La Mia Ricetta Anti Cancro
Alimentazione, difese naturali, gestione delle emozioni:
come ho sconfitto il tumore
di Odile Fernandez Martìnez
La Mia Ricetta Anti Cancro
Che cos'è il cancro?
Che cosa favorisce il suo sviluppo?
E' possibile prevenirlo?
E, una volta accertato, è possibile contrastarlo?
Nel 2010 Odile Fernàndez ha sconfitto un cancro potenzialmente
mortale.
Al momento della diagnosi, ha deciso di cercare le
risposte a queste e molte altre domande e, dopo una ricerca accurata, ha
scoperto che alcuni semplici cambiamenti nell'alimentazione e nello stile di
vita possono essere utili mezzi di prevenzione, ma anche migliorare il decorso
della malattia.
Dai risvolti di copertina
Quando le viene diagnosticato un cancro, la dottoressa
Odile Fernández ha trentadue anni, un marito, un bambino e lavora come medico
di base. Il suo non è un caso isolato perché, come confermano le statistiche, i
casi di tumore nel mondo occidentale sono in costante aumento.
Che cosa si può fare davanti a uno scenario tanto
sconfortante?
È possibile agire per prevenire la malattia o facilitarne
la cura?
L'esperienza dell'autrice raccontata in questo libro
lancia un messaggio forte e rassicurante.
Odile non si rassegna e, mentre si sottopone alla
chemioterapia, mette a frutto le sue conoscenze mediche, indaga sugli studi più
recenti e scopre che esistono tanti metodi – provati scientificamente – che
possono aiutare l'organismo a eliminare le cellule maligne.
Il più potente è l'alimentazione: alcuni cibi, come la
carne o lo zucchero, favoriscono il cancro mentre altri, come la cipolla, gli
agrumi o il cacao, stimolano le difese immunitarie e ci aiutano a contrastare
la malattia e a potenziare le cure. Ma l'autrice ha verificato anche
l'efficacia di altri eccezionali alleati: l'attività fisica, la qualità del
sonno, una gestione delle emozioni che riduca lo stress, oltre alla validità di
alcune terapie naturali.
Un piano d'attacco completo contro un male che continua a
fare paura spiegato da un medico che è stata anche paziente. Quella che vi
accingete a sfogliare è una vera guida anticancro, ricca di preziose
informazioni che cambieranno radicalmente il vostro punto di vista sulla
malattia.
Hai il cancro - Estratto da "La Mia Ricetta
Anticancro" libro di Odile Fernandez Martìnez
Ti voglio raccontare cosa mi è successo.
Mi chiamo Odile, ho trentadue anni e sono un medico di
famiglia. Ho un bambino di tre anni, un compagno e dei genitori che mi vogliono
bene. Ho un lavoro stabile e nessun problema economico. Sembra che tutto vada
per il meglio nella mia vita, potrei dire di essere felice, quando accade
qualcosa e tutto cambia.
L’estate 2010 è appena iniziata, ma io mi sento stanca,
irritabile, persino un po’ depressa. Apparentemente non ne ho motivo, eppure
sento che qualcosa non va nel mio corpo. Forse grazie alla mia esperienza come
medico, intuisco di avere il cancro. Non so se sia all’apparato riproduttivo o
a quello digerente, ma sento che qualcosa di anomalo mi sta crescendo dentro la
pancia. In autunno scopro che la mia inquietudine era motivata. Con la
palpazione mi trovo un rigonfiamento all’addome: dev’essere quel «qualcosa» che
mi sento da tanto.
Certo, non accade spesso di diagnosticare così i tumori;
di solito le persone non lo «sentono» e tantomeno lo scoprono con
l’autopalpazione, ma se sei un medico e vedi molti pazienti, sviluppi il
cosiddetto «occhio clinico», che a volte ti permette di guardare in viso
qualcuno per intuire di cosa soffre. D’altronde, in passato i medici erano
molto bravi a individuare le malattie senza tanti esami, visto che quasi non ce
n’erano. Oggi il nostro lavoro è diventato senz’altro molto più facile grazie
alla diagnostica per immagini (TAC, risonanza magnetica, ecografia, mammografia
eccetera), ma prima avevamo soltanto le mani, gli occhi, l’udito. Oggi, per
quanto non venga più allenato come in passato, conserviamo ancora quell’occhio
clinico. E questa speciale prerogativa clinica è utile anche nell’autodiagnosi.
