Acqua biologica: di cosa si tratta?
L’acqua biologica è il massimo costituente dei fluidi
biologici e ha caratteristiche diverse rispetto alla normale acqua: scopriamo
quali sono
di Urbano Baldari - 08/01/2016
Acqua biologica: di cosa si tratta?
L’acqua biologica, massimo costituente dei fluidi
biologici, ha una struttura particolare e molto dinamica, grazie alle
caratteristiche intrinseche alla molecola stessa e alle strutture chimiche in
essa disciolte. L’acqua mostra interazioni tra i suoi costituenti, H+ e O-, del
tipo forze di Wan der Waals e legami idrogeno che mettono in connessione tra
loro le singole molecole, come se fossero ordinate in una sorta di rete. Questi
legami ultradeboli, si rompono e si ricompongono con acquisizione, deposito e
rilascio (secondo le necessità del momento) di minime quantità di energia e
minime variazioni di temperatura e di soluti presenti (per esempio, i famosi
“radicali liberi”, cioè i frammenti di molecole biologiche e di minerali,
mutuati da precedenti reazioni utilizzate e rapidamente “smontate”).
Ciascuna molecola di acqua, essendo un dipolo (idrogeno
positivo, rispetto a ossigeno negativo), può dare protoni ad altre due molecole
d’acqua e, contemporaneamente, riceverne da altre due. I protoni si distribuiscono
tra due atomi di ossigeno che, così, sono in continuo cambiamento di stato e,
quindi, in continuo movimento vibratorio: questa è la base fisico-chimica dei
fluidi che sono costituiti da unità molecolari omogenee ma irregolari, tuttavia
presentanti un loro ordine specifico. In questa dipolarità troviamo la capacità
dell’acqua di attrarre, produrre e riprodurre bio-messaggi sia propri, che,
eventualmente, provenienti da altre strutture, cioè di fungere da antenna
(attrazione e produzione di segnali).
L’acqua presente negli organismi complessi (acqua
biologica) ha proprietà e comportamento particolari ed è influenzata dal modo
con cui instaura legami con altre molecole che si trovano in soluzione: si
producono interazioni multiple, diverse e a cascata, che cambiano il
comportamento dell’acqua stessa che diventa più regolare, ma modificabile da
qualsiasi altra molecola si aggiunga alla soluzione. È per questo che si
possono osservare configurazioni steriche (ovvero relative alla posizione degli
atomi nello spazio) sempre nuove e aggiustamenti, anche a molta distanza dal
soluto, nei rapporti tra ossigeno e idrogeno. Tali modifiche si mantengono
piuttosto stabili se persistono le stesse condizioni che li hanno creati.
L'acqua biologica come veicolo di informazione
Quest’acqua, che ha una “strutturazione” peculiare a
causa delle molecole in essa solute, è più densa dell’acqua normale. Le sue
proprietà di solvente sono modificate proprio perché assume una struttura molto
più organizzata e regolare rispetto alla “semplice” acqua. La conseguenza di
questo comportamento è che i processi metabolici possono svilupparsi in modo
estremamente organizzato e non caotico.
È stato dimostrato che, anche irradiando l’acqua normale,
si possono formare strutture steriche ben distinte che persistono piuttosto
stabilmente e che sono diverse secondo l’intensità dell’energia erogata. Già di
per sé la struttura H2O è dotata di proprietà che la rendono particolarmente
adatta come mezzo di passaggio e diffusione di bio-messaggi e, quindi, buon
conduttore. Per esserlo, è necessario che la bio-informazione, costituita da
onde e, quindi, energia elettrodinamica, possa transitare senza perdersi come
calore.
È stato provato che, a livello biologico, le molecole di
acqua possono comportarsi anche da “isolanti” e cioè collegarsi in catene
tramite legami idrogeno, con ossigeno libero, e formare, così, una strada
attraverso cui protoni H+ possono saltare da un atomo di ossigeno a un altro
(jumping protonico) coprendo distanze notevoli all’interno o attorno alle
strutture macromolecolari. In pratica, l’acqua biologica si comporterebbe anche
da “rivestimento dinamico” con il quale si realizza una minore dispersione
dell’informazione.
L’acqua biologica può strutturarsi in grappoli di
molecole (“clusters” o “clatrati”), ovverosia gli H+ e O- si dispongono in reti
organizzate, raccolte attorno a spazi interni, e circondate da molecole di
acqua più caotiche e meno organizzate. L’aspetto è quello di strutture
cristalliformi pentagonali o esagonali, basate su legami idrogeno abbastanza
stabili, che si uniscono e circondano cavità entro cui possono essere contenute
macromolecole, frammenti di macromolecole, molecole o nulla. Queste figure sono
simili a conchiglie molto piccole strutturalmente organizzate per la regolare,
e sequenziale, disposizione dei legami idrogeno. Sono in grado di produrre
oscillazioni coerenti e in risonanza con i campi magnetici delle molecole che
sono contenute al loro interno e di mandare all’esterno del clatrato il
bio-messaggio. L’informazione, inoltre, sembra che continui a essere inviata
anche quando la molecola che la genera non è più presente nella struttura.
L’immagine più vicina è quella della stazione radio:
l’operatore, ricevuta una canzone dei Beatles, per esempio Yesterday, prima la
registra, poi la rimanda, dalla sua struttura (il clatrato), attraverso la sua
antenna, affinché, chi vuole ascoltarla si possa sintonizzare e riceverla.
Siccome la possiede, ogni giorno, a intervalli regolari, la trasmette, fino a
che i clienti non si “stufano” e gli chiedono qualcosa di nuovo.
Da questo si può capire, ancora una volta, come il
sistema biologico sia fortemente modificabile ed estremamente sensibile a
influenze esterne che chiamiamo “novità”, che arrivano come messaggi fisico-chimici.
La registrazione di Yesterday ci ricorda che l’acqua biologica è in grado di
memorizzare e trattenere le informazioni ricevute (quella che Benveniste chiamò
“memoria dell’acqua”).
Attorno ai clusters organizzati si crea un’acqua caotica
e vorticosa, che funge da protezione chimico-fisica alla nostra “stazione
radio”.
Ben Johnson
I Benefici dell'Acqua Alcalina - Libro >> http://goo.gl/FioOXc
L’importanza dell’equilibrio acido-basico per la nostra
salute