo in
compagnia: ricette valide per diversi gruppi oppure varianti rapidamente
realizzabili per le esigenze di tutti i commensali.
Praticità nel costruirsi menu su misura e per tutta la
famiglia, per cucinare bene anche quando si ha poco tempo, per mangiare fuori
casa ma anche prepararsi piatti pronti per più giorni.
La Parte prima, L’alimentazione del benessere: come
organizzarsi, riprende in breve le basi teoriche della Dieta italiana, cui
ovviamente rimandiamo per la trattazione più approfondita dei vari temi, per
fare i numerosi test di autovalutazione, per impostare il programma
personalizzato in cinque step.
Questo libro invece è dedicato all’applicazione
quotidiana, proponendo agili tabelle per sfruttare tutte le potenzialità dei
cibi (come quelle sui minerali e sulle vitamine) e orientarsi su tempi e
tecniche in cucina, fornendo consigli sull’acquisto, la conservazione, la
preparazione e le cotture dei vari alimenti.
Nella Parte seconda, Ricette e menu, troverete invece oltre
120 ricette divise per tipo di portata (preparazioni base come il pane, primi,
secondi e piatti unici, dessert, spuntini e colazioni, tisane) con le
indicazioni per i gruppi, in modo da rendere facile l’organizzazione
famigliare. Troverete sotto al titolo i «bollini» per capire a colpo d’occhio
se la ricetta è già adatta al vostro gruppo, oppure se con qualche piccola
variante potete renderla perfetta per voi. Le Note vi informeranno sulle
proprietà degli ingredienti principali, vi daranno suggerimenti per la
preparazione o per eventuali cotture alternative o, ancora, spunti per quando
avete poco tempo a disposizione. Inoltre, seguendo i menu settimanali che vi
proponiamo rispetterete le esigenze del vostro gruppo sanguigno e quindi
perderete il peso in eccesso, ritroverete energia e voglia di vivere,
eliminerete disturbi digestivi, ritenzione idrica, emicranie.
In questo volume non aspiriamo certo a trasmettervi dogmi
sulla Cucina Perfetta né ingestibili comandamenti dietetici, ma miriamo a
fornirvi indicazioni pratiche sulla spesa e la preparazione dei piatti, nonché
un campionario di ricette utili per impostare uno stile di vita alimentare,
senza privazioni e con tanto gusto!
Starà poi a voi decidere se preferite il forno
tradizionale o il microonde, se amate sgranare i piselli come una sorta di
rituale meditativo o comperarli surgelati, se avete una famiglia numerosa che
sbrana tutto subito o vi fanno comodo piatti da suddividere in monoporzioni da
stoccare in freezer e consumare in seguito.
E poi teniamo conto della stagionalità, suggerendo quali
ricette si preparano a crudo e si consumano fredde oppure sono più indicate
quando i fiocchi di neve danzano fuori delle finestre, così come variano le
nostre esigenze psicologiche in periodi diversi: ecco allora la morbida crema
di verdure, con il vapore che trasmette all’aria una promessa di serenità
domestica, oppure l’insalata croccante da masticare per scaricare qualche
tensione…
Infine, nell’Appendice troverete le tabelle sinottiche
degli alimenti ideali, neutri e sconsigliati per i vari gruppi. Potete
fotocopiarle o ritagliarle in modo da tenerle con voi mentre fate la spesa,
soprattutto all’inizio. Con il tempo, invece, orientarvi tra i vari cibi adatti
a voi diventerà una tale abitudine che vi destreggerete tra le alternative
senza nemmeno pensarci.
Scoprirete così che talvolta basta cambiare il frutto
dello spuntino per non avere più la pancia gonfia o il mal di testa, che con
qualche accorgimento mangiare più verdura sarà semplicissimo, che si può cucinare
bene e sano anche usando ingredienti economici e senza restare per ore
incatenati ai fornelli mentre gli altri si godono una passeggiata al sole.
E con minimi tocchi alla presentazione farete un figurone
da cuochi provetti!
Leggi il 1 capitolo del libro "Le Ricette della
Dieta Italiana dei Gruppi Sanguigni" di Roberto Mazzoli ed Emma
Muracchioli
I gruppi sanguigni in breve - Anteprima di "Le
Ricette della Dieta Italiana dei Gruppi Sanguigni"
A che gioco volete giocare?
