L'importanza di bere acqua PURA di buona qualità
Dall'arsenico al mercurio fino al piombo, ecco i pericoli
che possiamo trovare nell'acqua che beviamo
di Fiamma Ferraro - 20/11/2014
L'importanza di bere acqua PURA di buona qualità
L’importanza del bere, come noto, viene subito dopo
quella del respirare e ben prima di quella del mangiare; (si può sopravvivere
solo per pochi giorni senza bere).
Quasi più nessuno al giorno d’oggi ha la fortuna di poter
bere della fresca e pura acqua sorgiva. Il problema principale è ormai soprattutto
quello di riuscire a trovare un’acqua pura priva della sostanze dannose che
oggi si trovano quasi dappertutto nell’acqua di rubinetto: dall’arsenico e
piombo proveniente da vecchie tubature
ai residui di pesticidi e medicinali vari, e quasi ogni giorno leggiamo
in merito a nuovi allarmi (tallio nella Versilia, amianto dopo il terremoto
nell’Emilia Romagna, arsenico nel Lazio ecc.ecc.)
Nel mio e-book “La Nuova Guida alla Salute” pubblicato da
“Scienza e Conoscenza”, nel capitolo dedicato all’acqua mi sono pertanto
soffermata soprattutto sulla necessità di bere un’acqua purificata al massimo
dalle varie sostanze contaminanti, dedicando una rilevanza minore (limitandomi
a segnalare due approcci scientifici interessanti) alla tematica della “ vitalizzazione
ed energizzazione “ dell’acqua.
Serve infatti a poco bere un’acqua “energizzata” se in
quest’acqua vi è dell’arsenico; prima bisogna preoccuparsi della purificazione
e solo dopo della sua vitalizzazione!
A questo proposito tuttavia, continuando le mie ricerche
sull’argomento, sono rimasta ancora una volta esterrefatta nel vedere il genio
del dott. K.Buteyko che, pur dedicando tutta la sua attenzione al respiro,
aveva consigliato, senza soffermarsi sull’argomento, di far congelare l’acqua
prima di berla (ed avendo vissuto e lavorato per una buona parte della sua vita
in Siberia Buteyko aveva indubbiamente una buona esperienza in fatto di
ghiaccio!).
Bere acqua dopo averla congelata?
Ebbene, questo sommario consiglio di Buteyko riceve ora,
dopo mezzo secolo, un’ autorevole conferma da uno scienziato considerato tra i
più esperti al mondo nel campo della ricerca sull’acqua ed i suoi effetti sulla
salute: il Dr. Gerald Pollack, professore di bioingegneria all’Università di
Washington, che ha dedicato una vita a questa ricerca, osserva che l’acqua
ottenuta dal ghiaccio fuso ha acquisito una struttura diversa, ed ottimale per
la salute.
Altre osservazioni molto interessanti sull’acqua si
trovano sul sito del prof. Pollack (http://faculty.washington.edu/ghp/research-themes/water-science/
) e nel suo libro (purtroppo non ancora tradotto in italiano) dal titolo The
Fourth Phase of Water: Beyond Solid, Liquid, and Vapor (La quarta fase
dell’acqua, dopo quella solida, liquida e gassosa) .
Vari altri ricercatori, nell’osservare che le popolazioni
che vivono sulle vette montagnose hanno una durata media di vita più lunga, ne
avevano attribuito la causa al fatto che l’acqua bevuta da queste popolazioni,
spesso proveniente da ghiacciai disciolti, contiene determinate sostanze
(shilajit ed altre) presenti nelle
rocce sottostanti i ghiacciai e penetrate in quest’acqua. Secondo
Buteyko e Pollack invece l’effetto benefico deriverebbe semplicemente dal cambiamento di struttura
dell’acqua congelata, struttura che in qualche modo permarrebbe anche dopo lo scongelamento.
Ritorno tuttavia sulla raccomandazione fondamentale di
accertarsi per prima cosa del fattore purezza dell’acqua; visto che non non
servirebbe a molto far congelare, per ottimizzarne la struttura, dell’acqua
contenente arsenico, piombo e simili...
Mercurio, Selenio e i legami con il virus Ebola
Dopo aver parlato dell’acqua, un breve accenno anche al
cibo che, rispetto all’acqua, date le attuali condizioni di
coltivazione/conservazione e trasporto dei viveri, presenta il doppio problema
non solo della presenza di tossine varie ma anche della carenza di sostanze
vitali, indispensabili per la salute.
Una delle sostanze tossiche più pericolose e diffuse, il
mercurio, provoca appunto non solo di per sé una pericolosa intossicazione ma
oltretutto anche la carenza di una sostanza che, pur in quantità minime , è
assolutamente indispensabile per l’organismo, e cioè il selenio (e quindi si
verificano anche i danni causati da questa carenza).
Il selenio ha infatti la proprietà di “ legarsi”al
mercurio e di portarlo in parte fuori dall’organismo. Quando pertanto il corpo
è strapieno di mercurio allora tutto il selenio presente viene utilizzato per
una pur parziale disintossicazione dal mercurio, e non ne rimane abbastanza
nell’organismo. (Ved. sull’argomento dell’intossicazione da mercurio il mio
libro “La Terapia Chelante, disintossicarsi dai metalli tossici”.
Ho accennato nel titolo alla tematica del Virus Ebola,
per sottolineare l’importanza di una buona idratazione, alimentazione e
respirazione anche per mantenere il sistema immunitario in piena forma.
Alla ricerca di ulteriori rimedi (ai quali si spera
vivamente di non dover mai ricorrere!) mi è capitato tra le mani un libro che
avevo studiato in Germania per la mia specializzazione in medicina
ortomolecolare, in cui veniva citata una vecchia pubblicazione (alla quale
hanno peraltro fatto seguito numerose altre: ved. http://orthomolecular.org/library/jom/1995/articles/1995-v10n0304-p131.shtml
) in cui viene messo in evidenza un possibile nesso tra Ebola e la forte
carenza di selenio nell’alimentazione, presente per vari motivi in molte parti
dell’Africa ( e a questa carenza
aggiungerei l’osservazione che in numerosi territori africani vi è anche
una forte presenza di mercurio, causata anche dai rifiuti tossici che i paesi
industrializzati spesso scaricano nel terzo mondo).
In queste pubblicazioni si ipotizza che la carenza di
selenio avrebbe contribuito a rendere più grave, con emorragie incontenibili,
l’infezione dal virus Ebola, nonché a far evolvere in ceppi più pericolosi
l’originario ceppo di questo virus .
Occorre ovviamente aggiungere che, per contrastare l’Ebola il selenio andrebbe preso
in dosaggi elevati, e quindi solo con la consulenza di un medico esperto in
questa tematica (anche gli elementi naturali come il selenio, se vengono
assunti nei dosaggi in genere prescritti nella medicina ortomolecolare
(superiori a quelli reperibili negli alimenti) esercitano effetti simili ai
farmaci e quindi è da evitare il “fai da te”!
Fiamma Ferraro
La Terapia Chelante - Libro >> http://goo.gl/7PW3yL
Disintossicarsi dai Metalli Tossici
Editore: Macro Edizioni
Data pubblicazione: Aprile 2014
Formato: Libro - Pag 224 - 13.5x20.5 cm