La coerenza del cuore: intervista a Gregg Braden
Possiamo connetterci agli altri, al campo della Terra e
modificare gli eventi? Gregg Braden ci racconta la potenza della coerenza del
cuore
di La redazione S&C - 22/10/2014
La coerenza del cuore: intervista a Gregg Braden
Possiamo aspettare che accadano catastrofi, oppure
possiamo scegliere oggi il domani che desideriamo vivere. Il momento storico in
cui ci troviamo – un ciclo sta per finire e uno nuovo ciclo di affaccia
all’orizzonte – è profondamente propizio: un tempo di transizione in cui cadono
gli schemi, sfumano le credenze e si affaccia il nuovo, potenzialmente molto
positivo se sapremo rispondergli con la coerenza del nostro cuore.
Il nostro colloquio con Gregg Braden – che abbiamo
incontrato lo scorso 13 ottobre 2010 a Brescia, in occasione dell’unica data
italiana del suo tour Fractal Time (la prima parte dell’intervista è apparsa su
Scienza e Conoscenza 34, ottobre/dicembre 2010) – prosegue con la sua visione
del mondo che verrà: un mondo migliore in cui saremo migliori.
Cosa accade quando le emozioni e i sentimenti creano nel
nostro corpo un campo coerente? Possiamo connetterci agli altri, al campo della
Terra e modificare gli eventi?
Una delle domande che più ci tormentano riguarda il modo
in cui viviamo questo tempo, se abbiamo alcun potere di influenzare i
cambiamenti delle nostre vite o se disponiamo di alcun potere come essere
umani. La nuova scienza ci dimostra, al di là di ogni ragionevole dubbio, che
siamo tutti collegati, che tutta la vita è connessa in modi che la scienza,
oggi, sta ancora solo tentando di comprendere.
Il campo magnetico della Terra collega e sostiene ogni
forma di vita sul pianeta – dalla vita di un filo d’erba, di un pesce, un cane
o un gatto, a quella di un CEO di qualsiasi grande azienda, del leader di tutte
le nazioni: siamo tutti collegati attraverso il campo magnetico della Terra,
non esiste un “noi” e un “loro” quando si parla di questo campo. Nell’emisfero
settentrionale ci sono due satelliti che ogni trenta minuti inviano agli
scienziati una lettura dell’intensità del campo magnetico terrestre. L’11
settembre 2001 è accaduto qualcosa di straordinario, perché questi campi
magnetici – che solitamente aumentano e diminuiscono ogni due ore
–improvvisamente hanno avuto un grande balzo alle ore 9:00, 15 minuti dopo che
il primo aereo ha colpito la prima torre del World Trade Centre. Gli scienziati
dicono ci sono voluti 15 minuti prima che i media globali riuscissero a
trasmettere le immagini al mondo e ci sono voluti 15 minuti perché milioni di
persone vedessero tali immagini e rispondessero a esse con una profonda
emozione (o stato emotivo). Secondo gli scienziati tali emozioni – provate
collettivamente da milioni di persone contemporaneamente – sono state così
potenti da influenzare i campi magnetici della Terra. Questo avvenimento ha
sorpreso molto gli scienziati, i quali affermano che non siamo tutti collegati
alla Terra e che questa teoria sia una credenza, una vecchia credenza del
passato.
Ma la nuova scienza sta dimostrando che il cuore umano,
in cui si originano le nostre emozioni, produce un campo magnetico molto
potente, 5.000 volte più potente del campo magnetico del cervello. Ciò
significa che quando proviamo una forte emozione, il nostro cuore crea un
potente campo magnetico. E ciò che hanno osservato gli scienziati è che quando
milioni di persone provano un sentimento emotivo nello stesso istante, questo è
talmente potente da poter influenzare il campo magnetico che collega ogni forma
di vita sulla Terra.
Dunque la domanda è: possiamo creare questa esperienza
senza che si verifichi la tragedia? Possiamo scegliere di riconciliarci e di
provare amore, comprensione e gratitudine, forti emozioni positive senza che si
verifichi la tragedia dell’11 settembre?
