Lo stress che fa bene
Recenti studi dimostrano che le persone capaci di
affrontare positivamente lo stress ne ricevono benefici sul piano
psico-fisico...
di Filippo Falzoni Gallerani - 23/09/2013
Lo stress che fa bene
Il Tao non è quel che l'uomo desidera egoisticamente, ma
il corso in cui si trova anch'egli a scorrere, e se rispetta l'evolversi
naturale non ha alcun bisogno di pensare a cosa deve fare, piuttosto si lascia
agire da atti spontanei. I Taoisti non hanno scopi prefissati, ma solo mete
fluide cui tendono spontaneamente, le quali sono in accordo con la Via a tal
punto da riuscire ad essere consapevoli dei fattori rilevanti per realizzare
un'azione in armonia con il cosmo. L'azione risulta spontanea ed efficace
soltanto se è presente quell'assenza di scopi che si traduce in vuoto. Il vuoto
è, infatti, una delle condizioni necessarie per poter praticare il wu wei;
lasciare agire il vuoto significa purificare lo specchio della mente da tutte
le motivazioni intenzionali che mirano sempre all'ottenimento di qualcosa. Nel
momento in cui svanisce l'idea di ottenere (o di evitare) e si realizza un
vuoto di finalità, l'intervento di chi agisce è minimo e senza tensioni che
sbilancino l'esecuzione.
Il wu wei equivale quindi alla capacità di vivere in
accordo con il Tao; possedere la Via significa interagire senza sforzo con le
cose e cogliere, o meglio rispecchiare chiaramente, il perenne flusso delle
infinite trasformazioni.
Questo mese il brano che mi accingo a scrivere è ispirato
da un brillante intervento della dottoressa Kelly McGonigal che ha studiato per
anni lo stress e i suoi effetti.
I risultati delle sue ricerche scientifiche sono
rivoluzionari. Per me sono anche molto interessanti perché confermano le
esperienze empiriche con l’iperventilazione. Esse, infatti, chiariscono alcuni
meccanismi ormonali e psicofisici che avvengono durante le sedute di Rebirthing
Transpersonale (che chiameremo anche Respirazione non Ordinaria).
La psiche è molto complessa e la scienza sa ancora troppo
poco del cervello, quindi queste scoperte non possono comprendere tutti i
processi che hanno luogo durante una sessione esperienziale. Tuttavia di certo
illuminano alcuni punti davvero cruciali e determinanti.
Queste recenti scoperte dimostrano che lo stress non
sempre è dannoso come si è universalmente creduto, ma ha addirittura ha effetti
benefici se ci poniamo nel modo opportuno di fronte ad esso.
Da uno studio su 30.000 soggetti osservati per otto anni,
è emerso che lunghi periodi di stress (problemi economici, di lavoro, problemi
familiari e affettivi) non hanno alcun effetto negativo sulla salute degli
individui che ne accettano i sintomi, mentre provocano disturbi nefasti su
quelli che cercano di evitarli giudicandoli negativi.
Coloro che considerano l’aumento del ritmo respiratorio e
cardiaco una spontanea energicizzazione dell’organismo e accolgono queste
sensazioni senza timore, ne traggono beneficio a diversi livelli. Sia sul piano
organico sia psicologico e persino spirituale.
Sappiamo che lo stress generalmente abbassa le difese
immunitarie. Inoltre è una delle principali cause dei disturbi cardiovascolari
che possono portare a mortalità prematura. Lo scorso anno per patologie cardiache
hanno perso la vita negli Stati Uniti circa 600.000 persone, più che per il
cancro e che per ogni altra malattia.
Lo stress notoriamente provoca vasocostrizione e la
vasocostrizione, a lungo andare, produce gravi danni e predisposizione a una
gran varietà di disturbi.
Si è scoperto però che nei soggetti che affrontano
positivamente lo stress, non solo la vasocontrizione non ha luogo, bensì si
presenta vasodilatazione, e un miglioramento della circolazione sanguigna.
Si è constatato, che il meccanismo dello stress ha in sé
la sorprendente capacità di rafforzare il sistema cardiovascolare. Lo stress ha
proprietà terapeutiche quando lo affrontiamo nel modo opportuno.
