Mitologia Aliena
Uomini, miti e misteriose divinità dal cielo.
di Roberto La Paglia
Mitologia Aliena - Libro
Roberto La Paglia, affermato giornalista, ci guida in un
incredibile viaggio nell’oscuro e perduto mondo della Mitologia Aliena.
Quali misteri nascondono i racconti mitologici? Per quale
motivo quasi tutte le tradizioni sembrano ricondurre a misteriosi esseri venuti
dallo spazio con il preciso compito di istruire l’umanità?
Mitologia Aliena si propone, attraverso un lungo e
appassionante viaggio nella mitologia antica, di rileggere questo misterioso
scenario alla luce delle moderne conoscenze, passando attraverso il racconto
degli antichi miti, soffermandosi sui misteri che ancora oggi si nascondono
dietro i racconti e le rappresentazioni delle varie divinità, arrivando ad
ipotizzare una verità parallela che potrebbe poi non essere così fantastica
come in molti ancora ritengono.
Visitatori dallo spazio?
Sopravvissuti di civiltà ancora più antiche e
dimenticate?
In un susseguirsi di informazioni, curiosità, studi e
comparazioni, il risultato finale non mancherà di far nascere un ragionevole
dubbio sulla vera storia del nostro pianeta, aprendo la strada ad ulteriori
approfondimenti e ricerche.
In questo libro scoprirai:
quando gli alieni scoprirono la Terra
i viaggiatori celesti dell'antico testamento
il segreto della mitologia cinese, piramidi e mummie
nell'antica Cina
i misteri celesti dell'India
i personaggi più misteriosi dell'antico Egitto
e molto altro....
Presentazione di "Mitologia Aliena" di Roberto
La Paglia
Esiste una antica documentazione, spesso volutamente
ignorata, che riguarda i miti celesti e in particolare coloro che vennero
riconosciuti come Dei dagli uomini; una tradizione orale e scritta che tende a
spostare i nostri parametri di ricerca ai margini di un universo chiamato
Terra.
Le antiche civiltà credevano fermamente in un intervento
divino molto diverso da quello, con valenze prettamente spirituali, che prese
in seguito il sopravvento; gli scenari antichi erano molto differenti,
parlavano di Dei, Dee, esseri di altri mondi che incrociavano il nostro spazio
e interagivano con il nostro pianeta. Oggi li conosciamo come Ufo, Grigi,
Extraterrestri, e tentiamo di confinarli in uno spazio utopistico nel tentativo
di sognare un universo fantastico pur rimanendo saldamente ancorati a una
realtà molto più tangibile e rassicurante.
Eppure, un tempo, storia e mito convivevano tra loro...
Una delle spiegazioni proposte più di frequente in merito
all'origine del mito si basa sulla sua diretta discendenza da un sentimento
religioso, ovvero da quell'estremo bisogno di razionalizzare un atteggiamento
superstizioso o, comunque, qualunque cosa non possa essere spiegata con il solo
ausilio della ragione. Se da un lato questa teoria risulta sicuramente
accettabile, dall'altro non tiene conto del fatto che l'inspiegabile non è
soltanto una prerogativa divina, esistono infatti molti fenomeni inspiegabili
che non rientrano nella natura divina, ma. sembrano appartenere alla sfera umana.
Uno dei tanti misteri che da sempre affligge gli storici
e gli scienziati, ad esempio, è quello dei petroglifi, e in particolar modo
quello che riguarda molte raffigurazioni antiche che sembrano riprodurre
moderne creature rivestite da una sorta di tuta spaziale, se non addirittura
veri e propri esseri di natura non umana. Proviamo a paragonare le varie
pitture rupestri e cerchiamo tra loro un comune denominatore.
Chiediamoci:
L'uomo primitivo dipingeva o scolpiva la pietra per
riprodurre quello che temeva, ciò che immaginava, oppure ciò che osservava?
Oppure, molto più semplicemente, situazioni o avvenimenti dei quali era stato
testimone?
