Delfino-terapia: la pet-therapy fatta con i delfini
La delfino-terapia valutata clinicamente con la
Semeiotica Biofisica Quantistica
di Simone Caramel, Sergio Stagnaro - 02/09/2015
Delfino-terapia: la pet-therapy fatta con i delfini
Un ciondolo azzurro con sopra disegnato un delfino può
essere portato al collo solo come portafortuna?
La Semeiotica Biofisica Quantistica (SBQ) fornisce al
medico un originale metodo [1] applicabile al letto del paziente, con il
semplice uso del fonendoscopio, utile sia per finalità diagnostiche che di
monitoraggio terapeutico, essendo in grado di valutare oggettivamente nel tempo
l’efficacia pre-clinica e clinica di ogni tipo di trattamento, sia esso
convenzionale o non convenzionale, come è il caso recentemente esplorato della
terapia con i delfini.
Variante della pet-therapy, poco conosciuta ancora in
Italia, la terapia assistita con i delfini o DAT (Dolphin Assisted Therapy)
venne proposta dai ricercatori statunitensi Betsy Smith e David Nathanson dell’Università
di Miami (Florida) negli anni settanta, con l’ipotesi che si sarebbero potuti
migliorare gli effetti delle terapie mediche comuni e dei farmaci
somministrati, in seguito al contatto dei pazienti stessi con i delfini.
Il delfino è un animale straordinario con abilità
incredibili. Numerosi studi condotti in diversi paesi mostrano che la vicinanza
di questi mammiferi è di grande aiuto per la salute umana con un rilevante
effetto positivo nel trattamento di numerose malattie, come paralisi cerebrale,
autismo infantile precoce, sindrome di Down, disfunzioni cerebrali, disturbi
funzionali del sistema nervoso centrale, ritardo mentale, disturbi del
linguaggio, diminuzione o perdita dell’udito, nevrosi, stress, disturbi
depressivi, Alzheimer, disturbi della memoria e difficoltà nell’apprendimento
[2-9].
La delfino-terapia non è ancora riconosciuta dalla
medicina tradizionale, nonostante i benefici ottenuti negli ultimi decenni sui
pazienti ai quali è stata sottoposta, come ad esempio nei bambini affetti da
autismo: rari, discordanti e contraddistinti da vizi metodologici sono infatti
gli articoli scientifici e gli studi clinici su questo tipo di trattamento e
sulle ragioni e particolari condizioni per le quali esso mostra una certa
efficacia [10].
D’altro canto, se si studia la DAT da diversi punti di
vista, ad esempio considerando la prospettiva delle modificazioni
comportamentali, quella psico-neuro-endocrino-immunologica e l’interpretazione
neurofisiologica, benché gli studi sui benefici dell’interazione tra uomo e
delfino siano ancora preliminari, pioneristici e con evidenti lacune, originate
specialmente da elementi di valutazione prevalentemente soggettivi, si conclude
che ci sono importanti segnali per rivalutare scientificamente la delfino-terapia,
se corroborata da criteri di valutazione più oggettivi e razionali [11].
Perché il verso dei delfini fa bene
A questo proposito, è importante ricordare che il verso
dei delfini è caratterizzato da suoni ad alta frequenza (ultrasuoni) che vanno
dai 20 mila ai 150 mila Hertz, in grado di stimolare la produzione di endorfine
nel cervello.
Questa caratteristica peculiare dei delfini può essere
abbinata a una recente nanotecnologia [12] che è in grado di catturare le
radiazioni provenienti da qualsiasi oggetto biologico, in particolare quelle
provenienti da questi meravigliosi mammiferi, che sono sorgenti di onde
millimetriche (ossia di ultrasuoni o suoni a frequenze estremamente alte).
Grazie alla nano-tecnologia AK-TOM, sono state catturate
e salvate in uno speciale semiconduttore (GaAs o Arseniuro di Gallio) le
radiazioni (ultrasuoni) emesse dai delfini nel delfinario della Repubblica di
Hurghada in Egitto. Le medesime onde millimetriche possono successivamente
essere liberate dal semiconduttore, dal momento in cui esso viene messo a
contatto con un qualsiasi altro oggetto biologico, come ad esempio una piccola
porzione della cute umana, sfruttando l’interazione tra i campi
elettromagnetici deboli.