Così succede anche a me: osservo il mio corpo, vedo che
qualcosa non va e dai sintomi sospetto un cancro. Mi rivolgo subito ai colleghi
per ottenere una diagnosi precisa. In un primo momento le immagini suggeriscono
un tumore grosso ma benigno; da lì a qualche giorno, invece, l’intervento
chirurgico rivela il contrario. Si tratta di un cancro alle ovaie.
Alcune settimane dopo l’operazione compaiono metastasi a
un polmone, all’osso sacro e alla vagina. La prognosi non è incoraggiante,
secondo le statistiche le mie probabilità di sopravvivenza sono scarse. Nel
giro di un solo mese la mia vita finisce gambe all’aria: sento la morte vicina,
devo dire addio a tutto e a tutti. Mi sembra di aver fallito come mamma e ho
paura, molta paura. È novembre e sono convinta che morirò prima dell’Epifania,
forse non vedrò nemmeno mio figlio scartare i regali di Natale. Chiedo ai miei
genitori, a mia sorella e al mio compagno di prendersi molta cura del mio
piccolo, di parlargli di me. Preparo un video e un album fotografico per lui,
voglio che si ricordi quanto gli ho voluto bene e i bei momenti vissuti
insieme. Sento che la fine si avvicina, ho la morte alle calcagna. Non faccio
che piangere, ho paura, sono depressa e angosciata, ho perso ogni speranza.
Parlo con gli oncologi, chiedo la verità perché non voglio soffrire e
preferisco morire in pace piuttosto che sottopormi a cure inutili. Chiedo loro
di non prescrivermi la chemio e non prolungare la mia agonia se la fine è
inevitabile. Loro mi incoraggiano a seguire la terapia, hanno visto risolversi
casi ancora più gravi del mio e mi assicurano che se invece la cura non dovesse
funzionare me lo faranno sapere affinché io possa decidere di abbandonarla.
E all’improvviso qualcosa cambia in me. Smetto di
piangere e come la fenice risorgo dalle mie ceneri. Sento che non morirò, non
voglio, non posso morire. Ho ancora molto da fare, voglio veder crescere mio
figlio e conoscere i miei nipotini.
Voglio vivere, voglio aggrapparmi alla vita.
Non posso permettermi di morire.
Per ogni persona questa malattia ha un significato intimo
e diverso, ognuno la percepisce e la vive alla propria maniera. Ecco, questo è
stato il modo in cui l’ho vissuta io.
Cosa mi abbia fatto reagire, uscire dallo stato di
prostrazione e provare quell’irrefrenabile voglia di vivere ancora non lo so
con certezza. So soltanto che a un certo punto mi esplode dentro un caparbio
desiderio di vivere. Voglio sottrarmi alla morte, così mi aggrappo a tutto ciò
che può motivarmi a vivere e decido di affrontare la malattia in modo positivo,
dando fiducia al mio corpo e alla medicina per guarire.
Una delle ragioni per le quali desideravo tanto vivere
era il mio bambino. Un figlio è la cosa più preziosa che una donna possa avere:
sin dall’attimo in cui nasce la vita della madre rimane legata alla sua.
L’amore materno è infinito e incondizionato e noi mamme siamo capaci di tutto
per il bene dei nostri figli. Quando ero triste e disperata mi bastava guardare
il suo visino per sapere che non potevo lasciarlo, che dovevo assolutamente
accompagnarlo lungo il cammino della vita. I figli ci obbligano a rimanere, e
il mio bambino di tre anni mi costrinse a mettere da parte la tristezza e tirar
fuori la voglia di vivere.
Dopo l’agghiacciante notizia, dopo aver sentito la parola
«cancro» mille volte, dovetti digerirla. E fu solo quando riuscii ad accettare
il fatto di avere una malattia molto grave e potenzialmente mortale che un’onda
di energia e positività mi travolse, spingendomi a decidere di impegnarmi con
tutta me stessa per guarire. Certo, sapevo bene che avrei potuto perdere la
battaglia, ma mi sarei dedicata anima e corpo alla guarigione. D’altronde, do
sempre il massimo in tutti i progetti, metto la passione in ciò che faccio,
quindi perché mai quella volta avrei dovuto comportarmi diversamente? Avrei
iniziato dando fiducia alla chemioterapia che mi avevano prescritto per scacciare
la malattia dal mio corpo.
