La Terapia del Digiuno
Uno straordinario rimedio naturale per disintossicarsi e
ringiovanire
di Nicole Boudreau
Il digiuno può essere considerato una vera e propria
terapia: uno straordinario metodo per ringiovanire il proprio corpo e
disintossicandosi.
Allora ti chiederai:
Cosa si fa quando non si mangia?
E come ci si sente?
Tutte queste sono domande frequenti.
Il corpo possiede i mezzi per rigenerarsi, la vita
cellulare è dinamica, si rinnova costantemente e il digiuno stimola questo
rinnovamento.
Effettuato a riposo e lontano dallo stress, il digiuno
permette all’organismo di digerire ed eliminare le proprie tossine, le proprie
cellule e i propri tessuti danneggiati. In questo modo il corpo può
disintossicarsi e allo stesso tempo ringiovanire non solo a livello
superficiale.
Il libro contiene una serie di consigli pratici per
praticare il digiuno in maniera serena e senza complicazioni, nonché la
descrizione di tutti gli effetti e le malattie che si possono sconfiggere con
questo “rimedio” naturale.
Contiene casi concreti di persone che utilizzato con
successo questa antica terapia.
Una cura di ringiovanimento - Estratto da "La
Terapia del Digiuno" - Libro di Nicole Boudreau
Michelle soffre di ulcera
Tra libri d’occasione, Michelle ne trova uno sul digiuno.
«La gente è proprio pronta a tutto», pensa.
Immagina persone obese spinte dalla disperazione al
digiuno totale. Michelle ha qualche chilo di troppo, ma non ha motivo di
dimagrire.
Viva la cioccolata, è così buona!
Ma a Natale, dopo il cenone, Michelle si risveglia di
soprassalto alle tre di notte in preda a lancinanti bruciori di stomaco. Va in
farmacia dove le danno un liquido lattiginoso che placa il dolore, lasciandole
però una vaga sensazione di fastidio allo stomaco.
E così Michelle comincia a soffrire di ulcera e insonnia.
Dopo mesi di dolori e speranze deluse di guarigione,
Michelle è scoraggiata. I calmanti leniscono il dolore, ma non la guariscono.
Teme di dover prendere medicine per il resto della vita.
Un giorno, va al ristorante con Sylvie, una collega. Il
menu prevede fritture, salse e carni speziate: nulla di buono per lei. Michelle
opta per una minestrina.
Confida all’amica che sembra tutto appetitoso, ma deve
rinunciarvi a causa dei suoi problemi digestivi.
Sylvie le parla allora di una terapia che potrebbe
guarirla: il digiuno. Michelle è scettica… Conosce poco questa pratica, e le
sembra esagerata. Sylvie invece è andata due volte in una casa di digiuno per
curarsi dall’emicrania. Il successo, dice, è stato completo.
Michelle ha molte obiezioni, per prima la fame, che
dev’essere insopportabile. Lei la soffre poco: mangiare l’affatica, talvolta la
disgusta addirittura. Però mangiare fa bene, pensa. La sua collega la rassicura
in fretta: sono i nostri chili in più che ci nutrono durante il digiuno. Poi,
aggiunge, il personale delle case di digiuno segue attentamente i pazienti. E
durante il digiuno, la fame si placa.
Ma con il digiuno non si rischia l’anoressia? Sylvie, che
è di aspetto rubicondo, non soffre di alcun disturbo alimentare. Lei ha
digiunato per la sua salute, non contro la vita. Le persone anoressiche si
privano del cibo sempre; in una casa di digiuno lo si fa solo per qualche
giorno. Infine, Sylvie lascia a Michelle un dépliant sul centro di digiuno.
Michelle riflette su ciò che ha detto l’amica e decide di
leggere qualcosa in materia. Scopre che il corpo si guarisce da solo quando
riposa completamente. Decide di farsi coraggio e prenota una camera nella casa
di digiuno. Vi trascorrerà un periodo di riposo, perché vuole sinceramente
guarire.
Il giorno della partenza, Michelle sorride ascoltando i
commenti ironici dei parenti. Ma sa, grazie alle sue letture, che al ritorno
non starà morendo di fame come le dicono: dovrà seguire un menu di transizione
composto di frutta fresca e verdure crude.
Si aspettava qualche battuta, ma di fronte a questo
sarcasmo decide di tacere e procedere. Desidera ardentemente recuperare la
salute. Crede istintivamente al digiuno, e si sente attirata verso questo
cammino.