Quello che gli scienziati hanno notato è che quando
creiamo un’esperienza di amore, di gratitudine o di comprensione nel nostro
cuore, questa invia un segnale al nostro cervello e quando questo segnale viene
ricevuto dal cervello genera quella che viene chiamata coerenza (coerenza
cuore-cervello). La coerenza è stata effettivamente misurata scientificamente
come un segnale elettrico molto basso, pari a 0,10 Hz, o 0,10 cicli al secondo.
Dunque quando proviamo un sentimento che crea il valore di 0,10 Hz, si dice che
“siamo in coerenza” e adesso sappiamo che la nostra coerenza personale è anche
parte della coerenza collettiva del pianeta. Ed ecco perché si tratta di una cosa
positiva: in presenza della coerenza, diventiamo più buoni e meno aggressivi.
Nello stato di coerenza, siamo più disposti a risolvere i nostri problemi
discutendone, senza guerre. Nello stato di coerenza la nostra forza di
carattere, la nostra risolutezza, è molto forte, riusciamo a pensare meglio, a
risolvere i nostri problemi. La coerenza è un fattore molto positivo, sia a
livello personale che globale. Se siamo in grado di creare nelle nostre vite
personali questa coerenza di comprensione, gratitudine e amore, allora creiamo
la pace e la guarigione di tutto il mondo. Ed è questo il grande mistero delle
profezie e delle predizioni dei nostri antenati: essi non erano in grado di
predire i risultati del nostro momento storico perché non potevano sapere se
avremmo trovato il modo di creare questa coerenza nei nostri cuori. È questa la
nostra grande sfida oggi, in presenza dei vasti cambiamenti e della profonda
crisi che viviamo nel mondo. Siamo in grado di riunirci come una famiglia e di
creare quella coerenza necessaria a unirci e trascendere, per diventare
migliori rispetto alla crisi del nostro tempo? Tu e io, possiamo – scegliendo
come rispondere a questa domanda – scegliere il modo in cui vivere le nostre
vite oggi. Le nostre scelte individuali diventano la nostra risposta collettiva
a questo momento storico.
Che cosa pensi della scienza e della tecnologia del XXI
secolo?
La scienza è un nuovo linguaggio nato circa trecento anni
fa. Un linguaggio per descrivere la natura e la nostra relazione con il mondo.
Agli albori della scienza, gli scienziati credevano che tutte le forze che non
potevano essere viste o misurate, non esistevano. Essi hanno escluse molte
delle teorie che potevano aiutarci a comprendere i nostri rapporti con il mondo
e ora stanno tentando di riscoprire e di rintracciare questi rapporti. La
fisica quantistica ha fatto numerosi progressi in questo senso. La fisica
quantistica ci dice che tutte le cose sono collegate tramite un campo di
energia, una matrice vivente che stiamo appena iniziando a comprendere. La
fisica quantistica ci dice che ogni essere umano è nato parlando il linguaggio
del cuore che comunica con tale campo. La fisica quantistica ci dice che quanto
riusciamo a provare il giusto tipo di emozioni nel nostro cuore, possiamo
influenza la realtà fisica dei nostri corpi e del nostro mondo. E sia la fisica
quantistica che gli scienziati concordano su questi principi.
La domanda è: qual è il grado di influenza che abbiamo
sui nostri corpi e a che livello siamo in grado di influenzare il mondo? La
risposta a questa domanda è diversa per da individuo a individuo ed è
determinata dalla nostra concentrazione. E la scienza del XXI secolo riflette
questi principi. Esiste un rapporto molto affascinante tra tutte le discipline
scientifiche: dobbiamo immaginare una piramide alla base della quale ci sono i
principi matematici – perché tutte le discipline scientifiche utilizzano la
matematica per spiegare il proprio funzionamento – e sopra la matematica c’è la
fisica, e sopra la fisica c’è la chimica, e sopra questa la biologia e sopra
ancora le scienze umane della psicologia, per esempio. Quindi, se tutte le
discipline scientifiche si basano sulla matematica, quando cambiano i principi
matematici, devono cambiare anche tutte le altre discipline scientifiche in
modo da riflettere tale cambiamento. E ciò è quello che è accaduto. La
matematica è cambiata; la fisica è cambiata, e adesso c’è la fisica
quantistica; la chimica è cambiata e adesso abbiamo la chimica quantistica. La
biologia non è cambiata, la psicologia non è cambiata: questo è il conflitto al
quale assistiamo oggi, quello tra il vecchio modello di conoscenza e il nuovo,
tra il vecchio modello di cura in medicina e quello al quale stiamo assistendo
oggi. Credo che ciò che la scienza e la tecnologia rifletteranno sarà questo
cambiamento dei principi matematici e fisici, e per farlo, dovranno unificarsi.
