Il "LA" 432 che piaceva a Verdi
a cura di: Ufficio stampa Nexta Communication
29 giugno 2015
Pochi sanno che Giuseppe Verdi ha combattuto una
battaglia personale con il governo italiano. Il grande compositore chiedeva una
legge che ripristinasse l’uso nei conservatori del La naturale.
Ma cos’è questo “La” naturale? La scuola musicale fino al
settecento ha usato l’accordatura del La a 432 hertz, la frequenza più vicina
alle funzioni naturali del corpo umano, dei pianeti, dell’atomo e della sezione
aurea nella geometria. La frequenza, studiata matematicamente da Keplero,
Leonardo da Vinci e tanti altri, stimola le onde Alfa, favorendo così un
equilibrio tra i due emisferi cerebrali. Stradivari intonava i suoi pregiati
violini a 432 Hz.
La musica accordata con il La a 432Hz risulta “accordata”
alle frequenze dei processi biochimici del nostro corpo e sostiene e attiva il
processo di guarigione. Alla cosiddetta frequenza dell’universo, vengono
associati numerosi benefici psicofisici. Possiamo definirlo un “potere
curativo“. Le onde sonore, infatti, modificano le caratteristiche corporee
quali la respirazione, il battito del cuore, la sudorazione, le onde cerebrali
e la risposta neuro-endocrina, stimolando l’equilibrio ed il rilassamento della
mente e del corpo.
I primi riferimenti espliciti dell’intonazione con il la
a 432 hertz furono fatti dal fisico Joseph Sauveur (1653-1716), considerato il
padre della fisica acustica.
Dopo la caduta di Napoleone, nel 1815, al Congresso di
Vienna lo Zar Alessandro I chiese un suono più “brillante” e tale richiesta fu
supportata poi da tutte le famiglie reali d’Europa. Tale istanza fu osteggiata
dai musicisti classici ma la scuola romantica, guidata dal pianista Franz Liszt
e dal compositore Richard Wagner sostenne l’intonazione più alta, cioè
l’attuale La a 440 hertz.
In seguito, nel 1884, il governo italiano emise un
decreto per la normalizzazione del diapason a 432 vibrazioni per secondo,
normalizzazione richiesta da Giuseppe Verdi e altri musicisti italiani riuniti
al congresso di Milano nel 1881. Ma tale decreto durò ben poco, infatti da
allora tutti i conservatori e le case costruttrici di strumenti musicali
applicano il “La” a 440 hertz, più lontano dai suoni del cuore.
da citymeg.com
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