Nel primo caso potremmo affermare che si trattava di una
sorta di esorcismo, attuato rappresentando la figura che lo minacciava e
scaricando quindi il proprio timore sull'opera appena compiuta.
Il secondo caso, invece, risulta essere molto più
controverso; parlare di arte ed espressione artistica nella preistoria potrebbe
apparire un argomento abbastanza azzardato; i vari studi, le catalogazioni e
gli approfondimenti compiuti sui vari reperti a nostra disposizione ci portano
a pensare che le prime rappresentazioni "artistiche" non furono
frutto dell'estro bensì la semplice rappresentazione di scene quotidiane, il
bisogno di immortalare avvenimenti che erano rimasti impressi nella mente
dell'autore.
Nel terzo caso, quindi, quello che noi oggi osserviamo è
ciò che l'artista vide realmente, una rappresentazione ovviamente distorta
dalla sua cultura e dal sentimento religioso, ma pur sempre una raffigurazione
di qualcosa alla quale aveva assistito, che gli era stata narrata, che lo aveva
profondamente colpito destando in lui stupore o ammirazione.
Partendo da questo presupposto risulta difficile
attribuire a semplici rappresentazioni fantastiche, partorite dalla fantasia di
ignoti artisti primitivi, le figure anomale rinvenute in svariate località
della Terra; si tratta di rappresentazioni troppo simili tra loro, oltre al
fatto che l'enorme distanza che divide gli artisti non favorisce di certo
l'ipotesi di uno scambio di idee sui modelli da raffigurare.
Rimane quindi la domanda:
Che cosa rappresentavano?
Possibile, come alcuni asseriscono, che quelle strane
figure dotate di caschi e tute fossero soltanto la rappresentazione dell'antico
desiderio dell'uomo di volare?
Come spiegazione dobbiamo ammettere che lascia molto a
desiderare, sarebbe molto più logico, a. questo punto, accettare la teoria di
visitatori alieni, con tutto ciò che ne consegue.
Il problema principale rimane comunque l'affinità tra le
culture nel Medio Oriente e quelle rinvenute nelle Americhe, ovvero la loro
sconcertante concordanza; l'antica Babilonia era infinitamente lontana dal Sud
America e le due culture presentavano caratteristiche diverse: una si sviluppava
a stretto contatto con il mare, l'altra nasceva sulle montagne, il tutto
scandito da esigenze differenti e altrettanto differenti logiche di pensiero.
Ciò nonostante, la similitudine delle rappresentazioni grafiche lascia ancora
oggi perplessi; pur ammettendo che si sia giunti alle stesse soluzioni
percorrendo strade diverse, questo non spiega in maniera soddisfacente l'enigma
delle rappresentazioni pittoriche e architettoniche.
Esiste di certo la possibilità che rappresentanti di
diverse culture siano venuti in contatto tra loro, spargendo per il mondo
allora conosciuto, come moderni missionari, le loro conoscenze.
Ma questi uomini da chi avevano appreso?
Se la maggior parte delle informazioni provengono da
tradizioni orali perpetuate nel tempo, qual era la loro origine?
In poche parole, se culture diverse erano solite
rappresentare esseri racchiusi in quelle che oggi definiamo "tute
spaziali", ci deve comunque essere stato qualcuno che, inizialmente,
testimone di questo strano avvenimento, ne abbia in seguito perpetuato il
ricordo. Esseri alieni - laddove questo attributo indichi la loro provenienza
extraterrestre o molto più semplicemente creature di questo pianeta dalla
natura sostanzialmente diversa da quella umana e appartenenti a una diversa dimensione
- hanno interagito da sempre con l'evoluzione delle civiltà; nell'antichità
questi misteriosi personaggi vennero assimilati agli dei, e quando (per motivi
ancora non del tutto svelati) la loro sinergia con gli esseri umani volse al
termine, entrarono a far parte del mito.
A riprova di quanto appena detto ci basterà rileggere, ma
con diversi occhi e con una diversa apertura mentale, l'intero periodo della
storia umana; non saranno certo pochi gli episodi che ci riporteranno alla
memoria l'antica sinergia tra uomini e dei.