Mi sottoposi alla prima seduta il 17 novembre 2010 e da
quel momento presi a seguire un nuovo piano sia alimentare sia di attività
fisica giornaliera, provai terapie naturali mirate a farmi raggiungere la
serenità mentale, cominciai a meditare, insomma, diventai parte attiva nella
mia guarigione. E da quello stesso giorno iniziai a sentire che le metastasi,
ancora palpabili, diventavano man mano più piccole e sparivano. Il tutto nel
giro di poche settimane. Sembra incredibile un tempo così breve, eppure è vero,
e lo possono testimoniare le persone che avevano osservato e palpato quelle
metastasi con me. So che una guarigione così rapida non capita di frequente,
anzi, ci sono pochi casi come il mio, e non voglio indurti a pensare che se fai
come me sconfiggerai sicuramente il cancro, ma sono convinta che se mangi bene,
fai attività fisica e hai la mente serena, sarai in grado di sopportare molto
meglio la malattia e le terapie saranno molto più efficaci che se decidi di
rimanere seduto sul divano a vedere cosa succede.
Dopo aver iniziato la chemio, ogni volta che andavo in
ospedale dicevo all’oncologo che ero già guarita, ed ero così fiduciosa e
sicura che lo specialista mi prescrisse una TAC: nel gennaio del 2011 la PET
TAC (la tomografia a emissione di positroni) rivelò che le metastasi erano
sparite e il tumore era uscito dalla mia vita. Così come avevo sentito di
essermi ammalata, avevo sentito anche di essere guarita. Un fenomeno
straordinario. Un vero miracolo, a detta dell’oncologo.
Quale è stata la mia ricetta anticancro? È l’argomento di
questo libro. Quale alimentazione e quali tecniche mi hanno aiutato a guarire
nonostante il cancro alle ovaie in stadio avanzato?
Ti racconterò ciò che prescrissi a me stessa, a mo’ di
ricetta medica: essenzialmente, buon cibo, amore e serenità.
Non so se tutto quello che ha fatto così bene a me potrà
essere adatto anche a te, ma sicuramente ti guiderà nel tuo cammino verso la
guarigione. In questa malattia ognuno segue un proprio percorso. Io ti ho
raccontato la mia esperienza, che senz’altro sarà molto diversa dalla tua,
perché desidero di cuore esserti utile.
Non sempre c’è un lieto fine in questa malattia: quando
l’affrontiamo, l’ombra della morte si aggira nei nostri pensieri, ma dobbiamo
sforzarci di cacciarla via e sfruttare ogni momento che la vita ci regala,
dobbiamo vivere il qui e ora senza pensare al domani. Il domani è comunque
un’incognita, con o senza cancro. Carpe diem, «cogli l’attimo», dicevano gli
antichi romani. In questa vita c’è solo una certezza: tutti moriremo. Il resto
è opinabile, ma la morte è un dato di fatto. L’unica differenza tra una persona
con il cancro e gli altri è che la prima è più cosciente del fatto che la fine
può coglierla nel futuro immediato, però anche una persona in perfetta salute
potrebbe essere investita da una macchina in qualunque momento e morire sul
colpo. Questo per dire che non sappiamo quando arriverà il nostro momento,
perciò dobbiamo approfittare di ogni minuto, assaporare ogni attimo, vivere una
vita piena e consapevole. La
C’è una frase di Socrate che mi piace molto: «Esiste un
solo bene, la conoscenza. E un solo male, l’ignoranza». Il mio obiettivo è che
alla fine del libro tu conosca il cancro, perché si sviluppa e cosa puoi fare
tu per prevenirlo e curarlo. Quando avrai queste informazioni potrai prendere
decisioni consapevoli riguardo il tuo stile di vita. Magari non troverai niente
che possa esserti di aiuto, magari riterrai alcune informazioni utili e altre
no, o forse deciderai di seguire tutti i consigli alla lettera. Comunque sia,
ciò che farai dopo aver letto il libro sarà una tua decisione, una scelta
consapevole, compiuta in base alle conoscenze e non frutto dell’ignoranza.