In natura i cambiamenti si impongono solo se servono a
qualcosa: la pelliccia striata è utile per mimetizzarsi meglio nelle ombre
della vegetazione, il collo lungo fa arrivare alle foglie più alte, con il
pollice opponibile si fanno meraviglie.
Persino quella che sembra bellezza fine a se stessa, come
la coda del pavone, ha una funzione: il colore intenso, la lucentezza del
piumaggio e la simmetria del ventaglio dimostrano che il maschio è ben nutrito,
sano e con un ottimo patrimonio genetico. Certo, il pavone femmina di genetica
e nutrizione sa ben poco, ma quei segnali li coglie a colpo d’occhio quando
cerca un buon partito per la riproduzione.
Basta riflettere sui mille esempi forniti dalla natura
per capire che una mutazione genetica s’impone e si diffonde se è necessaria,
qualunque essa sia.
E allora perché i gruppi sanguigni dovrebbero fare
eccezione? Perché mai si dovrebbe essere verificato un cambiamento così
imponente dal gruppo 0 originario, quello dei cacciatoriraccoglitori, al gruppo
A? E sarà una mera coincidenza che questa mutazione sia avvenuta in
concomitanza con la nascita dell’agricoltura e il passaggio alla vita in
comunità numerose, dove il nemico numero uno erano le epidemie?
Se poi pensiamo al gruppo B, quello dei nomadi
sull’Himalaya, vediamo che le esigenze fisiologiche e la disponibilità
alimentare erano ancora diverse: più grassi per il freddo delle alte quote,
pastorizia per la produzione di latte e carne, un equilibrio ormonale che
avrebbe permesso di fare figli anche in condizioni estreme.
Ora, fa parte del gioco che la natura tiri i dadi
sperando in una combinazione fortunata, ma se perdesse sempre, ai dadi non ci
giocherebbe più. L’obiettivo è la riproduzione e, in fin dei conti, l’esistenza
stessa di intere specie.
Anche l’economia non si può permettere errori, ma il suo
è un gioco molto diverso.
Mentre sono necessarie centinaia di generazioni per far
sì che il nostro corpo si adatti ai cambiamenti, per il mercato conta più il
nostro portafogli che la nostra fisiologia.
Lo zucchero raffinato sarà anche la concausa di molte
patologie, ma vende bene. Anzi, più ci fa ammalare, tanto meglio sarà per
l’industria farmaceutica, che ci vende le sue pillole contro le «malattie del
benessere». Un’espressione fuorviante, perché lega le malattie ai tanti agi
della nostra civiltà e fa passare clandestinamente l’idea che questo sia un
indispensabile dazio da pagare per non vivere più nelle caverne.
Be’, non è esattamente così.
Guardiamo con occhio disincantato la nostra vita.
Davvero abbiamo bisogno di spostarci sempre in auto, di
mangiare al fast food, di fumare e compensare con gli zuccheri l’amarezza
dell’esistenza?Il problema è che siamo nati in un preciso contesto
socio-culturale, e così riteniamo naturali abitudini che non lo sono affatto.
Per esempio, se tutti i nostri parenti hanno sempre
mangiato pane bianco, considereremo sgradevole e rozzo quello scuro. Se la
grigliata di maiale risollevava le sorti di una settimana pesante, anche noi
porteremo avanti la tradizione. Certo, magari i nonni e gli zii hanno
collezionato cardiopatie, diabete, cancro e varie patologie infiammatorie, ma
diamine, cosa sarebbe la vita senza qualche piccolo piacere!
Ecco, la questione è esattamente questa: per liberarci
dalla zavorra (fisica e psicologica) che ci appesantisce vita e girovita, non
dobbiamo rinunciare al piacere, ma guardarci dentro e vedere cosa realmente ci
renderebbe felici.
Probabilmente un corpo tonico e scattante, perfetto per
correre e camminare, giocare con i figli, battere gli amici a qualche sport,
ballare fino al mattino, pedalare con il vento in faccia. E chi non vorrebbe
gustare la cena con gli amici senza mal di testa o bruciori di stomaco?