E credo che quando questo avverrà, ci troveremo a vivere in un mondo molto
diverso. Un mondo che ci vedrà reintegrati nell’equazione della vita e della
natura – dalla quale la scienza ci ha escluso trecento anni fa – nel quale
saremo parte della soluzione, parte della nostra guarigione, parte della pace
nelle nostre famiglie, della pace nelle nostre comunità, della pace tra le
nazioni.
Da un punto di vista termodinamico, il tempo sembra
costretto ad avere una direzione precisa, individuata dal necessario aumento di
entropia dell’universo. Come si può conciliare la natura ciclica e frattale del
tempo, con la percezione che noi abbiamo della linearità del tempo? Perché il
problema del tempo è ancora irrisolto per la scienza?
È una domanda molto complicata e molto interessante. Uno
dei problemi più interessanti della fisica, oggi, è il problema del tempo. E la
domanda che si pone è se il tempo sia reale, se il tempo esista. Quello che
hanno scoperto i fisici è che, ai livelli più bassi della realtà fisica, il
tempo non esiste: vi è un valore chiamato costante di Plank e ogni misurazione
del tempo al di sotto di tale costante è insignificante. Ai livelli più basici
della nostra esperienza fisica, il tempo non esiste. Dunque la domanda che la
fisica si è posta è questa: se il tempo non è necessario alla base della nostra
realtà fisica, è necessario nelle nostre equazioni? I fisici si sono sempre
scontrati con quello che viene chiamato il “problema del tempo”. E il tempo
sembra seguire un’unica direzione, ovvero dal presente al futuro, benché non
esitano principi matematici che impediscano al tempo di andare verso il
passato. Tutti i principi matematici consentono l’inversione del tempo,
consentono il viaggio nel tempo, semplicemente non esistono esperienze che
possiamo documentarlo nella nostra realtà fisica. Per esempio, si pensi a un
uovo di gallina: se prendiamo un uovo e lo facciamo cadere sul pavimento,
l’uovo si rompe, ma non esistono principi matematici che dimostrino che tale
uovo debba rimare rotto. Secondo la matematica, il tempo può essere invertito e
l’uovo può ricomporsi e tornare intero. Ma sappiamo che non è così nella realtà
fisica. Questa è chiamata la marcia in avanti del tempo, o linearità del tempo.
Dal mio punto di vista, il problema è la nostra visione
limitata del tempo. I nostri antenati e le nostre tradizioni indigene avevano
una visione ciclica del tempo. La visione lineare è una visione ristretta,
incompleta, di un periodo di tempo circoscritto , ma se facciamo un passo
indietro e adottiamo una visione più ampia, se osserviamo i principi matematici
della natura, le prove fisiche della vita, le prove fisiche della storia,
scopriamo che il tempo sembra essere ciclico e che i fenomeni lineari che
osserviamo altro non sono che piccoli parti di un ciclo, ma non rappresentano
tutto il ciclo. Credo che il prossimo grande evento nella fisica e nella nostra
comprensione della storia, nella nostra relazione con il mondo, sarà quando noi
– e quando dico “noi” intendo il moderno mondo industrializzato e tecnologico –
adotteremo una visione ciclica del tempo.
Secondo la recente teoria cosmologica
“top-down-cosmology” (Hawking-Hertog) l’universo non ha un passato univoco, e
nel presente “sceglie” la propria storia da una sovrapposizione di infinite
storie possibili. Sembra un’ipotesi interessante. Cosa ne pensi? Si accorda con
la tua visione del tempo? Possiamo cambiare il nostro passato?
