Addestrare Senza Parole
Con la tecnica della mano vuota
di Liane Rauch
Addestrare Senza Parole - Libro
I libri sull’addestramento canino sono tanti, ma parlano
di impartire ordini e direttive.
Questo metodo è del tutto innovativo: ADDESTRARE CON LA
TECNICA DELLA MANO VUOTA. Senza parole né rumori quindi, sfruttando solo i
gesti della mano. La strategia mira a rafforzare il legame di fiducia tra
l’uomo e l’animale e punta sul contatto visivo tra i due.
Si tratta di un metodo comodo e facile da utilizzare
ovunque, per strada, a casa e al parco.
Avete bisogno solo del vostro cane e della vostra mano!
Il metodo è originale e facile da sperimentare, spiegato
con linguaggio semplice e alla portata di tutti.
Dalla Quarta di Copertina
Volete rafforzare il legame con il vostro cane e
instaurare una relazione armoniosa?
Allora provate subito il metodo della “mano vuota”: senza
strumenti, senza l’uso della parola e sempre efficace.
Perché utilizzare il metodo della “mano vuota”?
per approfondire, rinforzare e migliorare il rapporto tra
cane e uomo;
per instaurare un rapporto di fiducia reciproca. La
fiducia è alla base di una buona partnership;
perché è praticabile senza strumenti, ovunque e in ogni
situazione;
per evitare dal primo incontro problemi di gestione nella
vita quotidiana;
per addestrare il tuo cane con metodi non violenti;
perché è adatto a ogni cane e a ogni padrone;
perché è un concetto educativo innovativo che funziona in
ogni occasione;
perché la mano vuota è uno strumento di addestramento
molto efficace anche con cani affetti da patologie invalidanti (sordità,
cecità, ecc.).
Una solida relazione uomo-cane è la base per
un’educazione di successo.
L’autrice ci mostra come costruirla e renderla stabile.
Scoprite l’importanza del contatto visivo per
l’addestramento del vostro cane e imparate come mantenere il vostro cane
concentrato su di voi nonostante le distrazioni offerte dall’ambiente esterno.
Tanti esercizi illustrati vi mostreranno come fare. Un metodo decisamente da
provare.
Buon divertimento e buona fortuna!
Percorrere altre vie - Estratto da "Addestrare Senza
Parole" libro di Liane Rauch
Con la mia cagnetta Sunny ho frequentato una scuola
cinofila classica, ma ben presto ho avuto la sensazione che ci mancasse
qualcosa. Volevo che fosse differente, volevo percorrere altre vie, più gentili
e più adeguate al cane e considerare l’animale nella sua totalità.
Rafforzare il legame: poche le attività mirate
Nella scuola cinofila frequentata da me e Sunny più di 15
anni or sono mi era mancata un’effettiva attività mirata a rafforzare il
legame, un’attività che portasse a una convivenza armoniosa nella vita
quotidiana. Certo, ogni tanto si faceva un giro in città, sul posto c’erano
finanche dozzine di altri cani. Eppure, dov’erano le padroncine e i padroncini?
Non si prestava veramente attenzione alla relazione tra il proprietario e il
cane. Si continuava a ricorrere a metodi coercitivi, come i clicker, le pistole
ad acqua o le catene da addestramento. A parte i comandi di base (quali “qui”,
“siedi”, “terra”, “resta”) e la corsa davanti agli archi, non c’era una grande
varietà.
Allora ho iniziato a casa a ideare piccoli trucchi e a
cercare su internet le allora scarsissime informazioni sul dog dancing e
sull’attività con espedienti. All’inizio mi deridevano e mi prendevano in giro
(«E questa sarebbe educazione?») ma in seguito sempre più proprietari di cani
hanno cominciato a riconoscere che nella relazione tra me e Sunny c’era
qualcosa di particolare.
Un legame con il proprietario, stretto e basato sulla
fiducia, può impedire fin dall’inizio l’insorgere di problemi e comportamenti
sbagliati nel cane. È la base per una convivenza armoniosa nella vita
quotidiana.
Il lavoro è gioco, il gioco è lavoro
I cani non fanno distinzione tra il lavoro e il gioco.
Per il cane il lavoro è gioco e il gioco è lavoro. Il cane da soccorso gioca a
cercare, il cane da caccia gioca a riportare, il cane che pratica la dog dance
gioca a esercitarsi fisicamente con il suo proprietario ecc.
