Il secondo chakra come non lo avevi mai pensato
Il secondo chakra e il suo significato
di Valentina Balestri - 30/04/2015
Il secondo chakra come non lo avevi mai pensato
Ho trovato il secondo chakra davvero affascinante:
controlla le emozioni, ci rende noi stessi ed è il segreto che sta dietro a
quella luce negli occhi delle persone che amano e sanno cos’è la gioia di
vivere. Non a caso, il senso al quale è legato è il gusto che sta dietro al
sapore squisito che il cibo ci regala.
Il simbolo che lo rappresenta è la falce di luna rivolta
verso l’alto e il significato del suo nome sanscrito “Svadhisthana” è dolcezza.
Con questa traduzione si intende la dolcezza che vi è nel sentirsi nel posto
giusto, appartenenti alla nostra home sweet home.
Il numero al quale è associato è il 6 che identifica
l’idea che abbiamo di creazione: nella Bibbia il mondo fu creato in sei giorni
e la tradizione ebraica lo fa proseguire per sei millenni. L’acqua, l’elemento
del secondo chakra, non di meno, ritrae lo sfondo primordiale della nostra
esistenza: il ventre di nostra madre dove ci cullavamo e il grembo energetico
di ogni cosa che, senza acqua, non può essere viva. È l’arancione il suo colore
ed esprime l’impulso attivo che si trasforma in creatività e voglia di vivere.
Se il secondo chakra è in equilibrio
Il secondo chakra, chiamato anche chakra sacrale, si
trova nella zona del bacino, poco al di sotto dell’ombelico ed è connesso al
concetto di felicità corporale e sensuale. Infatti se questo chakra è in
equilibrio la nostra personalità è magnetica, raggiante, gli occhi brillano e
la fiducia in noi stessi risplende nei nostri sorrisi: ci sentiamo pazienti, tolleranti,
sicuri, intimi con la nostra famiglia e con gli amici e accettiamo
consapevolmente il nostro corpo, nonostante i difetti e le debolezze. Anche
l’intimità con il partner e la nostra vita sessuale sono appagate e stimolanti.
Al contrario, se il secondo chakra è scompensato possiamo avere difficoltà a
trarre piacere dalla vita, in particolare dal sesso, usato per coprire ciò che
sentiamo veramente, o dal cibo con il quale nervosamente compensiamo le
mancanze, finendo in un circolo di sensi di colpa, gelosia, ansia e
aggressività.
Sentire, percepire, assaggiare,
emozionarci ed amare
sono nostri diritti prima di qualunque altra cosa
Se mettiamo insieme tutte le qualità del secondo chakra
(il continuo fluire dell’acqua, il movimento, il piacere, il sesso, le
emozioni, l’espressione della sensualità) possiamo renderci conto che
manifestare i nostri desideri è sano e umano, ed è questo che ci porta ad
essere davvero noi stessi.
Quindi siate voi stessi!
A lezione di yoga per equilibrare il secondo chakra
Dopo la spiegazione del primo chakra e la scorsa lezione
di yoga eccomi qua ad ascoltare la voce di Enrica, una ragazza che insegna e che
da molti anni si è avvicinata all’attivazione specifica dei sette chakra. Sono
in una stanza illuminata dalla luce fioca di una candela, sento odore di
arancia amara e di bergamotto (oli essenziali adatti alla stimolazione del
chakra Svadhisthana) e dopo essermi sdraiata, appoggio i palmi delle mani sul
basso ventre.
La sua voce si espande e arriva fino a me:
“Chiudi gli occhi e respira. Respira e cerca di
focalizzarti solo sul flusso del tuo sospiro. Pensa al tuo respiro come un
fluido che entra ed esce dal tuo corpo. Senti sotto i palmi delle tue mani
l’addome che si alza e si abbassa. Respira sempre più lentamente. Ora apri le
braccia e le gambe: sei immerso in una tiepida acqua densa, trasparente ma
percepita da ogni parte del tuo corpo. Lasciati galleggiare fino a sentire che
tutte le tensioni ti abbandonano, sciogliendosi nello specchio d’acqua nel
quale stai fluttuando. Ascolta le tue percezioni, abbandonati a questa
sensazione di vitalità e purezza. Ora, mentre il tuo respiro si fa sempre più lento,
ripeti queste parole nei tuoi pensieri: io ho il diritto di provare emozioni,
di seguire ciò che mi fa stare bene e
che mi rende felice, sono pronto a sfruttare i miei talenti e la mia
curiosità. Sono qui e voglio esprimermi, essere ciò che sento e fare ciò che
amo, perché solo così posso percepire la bellezza che mi circonda, e questo è
il dono più grande che ho”.
Loretta Zanuccoli
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