Logosintesi: ovvero come aiutarsi con le parole
La logosintesi è un metodo di psicoterapia e di
auto-aiuto guidato basato sulle parole che porta a risultati sorprendenti
La redazione di S&C - 07/01/2015
Per capire che cos'è la logosintesi partiamo dalla prima
affermazione:
“Recupero tutta la mia energia legata a questo ricordo, e
la riporto nel posto giusto in me stesso/a”.
Un individuo che pronunci questa frase dopo aver
focalizzato un ricordo doloroso, molto probabilmente farà un’esperienza
memorabile. Le caratteristiche sensoriali della scena tenderanno a mutare,
facendosi sempre meno definite. Le reazioni corporee ed emotive al ricordo,
quali tensione, rabbia, paura, dolore saranno sempre meno evidenti, ed in
taluni casi scompariranno come neve al sole. Magia?
Per qualcuno potrebbe sembrarlo, invece trattasi di logos
syn thesis ovvero riunire mediante le parole: si richiama quel frammento del sé
che si era “staccato” al momento dell’evento doloroso e che era rimasto
letteralmente congelato nello spazio e nel tempo, dando luogo ad una sorta di
enclave energetica.
Nel 2005 il Dr. Willem Lammers, psicoterapeuta con
esperienza clinica ultratrentennale, ha fatto una serie di scoperte che l’hanno
condotto ad ideare un nuovo modello di auto-aiuto e di cambiamento guidato:
Logosintesi.
Il metodo della Logosintesi
Le radici di questo metodo affondano nelle viscere della
storia umana, in tempi nei quali lo sciamano era considerato il punto di
riferimento del villaggio per le sue capacità di interagire con il mondo del
sovrasensibile. Tra le varie culture sciamaniche troviamo un’idea comune a
varie latitudini: un evento traumatico crea un “frammento d’anima”, una
scheggia di coscienza che si separa e si isola dal tutto per gestire l’evento e
le sue conseguenze. Uno dei ruoli dello sciamano è quindi quello di aiutare il
sofferente, mediante specifici rituali, nel recupero di quel frammento così che
la sua consapevolezza possa tornare (un po’ più) intera. Inoltre, spetta sempre
all’uomo di medicina la cacciata degli spiriti maligni (leggi: energia
estranea) dalla coscienza dell’individuo.
“Allontano tutta l’energia estranea collegata a questo
ricordo, da tutte le mie cellule, dal mio corpo e dal mio spazio personale, e
la rimando nel luogo e nel tempo a cui realmente appartiene”.
Gli elementi percettivi dell’esperienza dolorosa, che il
soggetto ha inconsciamente trattenuto, vengono finalmente rilasciati in seguito
all’enunciazione di questa frase. L’energia di persone, luoghi, idee, credenze
viene restituita in flusso al legittimo “proprietario”, favorendo un sostanziale
riequilibrio ed una ulteriore presa di coscienza. La frase di allontanamento
costituisce il punto due del processo di Logosintesi, ed è spesso risolutiva
senza essere vanamente consolatoria. Diversamente da approcci che cercano di
compensare un vissuto doloroso mediante la reinterpretazione cognitiva,
Logosintesi prevede il ripristino della coscienza (energia) allo stato fluido,
ovvero alla possibilità di rispondere alla vita nei modi più efficaci. Nessun
giudizio, nessuna comparazione: dato l’evento X rimasto cristallizzato
nell’orizzonte spazio-temporale, si utilizza il potere della parola per
recuperare il frammento del sé che si è staccato dalla coscienza
(dissociazione), e per allontanare ciò che non appartiene ed è rimasto come un
ologramma nello spazio personale (introiezione).
A partire dall’accadimento di X e della sua
cristallizzazione, l’individuo inizia a reagire ad esso mediante emozioni,
sintomi fisici e azioni, che possono coagularsi in schemi cognitivi e
comportamentali. Talvolta queste reazioni vanno avanti per anni (si pensi al
disturbo post traumatico da stress) e continueranno a farlo fino a quando nella
rappresentazione dell’evento non sia stato ripristinato il flusso.
Ecco allora la terza frase di Logosintesi:
“Recupero tutta la mia energia legata a tutte le mie
reazioni a questo ricordo, e la riporto al posto giusto in me stesso/a”.
