Tutto è Ciclico – La ciclicità come principio di base
della vita e della morte
di Francesco Albanese
L’onda è la forma più essenziale di creazione esistente
in Natura (Kinslow, 2008). Se immaginiamo un percorso ideale che porta dal
vuoto totale, fino alla solida materia, l’onda può essere collocata
immediatamente dopo il campo quantistico e subito prima della particella
(pensiamo alla funzione d’onda). Infatti, l’onda è ciò che esiste ancor prima
che le particelle emergano dal loro stato di sovrapposizione di possibilità per
diventare materia. Subito dopo (dopo il collasso della funzione d’onda), siamo
già nella materia. Qui, tutto ciò che vediamo attorno a noi è costituito da
particelle e da atomi che si legano tra loro per formare un’enorme varietà di
strutture molecolari.
Le molecole non sono rigide e immobili, ma oscillano in
armonia con le vibrazioni termiche del loro ambiente. Negli atomi in
vibrazione, gli elettroni si muovono attorno al nucleo ad altissima velocità
per compensare le forze elettriche che li attraggono verso il centro. Nel
nucleo, neutroni e protoni si agitano a velocità vertiginose, compressi in un
volume minuscolo dalle forze nucleari. La materia quindi non è statica, inerte,
ma al contrario è un insieme di vibrazioni, di oscillazioni, i cui ritmi sono
determinati dalle strutture delle varie molecole (Capra, 1975). Allora, tutto
quanto esiste è vibrazione. Tutte le cose nell’Universo oscillano, vibrano,
costantemente, con il loro ritmo, a frequenze diverse, generando campi d’onda
che irradiano dagli oggetti che le hanno prodotte (Laszlo, 2007).
Qualsiasi cosa è caratterizzata dalla sua tipica
vibrazione e genera il suo tipico campo d’onda, attraverso il quale si
propagano le onde emesse. E non dobbiamo pensare solo agli oggetti, perché dove
ci sono particelle c’è energia, e dove c’è energia c’è movimento, c’è
vibrazione. Così anche il pensiero, la credenza, l’intento, l’emozione (forme
non materiali alle quali corrisponde un correlato neurofisiologico, e dunque
l’interazione tra cellule, molecole, atomi, particelle) hanno una loro energia,
una loro vibrazione e generano le loro specifiche onde.
Ma se da un lato l’onda è ciò che esiste ancor prima che
le particelle emergano dal loro stato di sovrapposizione di possibilità,
dall’altro, l’onda non smette di esistere una volta entrati nella materia.
Anzi, la Natura non ama gli sprechi e tende a ripetere le strutture che
funzionano. Così, anche a livello macroscopico, possiamo facilmente fare
esperienza indiretta dell’esistenza di onde familiari alla Fisica. Ci basta
accendere la radio per rendercene conto. La musica che esce dal nostro
altoparlante proviene da lontano, dalla stazione radio emittente, che trasmette
i suoi programmi attraverso quelle che vengono appunto chiamate onde radio, un
particolare tipo di onde elettromagnetiche. Oppure, il suono di uno strumento
musicale che stiamo suonando, o che qualcuno suona vicino a noi, si propaga
nell’aria, dallo strumento al nostro orecchio, sotto forma di onde sonore. O
ancora, sappiamo tutti che se ci fermiamo sul bagnasciuga i nostri piedi
vengono ripetutamente bagnati dalle onde del mare, onde questa volta di tipo
meccanico. Bene, qualunque sia la natura dell’onda, il moto ondulatorio è di
tipo sinusoidale, e può essere rappresentato come nella figura seguente (Fig.
1).
Fig. 1 - onda
Qualsiasi onda è caratterizzata da alcuni elementi
fondamentali: le creste e i ventri, vale a dire i picchi massimi e minimi che
l’onda può raggiungere; l’ampiezza, cioè metà del dislivello tra cresta e
ventre (maggiore è l’ampiezza di un’onda, maggiore è l’energia che trasporta);
la lunghezza d’onda, che sta a indicare la distanza tra due creste o tra due
ventri; la frequenza, cioè il numero di cicli completi (ad esempio da cresta a
cresta, o da ventre a ventre) che si ripetono in un secondo.
Ciclicità
L’onda è il modello fondamentale con cui è possibile
descrive l’andamento dei fenomeni naturali che si ripetono nel tempo. Ad
esempio, il moto di un pendolo che oscilla su un perno è descritto da un’onda
sinusoidale; come il moto di un ipotetico satellite che ruota attorno al
pianeta Terra è anch’esso descritto da un’onda sinusoidale (Fig. 2).