Paul vuole smettere di fumare
Tutte le mattine Paul tossisce “a vuoto” e si sente
depresso e stanco. La prima sigaretta lo sveglia e ferma la tosse. È il tabacco
che regola la vita di Paul, e che agita le sue notti. Paul si sveglia spesso
mentre dorme: sente il cuore battergli forte e irregolarmente. Allora accende
una sigaretta per calmare l’angoscia, ma non sempre riesce a riaddormentarsi;
spesso resta steso al buio in preda a pensieri cupi.
Paul nasconde le sue notti insonni fino a quando il
fratello minore, accanito fumatore, muore di insufficienza cardiaca. «Quindi i
rischi sono veri», si dice Paul, guardando il portacenere.
Per la prima volta in vita sua, Paul ammette che le
sigarette sono un male. Benché non sopporti i predicatori anti-fumo, decide di
smettere di fumare, e si ricorda che un collega gli ha detto di aver smesso
digiunando.
Senza nemmeno documentarsi, Paul telefona alla clinica di
digiuno. Gli viene detto che è facilissimo smettere di fumare digiunando. Paul,
ancora scettico, prenota una camera.
Mentre si dirige verso la campagna, fuma a pieno regime.
Al paese si ferma per mangiare le ultime fritture, con un nodo alla gola. Si
sente strano: la sigaretta ha un buon sapore e privarsene lo rende nervoso.
Paul sospira: non è il momento di cambiare idea. Ha
percorso un centinaio di chilometri per arrivare lì e sua moglie lo
punzecchierebbe per mesi se tornasse indietro.
Arrivando alla casa di digiuno, spegne l’ultima sigaretta
dopo averla fumata avidamente. Esce dall’auto e si sente stordito dall’aria
fresca della campagna. La signora che lo accoglie cordialmente gli mostra la
stanza che occuperà: un morbido letto, cuscini soffici, una poltrona. La
finestra si apre sulla campagna. Paul si sistema, in attesa di incontrare la
supervisora. Immagina che finalmente godrà di un po’ di pace e avrà tempo per
riflettere sul suo futuro.
IL CORPO SI RICICLA
Quando si digiuna non si mangia, non si fuma e si beve
acqua a volontà.
Il digiuno integrale non è un regime ipocalorico, una
dieta a base di frutta o una dieta liquida. Non si mangia assolutamente niente.
Può sembrare sorprendente.
Chi di noi non ha avuto una nonna che diceva: «Mangia, ti
fa bene»?
Molte persone credono di ammalarsi se non mangiano.
Ma il digiuno è una terapia!
Perché?
Digiunando, smettiamo di apportare alimenti al corpo, che
deve quindi sviluppare un nuovo modo per avere energia per sopravvivere. La sua
strategia è rivolgersi alle riserve: ispeziona tutti i tessuti per inventariare
grassi, proteine, vitamine e minerali di riserva che può usare senza farsi del
male.
Elenca e distrugge i tessuti usurati, danneggiati o in
eccesso, riciclando le parti riutilizzabili ed eliminando quelle nocive. Questo
processo viene chiamato autolisi. I tessuti distrutti sono sostituiti da tessuti
nuovi creati dall’organismo stesso. Chi dice autolisi dice dunque
ringiovanimento.
Insomma, il corpo “si mangia da solo”, per rigenerarsi.
È un processo sorprendente, ma inevitabile. Il nostro
corpo non potrebbe produrre tessuti nuovi senza prima eliminare quelli
danneggiati. Ma la cosa migliore è che il corpo ricicla i componenti
nutrendosene. Un ottimo esempio di riciclo ecologico!
Secondo Christian de Duve, premio Nobel per la biologia:
«L’autofagia [l’autolisi; N.d.A.] resta una risposta cellulare
primordiale alla carenza di nutrimento nella maggior parte degli organismi
attuali, nei quali è stimolata da ormoni come il glucagone. […] Ma è evidente
che la necessità di sostenersi non basta a spiegare il rinnovamento continuo e
intenso dei costituenti cellulari […] Grazie al rinnovamento, le cellule
sostituiscono continuamente i loro componenti con altri appena sintetizzati,
realizzando così qualcosa di molto vicino alla giovinezza eterna».