Dopo l’enunciazione di queste parole il soggetto, che già
aveva trovato sollievo dalla vaporizzazione dell’evento, può smettere di
reagire ad esso (anche se lo faceva da mesi o anni) realizzando una verità
facile da afferrare cognitivamente solo se la parte più arcaica del cervello è
liberata. L’evento appartiene al passato, tuttavia la sua traccia (che è stata
bonificata grazie alle prime due frasi) veniva reiterata continuando così a
generare reazioni inutili e spesso dannose. L’individuo ha così elaborato
qualcosa fino ad allora indigesto, ha smesso di reagire in modo meccanico ad un
evento del passato ed ha a disposizione il suo potenziale di consapevolezza
(che varia da persona a persona) per poter vivere il presente.
I quattro principi della Logosintesi
La Logosintesi è strutturata su quattro principi
fondamentali che illustrano l’origine della sofferenza umana, il modo con il
quale si perpetua ed una via per uscirne.
1. La sofferenza deriva da una perdita di contatto con
l’Essenza, la natura spirituale dell’essere umano.
2. Introiezioni e parti dissociate creano e mantengono
questo stato di disconnessione.
3. Introiezioni e parti dissociate sono ologrammi
congelati presenti nello spazio di percezione.
4. Il potere della parola permette di dissolvere questi
ologrammi, riportando l’energia in flusso.
La possibilità di manifestare la coscienza è il tratto
peculiare dell’essere umano. Possiamo definirla come la capacità di comprendere
ciò che accade, oltre che ad influenzarlo. La coscienza varia in base all’età,
alle esperienze pregresse, alle caratteristiche genetiche ed alle memorie
genealogiche, alle attitudini e alle abitudini cognitive e comportamentali.
Inoltre, la consapevolezza cambia anche in base ai periodi, alle fasi della
vita, alle situazioni contingenti ed a chissà quanti altri possibili fattori di
influenza. La tendenza è quella di una evoluzione della coscienza partendo
dalla nascita (o dal concepimento?) fino all’età adulta. Ciò che può turbare un
bambino è spesso fonte di ilarità per un adulto.
Ecco perché la fase della vita maggiormente suscettibile
di creare ologrammi congelati è proprio l’infanzia. Man mano il bambino cresce
e si abitua alla vita sulla Terra, il contatto con la natura spirituale viene
meno a causa di eventi e situazioni ingestibili dalla coscienza infantile. La
minaccia dell’abbandono, l’incapacità di comunicare i propri bisogni, il
confronto con realtà non sempre amichevoli portano ad un progressivo
cristallizzarsi di scene, parole, suoni, odori, sapori e percezioni di un mondo
a tratti incomprensibile e pericoloso. Le urla dei genitori, le aggressioni da
parte di fratelli e sorelle, i litigi, la sofferenza percepita negli adulti
diventano introiezioni, veri e propri ologrammi che si affastellano
nell’orizzonte percettivo e lì rimangono anche per anni, talvolta per un’intera
vita. Ad essi fanno fronte le parti dissociate, i frammenti d’anima che si
staccano dalla coscienza per gestire le introiezioni. Gli ologrammi ed i
frammenti costituiscono dei veri e propri mondi congelati, che stabilizzano la
percezione della realtà dell’individuo ma che ne restringono enormemente la
visione e lo spazio d’azione. Tali mondi rimangono come statue nel museo
percettivo dell’individuo, influenzandone pensieri, emozioni e comportamenti
spesso in modo del tutto inconscio.
Il quarto principio ci illustra che gli ologrammi e le
parti dissociate possono essere dissolti grazie al potere della parola, uno dei
più antichi dell’umanità. Le varie tradizioni spirituali e religiose
attribuiscono a dèi e uomini la capacità di orientare l’intento (leggi: creare)
grazie alla parola, proferita sia all’interno di precisi rituali sia come
semplice manifestazione delle intenzioni di chi parla.
Le frasi di Logosintesi agiscono al di là della mente
razionale, tanto che anche i bambini possono utilizzarle pur non comprendendone
pienamente il senso. Veicolando l’intento di ripristinare il flusso nei
confronti di ciò che è rimasto congelato nell’orizzonte percettivo
dell’individuo, vale a dire memorie, fantasie o credenze, le frasi favoriscono la
digestione delle esperienze e delle reazioni ad esse.
Coscienza nel tempo e nello spazio
La coscienza si può cristallizzare nel passato, nella
rappresentazione interna di episodi non gestibili altrimenti. Scene di violenza
psicologica, verbale o fisica, ma anche situazioni manipolatorie non
forzatamente minacciose che sono penetrate nello spazio di percezione
diventando regole, tabù o convinzioni.
