I vegani rischiano carenze alimentari?
Come impostare una dieta vegana equilibrata per non avere
carenze alimentari
di Michela De Petris - 04/12/2015
I vegani rischiano carenze alimentari?
Ormai è scientificamente assodato che una dieta vegana
che sia bilanciata fornisce tutti i nutrienti di cui il corpo ha bisogno, e
parlo di ferro, zinco, proteine, acidi grassi omega 3, iodio: tutti si riescono
a reperire attraverso i cibi giusti.
Ormai è sfatato il mito delle proteine nobili della
carne, del calcio che si trova nei latticini e tanto altro: anche se la
comunità medica non si è aggiornata in proposito ormai pullulano gli studi
scientifici che dimostrano come i cibi di origine animale acidificano il corpo
e favoriscono una perdita di calcio da parte delle ossa.
Io lavoro proprio nel proporre gli alimenti e gli
abbinamenti giusti, in modo che la dieta vegetariana o vegana sia equilibrata e
corretta. In questo senso gli integratori migliori sono i cibi, per cui se
avessi un paziente carente di zinco, di ferro o di magnesio consiglio sempre
loro di partire con i cibi giusti.
L'unica carenza cui il vegetariano e il vegano possono
andare incontro e che non può essere sopperita attraverso l'alimentazione è
relativa alla vitamina B12, che si reperisce solo nei cibi di origine animale:
in caso di una carenza di questa vitamina, o per prevenirla, è necessario
ricorrere a un integratore di sintesi. Faccio notare che molto spesso anche gli
onnivori hanno carenza di B12 e non lo sanno. Per scoprirlo, e questo vale per
tutti, basta fare le analisi del sangue una o due volte l'anno.
La dieta vegana equilibrata è molto varia
Molti pensano che la dieta vegana sia triste, grigia e
monotona. In realtà è molto più facile trovare un onnivoro con una dieta
triste, ripetitiva, monotona, poco fantasiosa rispetto a un vegetariano o
vegano.
Provate a fermare per strada un onnivoro e a chiedergli
quante volte a settimana mangia il tempeh, la quinoa, il miglio o l'amaranto, i
germogli o i semi. Di solito un onnivoro medio né sa di che cosa stiamo
parlando, né sa come preparare e cucinare con gusto questi alimenti.
Di solito l'onnivoro si limita a mangiare pane, pasta,
riso, a volte il farro, prosciutto, formaggio e una bistecchina.
Gli alimenti vegetali da scoprire sono tantissimi.
Imparare a cucinare tutte le verdure, gli ortaggi e i cereali in maniera
creativa ci permette di variare moltissimo il menù settimanale e oggi sappiamo
che la varietà è sinonimo di salute e benessere.
Come è composto un piatto vegano equilibrato
Un piatto vegano sano, ben costruito e bilanciato è
composto;
per il 50% da cereali (frumento, riso, farro, miglio,
quinoa, amaranto, grano saraceno, ecc.),
per un quarto da verdura (più tutta quella che si vuole mangiare
a parte),
la parte rimanente è il cosidetto secondo dei vegani, che
solitamente è costituito dai legumi e dai secondi vegetali alternativi come
tofu, seitan, tempeh.
La cosa migliore in cucina è utilizzare alimenti
semplici, integrali, poco lavorati e il più vicino possibile al loro stato
naturale: per questo a mio avviso il secondo migliore è rappresentato dai
legumi.
Polpette, crocchette, wurstel, bistecchine vegetali vanno
bene ogni tanto per variare e perché sono buone, ma è bene sempre ricordare che
tutti gli alimenti che hanno una lista ingredienti molto lunga sono poco
salutari e vanno assunti con moderazione. Inoltre voglio ricordare che è bene
incrementare nella propria alimentazione la quantità di cibo crudo consumata,
senza estremismi.
Questo articolo è tratto dalla rivista S&C 52
Scienza e Conoscenza - n. 52
Nuove scienze, Medicina non Convenzionale, Consapevolezza