Il corpo a digiuno si dedica al rinnovamento. Inoltre, il
digiuno accelera la pulizia dei vasi sanguigni, delle cellule e dell’ambiente
nel quale queste nuotano (l’ambiente interstiziale). Il grasso, gli scarti, i
cristalli di acido urico e i residui vengono digeriti dalle cellule e
riciclati. Le tossine non riciclabili vengono semplicemente eliminate.
Insomma, il digiuno è una seduta intensiva di riparazione
e depurazione dell’organismo.
Nella nostra vita assimiliamo cibo regolarmente.
Digiunando, il corpo disassimila e investe le sue energie nel rinnovo e nella
riparazione di tutte le funzioni biologiche. Il digiuno fa dunque da
contrappeso al sovraffaticamento della vita moderna. Il riposo assicura il
riequilibrio del nostro metabolismo.
IL CORPO SI GUARISCE DA SOLO
Il digiuno è un momento di riposo dove l’organismo si
rigenera a tutti i livelli:
● ogni cellula si guarisce da sola;
● il nostro organismo si riequilibria grazie alla sua
capacità di adattamento al cambiamento (omeostasi);
● si difende grazie a cellule specializzate.
Ogni cellula si guarisce da sola
Il corpo è abitato da circa cento quadrilioni di cellule
brulicanti di vita e in grado di compiere scambi complessi. Ogni ora nascono,
crescono, lavorano e muoiono innumerevoli cellule.
Ma una cellula è invisibile a occhio nudo: ingrandendola
mille volte diventerà grande come un pisello. È un mondo sorprendente per chi
non lo conosce, ma è qui che si esprime la vita. Ogni cellula partecipa alla
sopravvivenza del nostro corpo. Quando diciamo, per esempio, che il fegato secerne
la bile, ciò che accade è che le cellule del fegato secernono ognuna una
gocciolina di bile per fornirne la quantità sufficiente alla digestione.
Quando si dice che il corpo si guarisce da solo parliamo
della capacità di ogni cellula di auto-ripararsi se viene danneggiata da agenti
tossici, calore, radiazioni o altri fattori traumatici.
Per auto-ripararsi la cellula si nutre delle proprie
parti danneggiate, digerendole.
Dopodiché, si ricostruisce con materiali nuovi e sani.
Come spiega il biologo Christian de Duve:
«Col passare degli anni, le cellule hanno distrutto e
ricostruito centinaia, se non migliaia di volte, la maggior parte delle proprie
molecole costitutive. […] Assomigliano a quelle case antiche che conservano
esattamente lo stesso aspetto di quando furono costruite, ma che, a causa dei
numerosi restauri, non hanno più alcun vetro, tegola, mattone o solaio
originale. Tuttavia, se per una casa questo processo richiede secoli, per una
cellula vivente è solo questione di giorni».
Le cellule delle ossa si rigenerano ogni tre mesi; la
pelle si rinnova ogni mese. Le cellule del nostro tubo digerente vengono
sostituite ogni settimana. All’epoca delle chirurgie sperimentali, quando si
sono sezionati i 7/8 del fegato, si è visto che può rigenerarsi completamente.
Le cellule del cervello sono presenti dalla nascita, ma
la maggior parte dei loro costituenti ha meno di un mese. Anche i geni si
rigenerano scambiando un pezzo usato con un altro nuovo.
Le nostre cellule sono sempre attive: si adattano, si
riparano e si riproducono.
Se una cellula è troppo danneggiata secerne nel suo
spazio interno degli enzimi autodistruttori. I suoi residui sono raccolti da
cellule itineranti, chiamate macrofagi, che li eliminano digerendoli. La
cellula scomparsa è sostituita da una cellula figlia, prodotta da altre
cellule. In alcuni tessuti, per esempio nel sistema nervoso, le cellule non si
riproducono; tocca quindi alle cellule limitrofe fare il loro lavoro.
Quando si digiuna, ogni cellula accelera l’autolisi per
nutrirsi: si rigenera eliminando le strutture usurate. In breve, ringiovanisce.
L’organismo organizza la propria guarigione
La guarigione avviene prima al livello di ogni cellula,
poi a quello del corpo in generale.
Le cellule vivono in gruppo: il corpo è una società di
cellule che coordinano la loro attività con il solo scopo di formare un
organismo sano.
Il principio fondamentale che regola la nostra comunità
cellulare è l’altruismo completo e disinteressato. Ogni cellula esiste solo per
servire l’insieme. Essa si riproduce se il corpo lo comanda, crea dei composti
secondo i bisogni del momento e coordina il suo lavoro con quello delle altre
cellule.