Ecco, il nostro obiettivo del tutto realistico potrebbe
essere quello di attirare gli sguardi dell’altro sesso e piacere a noi stessi
guardandoci nello specchio con il portamento eretto, la pancia piatta e la
chioma lucida e folta.
Orgogliosi proprio come i pavoni!
L’approccio per gruppi sanguigni
Come abbiamo avuto modo di spiegare ne La Dieta Italiana
dei Gruppi Sanguigni, questa strategia alimentare non si può ridurre a
tabelline di cibi consentiti o proibiti.
I geni che determinano il gruppo sanguigno influenzano
anche l’espressione di quelli vicini sul cromosoma, gli antigeni presenti sulla
superficie dei globuli rossi si combinano con le lectine contenute negli
alimenti, cambia la risposta allo stress perché nei vari gruppi vengono
modulati diversamente ormoni come adrenalina e cortisolo, sono differenti
l’efficienza energetica, i benefici ricavabili praticando sport intensi, di
resistenza o tecniche di rilassamento, cambia persino la reazione agli ambienti
affollati e ai compiti professionali o scolastici.
Dato che il campo è così vasto, in questo nuovo volume
circoscriveremo l’argomento agli aspetti alimentari, perché impostare
correttamente il nostro atteggiamento verso il cibo avrà ripercussioni dirette
e veloci su tutti gli altri ambiti.
Per esempio, aumentare le energie fa incrementare le
performance sul lavoro, nello studio e nello sport, sgonfiarsi e dimagrire fa
aumentare l’autostima, che a sua volta influenza la reazione agli stress.
Non dimentichiamo, infatti, che siamo noi ad attribuire
un «valore stressogeno» agli eventi.
Detto ciò, resta assodato che nel nostro organismo tutto
è interconnesso, quindi si possono isolare i termini del problema solo per
comodità di spiegazione. Per esempio, molti divulgatori del metodo per gruppi
sanguigni fanno convergere tutta l’attenzione sul tema delle lectine, che è
importante ma non occupa tutto il quadro.
Cosa sono le lectine?
Semplificando un argomento molto complesso, sono proteine
diverse tra loro che gli organismi animali e vegetali utilizzano per creare
legami: le piante le sfruttano come antiparassitari, virus e batteri per
attaccarsi alle cellule delle vittime.
Le lectine funzionano come una sorta di colla che riesce
a unire contemporaneamente diverse cellule tra loro, in un processo noto come
agglutinazione. È il caso, per esempio, dei globuli rossi che si agglutinano se
riceviamo la donazione di un sangue di gruppo non compatibile (come quando un
soggetto A riceve sangue B o viceversa).
Ora, negli alimenti ci sono lectine incompatibili con il
nostro gruppo sanguigno, che possono causare reazioni immunitarie simili alle
allergie, ma anche malattie autoimmuni e infiammazioni, così come possono
interferire con l’assimilazione di zuccheri e proteine, nonché aumentare la
permeabilità intestinale, permettendo il passaggio nell’intero organismo di
molecole a loro volta infiammatorie.
In pratica, mangiare cibi con le lectine sbagliate, non
disattivate dalla cottura e soprattutto in grande quantità, manda in tilt i
nostri sistemi e può causare reazioni in organi distanti anche molto gravi, che
talvolta risulta difficile collegare al consumo di cibi apparentemente innocui
come pane, latte o polenta.
Il fatto è che molti divulgatori si fermano qui, quando
invece ci sono altri fattori importanti da prendere in considerazione.
Mutazioni epocali come quelle del gruppo sanguigno si
affermano solo se procurano vantaggi in termini di adattamento all’ambiente,
come la resistenza a certe malattie, la forza, la capacità di accumulare
riserve per i periodi di carestia oppure di ottimizzare le risorse per reagire
nell’immediato e così via. ù
Ecco allora che i quattro tipi presentano notevoli
diversità nella modulazione degli ormoni collegati allo stress (adrenalina,
noradrenalina e cortisolo) e alla produzione di energia (insulina), come anche
in quella di diversi neurotrasmettitori ed enzimi.
Infine, sempre dal punto di vista evoluzionistico, noi
non siamo poi tanto differenti dai nostri progenitori, anzi, migliaia di anni
in un arco di qualche milione (dall’Homo abilis a noi sono passati 2 milioni di
anni) sono un battito di ciglia.
