Quando qualcuno ci irrita vuol dire che…
di Andrea Zurlini
Andiamo direttamente al punto cruciale della questione.
Quando qualcuno ci irrita, è probabilmente perché:
1) Vediamo in lui una parte di noi stessi che non ci
piace. Rifiutiamo di vedere quella qualità in noi stessi e quindi non
desideriamo vederla nemmeno in un altro;
2) Il modo in cui ci maltratta rispecchia perfettamente
il modo in cui maltrattiamo noi stessi al nostro interno;
3) Questa persona può ricordarci qualche problema con cui
siamo ancora collegati: qualcuno con cui è rimasto un “sospeso” e una
situazione non risolta, qualche “limitazione” con la quale non siamo riusciti a
riconciliarci;
4) Non ci permette di distorcere la verità come facciamo
di solito, con questa persona non riusciamo a “raccontarcela” e non si presta
al nostro gioco, non sostiene le nostre illusioni preferite e non vuole
ignorare ciò che è palese;
5) Ci mostra cosa possiamo diventare in futuro e come
possiamo farlo, ma non ci sentiamo pronti per fare questo salto, quindi preferiamo
denigrarla con la speranza di tirarla giù e riportarla al nostro livello.
Le persone e gli avvenimenti che generiamo nella nostra
vita sono come uno specchio che ci mostra le parti più importanti della nostra
opportunità evolutiva sulla terra. Specchio non vuol dire che tutti quelli che
incontriamo sono uguali a noi, ma che le altre persone richiamano l’attenzione
su qualcosa che si trova al nostro interno.
Molti di quelli che hanno sentito parlare della Legge
dello Specchio intuiscono che potrebbe essere vero, ma dopo pochi tentativi
smettono di utilizzarlo perché non riescono a cogliere i nessi che si
presentano nella loro vita. A volte sembra funzionare, altre invece no.
Lo specchio non si limita a riflettere ciò che siamo
precisamente, ma ci mostra molto di più. Grazie a ciò che accade fuori noi
possiamo scorgere la Verità su alcuni nostri processi interni.
Quando attraiamo nella nostra vita una persona con cui
abbiamo molte cose in comune ci sentiamo bene e capiamo subito perché ci siamo
incontrati. Le affinità ci danno una sensazione di intimità, che a sua volta
generano la Sicurezza, la Protezione e la Pace, cose a cui quasi tutti anelano.
In questi momenti scopriamo come siamo, notiamo nell’altro qualcosa di simile a
noi, per cui proviamo Amore e Simpatia. Trattandosi di qualità che ci
appartengono, l’amore che proviamo non è solo per l’altro, ma anche per noi
stessi. Ci amiamo attraverso l’altro.
Quando accade diversamente, qualunque sia la situazione
che ci disturba, possiamo volgere a nostro vantaggio la circostanza e non
sprecarla. Possiamo cercare di capire innanzitutto quale, tra i cinque motivi
sopra elencati, è quello che più ci risuona nel fastidio che proviamo per
l’altro. Iniziamo a cercare quale paura sepolta, o quale dolore nascosto, o
quale rabbia repressa siano stati riattivati e portati in superficie grazie a
questo incontro. Cerchiamo di non sprecare subito l’occasione guardando fuori e
dando colpe all’esterno. Possiamo imparare a crescere grazie a questa
situazione. Altrimenti la Vita deve prendersi la briga di ricreare nuovamente
la stessa situazione, per un numero infinito di volte, finché alla fine non
riusciamo a capire il messaggio.
Quando ci rendiamo conto che qualcuno ci sta facendo
soffrire, iniziamo allora ad essere grati a quella persona in quanto sta
fungendo da nostro insegnante. Essendo esattamente quello che è, ha pigiato un
pulsante nel nostro subconscio attivandone il processo e la guarigione. Questo
non vuol dire che dobbiamo perdonare, abbassarci e umiliarci davanti coloro che
fanno quello che vogliono con noi, ma semplicemente restare Coscienti e
Consapevoli di quello che stiamo creando, poiché lo stiamo facendo solo ai fini
della nostra Evoluzione, e questo si chiama Amore. È chiaro che è un Amore in
“bassa consapevolezza” poiché usiamo la sofferenza per generare un Risveglio e
una Trasformazione (quando saremo pronti a Evolvere nella Gioia, anche questo
cambierà).
Rivestendo l’altro con un ruolo da “Maestro di dolore”
nei nostri confronti, possiamo fare un passo in più verso la nostra Libertà.
Dobbiamo capire che nessuno può ferirci veramente attraverso ciò che dice o ciò
che fa. Noi siamo già pieni di ferite, provenienti dalla nostra fanciullezza,
adolescenza e ancora oltre. Abbiamo numerosi lividi sulla pelle, talvolta
invisibili e quindi inconsapevoli. Quando qualcuno passa e si avvicina, ci
tocca o ci abbraccia, anche quell’Amore può far male. Ma il dolore che stiamo
provando non viene da quell’Amore, piuttosto dalle ferite e dai lividi che ci
portiamo dietro nelle nostre relazioni. L’altro è un Faro che ci indica dove
dobbiamo portare la nostra coscienza per migliorare, per andare avanti, per
essere ancora più liberi. Siamo sempre legittimati a lasciar andare qualcuno,
soprattutto quando sentiamo che la soglia del dolore ha superato il tetto
massimo.
La relazione con l’altro è un territorio molto delicato
perché andiamo incontro alle persone riempiendoci di aspettative. Siamo
incapaci di vivere uno stato di Libertà anticipata dall’altro. Niente può fare
un’altra persona per noi se siamo ancora incapaci di generare una Felicità e
una Gioia che prescindano da qualsiasi relazione. Chi non vuole capire questo
passaggio sarà tutta la vita un mendicante d’Amore.
L’altro non ci darà la Felicità che stiamo aspettando da
sempre, semplicemente perché la Felicità, per natura, nasce da dentro e non da
fuori. L’altro non è il carnefice e il responsabile delle nostre sofferenze, perché
esso sta solo risvegliando, con il suo atteggiamento, qualcosa che è già
sepolto al nostro interno e che chiede di essere guarito.
I nostri traumi e le nostre sofferenze relazionali sono
atavici, sono karmici, sono molto antichi. Abbiamo tanto da tirare fuori, non
sprechiamo più le preziose occasioni spegnendo il fuoco della nostra
consapevolezza e generando le dinamiche “Vittima e Carnefice”. Ognuno è
carnefice e vittima di se stesso, è una legge universale.
Facciamo risplendere la Luce dell’Anima che siamo e
integriamo, attraverso l’Amore, ogni parte di noi stessi che non ci piace nel
nostro Cuore. Iniziamo poi a trasformare questa parte in nuova Consapevolezza.
Lasciamo andare con Gioia chi ci ha permesso di fare questo salto Evolutivo, e
facciamolo con gratitudine e con molto rispetto. Non esiste ricetta migliore di
questa.
Andrea Zurlini
Alchimisti della Nuova Generazione - Libro >> http://goo.gl/v0koxp
Evolvere nella gioia
Editore: Anima Edizioni
Data pubblicazione: Novembre 2014
Formato: Libro - Pag 176 - 15 x 21 cm