Pace: uno stile di vita consapevole
Scopri il vero senso della parola pace e come viverla
appieno, ogni giorno
di Daniel Lumera - 29/11/2015
Pace: uno stile di vita consapevole
L’etimologia della parola pace si ricollega alla radice
sanscrita pak- o pag- = fissare, pattuire, legare, unire.
La pace non è un gesto da compiere ma è prima di tutto
una condizione dell’essere, è uno stato di unione che non contempla la
convinzione che ci sia qualcosa al di fuori di sé.
Nella cultura della consapevolezza è necessario eliminare
alla radice della percezione il senso di separazione con la natura, con le
cose, con gli altri, poiché in quella separazione esiste l’origine di ogni
conflitto: liberarsi totalmente del senso di superiorità o inferiorità, della
percezione di essere più o meno evoluti degli altri, migliori o peggiori. La
polarità superiore/inferiore deve essere sostituita dal concetto di
“complementarietà”, permettendo di strutturare la propria identità attraverso
il contatto con la diversità.
"Quando cristallizzi il tuo punto di vista in una
determinata posizione stai piantando il seme del conflitto, poiché vorrai avere
ragione e difendere ciò che senti essere la tua verità. Ma è semplicemente di
una prospettiva che si tratta. Hai dimenticato che sei l'osservatore ed esisti
al di là di essa. Questa presa di coscienza è il seme della pace."
"Dialoghi" di Daniel Lumera
La straordinaria trasformazione che oggi sta avvenendo
nella coscienza di milioni di persone può essere considerata come una spontanea
strategia immunitaria ad una società inconsapevole, materialista e competitiva,
basata sull’individualismo, sull’antropocentrismo e sullo sfruttamento
indiscriminato della natura e delle risorse del pianeta; un antidoto ad un
essere umano che vive preferendo il profitto personale al rispetto per tutte le
altre forme di vita e alla sofferenza degli altri esseri viventi. Nuovo senso
di responsabilità, benessere personale, attenzione alla qualità della vita,
alimentazione consapevole, meditazione, sviluppo di un’economia etica e
umanitaria, nuova leadership basata sulla consapevolezza e sull’amore, nuova
spiritualità, coscienza… questi alcuni dei concetti che, come anticorpi, stanno
penetrando sempre più profondamente nel pensiero collettivo.
Una rivoluzione della coscienza
È la prima rivoluzione che si basa sulla consapevolezza e
sulla responsabilità individuale assoluta. Il cambiamento interiore diviene
l’unica reale possibilità per generare un cambio nel mondo esterno (persone,
relazioni, società, etc.). Per questo possiamo dire che una reale rivoluzione
delle coscienze: consiste nella piena realizzazione che il mondo esterno è un
semplice riflesso della propria condizione interiore e che è inutile cercare di
cambiarlo reagendo ai suoi stimoli, poiché l’esterno cambia tanto più
l’individuo lavora nella propria coscienza, alla radice della percezione della
realtà, per esprimere e sperimentare la propria natura essenziale. È necessario
un nuovo essere umano: individui capaci di rivoluzionare alla radice il
concetto stesso di realtà, interiorizzandola completamente, trasformandola
attraverso la propria coscienza interiore, per poi proiettarla nuovamente
all’esterno come riflesso di un livello superiore di autorealizzazione. Persone
capaci di tracciare coscientemente la traiettoria della propria vita e il
disegno della propria realtà e di influenzare positivamente la collettività.
Esistono tre indicatori significativi che rappresentano
le caratteristiche di questa trasformazione individuale e collettiva:
Consapevolezza: una cultura basata sulla consapevolezza e
individui sempre più consapevoli di se stessi.
Felicità: un’educazione basata sulla felicità nella quale
gli individui acquisiscano e sviluppino la capacità di vivere e creare la
propria felicità indipendentemente dagli avvenimenti esterni. È auspicabile che
quanto prima la scienza della felicità sia trasmessa come materia fondamentale
in tutti i livelli del nuovo paradigma educativo. Un’educazione che insegni
come servire e aiutare gli altri attraverso la propria capacità di essere
felici.
Responsabilità: un essere umano capace di assumersi la
piena responsabilità della propria esistenza.
È bello pensare a un nuovo modo di essere umani consapevoli,
capaci di creare la realtà in maniera armonica e allineata con le proprie
esigenze profonde; capaci di essere autori della propria felicità e attraverso
essa offrire servizio agli altri e alla società; coscientemente interconnessi
con tutte le forme di vita; coscienti di essere uno con la vita stessa; capaci
di comprendere l’importanza del benessere collettivo e percepire le esigenze
della coscienza collettiva come le proprie esigenze; non più sfruttatori ma
garanti dell’equilibrio del mondo naturale; pienamente responsabili di noi
stessi e del nostro ruolo universale. Un essere umano consapevole che per
cambiare il mondo deve iniziare da se stesso mettendo in discussione punti
fermi e vecchi valori per accogliere nuove armi: quelle della pace e della
comprensione.
Daniel Lumera
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