D'altra parte non deve stupirci più di tanto il fatto
che, in passato, ogni cosa proveniente da una dimensione diversa da quella
umana fosse rivisitata in chiave mitologica; la paura dell'inspiegabile
richiedeva una pronta giustificazione, una chiave di lettura che aiutasse a
spiegare fatti e avvenimenti che, in caso contrario, sarebbero apparsi assurdi
e pericolosi.
Nascono in tal modo molte delle figure che ritroveremo
nei capitoli a seguire: Quezalcoatl in Messico, Indra in India, Pvada Sabava in
Tibet, i Celestiali in Cina, gli Onorevoli dei in Giappone, Horus in Egitto,
Zeus in Grecia, Odino nell'Europa del Nord, Cheisven in Galles, Leacoscia in
Perù, il Grande spirito negli usa, i Signori del cielo in Persia, i Nommos nel
Mali, gli Apkallu e Oannes nel Golfo Persico, Leviatan nella Bibbia, gli
Anunnaki nei Sumeri.
Tutti questi personaggi si spostavano nell'aria per mezzo
di uova volanti, carri aerei, carri celesti vibranti, occhi volanti, perle
spaziali, velivoli luminosi, e da questi personaggi si narra discendano quasi
tutte le grandi civiltà, oltre che numerosi popoli quali i Sumeri, gli
Esquimesi, gli Incas, i Maya, gli abitanti dell'isola di Pasqua, quelli del
Tibet.
L'apporto degli dei celesti e la sinergia che questi
svilupparono con le varie popolazioni furono elementi unici e irripetibili di
un progresso conquistato nello spazio di pochi anni; a seconda delle varie
tradizioni, insegnarono l'architettura, la scrittura, la matematica,
soggiornarono a lungo tra gli uomini prima di andarsene, muovendosi
periodicamente tra la Terra e lo spazio.
Gli antichi racconti mitologici conservano ancora arcaici
ricordi di quel periodo, spesso frutto di tradizioni ancora più vetuste, altre
volte usando l'immagine di esseri incredibili per rappresentare una altrettanto
incredibile realtà; gli antichi greci, ad esempio, ci parlano della Gorgone,
descrivendola come qualcosa di metallico (bronzo) e luminoso (fiammeggiante),
di aspetto alieno (mostruoso) e con il potere di paralizzare gli uomini
attraverso l'uso di un raggio paralizzante (lo sguardo); descrizioni simili si
possono rintracciare anche nei miti americani.
In questo caso si tratta di una razza di giganti creata
dagli dei prima del diluvio, e il parallelismo con i racconti contenuti nella
Bibbia non può certo passare inosservato.
Nelle antiche cronache trascritte in sanscrito si parla
dei Vimana, macchine volanti che tuonando vomitavano fuoco e mercurio fluido,
mentre il Libro dei Morti redatto dagli antichi egizi ci racconta che la prima
astronave discese sulla Terra nel 18.617.841 a.C., e lo stesso si afferma nelle
tavole di Cuthca.
Secondo le tavole Brahminiche, soltanto 18 milioni d'anni
fa un'umanità primitiva iniziò a svilupparsi, ma ben presto la sua ascesa subì
una battuta d'arresto, fino a quando, nel 18.617.841 a.C, il Signore della
fiamma scese per la prima volta sulla Terra con la sua astronave. Arrivò con
quattro grandi signori e cento assistenti, con il compito di mutare l'essere
androgino che vagava per il pianeta. Il corpo che doveva ospitare la nuova vita
venne usando della terra, quindi gli dei si imbarcarono sulla loro astronave
fiammeggiante, sfrecciarono nell'aria e atterrarono sull'Isola Bianca che
sorgeva nel mare di Gobi, dove oggi si estende il deserto.
Semplici racconti generati da antiche fantasie? Visioni?
Ovviamente è possibile che la datazione fornita da questi
antichi testi - la data dei 18 milioni di anni fa - sia del tutto simbolica e
si riferisca, invece, a epoche remote di cui gli stessi redattori non erano in
grado di calcolare la data, ma sarebbe di certo interessante, oltre che
sicuramente non privo di sorprese, condurre uno studio che riuscisse a dare una
immagine esatta di quello che realmente stavano osservando i vari cronisti.