La perfetta cooperazione tra esse è fondamentale:
aiutandosi a vicenda riescono a mantenere un ambiente ideale nel quale possono
sopravvivere.
IL CORPO, UN AMBIENTE IN EQUILIBRIO
All’interno del corpo, le cellule nuotano in un ambiente
liquido. Da esso ricavano nutrienti e tutte le sostanze di cui hanno bisogno
per sopravvivere.
Ciò che mantiene l’ambiente nutritivo ricco ed
equilibrato è l’omeostasi, cioè il mantenimento dei parametri biologici a
livelli costanti. Nonostante i cambiamenti nell’alimentazione, il nostro
ambiente interno si mantiene favorevole: le concentrazioni sanguigne dei
minerali, delle vitamine, dei grassi e degli zuccheri rimangono sostanzialmente
le stesse.
Diverse ghiandole, l’ipofisi, il sistema nervoso, il
fegato e i reni partecipano all’omeostasi. Questo equilibrio si mantiene
durante il digiuno: l’omeostasi è alla base anche del nostro potere di
autoguarigione, perché esprime la tendenza dell’organismo a riaggiustarsi
continuamente per assicurare l’equilibrio permanente del nostro corpo.
IL CORPO SI DIFENDE
Un esercito di cellule difende il nostro corpo contro
virus, polveri, prodotti chimici e batteri. Queste cellule specializzate
viaggiano nel sangue ed eliminano i patogeni utilizzando diverse tecniche.
Alcune, chiamate macrofagi, hanno lunghi tentacoli con cui catturano e
inghiottiscono fino a cento nemici prima di saziarsi. Altre si specializzano
nella caccia ai virus: sono i linfociti B, che fabbricano gli anticorpi. Altre
ancora individuano le cellule cancerogene o quelle estranee degli organi
trapiantati. Sono i linfociti T, che custodiscono la memoria immunitaria:
quando l’organismo ha già combattuto un virus se ne ricorda per sempre.
Il fegato possiede un esercito a parte: le cellule di
Kupffer. I polmoni, invece, sono dotati di cellule spazzine per pulire gli
alveoli. Quanto al cervello, le cellule gliali ne assicurano il mantenimento e
la difesa. Cellule difensive si trovano nella parete del canale digerente e
altre sono raggruppate in piccole sacche, i gangli linfatici, posti accanto a
tutti gli orifizi del corpo.
Certe modalità difensive sono così evidenti che tendiamo
a sottovalutarle: il potere battericida delle lacrime, della saliva, del
liquido vaginale; la secrezione di scorie attraverso i pori della pelle; la
capacità delle ciglia, delle narici e della trachea di trattenere le polveri;
il cerume; il trasporto dell’anidride carbonica da parte dei globuli rossi e la
sua espulsione attraverso i polmoni; la secrezione di interferone per frenare
lo sviluppo di cellule cancerogene; il filtraggio continuo del sangue
attraverso i reni; la secrezione delle scorie sanguigne con le mestruazioni; la
febbre per favorire la moltiplicazione delle cellule difensive.
Grazie all’omeostasi, il corpo mantiene in equilibrio
tutte le sue costanti sanguigne; grazie al suo sistema difensivo, pulisce tutte
le vene e i tessuti.
Il nostro corpo possiede i mezzi per guarirsi e
difendersi.
Digiunando in un clima di riposo e serenità possiamo
risvegliarli.
IL DIGIUNO: UN RIPOSO FISIOLOGICO
Il digiuno è un’avventura affascinante.
Non perché sia avventuroso, ma perché scoprire che il
corpo può sopravvivere senza mangiare è una sorpresa per noi mangiatori.
Il digiunatore scopre con meraviglia che tutte le
funzioni dell’organismo si svolgono parallelamente a un’intensa attività di disintossicazione
e rigenerazione. L’organismo si organizza da solo, è sufficiente smettere di
mangiare. Coloro che tentano questa esperienza si stupiscono anche della sua
facilità e digiunano con entusiasmo.
Cosa si fa durante il digiuno?
Il digiuno è un riposo fisiologico completo: si ozia
senza sensi di colpa.
Ma è possibile lavorare durante il digiuno?
Si può fare una partita di tennis?
In alcune case di digiuno le persone svolgono attività
fisica, fanno shopping, passeggiano e vanno in ufficio. Tuttavia, si consiglia
di usare gomme da masticare e di raddoppiare l’uso di deodoranti per
contrastare i forti odori dell’organismo in disintossicazione accelerata.
