Respirare correttamente per perdere peso e mantenersi in
forma
Per dimagrire non dimentichiamo l'importanza di una
corretta respirazione che riattiva il metabolismo e rende tutto più semplice
di Fiamma Ferraro - 10/09/2013
Respirare correttamente per perdere peso e mantenersi in
forma
Si sta avvicinando la fine delle vacanze, e molti
riescono a tornare dalle vacanze un po’ più snelli, perché hanno potuto nuotare
e camminare in montagna, ed hanno avuto un po’ più di tempo per fare movimento
ed attività sportiva. Ma come fare per non riprendere subito i chili persi?
Sembrerebbe quasi, a giudicare dalla quantità di libri ed
articoli pubblicati sull’argomento, che si tratti del problema di salute principale
con il quale ci troviamo alle prese; ed in effetti ci troviamo in una
situazione tragica e paradossale in cui una buona parte della popolazione
mondiale muore di fame, mentre un’altra parte è alle prese con problemi di
salute causati dal mangiare troppo!
In Italia per fortuna il numero delle persone obese non
ha raggiunto i livelli che si trovano negli Stati Uniti ed in alcuni altri
paesi anglosassoni ma anche noi ci stiamo avviando rapidamente sulla stessa
strada, e a quanto pare tra i bambini italiani il tasso di obesità è ormai tra
i più elevati in Europa. Una condizione necessaria per non ingrassare è
ovviamente il non “mangiare troppo” Questa condizione però spesso non è
sufficiente: occorre anche mangiare in modo sano, fare movimento e... come i
lettori di questo sito avranno già indovinato, occorre anche evitare di
“respirare troppo”!
Mentre tutti i libri ed articoli dedicati all’obesità
mettono in rilievo l’importanza di una dieta sana (pur con una infinità di
pareri sul concetto di “dieta sana”), del movimento e del non mangiare troppo,
quasi nessuno pensa ad evidenziare il ruolo svolto, nell’obesità, non solo dal
“mangiare troppo” ma anche dal “respirare troppo” (ed il troppo, sia per il
mangiare che per il respirare va ovviamente inteso in relazione alle esigenze
del momento).
Il ruolo del respiro nell'accumulo di grassi
Vediamo quindi brevemente il ruolo svolto
dall’iperventilazione (respirare troppo), nell’obesità: sono numerosi i
meccanismi attraverso i quali la scarsità di CO2 provocata
dall’iperventilazione e la conseguente scarsa ossigenazione dei tessuti
influiscono anche sull’accumulo di tessuto adiposo.
Nel mio libro “Attacco all’Asma... e non solo” ne ho
indicati diversi. Innanzitutto il “respirare troppo”, come i lettori sanno,
induce l’organismo a tenere viva la risposta adrenergica del “combatti o fuggi”
in cui, in preparazione di una migliore lotta o fuga il sangue viene fatto
affluire verso i muscoli, con conseguente ridotto afflusso di sangue verso gli
organi della digestione. Questo effetto dell’iperventilazione è ben noto e
provato da tempo. Un secolo fa il Prof. Yandell Henderson della Yale School of
Medicine aveva osservato che la mancanza di CO2, causata dall’iperventilazione,
provoca perdita di tonicità e congestione nell’intestino. Altri ricercatori
hanno constatato analoghe conseguenze negative sugli organi della digestione
(ved. ad es. Hughes et al. 1979 , Okazaki et al. 1980, Gilmour et al, 1980). Ne
consegue che il cibo mangiato viene “bruciato” meno efficientemente per
produrre energia, e si accumula in forma di tessuto adiposo.
L’iperventilazione provoca poi un aumento dell’obesità
anche tramite vari altri meccanismi (effetti sull’umore, sull’appetito,
sull’efficacia del movimento fisico ecc. ecc.), pertanto, pur senza trascurare
le varie concause indicate all’inizio, mi sembra che una delle prime risposte
alla domanda:”chi vuole dimagrire cosa deve fare?”sia “occorre non solo
mangiare meno e meglio ma anche respirare meno e meglio!”
Collegamento tra obesità ed asma
In numerosissimi studi clinici è stato constatato
l’evidente collegamento tra obesità ed asma: l numero di asmatici è più elevato
tra adulti e bambini obesi, e viceversa. Cito in proposito solo due degli studi
più recenti:
1) Asthma and obesity. Boulet LP- Institut universitaire
de cardiologie et de pneumologie de Québec, Laval University, Québec, QC,
Canada. pubblicato su Clin Exp Allergy. 2013 Jan;43(1):8-21. doi:
10.1111/j.1365-2222.2012.04040.x.
In questo studio, dopo aver constatato anche che la
perdita di peso influisce favorevolmente sull’asma, ed aver ipotizzato vari
possibili fattori quanto al nesso tra asma ed obesità (fattori genetici,
meccanici ed altri), si conclude, come al solito, che “occorrono più studi
sull’argomento”....