Fig. 2 - moti - ciclicità
In realtà, l’orbita della Luna attorno alla Terra (come
quella della Terra attorno al Sole) è di forma ellittica. Anche questo moto è
descritto da un’onda, ma non trattandosi di moto circolare uniforme, l’onda che
lo descrive non sarà una sinusoide perfetta.
La proprietà delle onde sulla quale è importante focalizzare
l’attenzione è il ciclo, cioè quel segmento di tempo entro il quale ogni onda
descrive un percorso completo, e dopo il quale si ripete in forma simile alla
precedente. Quello di ciclo è un concetto importante, perché la vita è regolata
e scandita da fenomeni ciclici. Per fare solo alcuni esempi, il Sole sorge la
mattina e tramonta la sera, per poi sorgere la mattina seguente e ripetere il
suo percorso; ogni 28 giorni, la Luna compie un giro completo attorno alla
Terra; all’autunno seguono l’inverno, la primavera e poi l’estate, ogni anno;
ogni anno segue il precedente rispettando la stessa sequenza di mesi, nello
stesso ordine; alcune teorie parlano di un universo ciclico, un universo che si
sta ancora espandendo dal momento del Big Bang, e che arriverà ad arrestarsi
per poi “tornare indietro” fino a implodere in una nuova singolarità, che a sua
volta darà vita ad un altro Big Bang e di conseguenza a una nuova espansione.
Ma per avere a che fare con la ciclicità non c’è bisogno di andare a scomodare
teorie cosmologiche, o di cercare chissà dove. Anche solo il battito del nostro
cuore che alterna ciclicamente la propria attività tra le fasi di compressione
e dilatazione, come anche il nostro respiro è un fenomeno ciclico, perché a
ogni inspirazione segue sempre un’espirazione (Dethlefsen, 1979). Il respiro,
infatti, può essere descritto da un’onda, dove la fase ascendente è
rappresentata dall’inspirazione, la cresta dal punto di massima inspirazione,
la fase discendente dall’espirazione, e il ventre dal punto di massima
espirazione. Dopodiché si riparte da capo con un nuovo ciclo.
Tutto è ciclico
Nel mito indiano la concezione del tempo è diversa dalla
nostra, e non segue il concetto del prima-dopo. La storia è vista come un
continuo susseguirsi di cicli che ripropongono con andamento circolare fasi e
circostanze ripetute, ma sempre nuove (Grignola, 2001). Dunque, per il mito
indiano (e non solo per questo), tutto ciò che esiste in Natura è regolato
dalla ciclicità, anche se apparentemente potrebbe non sembrare così.
Se tutto è ciclico, allora, tutto può essere
rappresentato da un’onda. Ad esempio: a riposo, la frequenza respiratoria media
in un minuto è di 12-16 cicli; la Terra ruota su se stessa in circa 24 ore, e
attorno al Sole in circa 365 giorni, ormai ce ne siamo accorti e lo possiamo
verificare… e così via. Ci sono però fenomeni che si ripetono dopo un tempo per
noi così lungo da non apparire neanche ciclici. Plutone, ad esempio, per
compiere il suo ciclo completo di rivoluzione attorno al Sole impiega circa 248
anni e per osservarlo tutto ci vorrebbero più di due vite; oppure, il fenomeno
di espansione e contrazione dell’universo ha un ciclo talmente lungo che, anche
se avessimo a disposizione migliaia di anni per osservarlo, l’universo ci apparirebbe
praticamente fermo. Quindi, è solo una questione di prospettive. E di tempo a
disposizione. Una mosca, che vive all’incirca tre settimane, ammesso che ne
avesse interesse, si accorgerebbe della ciclicità dei giorni, ma non
sospetterebbe mai della ciclicità del moto lunare o del ciclico ripetersi degli
anni.
Nel suo descrivere nel tempo una forma sinusoidale (ad
esempio, y=sin(x)), l’onda alterna il suo andamento tra i suoi due estremi
(cresta e ventre), quindi tra due polarità, il positivo (+1) e il negativo
(-1). Il fenomeno ciclico dunque oscilla tra queste due polarità, con un ritmo
più o meno regolare, in base alla forma dell’onda che lo descrive (Fig. 3)
Fig. 3 - y=sin(x)
Quello della polarità è un altro concetto importante,
perché la nostra esperienza con la realtà è di tipo duale, polare:
giorno–notte, luce-tenebra, freddo–caldo, positivo-negativo, maschio–femmina,
inizio–fine, vita–morte… Nell’onda, le due polarità sono rappresentate dalla
cresta e dal ventre. I fenomeni ciclici oscillano infatti tra i due poli,
comprendono tra essi tutte le varie possibili manifestazioni del fenomeno.