Ciò comporta che, mentre la tecnologia alimentare dalla
rivoluzione industriale in poi ha fatto un clamoroso balzo in avanti − portando
spesso la chimica a tavola −, il nostro organismo annaspa quando deve gestire
sostanze aliene come grassi idrogenati, edulcoranti di sintesi, antimicotici e
antiparassitari, e in genere tutti i prodotti raffinati (farine e zuccheri in
testa). E questo ci accomuna tutti, costituendo la vera base di tale approccio
alimentare.
Ma passiamo ora velocemente in rassegna il profilo dei
quattro tipi.
Il gruppo 0: il cacciatore-raccoglitore
I nostri antenati cacciatori-raccoglitori africani erano
tutti di gruppo 0, così come lo sono anche adesso i popoli più antichi, come
gli inuit, gli indigeni peruviani e i nativi americani, ma anche buona parte
degli attuali africani e circa il 40% degli europei.
Per millenni i nostri progenitori si sono nutriti di pesce,
carne (cacciata, ma più spesso sottratta ad altri predatori; meno nobile,
certo, ma anche questo richiedeva abilità e velocità) e di tutto ciò che la
natura produceva spontaneamente. Spontaneamente non voleva dire comodamente,
però. In concreto, servivano forza per trasportare pesi anche su lunghi
percorsi fino all’accampamento e velocità per attaccare o scappare da qualche
bestione, secondo l’occorrenza.
Proprio per questo i tipi 0 sono più «attrezzati» negli
ormoni utili per gestire le emergenze: adrenalina e noradrenalina. Il rovescio
della medaglia è che le smaltiscono più lentamente degli altri.
Resta poi la predisposizione fisica a un’attività di un
certo impegno, e questo riguarda anche chi passa tutto il giorno alla scrivania
o a curare i nipotini: riscoprite il primitivo che alberga in voi!
Inoltre, la nostra dieta ancestrale non prevedeva muffin
e panini, e infatti chi ha il sangue 0 incontra difficoltà con quasi tutti i
cereali, soprattutto con quelli «moderni» come il frumento. Ma ci ritorneremo
sopra più avanti.
Per ora basti riassumere così le caratteristiche
peculiari del tipo 0:
Predisposizione all’attività fisica breve e intensa.
Ottimi gli sport come arti marziali, ciclismo, body building, pattinaggio per
tonificarsi, scaricare le tensioni e produrre ormoni del benessere. I tipi 0
hanno bisogno di mantenersi sempre molto attivi per stare bene e non
ingrassare: nel loro caso, più si muovono e più si sentono energici.
Buona risposta allo stress (velocità di pensiero e
movimento) ma recupero lento rispetto agli altri gruppi una volta cessata
l’emergenza. Sistema immunitario e metabolismo molto attivi. Possibili sintomi
di squilibrio: irritabilità, depressione, abuso di droghe e farmaci,
ipertensione, cardiopatie.
Leggera chetosi. I tipi 0 ottengono buoni risultati con
le diete iperproteiche o chetogeniche, in cui un alto consumo di ortaggi evita
il sovraccarico di reni e sistema cardiocircolatorio, rischio derivato
dall’alto consumo di proteine animali (acidificanti). Da notare che tra le
fonti proteiche non c’è solo la carne rossa, ma ci sono anche pesce, pollame e
uova, mentre i legumi vanno consumati con qualche accorgimento perché non
provochino problemi digestivi.
Tendenza a gonfiarsi mangiando cereali e soprattutto
frumento, il cui glutine altera l’attività dell’insulina, con il risultato che
l’organismo accumula grasso anziché sfruttare le calorie per produrre energia.
Un effetto analogo lo provoca il mais, ma in generale non ci sono cereali
ideali per gli 0 e quelli tollerati si possono consumare solo ascoltando bene
le reazioni del proprio corpo: magari non tollerate il farro ma il riso sì.
Scarsa tolleranza per i latticini, tra cui non ci sono
alimenti ideali per gli 0, che in genere sono intolleranti al lattosio. Per
assumere abbastanza calcio potrebbero consumare latte di soia addizionato con
questo minerale.