Da una combinazione di elementi educativi classici, dog
dancing, attività con trucchi ed educazione con il tocco del palmo della mano,
è derivato un metodo grazie al quale il cane sviluppa in maniera ludica e quasi
autonoma un legame con il proprietario, che è molto divertente per entrambi.
Con me i cani devono imparare ad avere come riferimento
la mano vuota del proprietario e a chiedere attraverso il contatto visivo quale
sia il compito successivo da svolgere; non possono decidere autonomamente, ad
esempio, di abbaiare contro altri cani o altre persone gettandovisi addosso. I
miei cani, ad esempio, devono saper camminare con il guinzaglio lento: finché
si tratta di un cane di piccola taglia si riesce ancora a trattenerlo bene
quando inizia a tirare, ma tirare il guinzaglio con un cane che pesa 30 chili
può diventare pericoloso. Soprattutto, però, il cane deve imparare a
considerare autonomamente il proprietario come punto di riferimento, senza che
quest’ultimo sia costretto sempre a urlare. Il modo migliore perché ciò
funzioni è semplicemente fare in modo che cane e proprietario si divertano
durante il processo educativo. Ne sono convinta: se funziona la relazione,
funziona anche l’educazione.
Riassumendo:
Nelle scuole cinofile classiche spesso si trascurano le
attività che portano a un miglior legame tra cane e padrone.
La dog dance e le attività con trucchi rappresentano
efficaci possibilità per rafforzare il legame.
I cani non fanno differenza tra il lavoro (educazione) e
il gioco.
Il cane dev’essere in grado di fare riferimento in
maniera autonoma al proprietario.
Il tocco del palmo della mano.
Condurre senza attirare con un premio
Per prima cosa voglio dire chiaramente che in generale
non sono contraria all’utilizzo di ausili vari. Tutto ciò che non procura al
cane dolore e nemmeno lo spaventa può essere utile.
Perché il tocco del palmo della mano?
In alcuni ambiti dello sport cinofilo gli strumenti hanno
un senso, possono davvero essere un arricchimento. Nelle attività educative,
però, il cane deve costruire un legame e una relazione con il proprietario e
non con uno di questi strumenti, che al giorno d’oggi sono impiegati ovunque.
I cani comunicano tra di loro senza aiuti vari, senza
ricevere un premio. La comunicazione e l’educazione avvengono unicamente
tramite sguardi o contatto.
Durante tutti gli anni in cui ho avuto cani, non ho mai
osservato una cagnetta utilizzare alcunché nell’educazione dei suoi cuccioli e
neppure gettare loro clicker o zolle di terra se questi si comportano male.
Quando osservo i miei cani interagire, noto spesso che si danno spintarelle con
il naso: al collo, alle orecchie o alle fauci.
La testa, il muso, in particolare le fauci, sono tra i
mezzi di comunicazione più importanti tra i canidi ed è così che i cani
riescono a esprimere quasi tutte le emozioni importanti, tra di essi e anche
nei confronti degli esseri umani: arricciano il naso come avvertimento,
mostrano i denti come minaccia o danno spintarelle in segno di affetto.
Inoltre, grazie alla mimica, sono possibili interazioni come segno di amicizia
o per manifestare un legame.
Utilizzo quest’atteggiamento comunicativo innato nelle
attività educative, perché in questo modo il cane comprende davvero ciò che sta
facendo ed è anche in grado di impiegare correttamente ciò che ha appreso.
Negli ultimi anni ho applicato nel mio lavoro ciò che ormai da tempo è
consuetudine nello sport cinofilo, e nell’educazione con il tocco del palmo
della mano vengono utilizzati proprio gli atteggiamenti innati in ogni cane.
Educare senza parole, dunque, non rappresenta niente di
nuovo, piuttosto applico semplicemente i mezzi di conduzione tipici dello sport
cinofilo nelle attività educative quotidiane.
Riassumendo:
La comunicazione che i cani utilizzano tra di loro può
essere usata nell'addestramento con ottimi risultati.
Nella comunicazione intraspecifica i cani non ricorrono
ad alcun aiuto.
I cani non ricorrono ai premi.
È capitato anche a voi? Gli ausili educativi
In ognuna di quelle che sembrano essere le mille tasche
della giacca o nel marsupio stracolmo che imbruttisce la figura si trovano oggetti
nella loro più disparata varietà, come clicker, target stick, dummy, biscottini
e simili. Proprio nel momento in cui voi avete bisogno di uno di questi aiuti
non lo trovate: il clicker lo avete perso durante l’ultima passeggiata, lo
sciccoso bracciale dai colori neon si è rotto. Il target stick si trova al
momento in un’altra giacca e il dummy è nel fiume dove il vostro cane lo ha
buttato due giorni prima.