Questo connubio tra ultrasuoni emessi dai delfini e semiconduttore
che li cattura è una conquista estremamente importante per la valutazione
oggettiva secondo un rigoroso metodo scientifico per due motivi:
1) abbiamo
ottenuto un oggetto biologico (irradiatore) contenente le onde-informazione
emesse dai delfini, e questo irradiatore è duplicabile e testabile su diversi
tipi di pazienti, idoneo per sperimentazioni su piccola e larga scala;
2) gli effetti
clinici di questa irradiazione su un qualsiasi paziente sono valutabili
oggettivamente con il metodo della Semeiotica Biofisica Quantistica (SBQ), e
questi dati diagnostici e di monitoraggio terapeutico possono essere raccolti
da qualsiasi medico formato ed abilitato secondo la SBQ, favorendo qualsiasi
tipo di ricerca e studio prospettico, anche in doppio cieco.
Le radiazioni (ultrasuoni) emesse dai delfini e raccolte
nel semiconduttore (Arseniuro di Gallio) in grado di catturale, memorizzarle, e
liberarle a contatto con la cute [12, 13] (oppure a distanza inferiore ad 1
metro, in modo da essere utilizzate durante la notte), sono state testate con
il metodo diagnostico della Semeiotica Biofisica Quantistica, ed in particolare
valutando, mediante il monitoraggio terapeutico, l'energia libera
endocellulare, nonché le dinamiche del microcircolo, prima, durante e dopo
l'irradiazione, in differenti sistemi biologici, per esempio, cervello e cuore,
con i seguenti risultati.
Benefici per sani e malati
Nel sano, l'irradiazione di ultrasuoni catturati dai
delfini di Hurgada, provoca l'aumento fino a sei volte dell'energia libera
endocellulare, valutata come Tempo di Latenza del relativo riflesso gastrico
aspecifico (ad esempio, da un valore basale di 8 secondi il riflesso
cerebro-gastrico aspecifico aumenta a 48 secondi).
In un soggetto (34 anni) affetto da autismo, ugualmente
l'energia libera endocellulare neuronale aumenta di sei volte il valore basale
(ad esempio, c’è un notevole incremento dell'ossigenazione istangica o
tessutale), immediatamente dall'inizio dell'applicazione e permane tale fino
alla durata dell'irradiazione (massimo 3 ore al giorno). Parallelamente, il
microcircolo relativo, valutato con i parametri SBQ, è massimamente attivato,
secondo l'Attivazione Microcircolatoria Associata, tipo I. Fatto importante,
progressivamente, col passare dei giorni di trattamento, il medico osserva un
notevole incremento dell'attività microcircolatoria, anche a riposo funzionale,
evidentemente da attribuire all'attivazione delle cellule staminali cerebrali
nelle aree del cervello precedentemente sede dei Reali Rischi Congeniti di
malattie neurodegenerative [14-17].
Questi primi effetti clinici valutati con la SBQ sono
sorprendentemente omogenei ed i dati raccolti sono molto promettenti, perché -
se confermati nel tempo con un adeguato periodico monitoraggio terapeutico e su
larga scala - suggeriscono la possibilità di supportare scientificamente,
grazie all’applicazione del metodo SBQ, l'efficacia clinica della
“dolphin-assisted-therapy”.
Ecco spiegato che quel ciondolo azzurro, nella foto, con
sopra disegnato un delfino non è un semplice portafortuna da portare al collo,
bensì nasconde al suo interno uno speciale semiconduttore che ci permette di
“ascoltare le onde dei delfini” ossia irradia ultrasuoni provenienti dai
delfini: è da usare perciò con cautela, in considerazione delle sue
straordinarie proprietà.
Bibliografia
[1] Caramel S. Che cos’è la Semeiotica Biofisica
Quantistica. Scienza e Conoscenza, 4 agosto 2015. http://www.scienzaeconoscenza.it/articolo/che-cos-e-la-semeiotica-biofisica-quantistica.php
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JOQBS, 2014. http://www.sisbq.org/uploads/5/6/8/7/5687930/iirrofepilepsy.pdf
Giulia Settimo
Pet Therapy - Gli Animali che Curano >> http://goo.gl/hKRey0
Terapie e attività svolte con l'aiuto degli animali per
la salute fisica e psicologica
Editore: Red Edizioni
Data pubblicazione: Novembre 2010
Formato: Libro - Pag 94 - 14x21