Inoltre, i riflessi, e quindi la capacità di guidare, potrebbero essere
inibiti. È normale sentirsi più lenti durante un digiuno.
Queste cliniche esaltano il fatto che l’essere umano può
vivere normalmente senza nutrirsi, evitando tuttavia gli stress massacranti del
lavoro che sposserebbero anche una persona perfettamente nutrita.
Un uomo sano è in grado di digiunare svolgendo le proprie
attività quotidiane per qualche giorno, ma il digiuno attivo non è terapeutico.
Per disintossicarsi il corpo ha bisogno di energia. Il lavoro muscolare
moltiplica da dieci a venti volte la spesa energetica rispetto all’organismo a
riposo. È un costo troppo oneroso per un organismo a digiuno.
L’afflusso di sangue nell’organismo non può essere ai
livelli massimi in tutti gli organi contemporaneamente; quando un organo al
lavoro riceve una quantità supplementare di sangue, un altro ne riceve una
quantità inferiore. Un organo in autolisi ha bisogno di un grande apporto di
energia, e la circolazione sanguigna vi aumenta causando una sensazione di
congestione nell’organo in questione. Se quella persona decide di correre, la
circolazione sanguigna è immediatamente canalizzata verso i muscoli delle gambe
e a quel punto, l’autolisi cessa completamente.
In periodo di digiuno, è dunque nettamente preferibile
stare a letto e dormire il più possibile. In mancanza di sonno, si sta distesi
e ci si perde in fantasticherie. Mentre si riposa il corpo si trasforma, si
rinnova. Normalmente queste attività di rigenerazione si svolgono di notte,
quando il corpo è inattivo. Ogni notte di sonno il corpo si disintossica e si
riequilibra. Tali attività non avvengono se si passa la notte in piedi. E
nemmeno se si digiuna in piedi.
Il digiuno a riposo è quindi doppiamente benefico:
l’organismo distrugge le strutture usurate per
sostenersi,
mentre il riposo incrementa la sua riparazione.
Il digiuno diventa terapeutico e i motivi per praticarlo
si decuplicano.
Digiunare in modo rilassato non è pertanto un sacrificio,
ma un atto di salute e di sopravvivenza. Il digiuno non è una punizione o un
atto di fanatismo, e nemmeno è paragonabile all’anoressia, che è un problema
comportamentale.
L’anoressico si priva di cibo perché rifiuta di vivere,
chi digiuna, invece, vuole vivere meglio.
Infine, c’è una netta demarcazione tra il digiuno e
l’inedia. Le carenze e la denutrizione che caratterizzano l’inedia minacciano
le funzioni vitali. Il digiunatore, invece, non soffre di carenze: si nutre
ventiquattro ore su ventiquattro, usando le sue riserve. Tutti i processi
fisiologici dell’organismo si svolgono normalmente.
Sottolineiamo, per concludere, che quando il digiuno si
svolge a riposo, le spese caloriche sono minime riducendo i rischi di
esaurimento delle riserve energetiche.
Come digiunare
Un digiuno purificatore va svolto senza agenti
inquinanti: bando dunque a tabacco, droghe e farmaci: si digiuna in un ambiente
aerato e si sta tranquilli e al caldo. Largo quindi alle stanze soleggiate, ai
materassi comodi e agli ambienti rilassanti.
Anche l’inquinamento sonoro e visivo va evitato: è
paradossale digiunare davanti a una tv che manda in onda continuamente
pubblicità di birre e abbuffate. Lo stress è un’altra forma di inquinamento: è
meglio ricreare un clima di incoraggiamento e calma per avere lo spirito e lo
stomaco tranquilli. Per esempio, è controindicato digiunare a casa dove i
parenti cucinano bersagliandoci con odori deliziosi: questo è inquinamento
dell’olfatto.
Ma il problema dei digiuni domestici è spesso
psicologico: parenti mal informati discutono all’infinito con il digiunatore
che deve continuamente giustificarsi. Questa tensione non aiuta la
disintossicazione.
Si digiuna più serenamente lontano dal quotidiano: la
distanza psicologica aiuta a staccarsi dalle abitudini nocive e a guardare se
stessi in modo nuovo.
Recarsi in una casa di digiuno presenta quindi notevoli
vantaggi: tutto è studiato per il benessere del digiunatore e il clima di
incoraggiamento che lega i digiunatori è prezioso. Inoltre, si viene
supervisionati da esperti che monitorano la situazione.