2)Asthma and obesity: a known association but unknown
mechanism. (asma ed obesità, un collegamento noto ma un meccanismo non noto),
di Farah CS, Salome CM- The Woolcock Institute of Medical Research, Cooperative
Research Centre for Asthma and Airways, Glebe, and The University of Sydney,
Sydney, New South Wales, Australia, pubblicato suRespirology. 2012
Apr;17(3):412-21. doi: 10.1111/j.1440-1843.2011.02080.x.
In quest’altro studio, si mette in evidenza l’aumento nel
numero sia degli obesi, sia degli asmatici e, dopo aver ipotizzato varie cause,
si conclude anche qui che “sono necessari ulteriori studi”.
Beh è indubbiamente vero che sarebbro necessari ulteriori
studi, ma sapete quale a mio avviso sarebbe lo studio più utile? Ebbene sì:
avete indovinato! La studio più utile sarebbe quello diretto a constatare e
mettere in rilievo un fattore, e cioè l’iperventilazione (eccesso di respiro)
che è presente sia negli obesi che negli asmatici e soprattutto, visto che
l’effetto benefico derivante per l’asma dalla normalizzazione del respiro con
il metodo Buteyko è già stato provato in numerosi studi clinici , sarebbe
utilissimo uno studio sui benefici che potrebbero derivare da questo metodo
anche per l’obesità.
Il movimento fisico è sempre indispensabile
In numerosi numeri di questo Notiziario ho ripetutamente
insistito sui benefici che derivano dal fare movimento fisico; benefici
consistenti non solo in una linea più snella ma in genere per tutta la salute
dell’organismo. Ho tuttavia sempre messo in rilievo che questi benefici si
conseguono solo se anche mentre si fa movimento si respira “bene”, altrimenti
si rischia di peggiorre la situazione di partenza.
Sull’argomento vorrei ora segnalarvi una notizia
interessante che mi ha fatto avere il Prof. Lucio Ongaro (professore in scienze
motorie presso l’Università di Milano), che ringrazio vivamente. Il Prof.
Ongaro mi ha segnalato un articolo apparso sul Corriere della Sera i1 15 agosto
2013, dal titolo “Camminando si pensa meglio”, in cui si scrive che “Camminare
aiuta a pensare meglio; lo sostenevano i grandi camminatori del passato: da
Nietzsche a Rousseau, da Proust a Gandhi.
Il Principio è stato fatto proprio dal filosofo francese
Frèdèric Gros, studioso dell’opera di Michel Foucault di cui ha curato
l’edizione degli ultimi corsi da lui tenuti al College de France. Ora esce,
della Garzanti, il saggio “Andare a piedi-filosofia del camminare”, con
citazioni dei grandi. “
Il Prof. Ongaro menziona poi quanto si trova scritto a
pag. 157/158 di questo libro in cui Frèdèric Gros relaziona sul filosofo Kant
che era un tipo molto meticoloso ed abitudinario e che visse fino ad oltre 80
anni: "Di indole schiva, a Kant piaceva pensare di dover la propria
longevità al regime di vita inflessibile cui si atteneva. Riteneva la sua buona
salute un'opera personale: grazie alla disciplina perfetta che si era imposto.
Era appassionato di medicina dietetica, che, come diceva, non è l'arte di
godere della vita, ma di prolungarla..." Dal risveglio fino alle 17.00
studiava, insegnava e parlava con amici etc, poi "....Dopo, era l'ora
della passeggiata. Che il tempo fosse bello o brutto, bisognava farla. Kant la
faceva da solo, perchè voleva, per tutta la durata del tragitto, respirare col
naso, a bocca chiusa: la riteneva una pratica eccellente per la salute; la
compagnia di amici l'avrebbe costretto a parlare e ad aprire le
labbra....."
Inutile dire che mi fa molto piacere vedere che già
l’eccelso pensatore Kant, secoli fa, aveva notato i benefici che derivano per
la salute fisica e mentale dal respirare sempre dal naso, anche quando si fa
movimento, fattore sul quale ho ripetutamente insistito nei mie vari libri e articoli,
riportando tra l'altro l’anno scorso anche la notizia che “La vincitrice alle
Olimpiadi di Londra della gara di corsa dei 400 m., Sanya Richard-Ross, ha
corso con la bocca chiusa, ed ha imparato e praticato il respiro Buteyko negli
ultimi 8 anni”.
Per concludere, vi ricordo che l'’ultimo numero del
periodico Scienza e Consocenza è dedicato interamente all’importante argomento
del respiro. Oltre al mio articolo su Buteyko vi sono numerosi articoli
interessanti su vari altri approcci; potete trovare ulteriori informazioni a
questo link http://goo.gl/G2CHf4
Fiamma Ferraro
Attacco all'Asma...e non Solo >>
http://goo.gl/kzvMCX
Nuova versione aggiornata - Respirare e vivere meglio
grazie alle scoperte del Prof. Buteko e di altri illustri scienziati russi
Editore: BIS Edizioni
Data pubblicazione: Marzo 2008
Formato: Libro - Pag 337 - 15x21
Ultima ristampa: Luglio 2010