Troppe coincidenze e troppi racconti simili tra loro, una
moltitudine di fatti somiglianti che investono tutte le antiche civiltà; ma non
c'è soltanto questo, esiste anche una lunga catena di simboli che si perpetuano
nel tempo, variando nella forma, ma rimanendo pur sempre espressione di un'antica
e mai dimenticata immagine primordiale.
Nella baia peruviana di Pisco, ad esempio, su di una
scoscesa parete rocciosa, si staglia prepotente la figura di un candelabro di
250 metri, oppure, seguendo altre ipotesi, quella di una freccia che indica
Nazca. Si tratta probabilmente della rappresentazione del candelabro ebraico,
lo stesso simbolo fatto costruire dal Signore a Mosé dopo averglielo mostrato
sul luogo scelto per manifestarsi o, come altri ancora amano pensare, sul luogo
nel quale era atterrato con la sua astronave. Questo stesso candelabro ricorda
però anche il simbolo di Atlantide: si tratta infatti della rappresentazione
perfetta delle sette torri della capitale atlantidea e, al tempo stesso,
simboleggia la rappresentazione della struttura della città a capo del mitico
continente, evidenziando i canali circolari e concentrici, oltre che la via che
li attraversava.
Perché i popoli antichi erano ossessionati dal bisogno di
erigere grandi figure che fossero visibili dall'alto?
Ci troviamo forse in presenza del primo tentativo, tra
l'altro ampiamente documentato, di entrare in contatto con esseri alieni?
Ancora una volta ritorniamo al quesito iniziale; se
infatti si potrebbe spiegare il problema della somiglianza tra le varie
rappresentazioni artistiche, questo nulla sembra togliere al mistero iniziale:
Quale avvenimento remoto scosse così profondamente i suoi
testimoni, tanto da diventare un mito quasi universale?
Rispondere a questo quesito presuppone una notevole
apertura mentale che ci porti ad accedere, senza paure o pregiudizi, a quel
portale cosmico che ci separa dal regno degli antichi dei.
Il nostro attuale contesto storico, il sistema nel quale
viviamo, ci muoviamo, sono realtà in grado di permettere un simile passo?
Siamo davvero pronti a viaggiare in un mondo che va oltre
la nostra immaginazione?
Esistono luoghi su questo pianeta che rimangono avvolti
in un tempo sospeso, carichi di mistero, luoghi nei quali è ancora possibile
avvertire la presenza degli antichi dei; questo è il percorso che ci attende
nei prossimi capitoli, un incredibile viaggio nell'oscuro e perduto mondo della
Mitologia aliena.
Indice
Presentazione
Introduzione alla Mitologia
1. Un misterioso confìne
2. Antichi astronauti
3. Mitologia aliena: quando gli alieni scoprirono la
Terra
- Codice Oannes
- Conoscenze aliene?
- Conclusioni
4. Dogon: il mistero del Nommo
5. Mitologia cinese
- Piramidi e mummie cinesi
6. I misteri celesti dell'antica India
- I Vimana
7. I Sumeri e il mito dell'acqua
- Sumeri in Sud America?
- Conclusioni
8. Personaggi misteriosi nell'antico Egitto
- I misteri del divino Ammone
- Imhotep, il maestro
9. Bibbia aliena e viaggiatori celesti...
10. Memorie perdute
- Infine in Italia...
- Riflessioni finali
Bibliografia
- Altri documenti
- Sitografia
Scheda Biografica
- Biografia Attività
- Riviste: direzione e collaborazioni
- Libri
- Letteratura:
- Saggistica (misteri):
- Saggistica (sociale) e Letteratura
- Saggistica (varie):
- Monografie
- Collegamenti
- Ebook
Roberto La Paglia
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Uomini, miti e misteriose divinità dal cielo.
Editore: Uno Editori
Data pubblicazione: Luglio 2015
Formato: Libro - Pag 142 - 14x20