Bassi livelli del fattore di coagulazione di von
Willebrand: gli 0 hanno circa il 25% in meno di probabilità di sviluppare una
trombosi rispetto agli altri gruppi, però sono più predisposti alle emorragie
(da tenere in considerazione quando vengono programmate delle operazioni
chirurgiche).
Tendenza a sviluppare malattie della tiroide. Nel caso
dell’ipotiroidismo sono consigliati i cibi che stimolano l’attività della
ghiandola: pesce, frutti di mare e sale iodato. Carne, broccoli, spinaci e
verze attivano il metabolismo, laddove cavoli (tranne quello verde), cavolini
di Bruxelles e cavolfiore inibiscono la secrezione di ormoni tiroidei.
L’iperacidosi gastrica può degenerare in gastriti,
duodeniti e ulcere. Meglio evitare pasti rari e pesanti, che gonfiano lo
stomaco e fanno secernere troppa gastrina. Ideale la scansione in 5 pasti e
spuntini, come nei menu proposti nella Parte seconda.
Il gruppo A: l’agricoltore
Passare da caccia e raccolta all’agricoltura è stato un
processo graduale, che si è verificato tra i 25.000 e i 15.000 anni fa.
Parallelamente, una mutazione genetica favorevole ha fatto diffondere il nuovo
gruppo sanguigno A, caratteristico delle comunità agricole nella fertile area
tra l’Europa centro-meridionale e il Medio Oriente.
Vivere di agricoltura implicava essere stanziali in
quanto collegati in filiera con le altre persone che seguivano il prodotto dal
campo al mercato (per esempio, contadino, mugnaio, fornaio, mercante), e questo
comportava la necessità di sviluppare una certa resistenza alle malattie da
comunità come il raffreddore e una tendenza alla socializzazione necessaria per
vivere in collettività.
E se il raffreddore vi pare robetta da poco, considerate
quante volte le sue complicanze ci obbligano ad assumere un antibiotico.
Peccato che Victor Fleming abbia fatto i suoi studi sulle
penicilline all’inizio del secolo scorso, e fino alla seconda guerra mondiale i
soldati temessero più le epidemie del nemico: 3 milioni di morti per il tifo
nella prima guerra mondiale, una cinquantina per l’influenza spagnola intorno
al 1919, tanto per dare il parametro della situazione.
A livello genetico, l’antigene A ostacola l’attecchimento
di vari ceppi virali alle mucose del sistema respiratorio, la prima via di
entrata per gli invasori esterni.
D’altro canto, diversi antigeni tumorali sono affini a
quelli del gruppo A, che non li riconosce come nemici e quindi non li combatte
adeguatamente: nel suo caso è bene prestare particolare cura nel seguire
un’alimentazione antitumorale, per esempio riducendo a zero il consumo di carne
rossa, cereali e zuccheri raffinati e aumentando quello di frutta e verdura.
Dal punto di vista fisico, all’agricoltore non serve lo
scatto del cacciatore: la sua struttura è fatta per gli sforzi prolungati. In
altre parole, anche per lui la sedentarietà è deleteria. Inoltre, lo stress lo
manda in crisi perché già produce troppo cortisolo di base, figurarsi quando
qualcuno lo attacca o lo mantiene in una condizione di ansia per un lungo
periodo.
Proprio per questo, nell’alimentazione il gruppo A deve
evitare sia lo stress del digiuno (il corpo non sa che state saltando il pasto
per seguire la dieta del momento) sia le abbuffate che non riuscirebbe a
digerire e gli sovraccaricherebbero il sistema.
In estrema sintesi, le caratteristiche salienti dei tipi
A sono:
Predisposizione all’attività fisica di resistenza anziché
di potenza, come nuoto e ciclismo sulla lunga distanza, jogging e maratona,
body building leggero, danza. Andare in palestra per scaricare le tensioni con
esercizi pesanti si rivela controproducente. Inoltre occorre alternare attività
fisica tonificante e rilassante, come stretching, esercizi aerobici, yoga, Tai
Chi Chuan.
Resistenza alle infezioni, ma probabilità più elevata di
sviluppare cancro. A livello intestinale difficoltà a smaltire il colesterolo,
che è un fattore di rischio per le cardiopatie. Per fortuna, una corretta
alimentazione e un’adeguata attività fisica possono abbassare drasticamente
tali fattori di rischio.