In ospedale, la maggior parte dei pazienti chiede
all’oncologo e alle infermiere se può fare qualcosa per combattere la malattia,
anche a tavola. La risposta più frequente è: «Non faccia niente di particolare,
mangi tutto ciò che vuole». Lo stesso dissero a me, ma mi rifiutai di credere
che non ci fosse nulla che io potessi fare. Allora mi immersi nelle
pubblicazioni scientifiche degli ultimi anni per scoprire se veramente non
potessi rendere la chemio più efficace e aiutare il mio corpo a guarire. Et voilà!
Ho scoperto che ci sono moltissime cose che possiamo fare, semplici e alla
portata di tutti.
Tu devi agire: devi informarti, devi chiedere, devi
essere un soggetto attivo, sei tu il malato, non loro. E mi spiace, ma no, non
puoi mangiare ciò che vuoi, almeno non finché non saprai ciò che fa crescere un
tumore e ciò che aiuta a prevenirlo e curarlo.
I miei colleghi, a volte per mancanza di tempo e altre
perché non si tengono aggiornati, lasciano i loro pazienti in balia della
sorte, affidandoli solo alla chemio, alla radioterapia e alla chirurgia. Certo,
si sono rivelati approcci efficaci e il tuo oncologo ti prescriverà sempre ciò
che è meglio per te, ma anche tu puoi diventare parte attiva migliorando
l’efficacia delle terapie e rendendole più sopportabili.
Inoltre, è ormai scientificamente dimostrato che, oltre a
quelle convenzionali e allopatiche, esistono molte altre terapie che si possono
seguire per curare e prevenire i tumori. Voglio fartele conoscere. Ti parlerò
soltanto delle terapie approvate dalla scienza − non sono una ciarlatana e non
ti darò false speranze − ma se ha funzionato per me, perché non dovrebbe
aiutare anche te? A tre anni dalla guarigione mi sento piena di energie e
voglia di vivere. Desidero continuare a gustarmi i piccoli piaceri della vita,
e voglio che tu faccia lo stesso, anche se ora sei malato e vedi tutto nero.
Dal febbraio 2011 mi adopero per svegliare le coscienze,
per far sapere quanto sia importante nella cura dei tumori un’alimentazione
sana ed equilibrata, per spiegare come le emozioni negative ci facciano
ammalare e quelle positive ci aiutino a guarire.
All’inizio ho creato un blog − www.misrecetasanticancer.com −
come luogo dove tenere le ricette che creavo con i cibi anticancro, giusto per
non dimenticarle, poi vi ho caricato anche gli articoli che man mano trovavo
sull’alimentazione e le terapie naturali anticancro. Nell’ottobre del 2011 mi
resi conto però che il solo blog non bastava per diffondere queste informazioni
e cominciai a tenere seminari e conferenze a Granada, la mia città. Poi i
workshop aumentarono e ora percorro la Spagna in lungo e in largo con un unico
scopo: aiutare le persone malate di cancro. Ho inoltre deciso di raccogliere le
informazioni che fornisco nei seminari in un volume disponibile a tutti.
Considera questo libro un gesto di amore. È il modo che
ho di offrirti una cosa per me molto importante: tutto il sapere e l’esperienza
accumulati da quando mi sono sentita dire per la prima volta: «Hai il cancro».
E se sono state molte le ore che ho dedicato a raccogliere le informazioni, ore
rubate alla mia famiglia, non voglio che quanto ho imparato vada perso, quindi
voglio donare a te ciò che mi sarebbe piaciuto qualcuno offrisse a me quando
scoprii la mia malattia.
Questo libro è stato scritto dal punto di vista di una
donna e di una mamma che si è ammalata, ha pianto e sofferto. Una donna che
però ha saputo servirsi delle avversità per crescere e imparare. Oggi esistono
molti libri in commercio sull’alimentazione anticancro, ma sono scritti perlopiù
da oncologi e nutrizionisti che non hanno vissuto in prima persona questa
malattia. Ciò non significa che non siano validi o siano peggiori, anzi, forse
sono migliori. Ma un conto è trattare un argomento che si conosce teoricamente,
e un altro, molto diverso, è raccontare quello che si è sperimentato sulla
propria pelle.
Per conoscere e capire fino in fondo qualcosa devi prima
averlo vissuto.