Ciclicità e polarità non regolano soltanto il mondo che
ci circonda, ma anche noi stessi.
Anche il nostro organismo è regolato da processi ciclici,
e di conseguenza polari. Ad esempio, il ciclo mestruale femminile ha una durata
di 28 giorni, esattamente come quello lunare di rivoluzione attorno alla Terra;
il bioritmo descrive l’andamento di determinati ritmi biologici che influenzano
le abilità psicologica, emozionale e mentale della persona; il ritmo circadiano
ha una durata di circa 24 ore (circa-diem) ed interessa il ritmo sonno-veglia
(qui si riconoscono senza fatica le due polarità), la secrezione ormonale e la
variazione di temperatura corporea; altri ritmi (infradiano, circasettano,
circamensile, circannuale) regolano altri aspetti della vita della persona, con
cicli della durata facilmente intuibile dai nomi che li rappresentano. Alla
fine di ogni ciclo, ogni ciclo si ripete.
Essendo scandita da cicli, la nostra vita può essere
rappresentata come nella figura seguente, dove per semplicità è stato riportato
un solo, ipotetico ciclo (Fig. 4):
Fig. 4-AM
In un’ipotetica vita di circa 80 anni, il ciclo
dell’esempio si ripete circa ogni 4 anni. A questo ciclo sarebbe possibile
sovrapporre graficamente tutti gli altri cicli cui è stato fatto cenno qualche
riga sopra, e molti altri ancora, ma così la figura diventerebbe solo una
macchia d’inchiostro di forma sinusoidale…
Per tutto quello che è stato detto finora sulla
ciclicità, è doveroso adesso farci una domanda: se in Natura tutto è ciclico, e
se la nostra vita è regolata da fenomeni ciclici, è possibile che la vita
stessa duri per un solo ciclo, per poi semplicemente smettere di esistere? La
risposta ce l’abbiamo già: abbiamo detto che la nostra esperienza si alterna
sempre tra due polarità, come accade per giorno (+1) e notte (-1), caldo (+1) e
freddo (-1), e così via. Ma se questo è un principio generale deve valere anche
per la dualità vita (+1) e morte (-1), polarità che risultano dunque i due
estremi dello stesso ciclo.
Per questo motivo, i concetti di vita e di morte devono
essere rivisti rispetto alla concezione che abbiamo comunemente, e la figura
deve essere ridisegnata come segue (Fig. 5), dove l’onda descrive propriamente,
anche per la dualità vita/morte, un ciclo completo.
Fig. 5-vita-morte
Cosa ci dice questa figura? Che alla morte segue qualcosa
di altro (che Whitton, 1986 ha definito Intervita), qualcosa che non sappiamo
spiegare e che non conosceremo (o che non ricorderemo) fino al momento della
nostra morte. Ma ci dice anche che la morte non è il momento in cui “finisce
tutto”, perché dopo la morte vi sarà una naturale evoluzione del ciclo vitale,
che si esprimerà in modi e forme di non-esistenza (del corpo), diverse da
quelle che caratterizzano il polo dell’esistenza.
Ma la figura, e le argomentazioni che l’hanno preceduta,
ci dicono anche un’altra cosa: che al termine di ogni ciclo completo ne
inizierà uno nuovo. E, con buone probabilità, il ciclo che stiamo vivendo non è
il primo.
Che vi piaccia o no, questo non è altro che il concetto
di reincarnazione.
Francesco Albanese
Bibliografia
Capra, F. (1975). Il Tao della Fisica. Milano: Adelphi,
1982.
Dethlefsen, T. (1979). Il destino come scelta. Psicologia
esoterica. Roma: Edizioni Mediterranee, 1995.
Grignola, A. (2001). Miti indiani. Il mistero dell’essere
nella terra del Gange. Colognola ai Colli: Demetra Edi-zioni.
Kinslow, F. (2008). Il segreto della guarigione quantica.
Cesena: Macro Edizioni, 2010.
Laszlo, E. (2007). La scienza e il campo akashico.
Connessione e memoria nel cosmo e nella coscienza: una teoria integrale del
tutto. Milano: Urra, 2009.
Whitton, J.L. e Fisher, J. (1986). Dopo la morte, prima
della rinascita. Milano: Armenia, 2005
visto su altrogiornale.org
Francesco Albanese
Perché mi Capita? - Libro >> http://goo.gl/wdEAaD
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