Alimentazione tendenzialmente vegetariana o comunque
mediterranea, ricca di verdura e frutta: i vegetali procurano acqua per
idratazione e depurazione dell’organismo, vitamine e minerali, fitocomposti
antiossidanti e antitumorali, fibre per la pulizia del tubo digerente e il
benessere della microflora intestinale (con conseguente aumento delle difese
immunitarie). La carne, invece, tende a far sentire gli A assonnati e senza
energie; il latte rallenta il metabolismo delle sostanze nutritive contenute
negli altri alimenti, mentre migliorano digestione e metabolismo gli ortaggi,
l’ananas, la soia e i suoi derivati e gli oli vegetali.
Secrezioni gastriche poco acide, e conseguenti difficoltà
a digerire le proteine animali (in particolare la carne rossa), soprattutto se
associate nello stesso pasto con amidi. Dal momento che la prima digestione
avviene in bocca, occorre masticare bene e mangiare con calma.
Tendenza a ingrassare mangiando carne rossa: meglio il
pesce, più digeribile e ricco di omega 3 cardioprotettivi.
Vulnerabilità all’aumento di acidità gastrica e tendenza
al reflusso gastroesofageo, attenuabili con un corretto stile di vita: camminare
anziché sprofondare nel divano dopo aver mangiato, evitare il sovrappeso, la
sedentarietà, lo stress, i cibi pesanti (come i grassi − intingoli, dolci e
creme, formaggi cremosi, burro − che rallentano lo svuotamento dello stomaco) e
quelli irritanti (aceto, agrumi, superalcolici, insaccati e affumicati, menta,
caffè forte, pomodoro, spezie piccanti, cioccolato e simili).
Bisogno di mangiare poco e spesso (meglio 6 volte al
giorno che 3) e dare importanza alla colazione. Evitare i digiuni, sia quelli
brevi come saltare i pasti (e produrre acido cloridrico per nulla) sia quelli
prolungati (che per il corpo sono un potente segnale di allarme).
Alti livelli di cortisolo, l’«ormone dello stress»: gli A
partono con livelli già alti e ulteriori incrementi li possono rendere
ingestibili. Occorre quindi ridurre i fattori di stress e acquisire le tecniche
per padroneggiarli. Tra i fattori di stress sottovalutati ci sono i rumori
forti o continuativi, le luci intense e gli ambienti sovraffollati, telefonate
o discussioni durante il pasto, ma anche la tendenza ad avere tutto sotto
controllo e persino l’eccessiva disponibilità verso gli altri. Alzarsi presto
alla mattina limita invece la secrezione di cortisolo, che è massima proprio
tra la fine della notte e l’inizio del mattino.
Bassi livelli di alcuni tipi di anticorpi, con tendenza a
sviluppare infezioni auricolari, respiratorie e gastrointestinali, nonché
allergie e asma. Questo è evidente soprattutto nei bambini.
Bisogno di socializzare: gruppi di lettura, cineforum,
corsi di lingue o di cucina sono alcuni esempi di attività che ricaricano le
pile ai tipi A.
Indice
Introduzione. In cucina e a tavola con gusto
Parte prima
L'alimentazione del benessere: come organizzarsi
1. I gruppi sanguigni in breve
A che gioco volete giocare?
L'approccio per gruppi sanguigni
Il gruppo 0: il cacciatore-raccoglitore
Il gruppo A: l'agricoltore
Il gruppo B: il nomade
Il gruppo AB: la novità
2. Carta e penna: facciamo la lista della spesa
Il canto delle sirene
Le stagioni non sono più quelle di una volta...
Cosa c'è in quella mela?
3. Scegliere è facile
Lo sguardo da pesce
Bio sì, ma con criterio
Girando tra gli scaffali
4. In cucina, dal frigo alla tavola
Frutta e verdura
I legumi
I cereali
Carne, pesce e uova
A tavola!