Questo non vuol dire, però, che il libro sia rivolto
unicamente a chi ha ricevuto questa terrificante diagnosi. A te, che non hai il
cancro ma vuoi prevenirlo prima ancora di curarlo, le mie congratulazioni. Così
dovrebbe essere la medicina: preventiva anziché curativa. In molti casi la
medicina non mira tanto a guarire, quanto ad attenuare i sintomi. Per quanto
riguarda i tumori, spesso i medici intervengono quando ormai l’incendio (il
cancro) si è manifestato. Sono come i pompieri che spengono il fuoco con
l’acqua, ma non si preoccupano di scongiurarne l’insorgere predisponendo un
terreno sfavorevole all'incendio, così come, una volta spente le fiamme, non
pensano a fare in modo che queste non si scatenino più.
Prima del cancro io ero un medico di base convenzionato
con il Servizio Sanitario, ma come quasi tutti i medici di famiglia ero diversa
dagli specialisti, ero più una sorta di confessore. Mi è sempre piaciuto sedere
accanto al paziente e ascoltarlo, conoscere i suoi timori e preoccupazioni
perché il sostegno psicologico e la comprensione umana di un dottore sono più
efficaci che la migliore delle pastiglie.
Molti pazienti non hanno bisogno di farmaci, ma soltanto
di essere ascoltati. Per questo, se un giorno mi chiederanno di tenere una
conferenza per i colleghi oncologi, suggerirò loro di ascoltare di più i
pazienti, di offrire più sostegno e persino affetto. Dirò che quando hai il
cancro muori dalla paura e hai bisogno di qualcuno che ti dia una pacca sulla
spalla e ti assicuri che sarà al tuo fianco, che sarà con te quando avrai
bisogno di qualcosa, di qualcuno che ti tratti non come una cartella clinica ma
come una persona con nome e cognome. So che quel momento non è vicino, ma sono
sicura che un giorno parlerò anche davanti agli oncologi.
In questo libro ti racconterò molto sulla terapia
naturale antitumore, ma parleremo soprattutto di come mangiare. L’alimentazione
è la causa di un tumore maligno su tre, quindi puoi immaginare l’importanza che
riveste nell’ambito della prevenzione e della cura. Detto ciò, però, non
trascureremo le emozioni né l’attività fisica.
Sei pronto? Allora partiamo.
Indice
Hai il cancro
Parte prima - Cancro: di che cosa stiamo parlando?
La biologia del cancro. Che cos'è e cosa lo causa
Le fasi del cancro - Il cancro è un delinquente che può
essere reinserito nella società - Il seme del cancro
Le chiavi per combattere il cancro
Il sistema immunitario, il nostro migliore alleato - Un
terreno infiammato favorisce la comparsa del cancro - Stress ossidativo e
cancro - Angiogenesi e cancro - Lo
zucchero è il cibo del cancro -
L'acidosi extracellulare e l'ipossia favoriscono le metastasi
Il cancro in cifre
Morire di cancro
I fattori ambientali e la genetica
Genetica e cancro. Che ruolo hanno i geni? - L’epidemia del Ventunesimo secolo - L’alcol
e i suoi complici - La salute in fumo - Il ruolo dell’alimentazione - Il
rapporto tra obesità e cancro - Digiuno e restrizione calorica - I vantaggi
dell’attività fisica - Infezioni e cancro
I cancerogeni ambientali
Il contesto in cui viviamo - I prodotti tossici attorno a
noi - I meccanismi di difesa contro i cancerogeni
Parte seconda - La casa anticancro
Ingredienti a rischio nei cosmetici
Ingredienti a rischio nei prodotti per la pulizia e per
la casa
La casa sicura
Cosmesi e igiene personale - Prodotti per la pulizia
domestica
Parte terza -
L’alimentazione anticancro
Parliamo di nutrienti
Proteine - Carboidrati - Grassi - Vitamine - Minerali -
Acqua
La chemioterapia negli alimenti
Proprietà dei fitonutrienti - Terpeni - Polifenoli -
Clorofilla - Glucosinolati - Vanilloidi - Composti solforati o organo-solforati
- Lignani - Acido fitico - Inibitori delle proteasi
Gli alimenti ai quali dobbiamo dire NO!
