Pillole per il Cervello
Caffeina, ginko biloba, melissa, vitamina B1: ecco i
principi naturali in grado di migliorare le funzioni cognitive...
di Marco Medeot - 25/09/2013
Pillole per il Cervello
Non sarebbe fantastico se esistessero alcune sostanze in
grado di farti diventare più intelligente?
In effetti, sono in pochi a sapere che in natura è
possibile trovare alcuni principi attivi in grado di migliorare le facoltà
cognitive…
Sembra fantascienza, vero? Eppure queste sostanze sono
supportate da diverse prestigiose ricerche scientifiche. Se vuoi sapere quali
principi attivi sono utili a rafforzare la memoria, l'attenzione e la vigilanza
nonché la correttezza delle informazioni ricevute, allora leggi con attenzione
questo articolo.
BACOPA MONNIERI
Questa pianta contiene alcune sostanze chiamate bacosidi
che si sono dimostrate utili ad aumentare la memoria e a facilitare
l’apprendimento. Come funzionano i bacosidi? Sembra che il meccanismo di azione
risieda nell'aumento dell’attività della protein-chinasi e nella sintesi di
nuove proteine principalmente nelle cellule dell'ippocampo (l'area del cervello
connessa alla memoria).
Come se non bastasse, i bacosidi sembrano essere potenti
antiossidanti, dalle proprietà antifatica, e persino antidepressive.
Pensa che in uno studio scientifico, il gruppo che ha
usato circa 300 mg di questo estratto ha migliorato la velocità di elaborazione
delle informazioni visive. Un'altra ricerca conferma le proprietà nootropiche
di questa pianta: i soggetti che assumevano l'integratore riducevano
incredibilmente la quantità di informazioni dimenticate.
CAFFEINA E TEANINA
Tutti sanno che la caffeina ci aiuta a rimanere svegli.
Ma poche persone sono a conoscenza che la combinazione della caffeina con un
aminoacido contenuto nel the, la teanina, ha degli effetti strabilianti. Uno
studio ha voluto verificare gli effetti cognitivi e sull'umore di 250 mg di
L-teanina e 150 mg di caffeina singolarmente o in combinazione. Come ci si
aspettava, la caffeina ha ridotto i tempi di reazione ad un test sulla
vigilanza e ha aumentato la precisione e la stanchezza percepita è diminuita.
Ma la combinazione delle due sostanze ha portato a tempi di reazione ancora più
veloci, ad un miglioramento dei test di memoria e della precisione nei test.
Incredibile, vero?
GINKGO BILOBA
Il Ginkgo biloba è forse la pianta più clinicamente
testata per supportare le funzioni cerebrali.
Sono stati condotti almeno 40 studi in doppio cieco e poi
riassunti ed ordinati in due meta-analisi.
Per chi non lo sapesse, la meta-analisi è una
rivalutazione statisticamente sofisticata, generalmente basata raggruppando
tutte le prove in doppio cieco per valutare al meglio rischi e benefici
dell`assunzione della sostanza. I 6 studi più importanti hanno dimostrato che
il Ginkgo Biloba migliora in modo significativo le problematiche cognitive a
dosaggi più tipicamente di 160 mg al giorno. La meta analisi conclude che il
Ginkgo Biloba si è dimostrato uno strumento terapeutico davvero buono,
soprattutto per problemi cognitivi legati alla insufficienza vascolare.
Ci sono anche studi che valutano i benefici del Ginkgo
sulla demenza non-vascolare. Ad esempio, la malattia di Alzheimer, che è una
patologia degenerativa non vascolare, è associata a problemi di memoria e
demenza. I ricercatori hanno riferito che circa il 30% per cento dei pazienti
ha usato 120 mg al giorno di Ginkgo Biloba ha ottenuto miglioramenti
paragonabili a sei mesi di ritardo nella progressione della malattia. Ci sono
inoltre dati che suggeriscono che dosi più alte (240 mg o più) potrebbero
essere più efficaci, ma molto dipende dalla standardizzazione dell`estratto,
che viene suggerita attorno al l 24-25% in ginkgo-flavoni glicosidi e al 6% in
terpenoidi.
MELISSA OFFICINALIS
La melissa è una pianta che viene usata generalmente per
indurre uno stato di relax. Cosa c`entra quindi con le facoltà cognitive? In
uno studio in cui si volevano valutare la capacità di varie dosi di Melissa
sull'umore e sulla calma, si è constatato che alla dose più bassa (300 mg) i
pazienti miglioravano le capacità di elaborazione matematica senza avere
effetti sullo stato di calma o di ansia. Questo dato è estremamente
interessante e ci dimostra come a volte il corretto dosaggio è fondamentale per
ottenere l'effetto desiderato.
VITAMINA B1 (TIAMINA)
La Vitamina B1 ricopre un ruolo fondamentale sul
cervello. Nello specifico, la tiamina imita e potenzia l'azione
dell'acetilcolina, un importante neurotrasmettitore coinvolto nella memoria.
Ovviamente esistono ricerche che confermano l'azione
della tiamina sulle facoltà cognitive. In un test si sono valutati gli effetti
dell'integrazione di vitamina B1 e folati sull`intelligenza. Mentre i folati
non hanno avuto effetti positivi, la tiamina ha migliorato le funzioni mentali
nei test d'intelligenza (QI) sia verbali che non verbali.
FOSFATIDILSERINA
Si tratta di una sostanza davvero eccezionale che entra a
far parte delle membrane cellulari.
Sono stati effettuati diversi studi per valutare gli
effetti della fosfatidilserina su pazienti affetti da declino cognitivo.
L'efficacia del trattamento rispetto al placebo è stata valutata sulla base dei
cambiamenti che si verificavano sia sulle prestazioni cognitive che nel
comportamento, utilizzando due scale di valutazione della memoria differenti.
Sono stati osservati miglioramenti statisticamente significativi nel gruppo
trattato con fosfatidilserina sia in termini cognitivi che comportamentali. La
quantità di principio attivo usata era di 300 mg. La fosfatidilserina è utilizzata
inoltre anche per alleviare i sintomi del disordine di attenzione nei bambini
alla dose di 200 mg/die.
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