Con sorpresa si è scoperto che i soggetti che reagiscono
allo stress in modo positivo vivono meglio e più a lungo di coloro che sono
sottoposti a livelli di stress relativamente bassi.
Al contrario, le persone che considerano negative le
reazioni fisiche dello stress hanno una percentuale di mortalità per problemi
cardiaci superiore del 43% rispetto all’altro gruppo.
Quando ci fidiamo del nostro corpo, avviene una
straordinaria trasformazione che sovverte le reazioni cliniche e rende le
persone più sane e felici. Quando reagiamo nel modo giusto, a livello ormonale
e neurofisiologico si attivano processi ancor più interessanti.
In coloro che affrontano le sensazioni e scelgono di non
contrastarle, l’adrenalina e altri neuropeptidi producono quella che la
McGonigal chiama “biologia del coraggio” che è la miglior cura dell’ansia.
L’aumento di Ossitocina invece, favorisce l’empatia, la
capacità di percepire la sofferenza altrui dimenticando la propria. La
McGonigal ci ricorda che l’Ossitocina non solo viene rilasciata quando amiamo
qualcuno, ma che la sua funzione è anche quella di rafforzare il contatto
umano, di mettere a punto gli istinti sociali e rafforzare le relazioni
importanti.
Ha scoperto che quest’ormone dello stress rende più
compassionevoli e spinge a condividere le emozioni del cuore. Nello stesso
tempo, a livello organico rigenera le cellule e rafforza il cuore.
Mi pare interessante che l’Ossitocina sia collegata al
travaglio e al parto e credo possa spiegare come la soluzione del trauma della
nascita, fenomeno frequente nelle sedute di Rebirthing, sia spesso seguita da
esperienze di coscienza oceanica e benessere.
Senza sapere di questi effetti dell’Ossitocina, in tanti
anni d’esperienza ho sempre constatato che i soggetti che resistevano a
sensazioni sgradevoli o dolorose durante una seduta, passavano rapidamente a
stati estatici e piacevoli appena le accettavano considerandole aspetti del
processo di guarigione.
Per questo una delle caratteristiche basilari del
Rebirthing Transpersonale è un setting in cui si suggerisce al soggetto che
inizia a respirare di accogliere senza timore tutte le sensazioni che si
manifestano.
Nel libro il “Respiro dell’Anima” (Armenia 1991)
scrivevo: “Se, mentre attraversiamo fasi in cui percepiamo sensazioni dolorose,
ricordi e pensieri negativi, le guardiamo per quel che sono senza rimuoverle, negarle
o drammatizzarle, siamo pronti a una trasformazione naturale e profonda”.
In “Rebirthing Transpersonale” (Rusconi 1996) scrivevo:
“È fondamentale impostare la seduta spiegando prima di iniziare la respirazione
che le sensazioni che potranno emergere sono da accogliere positivamente, sia
quando sono piacevoli come il riso, l’euforia e il benessere, sia quando sono
dolorose, come il pianto o il momentaneo affiorare di ansie, emozioni e ricordi
spiacevoli. Tutte le manifestazioni sono espressione del processo di
liberazione e può accadere che riappaiano, a volte, anche i dolori fisici di
traumi dimenticati”.
“Prima che il soggetto inizi la sua prima respirazione, è
necessario spiegare con chiarezza in cosa essa consiste con spiegazioni dirette
ed esaurienti di questo tenore: La respirazione è una tecnica molto rapida ed
efficace, in grado di dispensare esperienze particolarmente intense che è bene
affrontare nel modo giusto. Sappiamo che ogni tensione, dispiacere, trauma, si
ripercuote sul respiro irrigidendolo; quindi, respirando liberamente e
profondamente come faremo in questa seduta, e cioè liberando il respiro, è
possibile che inizialmente emergano proprio queste tensioni represse e rimosse.
È bene che questo accada, le eventuali sensazioni sgradevoli sono benvenute in
quanto manifestazioni di qualcosa di cui ti stai liberando. Se hai soppresso un
dispiacere profondo, che forse hai anche dimenticato a livello cosciente,
respirando è possibile che esso riemerga e che magari ti venga da piangere. È un
pianto liberatorio che ti farà bene; poi ti sentirai più leggero e più libero;
se ti succede, lascialo sfogare, non controllarti, dirigi il respiro con la
volontà ma lasciati andare alle sensazioni.