NO alla carne e al latte - E il pesce? - Alimenti
vegetali contro alimenti animali - NO al sale - NO al glutine - NO allo zucchero
Gli alimenti anticancro
La cipolla fa piangere il cancro - L’aglio, una vera
panacea - Le Crucifere mettono in croce il cancro - Le alghe, la chemioterapia
del mare - I funghi invitano il nostro corpo a eliminare il cancro - Rosso
pomodoro contro il cancro - Le Cucurbitacee: il melone e l’anguria, re e regina
dell’estate - I chicchi dei cereali integrali - I legumi, alla base della dieta
mediterranea - I semi di lino tessono una trama contro il cancro - I semi di
sesamo per piantarla con il cancro - La frutta secca rinsecchisce il cancro - I
semi di zucca e i grassi «sani» - L’olio di oliva e le olive: dalla dieta
mediterranea un aiuto contro il cancro - La curcuma, l’oro in polvere che
combatte il cancro - Lo zenzero, la radice che fa morire il cancro - Le erbe
aromatiche, aromi anticancro - Il latte materno e la storia dell’HAMLET - I
probiotici, batteri «per la vita» - Tè verde: un infuso che sfida il cancro -
Vino rosso, uva nera e resveratrolo - La cirimoia, verde come la speranza - La
melagrana dai semi rossi - Agrumi: vita aspra per il cancro - La mela rossa non
avvelena solo Biancaneve - I frutti di bosco mettono in ombra il cancro -
Prugna, pesca e pesca noce: i grandi semi colpiscono il cancro - Cacao e
cioccolato fondente rendono la vita amara al cancro - I germogli fanno fiorire
la salute - Altri alimenti anticancro
Sinergie e idee nel piatto
Alleanze virtuose - Alimenti anticancro: cosa consumare
regolarmente - Scegli frutta e verdura
di stagione - La stagionalità della frutta - La stagionalità degli ortaggi
Gli alimenti non sono più quelli di una volta
Alimenti biologici contro alimenti convenzionali
Come cucinare gli alimenti anticancro?
Metodi anticancro per consumare gli alimenti - Metodi non
idonei e potenzialmente cancerogeni per preparare gli alimenti
Dove cucinare gli alimenti anticancro?
Utensili consigliati - Utensili sconsigliati
Esiste l’alimentazione anticancro ideale?
La dieta Okinawa - La dieta mediterranea - La terapia
Gerson - La macrobiotica - Il metodo Kousmine e la crema Budwig - La paleodieta
- Che cosa hanno in comune tutti questi metodi?
Parte quarta - Terapie naturali e trattamento naturale
del cancro
Le terapie naturali contro il cancro
La moxibustione e l’agopuntura
La moxibustione - L’agopuntura
Il reiki e le terapie energetiche
Il reiki - Il tocco terapeutico
Tecniche manuali per il cancro
Lo shiatsu - La
riflessologia - Elementi da considerare quando si valutano le terapie naturali
Le piante medicinali anticancro
Cardo mariano (Silybum marianum) - Ginseng (Panax
ginseng) - Kalanchoe - Piantaggine (Plantago lanceolata) - Vischio (Viscum
album) - Unghia di gatto (Uncaria tomentosa) - Quali piante non sono
«anticancro»?
Le emozioni e il cancro
La personalità pro-cancro - Lo stress e i conflitti - La
meditazione - La tabella dei desideri - Il cancro condiviso è mezzo cancro -
L’amore è una necessità - Gli acidi grassi e le emozioni - L’attività fisica
produce piacere - Lo yoga crea stabilità interiore - Il sonno e il rischio di
cancro - Liberare animali per farti ritornare la vita - Le mie regole per
essere felici... con o senza cancro
La paura della recidiva
Parte quinta - Il secondo miracolo
Il cancro... e dopo?
Una difficile decisione - La protezione della fertilità -
Come aumentare la fertilità dopo il cancro?
Ringraziamenti
Bibliografia consigliata
Note
Odile Fernandez Martìnez
La Mia Ricetta Anti Cancro - Libro >> http://goo.gl/HV9Gni
Alimentazione, difese naturali, gestione delle emozioni:
come ho sconfitto il tumore
Editore: Sperling & Kupfer Editori
Data pubblicazione: Settembre 2014
Formato: Libro - Pag 482 - 14x21 cm