Parte seconda
Ricette e menu
Come leggere le ricette
Brrr, che comodità! - Tutto pronto - Tempi, gradi e
attrezzature - Note e varianti
Preparazioni base
Agliata bianca - Brodo di pollo - Brodo di verdure -
Court bouillon - Crespelle di avena - Farinata di ceci - Olio aromatico - Pasta
di farro all'uovo - Pasta matta di farro - Pane di kamut - Pizza di kamut -
Pizzoccheri - Polenta di miglio - Salsa allo yogurt - Spezie fini all'Artusi
Primi piatti
Carbonara vegetariana - Crema di piselli - Crema rossa -
Fusilli al pesto di spinaci - Insalata di riso e pollo - Maccheroni con pesto
alle zucchine - Mesciua - Minestra di orzo e limone - Passato di porri al
crescione - Pizzoccheri con la verza - Ribollita - Risi e bisi - Riso ai
fegatini di pollo - Riso con zenzero e limone - Riso nero con le cozze -
Risotto alla birra - Risotto allo spumante - Risotto al pesce persico - Risotto
con gli asparagi - Spaghetti con le alici - Strangolapreti - Tagliatelle di
farro con i ceci
Secondi e piatti unici
Pesce
Branzino al sale - Branzino bollito alle verdure - Cernia
al forno - Filetti di merluzzo al timo - Filetti di nasello all'origano -
Halibut con i cannellini - Luccio in salsa - Ombrine all'acqua pazza - Pesce al
cartoccio - Pesce al microonde - Sarde col salmoriglio - Sgombri con i finocchi
- Tonno alla griglia - Trota alla grappa - Trota aromatica al microonde
Carne
Brasato di tacchino al Barolo - Carne alla pizzaiola -
Ossibuchi di tacchino - Pollo alla griglia - Pollo alle mele - Pollo ripieno - Polpette
di manzo - Polpettone di manzo - Sovracosce di pollo all'uva - Sovracoscia di
tacchino alle prugne - Spezzatino di tacchino al Barbera - Stufato di manzo -
Tartara di manzo
Formaggio e uova
Caprino vestito - Frittata con zucchine e menta - Uova arriminate
con piselli - Uova nel nido
Verdure
Barchette di cetrioli - Cestini di pane e zucchine -
Crema bicolore di carote e spinaci - Dadolata di verdure - Fagiolini al sesamo
- Finocchi gratinati alla sarda - Hamburger di lenticchie - Indivia brasata al
limone - Insalata calda di carote e mele - Insalata con pompelmo - Insalata
depurativa -Insalata di radicchio e pere - Insalata di radicchio, sedano e mele
- Insalata di spinaci - Insalata di tonno, cannellini e cipolle - Peperoni al
forno - Polpette di soia - Rotolini di zucchine - Torta salata con fagiolini -
Torta salata di porri e zucchine - Tortine di melanzane - Verdure croccanti -
Verdure grigliate - Verdure in pinzimonio - Zucchine ripiene
Dessert, spuntini e colazioni
Bicchierini di ricotta al miele - Caprese leggera -
Cestini di cioccolato - Composta di mele - Composta di pere - Coppa di yogurt a
strati - Frullato di mirtilli - Macedonia detox - Macedonia estiva - Macedonia
invernale - Mele cotte alla frutta secca - Mousse al caffè - Plumcake al
rosmarino - Schiaccia con l'uva - Sformato alle pere - Torta di carote - Torta
di riso
Tisane a cura di Annamaria Tarantino
Energizzante - Rilassante - Ansiolitica - Digestiva -
Anticellulite - Lassativa - Depurativa - Disintossicante - Balsamica - Per il
rinforzo immunitario - Contro le infezioni urinarie
I menu settimanali
Come costruire i menu
Come leggere i menu
Menu settimanale per il tipo 0
Menu settimanale per il tipo A
Menu settimanale per il tipo B
Menu settimanale per il tipo AB
Appendice
Tabelle degli alimenti ideali, tollerati e sfavorevoli
per gruppo sanguigno
Indice delle ricette
Ringraziamenti
Roberto Mazzoli, Emma Muracchioli
Le Ricette della Dieta Italiana dei Gruppi Sanguigni -
Libro >> http://goo.gl/rYmNlG
Con Menu e schemi settimanali su misura
Editore: Sperling & Kupfer Editori
Data pubblicazione: Aprile 2014
Formato: Libro - Pag 280 - 14x21 cm