L'etere nel XX secolo: da Todeschini a Reich
Scienza e Fisica Quantistica
Due scienziati screditati e misconosciuti del Novecento,
Todeschini e Reich, hanno dedicato la loro vita allo studio dell'etere e
dell'energia che lo pervade e hanno elaborato interessanti teorie sulla
bioenergia
Gabriele Muratori - 01/09/2018
Tratto da Noi Medici di Noi Stessi
Il XX secolo è stato un periodo molto difficile per chi
credeva nell’esistenza dell’etere. Per queste persone l’emarginazione da ogni
discussione e dibattito era quasi la regola, presso un mondo scientifico e
accademico saldamente attaccato, dominato e infatuato dalla teoria della
relatività, che ne esclude la presenza e che considera lo spazio come vuoto.
Destino volle che proprio un ingegnere italiano, Marco
Todeschini, si opponesse con tutte le sue forze a questo conformismo e, con una
serie di intuizioni, scoperte e invenzioni elaborasse una interessantissima e
ancora attuale teoria sulla presenza dell’etere e sui suoi effetti in tutti i
campi dell’esistente.
Todeschini per oltre trent’anni ricercò e individuò il
principio unifenomenico, quel principio cioè unificatore della formazione di
tutti i fenomeni, ponte di passaggio tra il mondo materiale e quello
spirituale.
Fondamento per tutta questa conoscenza è, in
contrapposizione alle tesi della relatività einsteiniana, la rivalutazione del
concetto di “etere”, ovvero di quel fluido sottilissimo responsabile di ogni
moto e fenomeno dell’universo, dal mondo atomico a quello cosmologico, con una
influenza reciproca tra le realtà biologiche e psichiche.
L'etere secondo Todeschini
Nell’ambito della teoria della presenza dell’etere
introdusse con assoluta novità una componente psichica e spirituale fino ad
allora emarginata da tutti gli scienziati. Secondo Todeschini esiste una
“intelligenza Universale” di natura puramente spirituale che, grazie alla
presenza delle forze che mette in atto, trasforma lo spazio vuoto in uno spazio
pieno a densità costante, proprio come un’altra sostanza materiale.
In poche parole, lo spazio privo di qualsiasi particella
atomica o subatomica, sinonimo perciò di vuoto assoluto, per il fatto stesso di
essere sede in ogni suo punto di “forze”, diventa inerte, assume una massa, una
certa densità, al pari della materia; oppone per questo resistenza a corpi in
movimento o induce riduzione di velocità in corpi già in movimento. In questo
modo si comporta come spazio pieno.
Todeschini quindi ammette l’esistenza di uno spazio
tridimensionale, fluido, denso e incompressibile, con una densità propria pari
a 1/9x10 elevato alla ventesima potenza, inferiore a quella dell’acqua che è
circa uguale a 1 kg/dm3.
Cercando, poi, il fondamento a un principio unificante,
afferma che la meccanica con cui si verificano i fenomeni naturali nel
microcosmo (corpo umano) è la stessa del macrocosmo (universo).
Nella sua opera principale dal titolo Spazio-biofisica e
Psicodinamica, sostiene che l’esistenza dell’etere è la condizione
indispensabile e per la formazione della materia, e per il sistema di
percezione corporea attraverso l’attivazione degli organi di senso. Riassume
egli stesso in modo molto sintetico il suo pensiero in questo brano: «Il mondo
fisico è costituito solamente di spazio fluido inerziale, i cui movimenti
rotanti costituiscono i sistemi atomici e astronomici che formano la materia».
Questo testo richiama il fatto che come si formano i
sistemi stellari e galattici, cioè quelli di dimensione infinitamente grande,
così si formano in sistemi atomici, infinitamente piccoli.
Reich e l'energia orgonica
Durante il XX secolo svolse la sua attività un altro
scienziato molto interessante e controverso, che se vogliamo parlare di etere o
forme di energie simili non possiamo trascurare. Si tratta di W. Reich, il
quale attraverso i suoi studi giunse a scoperte molto interessanti anche se
“non autorizzate”, come riporta Marco Pizzuti nel suo testo già citato.
Wilhelm Reich fu medico, psicoanalista, proveniente dalla
grande e famosa scuola di Vienna fondata da Sigmund Freud. A differenza di molti suoi colleghi si impegnò anche in
attività politiche e sociali.
Non si fermò qui: si interessò pure di fenomeni fisici e
biologici e la scoperta dell’energia orgonica, che presenta caratteristiche
molto simili all’etere tanto che si può identificare con esso, fa parte di
questo suo interesse.
Lasciò in eredità una serie di invenzioni e sistemi
terapeutici di grande valore e attualità, che ancora oggi vengono apprezzati e
utilizzati soprattutto nei campi della psicoanalisi, della medicina e della
meteorologia.
Grazie al fatto che non è assolutamente costoso
procurarsi, fabbricarsi e adattare alle proprie esigenze gli strumenti che egli
stesso ha inventato, numerosi estimatori della sua opera e liberi ricercatori
hanno potuto riprodurre con una certa facilità i suoi esperimenti e metodi di
cura. Questa materia è completamente libera da brevetti o diritti d’autore.
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Medicina tradizionale ed energia orgonica per ritrovare
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Gabriele Muratori