Comportamenti di evitamento con gli ausili educativi
Ben presto mi sono resa conto che Sunny aveva problemi
soprattutto con il clicker. Ogni volta che lo prendevo in mano, aumentava la
distanza tra di noi. Sunny mostrava chiaramente un comportamento di evitamento,
cosa che non rappresenta sicuramente una buona base per il successo di
un’attività educativa volta a raggiungere una relazione ottimale.
Se ripenso a tutti i consigli che allora mi hanno dato,
mi viene adesso da sorridere. Dovevo provare a far scattare una penna biro,
perché quando la si preme fa un rumore simile, solo più debole. Oppure dovevo
schiacciare il clicker nella tasca della giacca, in modo che il rumore
risultasse attutito.
Tuttavia rimasi salda nella mia decisione: non avrei
obbligato il mio cane a subire il clicker. Soprattutto per me non aveva senso
dover prima prendere in mano uno strumento per poi far sì che il cane seguisse
un comando verbale.
È ovvio che il cane va premiato se ha svolto
correttamente il compito che gli è stato assegnato, ma il premio si ottiene
solo dopo aver seguito il comando verbale. In fondo, neanche il vostro capo si
mette sempre davanti alla vostra scrivania e sventola banconote per
costringervi a lavorare. Lo stipendio c’è solo a fine mese.
Riassumendo:
Ausili educativi sì, ma solo quando hanno davvero un
senso.
Gli ausili educativi devono sempre essere presenti per
poter essere utilizzati in qualsiasi momento.
Se i cani mostrano comportamenti di evitamento nei
confronti degli ausili educativi, questi vanno evitati.
Indice
Prefazione a cura di Stefano Cattinelli
Lo scopo di questo libro
Capitolo 1. Condizionamento
Percorrere altre vie
Il tocco del palmo della mano. Condurre senza attirare
con un premio
Lavoro per la mano vuota
I primi passi con un cucciolo
Esercizio: tocco per principianti
Educare i cani anziani al tocco del palmo della mano
Capitolo 2. Generalizzazione
Generalizzazione: la mano vuota
Primi brevi percorsi guidati
Esercizio: da una mano all’altra
Esercizio: condurre con la mano vuota
Concentrazione nonostante le distrazioni
Comportamenti appresi indesiderati
Passi di dog-dance contro la noia
Non fissare i posti
La mano come calamita
Capitolo 3. Educazione
La mano come unico strumento educativo
Camminare con il guinzaglio lento
Esercizio: camminare con il guinzaglio lento
Esercizio: variazioni al guinzaglio
Come far perdere l’abitudine di tirare il guinzaglio
Concentrarsi sul cane
Affrontare la strada con sicurezza grazie al tocco del
palmo della mano
Esercizio: “piede” anche senza guinzaglio
Esercizio: attraversare la strada con sicurezza
Capitolo 4. Relazione
Creare una relazione attraverso un legame
Educazione al contatto visivo
Fissare il divieto verbale
Esercizio: divieto verbale positivo
Esercizio: divieto in caso di attrattive esterne
Esercizio: divieto in caso di forti attrattive esterne
Esercizio da eseguire all’aperto
Prima chiedere, poi correre
La mia, la tua, la nostra porta
Esercizio: scendere dall’automobile
Esercizio: alla porta di casa
Capitolo 5. Lavorare insieme
Lavorare insieme al cane
Giochi da fare ovunque, sempre e in ogni momento
Esercizio: il gioco della bottiglia
Esercizio: il gioco “cerca il collie”
Esercizio: il gioco della geometria
Trucchi e balli senza aiuti
Capitolo 6. Azione
Esercizi di concentrazione
Esercizio: allenare la concentrazione
Esercizio: mantenere la concentrazione nonostante una
distrazione
I cani nervosi
Creare un rapporto di fiducia con cani paurosi
Condurre con dolcezza i cani disabili
Esercizio: lavorare con cani disabili
Ringraziamenti
Liane Rauch
Addestrare Senza Parole - Libro >> http://goo.gl/1VUly0
Con la tecnica della mano vuota
Editore: Macro Edizioni
Data pubblicazione: Luglio 2015
Formato: Libro - Pag 96 - 14,5x21cm