4 consigli per non prendere l'influenza
Roberto Gava ci spiega i 4 più importanti consigli che il
nostro medico dovrebbe darci per non prendere l'influenza
di Roberto Gava - 05/01/2015
Caldamente consigliata a bambini e persone oltre i 65
anni di età, la vaccinazione antinfluenzale viene fatta passare come efficace,
sicura e senza effetti indesiderati. Ma è davvero così? Mentre importanti studi
hanno messo in luce come i dati disponibili su questo tipo di vaccinazione
siano assolutamente insufficienti a dimostrarne qualsiasi tipo di utilità,
Roberto Gava, medico e ricercatore da anni impegnato sul tema delle
vaccinazioni, ci ricorda quali sono le strategie preventive e terapeutiche più
sicure per affrontare le malattie invernali.
Qualsiasi medico con un minimo di conoscenze di Medicina
Farmacologica e di Medicine non Convenzionali, che conosca tutti i grandi
benefici di una corretta igiene di vita, che sia intellettualmente libero da
preconcetti e da interessi personali di qualsiasi tipo, che sia umile e dotato
di un minimo di buon senso, sappia consigliare una strategia di salute pubblica
per approcciare l'influenza.
In pratica, sono i consigli suddetti, che ovviamente
vanno bene per l’influenza ma anche per le altre patologie infettive, e che
possiamo riassumere essenzialmente in questi 4 punti:
1° consiglio: insegnare alla gente e impostare sul
territorio una vera Medicina Preventiva basata sull’igiene di vita,
sull’alimentazione, sul movimento, sul riposo e sull’antidoto, per quanto è
possibile, degli stress psico-fisici;
2° consiglio: insegnare e aiutare la gente a correggere i
fattori causali delle malattie, che possono essere fisici (sbalzi termici,
errori alimentari, ecc.) e/o non fisici (stress familiari e/o lavorativi,
errori comportamentali, ecc.);
3° consiglio: in caso di malattia infettiva già iniziata,
insegnare alla gente le nozioni più semplici e comuni di igiene di vita, come
non mangiare nelle prime 24 ore, bere molto (meglio bevande con limone e
miele), riposarsi, assumere integratori adeguati;
4° consiglio: impostare sempre un trattamento
personalizzato da attuare con gradualità:
- prima un trattamento non farmacologico (per esempio,
omeopatico, fitoterapico, naturopatico, ecc.); e nel caso questo non sia
fattibile o non risulti efficace,
- consigliare un trattamento farmacologico sintomatico
(anche qui con gradualità: prima antinfiammatorio-antipiretico e solo in caso
di reale complicazione batterica, un trattamento antibiotico, ma praticamente
mai un trattamento antivirale),
- solo nei casi di emergenza e di particolare
complicazione, valutare l’opportunità di un eventuale trattamento chirurgico
(evenienza di solito estremamente rara in questi casi).
Questo articolo è tratto dalla rivista
Scienza e Conoscenza - N. 50 >> http://goo.gl/YAlN8N
Nuove scienze, Medicina non Convenzionale, Consapevolezza
Editore: Macro Edizioni
Data pubblicazione: Novembre 2014