David Bohm e la fisica quantistica
Le teoria dell'universo olografico del fisico americano
David Bohm e la sua collaborazione con Karl Pribram
di Emanuele Cangini - 27/02/2015
David Bohm e la fisica quantistica
Nato in America nel 1917 e morto in Inghilterra nel 1982,
David Bohm ha caratterizzato profondamente le speculazioni concettuali
riguardanti la fisica quantistica (che diverge da quella classica per una
diversa concezione particellare-ondulatoria della materia e della radiazione),
e favorito una dialettica innovativa tra la filosofia e la scienza stessa.
Rifacendosi a concetti precedenti discussi dal matematico
francese Louis de Broglie (1892-1987), il quale concordava con Einstein sulla
relazione tra massa-energia-lunghezza d’onda e quantità di moto, presentò una
personale formulazione della meccanica quantistica definita, appunto, teoria di
de Broglie-Bohm.
Tentativo questo che cercava di fornire soluzione a
ostacoli ancora irrisolti, come il collasso della funzione d’onda e il
paradosso di Schrodinger, e produrre una descrizione dei fenomeni più
deterministica.
L'universo olografico e il cervello olonomico
Una interessante collaborazione con il medico austriaco
Karl Pribram (1919-2015) favorì lo sviluppo di una nuova metodica descrittiva
del cervello, creando un modello, quello olonomico, che si rifaceva ai processi
olografici per descriverne il funzionamento. Olonomico deriva da ologramma, una
fotografia a tre dimensioni prodotta tramite un laser; caratteristica
interessante è quella secondo la quale, se l’ologramma viene frammentato, le
parti restanti conservano ancora intatta l’immagine dell’intero. La
neuropsicologia beneficerà di una notevole spinta propulsiva proprio grazie al
vento in poppa di questa visione rivoluzionaria, favorendo anche sviluppi
decisivi nella concezione, non-oggettiva, dell’universo.
Un esperimento decisivo, effettuato nel 1982 e condotto
dal fisico Alain Aspect, confermò la tesi di Bohm, certificando la capacità
delle particelle di interagire non-localmente in maniera istantanea, a
prescindere dalla distanza alla quale si trovassero. Tale fenomeno, seppur in
apparente contraddizione con il postulato einsteniano di non valicabilità del
limite imposto dalla velocità luminale, in realtà dimostrò la capacità delle
particelle di influenzarsi vicendevolmente nel medesimo istante; come
conseguenza di ciò, Bohm congetturò sulla apparente “solidità” (di qui il
termine non-oggettiva di qualche riga sopra) dell’universo a favore di una
visione, appunto, olografica. Visione in sé certamente inedita poiché prende le
distanze dalla più canonica concezione riduzionista (ottica secondo la quale
per comprendere un fenomeno occorre studiarne le parti costituenti) dei
fenomeni, per aprirsi a una riflessione più olistica e interagente
(olomovimento).
David Bohm tra fisica, filosofia e spiritulità
Se nulla è scollegato, tutto è un continuum e la realtà è
illusoria, che ne rimane della dimensione solida e oggettiva? Illusione, come
sostengono le antiche dottrine orientali. Anche la meditazione sul significato
della coscienza assume importanti modificazioni, per passare da una precedente
condizione di prodotto del pensiero, a una più attuale posizione di creazione
dell’illusione di solidità.
Anche sul fronte della medicina si annoverano influenze
decisive: se il corpo è un “prodotto” olografico della coscienza, se ne deduce
l’importanza di un approccio energo-vibrazionale a scopo preventivo-curativo,
riducendo di conseguenza, ma non escludendo, la sfera d’azione della medicina
allopatica.
Un’amicizia sincera legava il fisico statunitense Bohm al
filosofo indiano Krishnamurti (1895-1986), amicizia consolidata soprattutto
dalle reciproche volontà, come scritto in esordio, di scrivere una nuova
dialettica che segnasse un cammino d’incontro tra misticismo da una parte e
scienza dall’altra. Sodalizio che promosse un nuovo paradigma, un ponte tra
dottrine che da sempre avevano stentano a trovare una coniugazione.
Dove il Tempo Finisce
"L'umanità è ormai giunta a una svolta rovinosa;
cos'è che produce divisione, conflitto e distruzione senza fine?".
Questo è il tema da cui prende il via un confronto di
eccezionale livello tra il più grande maestro spirituale contemporaneo e uno
dei più famosi scienziati occidentali.
Jiddu Krishnamurti nacque nel 1895 in India vicino a
Madras. E' morto nel 1986. E' stato uno degli uomini più profondi e illuminati,
che ha ispirato migliaia di persone in ogni parte del mondo. Purtuttavia è
sempre vissuto rifiutando l'etichetta di guru, per incoraggiare la ricerca
della libertà e della comprensione interiore. Si incontrava con la gente non
per insegnare, ma per capire, per esplorare insieme il significato
dell'esistenza dell'uomo e del mondo. Ciò su cui più insisteva era che la
verità è una "terra senza sentieri" e non la si può raggiungere
attraverso un sistema istituzionalizzato, sia questo una religione, una
filosofia o un partito politico. Krisnamurti è una delle figure più
carismatiche dell'umanità dell'ultimo secolo. Nel 1909, ancora bambino,
incontrò Charles Webster Leadbeater, figura di spicco della Società Teosofica
in India, e fu allevato dall'allora presidentessa Annie Besant. Ma Krishnaurti
si distaccò ben presto dalla Società Teosofica che dall'ordine della Stella che
lo riconoscevano come propria guida. Viaggiò per il mondo per tutta la vita
fino all'età di novant'anni, parlando a grandi folle di persone e dialogando
con gli studenti delle numerose scuole nate come conseguenza dei suoi
insegnamenti. Quello che stava a cuore a Krishnamurti era la liberazione
dell'uomo dalle paure, dai condizionamenti, dalla sottomissione all'autorità,
dall'accettazione passiva di qualsiasi dogma. A questo scopo insisteva sul
rifiuto di ogni autorità spirituale o psicologica, compresa la propria, ed era
interessato a capire come la struttura della società condizioni l'individuo.
David Bohm scienziato dì fama mondiale, è autore di
numerosi libri sulla fisica moderna e sulla teoria della relatività. Alla sua
opera di ricerca svolta principalmente nel campo della fisica quantlstica e
della relatività ha sempre unito un profondo interesse per le questioni
filo-sofiche.
Jiddu Krishnamurti, David Bohm
Dove il Tempo Finisce >> http://goo.gl/C6u6MJ
Editore: Astrolabio Ubaldini Edizioni
Data pubblicazione: Dicembre 1986
Formato: Libro - Pag 216 - 15x21