La coscienza si può cristallizzare nel futuro, mediante
l’immaginazione automatica di situazioni diverse dalla realtà, siano esse
positive o negative. L’aspettativa che un giorno verrà il principe azzurro (o
la principessa rosa) è altrettanto dannosa della fantasia di poter essere
aggrediti: una genera una vita costruita su un ideale (che giocoforza limita la
percezione della realtà e delle opportunità che essa offre) mentre l’altra dà
luogo ad attacchi di panico e comportamenti fobici.
Ancora, la coscienza si può congelare in una credenza:
idee politiche, scientifiche, religiose, psicologiche etc. possono influenzare
pesantemente uomini e popoli, alterandone la capacità di esprimere il loro
pieno potenziale.
Infine, la coscienza si cristallizza nel momento in cui
l’individuo vive una data esperienza (reale o immaginata), conservando le
caratteristiche e le funzioni di quel momento. Pertanto un episodio di violenza
vissuto all’età di quattro anni conserverà non solo le rappresentazioni
sensoriali dell’evento, ma anche le modalità di reazione del bambino. Quando,
una volta divenuto adulto, qualcosa nell’ambiente andrà a risvegliare
l’episodio congelato, le reazioni saranno automaticamente simili a quelle
archiviate al momento dell’evento, ovvero da bambino di quattro anni.
Assistiamo in questo caso ad una inversione della freccia del tempo, dove un
adulto più o meno integrato ed una parte bambina dissociata coesistono in un
solo corpo. Logosintesi è il mezzo per riportare tutto al tempo ed al luogo
giusti, ovvero in allineamento con l’Essenza.
Queste osservazioni conducono ad una considerazione in
grado, una volta compresa, di generare grande entusiasmo. Che la coscienza sia
cristallizzata nel passato, nel futuro o in una credenza, la soluzione è a
portata di bocca.
Pronunciare le frasi di Logosintesi dopo aver
attentamente focalizzato l’ologramma e le reazioni che porta con sé conduce
invariabilmente gli esperti utilizzatori ad un ripristino del flusso, foriero
di nuove possibilità e modalità di gestione dell’ambiente interiore ed
esteriore. Le reazioni da automatiche diventano più consapevoli, e si espandono
gli orizzonti di scelta. Laddove prima la rabbia o la sofferenza era l’unica
possibilità, dopo l’intervento con Logosintesi il ventaglio delle possibili
reazioni aumenta. I praticanti di lunga data si sono accorti che Logosintesi
diventa una sorta di disciplina, un approccio che si rivela utile non solo per
sanare il passato o cambiare il futuro, ma anche per riportare il flusso in
tutti quegli ambiti di vita che non erano mai stati messi in questione. Così
ogni valore, idea, memoria, fantasia vengono trasformati dal potere delle
parole, passando da idee e percezioni congelate a rappresentazioni di un mondo
in continuo mutamento.
Per concludere, Logosintesi può essere scambiata per una
tecnica mentre in realtà è molto di più: un modello elegante ed efficace per
favorire l’evoluzione dei singoli e dei gruppi umani, oltre che uno strumento
indispensabile a chi opera nel campo della relazione d’aiuto.
Il lettore che si avvicini a Logosintesi stia attento:
potrebbe cadere nello specchio e ritrovarsi nella tana del Bianconiglio, dove
esiste solo il qui-ed-ora e tutto è, semplicemente, in flusso.
Chi è Andrea Fredi
Andrea Fredi (1974) ricercatore nel campo delle Tecniche
Energetiche, contribuisce alla diffusione di metodi quali EFT, PET, AGER e
Logosintesi. Nel 2013 ha sviluppato EFT-I, focalizzata sulla Sovranità
Interiore e sull’utilizzo della consapevolezza come mezzo di trasformazione. E’
fondatore di siti internet dedicati a metodi di auto-aiuto e in breve divenuti
una “fonte di energia rinnovabile” per la condivisione di esperienze tra i
praticanti, la formazione e gli aggiornamenti. E' anche responsabile
dell’Istituto di Logosintesi. Andrea vive a Lugano (Svizzera) dove collabora
con Dainami, società di formazione che si avvale di insegnanti di fama internazionale.
Tiene conferenze e seminari in Europa, America e Australia. I suoi libri e DVD
sono preziose risorse per apprendere e approfondire l’affascinante mondo delle
tecniche di auto-aiuto.
Andrea Fredi sarà Relatore al Convegno Internazionale
“Guarire attraverso l’Energia” – Conosci Te Stesso Alimentazione, Benessere e Relazioni che si
terrà a Torino il 6/7/8 febbraio 2015. Info www.amoreuniverso.it