Se insorgono stati piacevoli tanto meglio, ma se provi dolore
lascia che si manifesti. Ascoltalo, osservalo per quello che è. Di solito la
prima seduta è accompagnata principalmente da sensazioni fisiche. È probabile
che tu senta formicolio alle mani oppure anestesia o rigidità in alcune parti
del corpo. Non considerarli “sintomi” pericolosi, sappi che non c’è alcun
pericolo nel respirare, che la pressione e la circolazione non ne vengono
alterate. Considera questo formicolio il flusso elettrico del Prana nei
tessuti”.
Quante volte mi è capitato di vedere pazienti passare
rapidamente da stati dolorosi a momenti di benessere profondo! Quante volte ho
visto venire a galla nodi psicosomatici e quando il soggetto li affrontava, la
sua coscienza sconfinava nella chiarezza e nel benessere! Quante volte ho visto
riemerge da sedute dolorose persone euforiche e galvanizzate.
Ho constatato che imparando ad affrontare le sensazioni
spiacevoli con coraggio e sicurezza durante la seduta i soggetti cambiavano il
loro approccio verso la vita, trasformando così i problemi in opportunità e
occasioni di crescita.
Questi recentissimi studi ora chiariscono il substrato
neurofisiologico che induce un sovvertimento dal negativo al positivo e questo
fa riflettere su fenomeni finora inspiegati. Come il fatto che persone
predisposte agli attacchi di panico sono anche portate a sperimentare momenti
d’estasi.
Tali innovative scoperte confermano l’importanza cruciale
dell’autoconoscenza per migliorare la salute psicofisica di ogni individuo.
Il mio argomento preferito è sempre stato l’importanza di
riconoscere gli inganni dell’io e per
giungere alla realizzazione del Sé.
Ho iniziato questo brano con frasi tratte dalla saggezza
Taoista, ma avrei potuto citare Jung, Krishnamurti, Ramana Maharsi o
Nisargadatta Maharaj.
La Filosofia Perenne e i Saggi di ogni tempo insegnano
che il nostro problema essenziale è l’identificazione con il mutevole
personaggio creato dalla mente e dalla memoria che chiamiamo “io”.
L’Ego ci fa perdere il contatto con la nostra vera
natura, con la mente intuitiva e il cuore.
La liberazione e il risveglio hanno luogo quando
spostiamo la nostra consapevolezza dal tempo psicologico - che l’Ego porta con
sé con i suoi desideri e paure - al Presente, percepito con mente sgombra e
aperta.
Il vuoto della libertà dall’io con i suoi
condizionamenti, è la giusta via non solo per trasformare gli effetti dello
stress, ma per ogni aspetto del nostro vivere.
Il cammino dell’autotrascendenza permette di vedere con
chiarezza la realtà, e di fluire, con la vita, esprimendo il potenziale insito
nell’anima.
Con quest’atteggiamento ogni esperienza arricchisce e
perfino lo stress diventa uno strumento di guarigione.
Per concludere voglio porre l’accento su ciò che è
veramente importante per chi pratica il Rebirthing Transpersonale:
La ricerca ha dimostrato che il diverso atteggiamento di
fronte allo stress ne condiziona e sovverte gli effetti.
Preso atto di questi dati statistici il passo successivo
è trasformare i soggetti che subiscono i danni dello stress in persone che
dallo stress traggono tutti i benefici.
Certamente non si cambia atteggiamento solo con il
pensiero positivo, ripetendo a se stessi che lo stress non fa male.
Per un’autentica trasformazione dobbiamo confrontarci
direttamente con esso e sperimentare fisicamente il mutare delle sensazioni che
accompagna la nostra apertura.
Le esperienze cui ho accennato in queste pagine sono la
prova certa che la seduta di respirazione è il catalizzatore ideale per questo
confronto. E porta al facile superamento delle resistenze.
Possiamo quindi concludere che sia anche il miglior modo
per affrontare un problema oggi così diffuso.
Leonard Orr
Il libro del rebirthing
L'arte del respiro consapevole
Pino Libonati, Loredana Volante
Il Rebirthing
Respiro e crescita personale