Tuttavia, il digiuno rimane un atto autonomo: il corpo si
purifica e si rigenera da solo e chi sa come digiunare può farlo autonomamente.
Ricordiamo però che il primo digiuno dev’essere fatto sotto controllo
professionale, affinché il partecipante comprenda bene il procedimento evitando
di commettere errori.
Indice
Prefazione
Introduzione
Capitolo 1 – Una pratica millenaria
«L’epidemia di malattie da pancia piena» - Il digiuno: da
Pitagora a Gandhi - I precursori del digiuno terapeutico - Il digiuno moderno
Capitolo 2 – Una cura di ringiovanimento
Il corpo si ricicla - Il corpo si guarisce da solo - Il
corpo, un ambiente in equilibrio - Il corpo si difende - Il digiuno: un riposo fisiologico
Capitolo 3 – Una soluzione alla tossiemia
Il nemico numero uno: il nostro stile di vita - Le cause
della tossiemia - I danni fisiologici provocati dalle tossine - La tossiemia
aumenta - I segni di tossiemia
Capitolo 4 – Una pratica terapeutica
Una terapia naturale
- Un riposo completo del sistema digestivo - Il dimagrimento e la correzione della
ritenzione idrica nei tessuti - L'autolisi delle scorie - Il ringiovanimento
fisiologico - L'innalzamento terapeutico
del tasso di zinco nel sangue - Il rafforzamento delle difese immunitarie - La
reidratazione cellulare - Un apporto nutritivo adatto ai bisogni
dell'organismo - La prevenzione attiva
del cancro - Gli effetti fisiologici del
digiuno
Capitolo 5 – Le reazioni di autolisi
Manifestazioni dell'autolisi - Alcuni esempi di autolisi
- L'autolisi è più forte di notte - L'intensità dell'autolisi - I tipi di
reazione - Il disturbo: un indice prezioso del nostro stato
Capitolo 6 – I digiuni si succedono, ma non si
assomigliano
A ciascuno le sue ragioni... e le sue reazioni - Da un digiuno all'altro
Capitolo 7 – Diversi tipi di digiuno
Il digiuno preventivo - Il digiuno terapeutico - Il
digiuno settimanale, stagionale o annuale - La dieta a base di frutta - Il
momento giusto - I preparativi al digiuno
Capitolo 8 – La fisiologia del digiuno
Digiuno e perdita di peso - Digiuno ed energia - Digiuno
e proteine - Digiuno e muscolatura - Digiuno e morbidezza della pelle - Digiuno
e cervello - Il digiuno e il complesso cuore-polmoni - Digiuno e fame -
Digiuno, vitamine e minerali - Digiuno e oligo-elementi - Digiuno e farmaci -
Digiuno e sessualità - Digiuno e stress - Digiuno e morte - Digiuno e riciclo -
Digiuno e magrezza - Digiuno e malattie virali - Digiuno ed età
Capitolo 9 – Gli stati psicologici del digiunatore
Cambiamenti e sconvolgimenti - La struttura della
personalità - Trasformare l'io rigido - Sentirsi più a proprio agio
Capitolo 10 – La rialimentazione
Un recupero graduale
Capitolo 11 – Dopo il digiuno
Per restare disintossicati - Un’alimentazione sana - La
riabilitazione dei vegetali - Il regime ideale - A proposito di quantità… - Le
combinazioni alimentari - Alcuni esempi di menu - I condimenti - La moderazione
ha un sapore migliore - Riposarsi sufficientemente tutte le notti - Scegliere
esercizi fisici stimolanti e non violenti - Evitare il sovraffaticamento -
Astenersi da: stimolanti, tabacco, droghe, alcol e medicine - Adottare uno
stile di vita appagante
Capitolo 12 – Il digiuno dei tempi moderni
Digiunare al giorno d'oggi - Il digiuno: una medicina? -
Le virtù del riposo
Capitolo 13 – E domani?
Contro il digiuno
Un corpo da disinquinare
Bibliografia
Indice analitico
Nicole Boudreau
La Terapia del Digiuno - Libro >> http://goo.gl/FbDMth
Uno straordinario rimedio naturale per disintossicarsi e
ringiovanire
Editore: Macro Edizioni
Data pubblicazione: Settembre 2014
Formato: Libro - Pag 192 - 11x17 cm