Sai che cos'è l'alimentazione morfofisiologica?
Scopri cosa significa mangiare in accordo con la
fisiologia del nostro organismo
di Rocco Palmisano - 26/12/2015
Sai che cos'è l'alimentazione morfofisiologica?
L’alimentazione morfofisiologica è l’unica in grado di
dare all’organismo il vero e completo sostentamento. Morfofisiologico è quel
cibo specie specifico che animali e umani, allo stato naturale, possono
procurarsi e la cui digestione avviene esclusivamente grazie ai propri succhi
digestivi.
Per noi umani, che abbiamo perso l’istinto alimentare, è
alquanto difficile mangiare solo quello che ci fa bene. Inevitabilmente,
stimolati dalla visione di tanta varietà di cibo, siamo indotti a mangiare più
del necessario.
Inoltre, le grandi industrie agroalimentari hanno saputo
brillantemente portarci alla dipendenza verso un’innumerevole varietà di cibi
privi di principi nutritivi.
La società odierna, che va sempre di corsa, preferisce
utilizzare alimenti di facile preparazione.
Nelle famiglie ove lavorano marito e moglie, il più delle
volte si preferiscono cibi precotti da riscaldare velocemente per mancanza di
tempo. Se già i cibi cotti hanno poco valore nutritivo, voi pensate che quelli
precotti possano essere migliori? Alcuni scienziati hanno condotto un
esperimento su tre gruppi di topi i quali hanno mostrato i gravi danni
provocati dall’assunzione di cibo cotto e riscaldato dopo solo qualche ora.
Provate a immaginare ciò che possono procurare sulla salute umana i cibi
precotti e surgelati di cui si fa largo consumo oggigiorno.
Ribadiamo che il cibo morfofisiologico ideale è quello
che può essere mangiato tal quale come è stato prodotto dalla Natura. Se per
mangiare e gustare un cibo dobbiamo intervenire con la cottura, i condimenti o
altri artefizi, ciò significa che quel cibo non è compatibile con la nostra
fisiologia oppure le condizioni morfofisiologiche dell’apparato digestivo sono
alterate. Quando, per esempio, alcuni organi digestivi non sono completamente efficienti,
possono essere d’aiuto piccole quantità di cibo cotto che può essere “digerito”
meglio del cibo crudo, anche se a discapito di molte sostanze nutritive.
Infatti, quando c’è carente capacità digestiva, preferire
un cibo cotto può essere d’aiuto. Un altro compromesso alimentare è necessario
per coloro che soffrono di colon irritabile o di colite ulcerosa. Costoro non
possono mangiare fibre (frutta e verdura) crude senza rischiare di soffrire di
forti disturbi intestinali.
Un’altra eccezione alla regola principale di mangiare il
proprio cibo tal quale come prodotto dalla Natura è determinata dalla necessità
di riscaldare il corpo nei mesi o luoghi freddi. Ma anche questa eccezione si
giustifica per la nostra inefficiente capacità digestiva. Infatti, molti
mammiferi trascorrono gelidi mesi invernali senza cuocere o riscaldare il
proprio cibo.
Voi mi direte che il metabolismo degli animali non è
identico al nostro. È vero che non è identico, allora come mai gli Eschimesi di
un tempo, pur non potendo cuocere il proprio cibo sul ghiaccio, sopravvivevano
agli intensi inverni artici senza cuocere il cibo? Certo, non mangiando frutta
e verdura, cereali e legumi ma mangiando quello che il luogo offriva loro!
Mangiando nel rispetto della loro fisiologia vivevano finanche 80 anni senza
problemi cardiovascolari, pur assumendo un elevato quantitativo di grassi
animali. Questo perché mangiavano carne e pesce crudo e il rumine delle renne
che di tanto in tanto ammazzavano. Gli Eschimesi odierni, invece, hanno la vita
media più bassa del mondo perché mangiano prevalentemente cibi in scatola (cibo
precotto).
Giuseppe Palmisano, Rocco Palmisano
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Consigli e ricette per un'alimentazione sana, gustosa e
rispettosa dei bisogni fisiologici