La domanda è se siamo in grado di cambiare il nostro
passato, e secondo la mia prospettiva, quello che sento è che non solo possiamo
cambiare il nostro passato, ma noi cambiamo il nostro passato. Come abbiamo
menzionato prima, nella fisica e nella matematica odierna non esistono leggi
che dimostrano che il tempo debba o possa muoversi solo in avanti. Secondo i
principi della matematica, il tempo può muoversi anche in senso inverso. Noi
possiamo non essere consapevoli di tale esperienza, ma qui entra in gioco la
coscienza umana: la nostra coscienza/consapevolezza attuale non è in grado di
interagire con il passato, ma ad altri livelli di consapevolezza è possibile
che questo accada ed è stato scientificamente dimostrato. Ad esempio: John
Wheeler, della Princeton University, ha fatto uno straordinario esperimento
chiamato “Quantum Eraser” (Annullatore quantistico) nel quale è stato in grado
di modificare il modo in cui un atomo si comporta nel presente, e, facendo
questo, di cambiare anche ciò che succedeva nel passato prima che accadesse nel
presente. È un esperimento molto affascinante, molto complesso, ma si è
trattata della prima volta, che io sappia, che gli scienziati sono stati in
grado di eseguire un esperimento in condizioni di laboratorio con il quale sono
riusciti a cambiare qualcosa nel presente, che cambiasse anche ciò che accadeva
nel passato. Hanno lavorato con particelle quantiche, riuscendo a cambiare il
loro comportamento in quel dato momento e, attraverso tale cambiamento, hanno
modificato il comportamento di tali particelle prima che raggiungessero tale
momento. Noi siamo fatti di queste particelle quantiche e se è possibile
modificare il comportamento di tali particelle quantiche nel passato, allora
dovrebbe essere anche possibile (la scienza non ha dimostrato il contrario)
modificare i nostri rapporti con il passato.
Qual è il tuo personale senso del tempo? Come guarda al
presente al passato e al futuro Gregg Braden?
Quando si parla di cicli di tempo, sia che si tratti di
cicli che durano migliaia di anni o che si tratti di cicli che durano pochi
secondi, i principi che li regolano sono gli stessi. Al termine di un ciclo e
prima che inizi il ciclo successivo, c’è uno spazio in cui un esiste nessun
ciclo, e questo spazio è il presente. È lo spazio tra l’inalazione e
l’esalazione del respiro, tra il sorgere del sole all’alba e il suo tramontare
la sera, tra il giorno e la notte. In questo spazio c’è il presente e nel
presente tutto è possibile, nel presente non esiste nient’altro. Ed è in questo
posto e solo nel momento presente che possiamo rinnovare i nostri corpi e
procedere, andare avanti con nuove scelte senza il giudizio del passato. Per me
significa che non importa cosa sia successo nel passato, perché è passato
appunto. Il momento è ora, nel presente, e mi offre l’opportunità di sospendere
le mie credenze/opinioni, i miei giudizi su quello che è stato e di scegliere
quello che mi piacerebbe vivere, di scegliere la mia guarigione/cura, di
scegliere il mio successo, la pace, di avere buoni rapporti con i miei amici e
con la mia famiglia e con i miei colleghi di lavoro. Tutto ciò comincia proprio
adesso, indipendentemente da ciò che sia successo nel passato. Questo è ciò che
penso a livello personale. E credo che se riusciremo a vivere così anche a
livello collettivo, daremo spazio all’opportunità di ridefinire tutti i modelli
spaventosi del nostro passato – noi tutti apparteniamo a una generazione di
sofferenza, guerre e tempi molto difficili. Questa è la nostra storia, ma non
deve essere il nostro futuro. Perché è adesso che dobbiamo scegliere. Secondo
me, è questa l’opportunità che ci offre il presente: è il momento di creare il
nuovo fondamento di ciò che verrà, la nuova base di un mondo nuovo, una nuova
base per la mia vita.
Questo articolo è tratto dalla rivista:
Scienza e Conoscenza - N. 35 >> http://goo.gl/FhXQ6c
Disponibile in versione cartacea, pdf e abbonamenti.
Editore: Scienza e Conoscenza - Editore
Data pubblicazione: Gennaio 2011
Formato: Rivista - Pag 80 -